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_NN_
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Iscritto: 04 Giu 2006
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MessaggioInviato: Ven 17 Apr, 2009 7:08 pm    Oggetto: ... Rispondi con citazione

Suggerimenti e critiche sempre ben accetti
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Ueda
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Iscritto: 13 Dic 2007
Messaggi: 6444

MessaggioInviato: Ven 17 Apr, 2009 7:31 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Il quadro compositivo è costruito alla grande Wink

se devo proprio fare una osservazione Ops è che la trovo eccessivamente didascalica nel suo significato-street, ma questo non è necessariamente un limite...anzi un'ottimo esempio!!!
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freeadam
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Iscritto: 18 Feb 2008
Messaggi: 10121
Località: Terracina (LT)

MessaggioInviato: Ven 17 Apr, 2009 7:35 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Bello scatto. Bella accoppiata.
Ciao

_________________
Francesco
→ → → → → → → il mio ultimo post
Nikon D7000 - Nikon D40X - Nikkor AF-S DX 10-24mm f/3.5-4.5 G ED - Nikkor AF-S DX 18-200 mm f/3.5-5.6 G II ED - polarizzatore circolare Hoya - filtro digradante grigio 502 B+W - filtro grigio ND8 Hoya - filtro grigio ND400 Hoya
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Clara Ravaglia
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Iscritto: 19 Feb 2006
Messaggi: 27260
Località: Ravenna

MessaggioInviato: Ven 17 Apr, 2009 7:47 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Stessa tinta... stessa arruffatura..... Wink
Davvero carina

Ciao
Clara Smile

_________________
Clara Ravaglia
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pex85
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Iscritto: 12 Set 2007
Messaggi: 1992
Località: Parma

MessaggioInviato: Ven 17 Apr, 2009 8:05 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Uè, che hai fatto tornare in mente anche a me Very Happy

http://www.photo4u.it/viewcomment.php?pic_id=387166
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_NN_
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Iscritto: 04 Giu 2006
Messaggi: 7318

MessaggioInviato: Ven 17 Apr, 2009 8:33 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Grazie a tutti ...

Pex hai ragione stiamo messi tutti male ... Come disse il grande Mauroq : "stamo a copia' tutti" ... Creativita' prossima allo zero ... Bleh che apatia fotografica ...
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pex85
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Iscritto: 12 Set 2007
Messaggi: 1992
Località: Parma

MessaggioInviato: Ven 17 Apr, 2009 8:44 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

pocket ha scritto:
Grazie a tutti ...

Pex hai ragione stiamo messi tutti male ... Come disse il grande Mauroq : "stamo a copia' tutti" ... Creativita' prossima allo zero ... Bleh che apatia fotografica ...


Oddio, copiare.. è l'idea del momento, come ricordano il tuo lavoratore con la pala e il mio cameriere spazzino che mimano il cartello dei lavori in corso, scatti e finisce simile all'altro ma credo che prima o poi capiti a tutti Wink (c'era una vecchia storia sul Petrarca che non leggeva la Divina Commedia..).
Penso la creatività vada a momenti, attualmente mi sento un leone, domani magari cala per poi riprendere più avanti. Smile
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_NN_
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Iscritto: 04 Giu 2006
Messaggi: 7318

MessaggioInviato: Ven 17 Apr, 2009 9:14 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Copiare nel senso di attingere alla stessa memoria visiva condivisa ...

Abbiam visto troppo di tutto e si continua a produrre e a consumare troppo e troppo velocemente

Spero di andare a sbattere prima o poi con la testa contro un muro e dimenticare tutto quello che ho visto ...
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surgeon
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Iscritto: 20 Lug 2008
Messaggi: 3002
Località: Pistoia

MessaggioInviato: Ven 17 Apr, 2009 11:31 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Citazione:
Copiare nel senso di attingere alla stessa memoria visiva condivisa ...
una grande verità

non solo nella fotografia....... Il segreto oltre a quello di sbattere la testa in un muro è quello della privazione: intendo un periodo di digiuno forzato (magari ti rubano la reflex, la compatta ed il cellulare e non sai con che cosa fotografare.... Very Happy Very Happy

Comunque, in generale, è incredibile quanto i padroni e i loro cani siano simili in fisionomia e in costumi Ok!

ciao Salvatore
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belgarath
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Iscritto: 21 Feb 2007
Messaggi: 12965

MessaggioInviato: Ven 17 Apr, 2009 11:36 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

pocket ha scritto:
Spero di andare a sbattere prima o poi con la testa contro un muro e dimenticare tutto quello che ho visto ...


