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Fabio Ferramola utente attivo

Iscritto: 29 Nov 2005 Messaggi: 6450
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Inviato: Sab 25 Apr, 2009 12:54 pm Oggetto: |
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Sì Nico ero sicuro che intendessi questo, ed hai perfettamente ragione naturalmente, ma forse (spero) negli ultimi 50 anni il senso della fotografia è andato oltre la riproduzione industriale di immagini, non credi? Per questo dicevo ottocentesca... |
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_Nico_ utente attivo

Iscritto: 14 Set 2005 Messaggi: 6648
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Inviato: Sab 25 Apr, 2009 1:15 pm Oggetto: |
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No, non credo affatto, anzi il fenomeno s'è amplificato a dismisura...
Mentre prima la riproduzione era legata al sistema ottocentesco della comunicazione -sostanzialmente la stampa su carta- e dunque comportava anche una certa qual selezione, oggi la riproduzione digitale dell'immagine amplifica il fenomeno in maniera esponenziale eliminando del tutto ogni selezione.
Prima vedevo le foto di Capa, e magari anche Giacomelli. Oggi vedo le foto commerciali -un'inondazione- e le foto personali -una vera apocalisse-. Dalla zia Cesira a Satan666, con tutte le varianti del caso. Davvero e oggi più che mai la fotografia è, come la definiva Mc Luhan, "il bordello senza muri".... _________________ È possibile cambiare il mondo. Basta conservare lo scontrino.
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NOCTILUX utente attivo

Iscritto: 13 Lug 2007 Messaggi: 1229 Località: Vicenza
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Inviato: Sab 25 Apr, 2009 5:51 pm Oggetto: |
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E' realmente un postribolo senza muri, ma le responsabilità vanno spartite come al solito tra tenutari e clienti, non esistono gli uni senza gli altri. Il digitale inoltre promuove l'orgia a buon mercato, appena una decina d'anni fa nessuno si sarebbe mai sognato di eseguire 20.000 scatti su pellicola nel giro di qualche giorno, e questa è la dimostrazione di quanto un prodotto creato per agevolare la creatività della moltitudine alla fine non venga usato bene quasi da nessuno; ovviamente parliamo di consapevolezza, dal momento che abbiamo già stabilito più d'una volta che non esistono scatti giusti o sbagliati, ma solo scatti che si collocano su piani diversi. |
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Wu-hsin utente
Iscritto: 05 Gen 2009 Messaggi: 334 Località: Bologna/Vasto
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Inviato: Sab 25 Apr, 2009 7:04 pm Oggetto: |
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Secondo il mio parere, la fotografia è qualcosa di troppo vasto per essere classificato in poche o peggio una categoria.
La fotografia di per se è una rappresentazione visiva, punto. La si può utilizzare per scaturi emozioni, sia in termini stretti, sia la fotografia della targa scattata per esser passato col rosso..
Oppure per la catalogazione, o per avere istantanee per analizzare delle variazioni sulla scala temporale..
Per cui difficilmente potrò rispondere a "qual'è il senso della fotografia".
Per la questione del "bordello senza muri", è l'effetto "indesiderato" dell'aver portato la fotografia da una nicchia, alla massa. Oggi chiunque può prendere una macchina fotografica, anche professionale ed effettuare il solito "punta e scatta" senza capire cosa stia realmente facendo. |
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fast2 utente attivo

Iscritto: 10 Set 2006 Messaggi: 2082 Località: underground
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Inviato: Sab 25 Apr, 2009 8:40 pm Oggetto: |
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staccate internet e godetevi le fave in santa pace  |
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_Nico_ utente attivo

