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holden
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Iscritto: 05 Dic 2005
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Località: Roma-Latina

MessaggioInviato: Ven 12 Dic, 2008 1:04 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Nicola, in tutta onestà, trovo il tuo ragionamento tanto schematico quanto distante dalla consuetudine del fotografare.

Ti propongo un esercizio: scegli un edificio a Milano e vai a visitarlo; porta con te uno sgabellino un blocchetto e una matita; trova una posizione comoda e, prendendoti tutto il tempo necessario, prova a disegnarlo. Non fare un semplice schizzo, ma cerca di riprodurlo per bene, prima a mano libera, poi aiutandoti con una squadra. Infine scatta una foto delle stesso edificio, stampala e dopo averla appesa sul vetro della finestra ricalca l'immagine.

Poi ne riparliamo.

ciao Smile

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holden
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Iscritto: 05 Dic 2005
Messaggi: 1542
Località: Roma-Latina

MessaggioInviato: Ven 12 Dic, 2008 1:09 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

P.S. non dirlo a nessuno: uso una reflex digitale piena di pulsantini.
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impressionando
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Iscritto: 22 Mar 2005
Messaggi: 9100
Località: Reggio nell'Emilia

MessaggioInviato: Ven 12 Dic, 2008 1:22 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Si tratta di saper utilizzare il mezzo per ottenere quello che la mente pensa non di utilizzare la mente per pensare se ciò che "pensa" il mezzo ci sta bene.
Il mezzo deve essere sucube dei nosti pensieri, della nostra esperienza, e dei nostri gusti. Il mezzo non ha gusti, non ha esperienza ha solo pensieri "meccanici".

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Mi chiamo Paolo.... non impressionando
Uso fotocamere a molla con sensore intercambiabile di dimensioni minime 6x6 cm.

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Mauroq
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Iscritto: 14 Apr 2006
Messaggi: 26033
Località: Lido di Ostia

MessaggioInviato: Ven 12 Dic, 2008 2:42 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Nicola Giani ha scritto:
Mauroq ha scritto:
""Assolutamente no, anzi è l'esatto contrario.
Buona parte del cervello è occupata a pensare a quale ghiera girare e in quale direzione.
E a fare conversioni tra numero F e millimetri, e tra questi e i pollici e a dividere mentalmente per il quadrato della distanza focale per calcolare la PDC..... ""

Questo accade le prime volte mica tutta la vita, scusate ma devo capire, si vuole suonare il pianoforte senza averlo studiato ? in quanto la testa invece di pensare alla melodia, si trova impegnata a capire il pentagramma e riportarlo su tastiera ? con la rottura di balle dei pedali ?

E poi magari si acquista una tastiera che fa quasi tutto da sola ? con i ritmi di Tango, Cha Cha Cha e Rumba ? e che basta pigiare una nota bassa che ti fa' gli accordi gia' pronti ?


Mauro, hai detto esattamente quello che ho detto io.
Chi vede gli automatismi e le modernità come una limitazione o come un qualcosa che impedisca di pensare è perchè non li sa usare.

Il pianoforte è un automatismo(*): nessun piansta quando suona un "si" calcola mentalmente 440 per la la radice dodicesima di 2....
Si limita a premere un tasto. E automaticamente la corda vibra alla frequenza giusta. Che è lo scopo di chi preme il tasto che corrisponde al "si".

Lo stesso vale per l'autofocus: nessuno va col metro a misurare la distanza dal soggetto per impostare la focale della lente....
E non ho mai visto nessuno misurare a mano i millesimi di secondo per calcolare il tempo di esposizione.
E' tutto un automatismo.

E lo snobbismo nasconde solo la paura.
Paura che la propria mediocrità, conquistata con grande fatica, sia indistinguibile dalla mediocrità di chi preme un tasto senza sapere cosa fa.
Ed allora, il mediocre che sa di esserlo snobba la tecnologia con interventi come quello che ho citato all'inizio. (**)

Wink Wink Wink Wink

(*) NOTA: Per correttezza, una tastiera coi ritmi automatici somiglia più ad una macchina fotografica con il rullino già impressionato che ad una reflex con automatismi. Chi suona la Rumba con il pianoforte, lo farà sempre a ritmo di rumba....
(**) NOTA: Non ho scritto che Tizio è mediocre. Ho scritto che il generico mediocre fa interventi simili a quelli di Tizio.