Oddio no... significa ricominciare con i tramonti, i fiori al centro e i vecchietti sulle panchine Very Happy
In una "copia" ci possono essere infinite sfumature di pesi, di significati, di situazione stessa... vedo ben poca gente in questo genere che non copia qualcosa in qualche modo (almeno a livello concettuale, poi lo scatto fa storia a sè).

Ciao

_________________
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A condurre la guerra era un gruppo di clown con quattro stelle che avrebbero finito per dar via tutto il circo. (Cap. Willard)
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belgarath
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Iscritto: 21 Feb 2007
Messaggi: 12965

MessaggioInviato: Ven 17 Apr, 2009 11:38 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

surgeon ha scritto:
(magari ti rubano la reflex, la compatta ed il cellulare e non sai con che cosa fotografare....


ore 14.00 - Circolo degli Artisti, Mauriziano - Tutorial: Foto in scatola
Costruire, scattare e stampare con una macchina fotografica a foro stenopeico

a cura di Samuele Piccoli

Il tutorial è diviso in due parti: in un primo momento ci si trova tutti insieme, in camera oscura, per costurire la "macchina" e caricarla con carta fotografica, cui seguirà per ciascuno la possibilità di andare a provarla poi in esterna.
Alle 16.00 ci si ritrova in camera oscura insieme a Samuele per lo sviluppo del proprio scatto



Siamo pronti ad ogni evenienza Mandrillo

_________________
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civ833
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Iscritto: 20 Dic 2008
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MessaggioInviato: Ven 17 Apr, 2009 11:41 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Diciamo che da un punto di vista tecnicamente espressivo (la tecnica di per sé non esiste, esiste l'espressione di significato che trapela attraverso questa tecnica) trovo un senso di generale (ma debole) scarsa nitidezza, forse accentuato dalla scelta di una profondità di campo tutto sommato ampia, tale da rendere vasto il potenziale soggetto della foto. Da un punto di vista puramente espressivo, invece, lo scatto forse è un po' debole, è un po' un cliché senza dubbio curioso e simpatico, ma probabilmente anche un po' banale: l'inquadratura così ampia, e quelle gambe che sembrano una gamba sola (e pure quella "sbagliata"), fanno sembrare il fotogramma più un'istantanea che un'immagine previsualizzata. Nel senso che trovo la valorizzazione che fai del simpatico soggetto molto poco incisiva, poco "particolare", come fosse una scena statica (penso a tutta quell'immobilità che, cane a parte, pervade lo scatto, privando gli uomini sullo sfondo di un potenziale ruolo attivo nel dinamismo e nel centro espressivo della foto) vista dall'esterno, marginalmente, senza viverla veramente. I colori (inevitabili, mi dirai, per l'accoppiata donna-cane), il taglio all'auto sulla sinistra (che si nota a causa della profondità di campo che sembra voler mettere a fuoco tutto, forse troppo) e la cornice nera si collocano in questo contesto come elementi di disturbo di uno scatto che sarà pure didascalicamente street, ma che non trasuda una visione "da strada" come dovrebbe. Su questo lavorerei.
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_NN_
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Iscritto: 04 Giu 2006
Messaggi: 7318

MessaggioInviato: Sab 18 Apr, 2009 8:59 am    Oggetto: Rispondi con citazione

civ833 ha scritto:
che non trasuda una visione "da strada" come dovrebbe. Su questo lavorerei.