Iscritto: 14 Set 2005 Messaggi: 6648
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Inviato: Dom 26 Apr, 2009 1:53 am Oggetto: |
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Wu-hsin ha scritto: | Per la questione del "bordello senza muri", è l'effetto "indesiderato" dell'aver portato la fotografia da una nicchia, alla massa. Oggi chiunque può prendere una macchina fotografica, anche professionale ed effettuare il solito "punta e scatta" senza capire cosa stia realmente facendo. |
Ma che nicchia!
Mc Luhan l'ha definita «bordello senza muri» a fine anni '60, quando il digitale non esisteva nemmeno come ipotesi. E lo slogan Kodak «premete il bottone, noi facciamo il resto» è del 1895. La mirabilia era la Kodak Pocket, si caricava e scaricava alla luce del giorno, faceva 12 scatti e costava 5 dollari. E da allora il fenomeno è cresciuto costantemente...  _________________ È possibile cambiare il mondo. Basta conservare lo scontrino.
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NOCTILUX utente attivo

Iscritto: 13 Lug 2007 Messaggi: 1229 Località: Vicenza
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Inviato: Dom 26 Apr, 2009 11:14 am Oggetto: |
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Citazione: | lo slogan Kodak «premete il bottone, noi facciamo il resto» è del 1895 |
Già, questo significa che, nonostante l'istigazione alla pigrizia promossa da Kodak, qualcun altro è riuscito veramente a "fare il resto", ad esempio lo stesso Capa da te citato; se il senso della fotografia non riguardava Kodak, a lui non è di certo sfuggito.. |
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_Nico_ utente attivo

Iscritto: 14 Set 2005 Messaggi: 6648
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Inviato: Dom 26 Apr, 2009 2:48 pm Oggetto: |
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Capa e tantissimi altri, ma che c'entra? Sempre hanno realizzato l'immagine tramite una macchina, sempre hanno contribuito alla sua massificazione. Ma ciò non è un giudizio, è un fatto.
Il senso della fotografia, la sua direzione, è la massificazione dell'immagine. _________________ È possibile cambiare il mondo. Basta conservare lo scontrino.
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_Nico_ utente attivo

Iscritto: 14 Set 2005 Messaggi: 6648
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Inviato: Dom 26 Apr, 2009 4:04 pm Oggetto: |
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Doppio... _________________ È possibile cambiare il mondo. Basta conservare lo scontrino.
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NOCTILUX utente attivo

Iscritto: 13 Lug 2007 Messaggi: 1229 Località: Vicenza
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Inviato: Dom 26 Apr, 2009 7:07 pm Oggetto: |
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Citazione: | Il senso della fotografia, la sua direzione, è la massificazione dell'immagine.
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E' la sua direzione, sì, ed un dato di fatto; più che il suo senso è il suo destino, ma purtroppo le due cose ormai collimano. Capa e altri hanno ovviamente contribuito alla diffusione del mezzo, ma il problema rimane comunque di natura algebrica: alla diffusione del mezzo si oppone un'entropia che provoca degrado della proposta a livello qualitativo; è un processo che comunque investe ogni livello comunicativo, fotografia, musica etc.. |
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Fabio Ferramola utente attivo

Iscritto: 29 Nov 2005 Messaggi: 6450
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Inviato: Dom 26 Apr, 2009 7:24 pm Oggetto: |
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Ma che visione disillusa  |
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twinsouls utente attivo

Iscritto: 09 Ago 2008 Messaggi: 675
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Inviato: Dom 26 Apr, 2009 9:40 pm Oggetto: |
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Fabio Ferramola ha scritto: | Ma che visione disillusa  |
Non é forse infinitamente meglio una visione disillusa che una illusione?
Forse praticare un po' la "Via del Disincanto" farebbe tanto bene alla salute... propria ed altrui.
Ringrazio sentitamente Nico e Noctilux per avermi "aiutato" a rimettere (o mantenere) la testa sulla strada...  _________________ Davide Baroni - "Our integrity sells for so little, but it is all we really have. It is the very last inch of us, but within that inch, we are free." (V for Vendetta) |
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claudiom non più registrato
Iscritto: 05 Lug 2004 Messaggi: 5459
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Inviato: Lun 27 Apr, 2009 7:36 am Oggetto: |
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Qualsiasi ripetizione provoca massificazione.
Questo vale per ogni rappresentazione della realtà in ogni tempo e luogo, ad Altamira 35.000 anni fa si sono osservate immagini tarde standardizzate e di qualità inferiore.
Ben lo aveva capito Warhol, non a caso produttore di serigrafie.
Tutto questo non ha nulla a che vedere con l'argomento di questo post, la massificazione delle fotografie (non della fotografia) è questione esclusivamente di scelta personale.
La fotografia non è mai stata tanto vitale e produttiva, specie sul piano dell'approfondimento della natura del mezzo.
Esiste senza dubbio, e ben lo si vede dalle foto su 4U, una volontà di "fare come gli altri", ma sono decisioni, non imposizioni dovute al mezzo usato.
ciao claudiom |
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Fabio Ferramola utente attivo