Sei abile nel girare frittate, ma io non ci casco.

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Nicola Giani
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MessaggioInviato: Ven 12 Dic, 2008 2:51 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Mauroq ha scritto:

Sei abile nel girare frittate, ma io non ci casco.


Prova a rileggere con calma quello che hai scritto, poi rileggi quello che ho scritto e capirai che nessuna frittata è stata girata.

Ma se sono io che ho capito male e vuoi dimostrarmi che una tecnologia fotografica ha influenza diretta sulle sinapsi e sui neuroni, sono apertissimo ad ascoltarti, ma la dimostrazione deve essere rigorosa...

Ok!

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Nicola Giani
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Iscritto: 01 Feb 2006
Messaggi: 3677
Località: Milano

MessaggioInviato: Ven 12 Dic, 2008 2:57 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Alessandro Frione ha scritto:
Nicola Giani ha scritto:


E questo è l'errore di fondo: c'è sempre il pregiudizio che avere automatismi a disposizione corrisponda a non sapere usare il mezzo.

E questo è snobbismo al 100%.

Wink Wink Wink


E dov'è che ho scritto stà baggianata?
Non intendevo certo questo Nicola, ho parlato di dominio del mezzo qualunque esso sia.
Che poi io sia un fotografo mediocre è vero e ne sono consapevole, mica mi nascondo dietro a nulla. Wink

Ciao

Ale

PS Io uso spesso reflex AF ma non dirlo a nessuno....


Allora ho capito male quello che hai scritto.
O ho letto tra le righe cose che non avevi intenzione di metterci...

Grazie per il chiarimento, allora.

E per la cronaca io non sarò mai in grado di valutare se un fotografo è mediocre o meno. Non ho la cultura per farlo.
Tutto questo mio lunghissimo Off Topic era solo per chiarire il punto secondo cui una tecnologia imedisca di pensare, che, in effetti, non ha nulla a che vedere con la qualità delle foto.

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Nicola Giani
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Iscritto: 01 Feb 2006
Messaggi: 3677
Località: Milano

MessaggioInviato: Ven 12 Dic, 2008 2:59 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

holden ha scritto:
Nicola, in tutta onestà, trovo il tuo ragionamento tanto schematico quanto distante dalla consuetudine del fotografare.

Ti propongo un esercizio: scegli un edificio a Milano e vai a visitarlo; porta con te uno sgabellino un blocchetto e una matita; trova una posizione comoda e, prendendoti tutto il tempo necessario, prova a disegnarlo. Non fare un semplice schizzo, ma cerca di riprodurlo per bene, prima a mano libera, poi aiutandoti con una squadra. Infine scatta una foto delle stesso edificio, stampala e dopo averla appesa sul vetro della finestra ricalca l'immagine.

Poi ne riparliamo.

ciao Smile


Ho provato.
E ti assicuro che nessuno degli strumenti tecnici che ho utilizzato ha minimamente interferito con il mio pensiero.
A parte la carta, forse,. Ma quella era presente in tutti i setup....

Wink

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Filippo Secciani
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Iscritto: 02 Lug 2006
Messaggi: 3680
Località: Provincia di Siena

MessaggioInviato: Ven 12 Dic, 2008 3:55 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Io non so se Nicola è bravo fotografo oppure no. Di sicuro, non opera in un modo a me congeniale e sono fermamente convinto che il modo per arrivare al risultato fotografico non stia, ne nel suo modo di pensare, ne in quello di operare. Ma tutto sommato, se i risultati sono buoni, sia pur nel contorto modo di pensare... ecchissenefrega!

L'unica cosa che mi vien da dire è che se Nicola, comprasse una fotocamera vecchia, tipo con l'attacco a vite e due obiettivi fissi soltanto e provasse a fare qualche mese con i rullini... sono convinto che si ricrederebbe e riuscirebbe a usare la sua digitale in modo molto più lineare e completo. Sono mesi che cerco di farglielo capire... ma è come batter le capate nel muro!

Poi, una volta che è consapevole di tante cose, tanti accorgimenti... allora sì, che potrà dire con più consapevolezza le cose che sostiene. Anche perchè a fare un rullino di dia... quelle non si sistemano con San Fotosciò e se non sai scattare... si padella e basta!