No, mettiamoci d'accordo sin da ora ... qual'è questa visione da strada che devo mostrare in questo contesto anche alla luce del cambio di sezione ...

Se no perdete tempo sia voi che io ...

Che è che ti manca ? ... Su cosa devo lavorare ? ...

Se poco poco propongo qualcosa che non sia "didascalico" il settore critica, salvo alcuni personaggi al di sopra di ogni sospetto (in larga misura facenti parte dello staff) implode ...

E dai .. .
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civ833
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Iscritto: 20 Dic 2008
Messaggi: 434

MessaggioInviato: Sab 18 Apr, 2009 1:08 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

pocket ha scritto:
civ833 ha scritto:
che non trasuda una visione "da strada" come dovrebbe. Su questo lavorerei.


No, mettiamoci d'accordo sin da ora ... qual'è questa visione da strada che devo mostrare in questo contesto anche alla luce del cambio di sezione ...

Se no perdete tempo sia voi che io ...

Che è che ti manca ? ... Su cosa devo lavorare ? ...

Se poco poco propongo qualcosa che non sia "didascalico" il settore critica, salvo alcuni personaggi al di sopra di ogni sospetto (in larga misura facenti parte dello staff) implode ...

E dai .. .


A me non interessa per niente, la sezione del forum in cui la invii, il "contesto" street o street/life in cui la collochi. E' una foto, la guardo (e non la giudico) come tale, tutto qua. Non è un discorso di collocazione, o di quello che voglio vedere o che voglio sentirmi dire da te o da una tua fotografia. La collocazione e la contestualizzazione hanno senso se fai un reportage, o se fai un'esposizione a tema, o altri esempi che non mi vengono in mente, ma se non è frutto di una tua esplicita decisione (metterla in street/life è un problema di organizzazione del forum e di "pertinenza" delle critiche, non una scelta espressiva) non mi interessa più di quanto non mi interessi l'ora in cui hai inviato la foto o il colore dei pantaloni che avevi quando hai scattato.
E' un problema, quello che ti sollevo, di rapporto fra ciò che vuoi dire (o che sembri - mi sembri? - voler dire) con quello scatto, e ciò che effettivamente dici. Per cui, cosa dici?
Fotografi donna, cane, rapporto visivo e umano donna-cane, piazza, contesto, umanità. La prima cosa che noto è il colore, poi la profondità di campo, quindi cerco un soggetto. Il colore mi distrae un po'. Vedo donna, vedo cane, collego donna e cane, guardo il cane, bella espressione, bell'attimo, riguardo la donna e l'occhio mi cade sull'auto a sinistra. Torno alla donna, sì effettivamente sono simili, una similitudine che provo a sentire profonda, ma l'occhio mi cade sulla gamba doppia che sembra una sola, stona un po' e torno sul cane che è proprio ben colto. Trovo un certo equilibrio nel rapporto donna-cane, un po' zoppicante per la resa della donna e le distrazioni che vengono dai colori e da vari dettagli, guardo la cornice (ho una particolare avversione per le cornici che rischiano di rovinarmi la foto) e poi il cielo, poi cerco nella piazza una qualche armonia, un qualche dinamismo umano ma trovo uomini fermi. Poi riguardo la donna e il cane, rileggo quel rapporto ma manca qualcosa, manca una profondità, una comunanza forte che vada oltre il semplice cliché di "donna che somiglia a cane", "cane che somiglia a donna", "cane e donna che si somigliano". Non ci riesco, sono troppo distratto dai vari elementi, da quelle gambe che testardamente mi sembrano una e però quel cane così ben reso, così espressivo. Peccato.
Questo è esattamente (oddio, forse con troppe virgole) quello che ho provato vedendo la tua foto. La trovo espressivamente incompiuta, nel senso che potrebbe dire molto di più, ma non ci riesce per quella "distanza", come se ti fossi avvicinato alla scena e avessi girato indietro la ghiera dello zoom (o avessi cambiato obiettivo, o avessi fatto qualche passo indietro), sorridendo per la scena così "caratteristica", per cogliere quella coppia in maniera spazialmente equilibrata, in modo da tirarne fuori una bella foto, ben riuscita.
Il problema per me sta in quell'equilibrio, in quel "ben riuscita", che ti tiene troppo legato a una raffigurazione un po' nuda, poco personale, che fa sorridere ma che rischia di far passare avanti alla prossima foto, lasciando meno di quanto potrebbe altrimenti lasciare. E' convenzionale, hai colto l'attimo, ma la portata dello scatto è limitata.
Sopra ti parlavo di didascalismo, del rischio di risultare banali. Ti dirai: "allora smetto di fotografare accoppiate interessanti, donne che somigliano a cani e cani che somigliano a donne e cani e donne che si somigliano, e tutte quelle altre cose particolari o un po' buffe che caratterizzano il mondo che ci circonda?". No. Perché un conto è rappresentare quel momento, raffigurare donna e cane, e un altro conto è fotografare quel momento, cioè far vivere donna e cane nella foto. Non è il tema ad essere banale, è la trattazione che rischia di esserlo: in pittura è pieno di Annunciazioni e Natività e quant'altro, ma non per questo Botticelli imitava della Francesca. Interpretava.