Iscritto: 29 Nov 2005 Messaggi: 6450
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Inviato: Lun 27 Apr, 2009 10:41 am Oggetto: |
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claudiom ha scritto: | Tutto questo non ha nulla a che vedere con l'argomento di questo post, la massificazione delle fotografie (non della fotografia) è questione esclusivamente di scelta personale. |
Sembrava anche a me...
Produzione in serie di immagini: non riesco proprio a vederlo come il senso odierno della fotografia, semmai come il fine del procedimento tecnico che si tentava di mettere a punto cent'anni fa. |
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_Nico_ utente attivo

Iscritto: 14 Set 2005 Messaggi: 6648
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Inviato: Lun 27 Apr, 2009 11:02 am Oggetto: |
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Claudio è sempre carino, quando vuole stabilire cosa è in tema, cosa no, e così via...
Qualche decina d'animali in una grotta sperduta d'Altamira gli basta per dire che la massificazione è sempre esistita...
Vogliamo provare a fare il conto di quante cartoline della torre Eiffel sono state vendute e inviate dai primi del Novecento a oggi?
Uno dei tanti aspetti cruciali del processo di massificazione dell'immagine dovuto alla fotografia è proprio il rovesciamento del senso del viaggio: Citazione: | La fotografia ha capovolto gli scopi del viaggio, che consistevano un tempo nell'incontro con cose strane e non familiari. Il mondo diventa una specie di museo di oggetti che abbiamo già incontrato in qualche altro medium (cioè attraverso qualche altro strumento di comunicazione di massa, n.d.r.)
Il turista che arriva alla torre pendente di Pisa o al Grand Canyon del'Arizona può ora limitarsi a verificare le proprie reazioni di fronte a cose che gli sono da tempo familiari e scattare a sua volta delle foto... |
_________________ È possibile cambiare il mondo. Basta conservare lo scontrino.
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Fabio Ferramola utente attivo

Iscritto: 29 Nov 2005 Messaggi: 6450
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Inviato: Lun 27 Apr, 2009 12:56 pm Oggetto: |
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Nico secondo me parliamo di cose diverse, la massificazione non può essere un senso, semmai una conseguenza, un destino come ha detto Noct, una scelta come dice Claudio... |
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_Nico_ utente attivo

Iscritto: 14 Set 2005 Messaggi: 6648
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Inviato: Lun 27 Apr, 2009 1:55 pm Oggetto: |
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Dunque, se noi parliamo del libro, allora va considerato il fenomeno nella sua totalità. E assistiamo alla stessa metamorfosi col passaggio dal manoscritto alla stampa a caratteri mobili, che comporta una massificazione di produzione, la democratizzazione della cultura, e tanto altro ancora. Per esempio l'Illuminismo e l'Éncyclopedie...
Il senso del libro stampato è di rendere fruibile a un'ampia massa contenuti che prima erano disponibili solo per quella ristretta élite che poteva permettersi l'acquisto del libro manoscritto e miniato...
Altrettanto prima della fotografia: farsi ritrarre era parecchio costoso. Con la fotografia il prezzo del ritratto s'abbatte drasticamente, e ciò comporta la massificazione del ritratto...
Se poi voi pensate alla poesia, invece che al libro, vi ricordo che la letteratura poetica è uno spicchio infinitesimale di ciò che si stampa. Dunque immagino voi pensiate a certa fotografia, e non al fenomeno nella sua globalità, rispetto al quale non si può non constatare che "La fotografia estende e moltiplica l'immagine umana alle proporzioni di una merce prodotta in serie".
Come l'industria nasce per abbattere i costi del manufatto artigianale, così la fotografia nasce per abbattere i costi d'un manufatto artistico: l'immagine pittorica. E naturalmente ambedue mirano alla produzione di massa. Sin dall'inizio. _________________ È possibile cambiare il mondo. Basta conservare lo scontrino.
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Fabio Ferramola utente attivo