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Tanti mettono in firma la propria attrezzatura. A me piacerebbe metterci la mia voglia di far belle fotografie. Forse non mi basterebbe il posto.
Parafrasando Andy: "oltre la foto, nulla"
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ubald™
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Iscritto: 13 Giu 2006
Messaggi: 4481
Località: Bari

MessaggioInviato: Ven 12 Dic, 2008 4:02 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

confermo l'esperimento proposto da Filippo, per esperienza diretta...
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ldani
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Iscritto: 11 Mgg 2006
Messaggi: 3397
Località: Livorno

MessaggioInviato: Ven 12 Dic, 2008 4:04 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

A pag. 2:
_Nico_ ha scritto:
Comunque la discussione si sta aggrovigliando. Piacevolmente, ma si sta aggrovigliando...


_Nico_ s'è sgrovigliata come al solito sulla diatriba "automatismi si, automatismi no" Very Happy

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Lorenzino
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Iscritto: 18 Ago 2006
Messaggi: 1604

MessaggioInviato: Ven 12 Dic, 2008 4:25 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

ldani ha scritto:
A pag. 2:
_Nico_ ha scritto:
Comunque la discussione si sta aggrovigliando. Piacevolmente, ma si sta aggrovigliando...


_Nico_ s'è sgrovigliata come al solito sulla diatriba "automatismi si, automatismi no" Very Happy


Già,
io intendevo solo dire che gli automatismi e le ultime tecnologie servono e come ma non c'è nessun bisogno di usarli sempre, anzi certe volte usarli toglie valore alle foto.

avere una relazione tangibile con l'immagine , quindi col negativo, aiuta secondo me anche la sperimentazione,

Quanti effetti si vedono ormai che riproducono graffi e cose del genere,
Per quale motivo non stamparsi la foto e farli veramente?
Perchè è più comodo certo , ma anche più falso, meno diretto.

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La bellezza delle cose esiste nella mente di chi le osserva.
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Daniele Nesi
non più registrato


Iscritto: 19 Gen 2005
Messaggi: 805

MessaggioInviato: Sab 13 Dic, 2008 2:14 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

rembrant>>Se ho ben capito e invito a contraddirmi se altrimenti, Claudio, in modo un po' diverso e con spunti che possono considerarsi non propriamente legati al mondo della fotografia, ha solo detto una cosa molto molto conosciuta nel nostro campo: la fotografia non è solo una tecnica, la fotografia non dice mai il vero assoluto, la fotografia esprime solo la verità del fotografo, (qualsiasi essa sia, dalla foto ricordo al mare alla foto che esprime il più alto grado di complessità) e mai la verità assoluta... a patto che essa esista.

raccolgo l'invito
claudio marra ha detto ben altro…attraverso flusser pone il rapporto autore mezzo come condizione indispensabile per ottenere foto migliori. Il rapporto autore soggetto non è considerato perché inesistente

claudio marra>>Secondo me la disputa in tutte le arti, compresa la danza, è sempre tra la tekne e la volontà dell'autore, mai si disputa tra soggetto e autore.<<

il rapporto autore mezzo è il perno attorno al quale ruota la fotografia oggettiva...e l’atteggiamento di marra verso la fotografia, appunto, è oggettivo. Per chi ha sta visione il soggetto è quello e cosi va ripreso..cioè ripreso cosi come si presenta e, inutile dirlo, per fare questo occorre una conoscenza perfetta del mezzo cioè del sensibile. Il trattamento del sensibile assume un importanza decisiva perchè per una riproduzione oggettiva occorre nitidezza ed estesa gamma tonale e quindi a monte ottiche di qualità, esposimetri di qualità, otturatori e diaframmi precisi ecc.. il tutto utilizzato al meglio, cioè massima conoscenza di ciò che si sta maneggiando. Ovviamente la riproduzione del soggetto non potrà mai essere totalmente oggettiva...il vissuto, le opinioni del fotografo andranno sempre anche se in minima parte,e dico minima, ad influire sul risultato…ma il tentativo rimane, non viene sviato

il rapporto autore-soggetto è il perno attorno al quale ruota la fotografia soggettiva,espressionista, metaforica, introspettiva ecc.....il rapporto autore-mezzo lascia il posto al rapporto autore-soggetto cioè l'autore fa un passo avanti e pone il soggetto al centro delle sue attenzioni, e il mezzo fotografico riassume il suo ruolo, appunto, di mezzo cioè di utensile necessario attraverso il quale arrivare al soggetto e da questo ad altro a secondo della visione dell’autore.