Per concludere questa lunga digressione che non interessa a nessuno, il consiglio è: di fronte a scene del genere, trova una lettura personale, qualcosa che valga la pena, che non serva solo come esempio lampante di cosa può voler dire fare una street o una life o una street/life, ma che sia una street o una life o una street/life, che prepotentemente dica: "non ho rappresentato una donna e un cane che si somigliano, ma ho fatto vivere a chi mi guarda quella donna e quel cane".
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_NN_
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Iscritto: 04 Giu 2006
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MessaggioInviato: Sab 18 Apr, 2009 2:20 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Civ ... di sicuro apprezzo il tuo commento, non fosse altro per l'impegno e il tempo impiegato per formularlo.

Altrettanto sicuramente non metto in discussione alcune scelte fatte da me e da altri come me per fotografare scene urbane. Mi riferisco al diaframmare che è una scelta che può produrre risultati più o meno gradevoli, ma è una scelta consapevole e necessaria per me.

Sul coinvolgimento emotivo fiacco di questo scatto posso concordare (mi sembra evidente finisce e inizia in due sagome per strada), altrettanto sul fatto che qui non si crea ma si riproduce la strada .

Spero che con la stessa attenzione verrano in futuro analizzati altri scatti dove si crea qualcosa che resta inosservata.
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civ833
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Iscritto: 20 Dic 2008
Messaggi: 434

MessaggioInviato: Dom 19 Apr, 2009 6:40 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

pocket ha scritto:
Altrettanto sicuramente non metto in discussione alcune scelte fatte da me e da altri come me per fotografare scene urbane. Mi riferisco al diaframmare che è una scelta che può produrre risultati più o meno gradevoli, ma è una scelta consapevole e necessaria per me.


Quel "consapevole" e quel "necessaria" significano che è una sorta di regola tecnico-espressiva che ti dai, cioè "per me la mia street funziona così", o semplicemente che in questa tua street quella è la scelta che hai fatto?

pocket ha scritto:

Sul coinvolgimento emotivo fiacco di questo scatto posso concordare (mi sembra evidente finisce e inizia in due sagome per strada), altrettanto sul fatto che qui non si crea ma si riproduce la strada .


Relativamente alla parte in grassetto: cosa intendi?

pocket ha scritto:

Spero che con la stessa attenzione verrano in futuro analizzati altri scatti dove si crea qualcosa che resta inosservata.