Iscritto: 29 Nov 2005 Messaggi: 6450
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Inviato: Lun 27 Apr, 2009 2:19 pm Oggetto: |
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_Nico_ ha scritto: | Come l'industria nasce per abbattere i costi del manufatto artigianale, così la fotografia nasce per abbattere i costi d'un manufatto artistico: l'immagine pittorica. E naturalmente ambedue mirano alla produzione di massa. Sin dall'inizio. |
Su questo penso siamo tutti d'accordo. La fotografia nasce per quello. Ma il senso del libro resta tale e quale sia esso manoscritto o stampato, cambia solo il supporto sul quale è fruito, mentre tra pittura e fotografia c'è ben altra differenza che la semplice riproducibilità in serie, non credi? Non si parla degli esperimenti di Niepce, o dei primi pittorialisti, e nemmeno delle fotoricordo tutte uguali della torre Eiffel... Tra la fotografia come riproducibilità industriale dell'immagine e la fotografia di, un nome a caso, Oliviero Toscani, ritengo ci sia una grande evoluzione e diversificazione di significato e dunque di "senso". Come ho scritto nella mia prima risposta alla domanda iniziale dell'autore del thread, per me la fotografia in sé non ha un senso se non quello della comunicazione tanto quanto pittura, musica, letteratura; è solo l'autore a dare un senso alla propria fotografia. La riproducibilità e la massificazione sono derivanti dal mezzo tecnico, infatti sono aumentate nuovamente (direi esplose) quando si è assistiti al passaggio dalla stampa chimica alla visualizzazione digitale/web. |
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_Nico_ utente attivo

Iscritto: 14 Set 2005 Messaggi: 6648
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Inviato: Lun 27 Apr, 2009 2:21 pm Oggetto: |
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Prima della fotografia non s'erano mai viste immagini di questo genere, prodotte letteralmente in serie...
E, visto che altrove si parla della morte fotografata, ecco sempre il nostro produttore industriale di foto, Disderi, alla prese con la massificazione del cadavere (si tratta di cadaveri di comunardi):
 _________________ È possibile cambiare il mondo. Basta conservare lo scontrino.
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_Nico_ utente attivo

Iscritto: 14 Set 2005 Messaggi: 6648
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Inviato: Lun 27 Apr, 2009 2:30 pm Oggetto: |
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Fabio Ferramola ha scritto: | Ma il senso del libro resta tale e quale sia esso manoscritto o stampato, cambia solo il supporto sul quale è fruito... |
Ho capito, è un dialogo fra sordi. Cambia drasticamente il suo senso. In maniera totale. Prima il libro manoscritto è patrimonio di pochissimi, e il sapere è dunque controllato da una ristretta casta.
Con la stampa a caratteri mobili chiunque lo può comprare, e ciò comporta la diffusione delle idee. La rivoluzione francese, cioè l'ascesa al potere della borghesia, non ci sarebbe stata senza la stampa a caratteri mobili.
Prima -prima della fotografia, intendo dire- o imparavi a ritrarre un paesaggio, una persona, o ti rivolgevi a uno specialista, cioè un pittore. Dopo la fotografia acquisti una fotocamera e ritrai paesaggi e persone a piacimento. _________________ È possibile cambiare il mondo. Basta conservare lo scontrino.
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