Questo passo non l'ho capito.
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_NN_
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Iscritto: 04 Giu 2006
Messaggi: 7318

MessaggioInviato: Dom 19 Apr, 2009 6:59 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Quella è la regola di ogni street che si può definire tale ... Se vai in giro per il web a cercare delle vere street, te ne renderai conto.
ambiente e personaggi: questo è l'insegnamento che ho ricevuto e questo è l'insegnamento che seguo. Mi dite come faccio a raccontare l'ambiente se sfoco lo sfondo ? ...
Dato che sono ben lungi dal potermi permettere di sconvolgere le regole (per un'anzianità di servizio non ancora maturata o più semplicemente perchè non sono bravo abbastanza) è una tecnica scelta e seguita in ogni mio scatto. L'ambiente per me non è un elemento di disturbo quanto un co-protagonista.

Nella seconda parte ti davo ragione, chi ha mai preteso di creare un conivolgimento emotivo con uno scatto che è volutamente nato (o meglio è stato postato) per esaurirsi in una manciata di secondi.

Stesso dicasi sul fatto che qui si riproduce e non si crea. Non l'ho costruito io lo scatto, ho fatto solo click ... la realtà è semplicemente riprodotta, non reinterpretata, come ho fatto in altri casi.

Per quanto riguarda l'ultimo passaggio .. l'ho già ripetuto prima .. se provo ad iniettare qualche scatto meno didascalico o meno immediato, il sistema critica della sezione, molto spesso crolla ... non è un discorso nuovo, visto che navigo nei paraggi da un po'. Se vuoi candidarti a leggere qualcosa di più "sottile", sei il benvenuto - sempre ammesso che torni a postare qualcosa di questo tipo.
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civ833
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Messaggi: 434

MessaggioInviato: Dom 19 Apr, 2009 8:15 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Lo sapevo che sarebbe uscito qualcosa di interessante. Wink
Allora.

pocket ha scritto:
Quella è la regola di ogni street che si può definire tale ... Se vai in giro per il web a cercare delle vere street, te ne renderai conto.
ambiente e personaggi: questo è l'insegnamento che ho ricevuto e questo è l'insegnamento che seguo. Mi dite come faccio a raccontare l'ambiente se sfoco lo sfondo ? ...
Dato che sono ben lungi dal potermi permettere di sconvolgere le regole (per un'anzianità di servizio non ancora maturata o più semplicemente perchè non sono bravo abbastanza) è una tecnica scelta e seguita in ogni mio scatto. L'ambiente per me non è un elemento di disturbo quanto un co-protagonista.


Rue Mouffetard, Paris è una street? è una life? è una street/life? E' un ritratto?
Non ho molto rispetto per le classificazioni e le categorie, quando sono tassonomie non richieste. In fotografia rischia di essere spesso così. Per cui ti dico: non porti un problema di anzianità maturata o di "bravura sufficiente", racconta non imponendoti regole tecniche, ma al limite regole espressive, anzi linee guida espressive. Fonda un f64, se necessario, o scatta solo con Holga Delta e nastro adesivo nero, ma fallo per una tua scelta personale, e non pensare che quella scelta personale sia assoluta, generale (nel senso della portata, non dell'applicabilità a tutte le persone). Puoi raccontare l'ambiente col diaframma tutto aperto, come puoi stilizzare il contesto della tua scena umana riducendolo a un mucchio di quinte teatrali senza espressività alcuna, tenendolo tutto chiuso.
Tu dici ambiente e personaggi. Ma c'è veramente bisogno di un bilanciamento alla pari, o con percentuali definite, fra questi due elementi, per rendere la foto una street o una life o una street/life? In una street i personaggi esistono perché c'è l'ambiente che li circonda, ma non è tanto un rapporto di sudditanza quanto un rapporto storico, una simbiosi da cui nascono potenzialità espressive nelle figure umane che il fotografo deve saper tradurre in potenzialità espressive del fotogramma che ha esposto alla luce.
Tu proponi un cane e una donna che si somigliano. Il legame con l'ambiente circostante qual è? Vivono nell'ambiente circostante, di quell'ambiente sono impregnati, o solamente stanno passando in quel luogo, sono turisti e non viaggiatori? La portata è diversa ma l'idea dello scatto è (direi debolmente) street: "debolmente" perché racconti un po' poco (c'è il racconto dietro il concetto di street, sbaglio?).
Con qualche stop di meno, cosa sarebbe cambiato? Dal punto di vista espressivo, non tecnico. Avresti avuto meno elementi di disturbo (leggermente di meno, non dico di scattare con un Noctilux tutto aperto), ma avresti raccontato la stessa cosa, forse con più efficacia.
Poi ognuno fa la scelta espressiva che ritiene più opportuna, e così farai tu, anzi probabilmente così hai già fatto tu. Solo che mi piacerebbe che ci fosse più consapevolezza, soprattutto del fatto che non sono possibili solo scelte tecniche (scatto solo col 50mm e non faccio crop, ad esempio), ma anche scelte espressive, che somigliano alle scelte tecniche ma vanno anche oltre queste scelte tecniche.


pocket ha scritto:

Nella seconda parte ti davo ragione, chi ha mai preteso di creare un conivolgimento emotivo con uno scatto che è volutamente nato (o meglio è stato postato) per esaurirsi in una manciata di secondi.

Stesso dicasi sul fatto che qui si riproduce e non si crea. Non l'ho costruito io lo scatto, ho fatto solo click ... la realtà è semplicemente riprodotta, non reinterpretata, come ho fatto in altri casi.


Non trasformiamoci in macchine che premono pulsanti e fanno scattare otturatori. Su cosa si gioca una street?
Non è semplicemente cogliere la buffa sovrapposizione fra quella pubblicità e la signora che sta là sotto, non è "fare la foto arguta" che coglie la buffezza dell'attimo e la simpatia delle sconcertanti catene di eventi che caratterizzano questo nostro strano mondo. Ci sei tu, la tua macchina fotografica, il tuo occhio, e il tuo occhio vede cose che tu - consapevole dei limiti e delle prerogative, delle "regole" tecniche del tuo strumento "macchina fotografica" - visualizzi in foto stampata, in immagine tratta dalla realtà.
Costruire uno scatto, cioè andare lì e fare alla signora "più a sinistra, no più in basso, attenta con quel guinzaglio!", non è l'unico strumento nelle mani del fotografo. E' uno dei tanti, che nelle street scompare inevitabilmente per lasciare il posto al racconto di una scena spontanea, reale. Ma questo non esaurisce le possibilità del fotografo; non riduce, per usare il linguaggio che usavo più sopra, la fotografia a rappresentazione "naturalistica" della realtà ("naturalistica" fra virgolette, perché in fotografia è una parola priva di senso).
Altrimenti tutte le street con lo stesso "tema di fondo" (di qui l'esempio pittorico che ti facevo) sarebbero uguali. Altrimenti tutte le storie sarebbero raccontate allo stesso modo. Altrimenti esisterebbe solo un modo di raccontare, solo un modo di vedere, di cogliere, di inginocchiarsi e scattare, di vivere e far rivivere su un fotogramma o su uno schermo la tua fotografia.
Tu qui interpreti un tema, forse un po' troppo comune (almeno qua dentro) proprio perché affrontarlo non richiede poi troppa fatica: il rapporto uomo-cane (altrove troverai il rapporto fra elementi geometrici del vestito di una persona con quelli dell'ambiente che lo circonda, o il rapporto uomo-cartellone, uomo-pubblicità, uomo-altrouomosuunpianodiverso, e così via, tutti di facile individuazione ma non per questo sicura riuscita). C'è un insieme di variabili (punto di inquadratura, focale, messa a fuoco, tempi, diaframma, iso/pellicola, bruciature, mascherature, contrasto, curve, tonalità...) che hai adottato più o meno consapevolmente: sono quelle a fare lo scatto? No, è il rapporto che queste variabili hanno con la scena (non costruita, siamo in street) davanti a cui ti trovati, è il modo in cui tu - giocando più o meno consapevolmente con queste variabili - hai raccontato quella scena.

Poi puoi anche dirti "mi fisso la fotocamera al petto con il nastro adesivo, fisso diaframma e tempo e sensibilità e scatto immediatamente quando vedo la scena". Ma quella è una tua autolimitazione, una tua linea guida che seleziona solo alcuni dei modi di raccontare una scena. Qualunque sia la sua portata, che siano i tre giorni in cui sta su nella pagina del forum o il portfolio di una vita.

Poi puoi anche dirmi "questa è volutamente didascalica". Mi basta che si sappia che non è l'unico dei mondi possibili, o "giusti", o "corretti".

pocket ha scritto:

Per quanto riguarda l'ultimo passaggio .. l'ho già ripetuto prima .. se provo ad iniettare qualche scatto meno didascalico o meno immediato, il sistema critica della sezione, molto spesso crolla ... non è un discorso nuovo, visto che navigo nei paraggi da un po'. Se vuoi candidarti a leggere qualcosa di più "sottile", sei il benvenuto - sempre ammesso che torni a postare qualcosa di questo tipo.


Pensa se ci fosse una sezione in cui tutti interpretano (e commentano, altrimenti la sezione già c'è e si chiama "No Comment") il tema dell'uomo e cane che si somigliano. O cane che somiglia a uomo, o uomo che somiglia a cane, o strisce della maglietta che somigliano a strisce del muro là dietro. Lì la critica sarebbe veramente costruttiva: perché si uscirebbe dal solito, tutto sommato insignificante problema della collocazione dello scatto, si uscirebbe dal rischio di autocompiacersi della propria ed altrui arguzia (nel senso di cui più sopra) e si fronteggerebbe in maniera seria, e dunque veramente critica, il problema di creare una foto che rimanga, che dica veramente qualcosa e lo dica in un modo che vale la pena di ricordare.
Tuttavia una sezione del genere non è possibile. Per cui, iniettare scatti meno didascalici e meno immediati lo trovo praticamente doveroso, visto che non stiamo qua per dire o sentirci dire quant'è bello o quant'è brutto lo scatto, o quanto colpo d'occhio abbiamo avuto nel cogliere quell'attimo in cui la testa dell'elefante si sovrapponeva col gomito della vicina di casa di quello seduto al tavolo, ma per capire cosa si può fare, come si può fare, cosa si trasmette e quali sono i punti in cui migliorare.
E poi i sistemi di critica sono fatti apposta per crollare. Altrimenti si diventa autoreferenziali e si impara poco (sì, perché si impara sia mettendo la foto in critica che commentandola che leggendo e capendo i commenti). Il suggerimento, anche se navighi nei paraggi da un po' e comunque (e ci mancherebbe!) sono tue scelte personali, è: vai oltre il didascalismo, scatta e metti in critica qualcosa su cui valga la pena riflettere, indipendentemente da ciò che si aspetta "il sistema di critica".
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MessaggioInviato: Dom 19 Apr, 2009 9:09 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Civ ... ho letto tutto con interesse ... dici cose sensate e corrette.

Di sicuro posso garantirti che sono consapevole di cosa voglio ottenere dalla street e a cosa mi serve ciascuno scatto, quanti scatti buoni devo fare al giorno per arrivare dove voglio arrivare e i mezzi tecnici di cui ho bisogno.

Nel percorso ne posto qualcuno, altrove li ho chiamati scatti di "mantenimento", necessari per "condizionare" la vista per gli scopi che mi interessano ...

Dal punto di vista dello scatto singolo, tu hai ragione, questa è robetta ... ma è la robetta quotidiana che mi mantiene la vista ai livelli che mi servono ...

I miei target nella street sono piuttosto chiari ... ho dei modelli di riferimento e ho in mente di inseguirli, magari di superarli perchè è fattibile (pocketmodesto) e perchè è uno stimolo a fare sempre meglio ... Se non ci riesco mi sono divertito e intanto ho messo a frutto l'esperienza di scattare in strada per altro (meno futile);anche in contesti in cui il click al momento giusto alla cosa giusta (scatti di pura documentazione del reale) fa la differenza tra uno scatto "vendibile" e uno "cestinabile".

Dico questo per cercare di contestualizzare il mio lavoro.
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