ad esempio nella fotografia introspettiva - vedi siskind - l'autore si rivolge al soggetto e lo studia, lo ritaglia, lo ricompone..lo maneggia nel tentativo di dargli un significato diverso…quando il giochino riesce il fotografo si identifica, si ritrova

Nella fotografia metaforica - vedi minor white - l’autore si rivolge al soggetto e lo maneggia nel tentativo di dar forma, di tradurre uno stato d’animo o ad una particolare emozione. Nella serie di minor che ho postato (alcune a dire il vero, la serie originale è molto più ampia) l’autore sfoga la frustrazione provata dopo un amore finito male

Nell’uso soggettivo ( o se preferite soggettivo-espressionista) il fotografo si gira e rigira il soggetto fino ad individuarne le peculiarità. Haas ad esempio, maestro in questo, combina la cosa con un uso del colore a dir poco unico…il colore nelle sue mani è materia grezza che modella a proprio gusto e piacimento

ci tengo a precisare che ho schematizzato per rendere meglio l'idea
in realta ci sono spesso gradi intermedi, mescolanze...

L'uso del mezzo,cioè la conoscenza del mezzo, è certamente importante, anche se ridotta al minimo, ma la capacità di maneggiare il soggetto lo è infinitamente di più

Supponiamo di avere una conoscenza del mezzo, del programma al limite della perfezione ma siamo totalmente incapaci di maneggiare il soggetto…cosa ci ritroviamo per le mani? A parte la “costrizione” ad un uso oggettivo della fotografia…cos’altro?

Flusser>>La domanda che la critica fotografica deve porre alla fotografia è quindi la seguente: in che misura il fotografo è riuscito a sottomettere il programma dell’apparecchio alla propria intenzione e attraverso quale metodo? E viceversa: in che misura l’apparecchio è riuscito a deviare l’intenzione del fotografo a favore del programma dell’apparecchio e grazie a quale metodo?
Sulla base di questo criterio, la “migliore” fotografia sarà quella in cui l’intenzione umana ha sconfitto il programma dell’apparecchio, quella cioè in cui il fotografo ha sottomesso l’apparecchio all’intenzione umana.

la critica è meglio che faccia altro

come sempre opinioni
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Filippo Secciani
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Iscritto: 02 Lug 2006
Messaggi: 3680
Località: Provincia di Siena

MessaggioInviato: Sab 13 Dic, 2008 3:59 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Daniele, vorrei far capire che questa discussione è nata da certe convinzioni, che io condivido, di Claudio e tutto ha avuto origine da un'altra discussione, dove si chiedeva se la fotografia a colori è reale e quella in bianco e nero non lo sia.

Si stà cercando con interesse e successo di andarne più a fondo. Tutto stà a capire che cosa significa "programma". Personalmente non lo ho inteso assolutamente come una mera apparecchiatura fotografica, ma piuttosto come l'iter completo di divulgazione dell'opera. Questa cosa, la si può ipotizzare per tutte le espressioni d'arte e, ovviamente, ne subisce delle "personalizzazioni" a seconda dello strumento, del fine o del cliente.

Poi, le cose si dicono in funzione di tanti fattori e quello schemino e molte affermazioni che hai appena trascritto, non fanno che confermare quello che penso: la tecnica serve, sicuramente non meno di quella che occorre, ma se se ne sa qualcosa di più, non guasta. Ma senza l'esigenza e il bisogno di comunicare, non si fa arte, si fa il mestierante. Poi, la tecnica... per quella ci sono i manuali e ci si fa con l'esperienza e la dedizione, che ce le fornisce il bisogno di comunicare.

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claudiom
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Iscritto: 05 Lug 2004
Messaggi: 5459

MessaggioInviato: Lun 15 Dic, 2008 10:50 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Non ho detto, nè penso, nè faccio quel che viene sintetizzato più su, ma poco importa...

questo è più importante: Siskind e White NON fecero, nè pensarono quello che viene scritto più sopra.

Questo è noto a coloro ai quali sia noto il dibattito culturale statunitense negli anni di massima produzione dei due autori.

Sull'argomento, in breve: "Fotografi sulla fotografia" Antologia curata da N. Lyons Agorà editrice.

Penso che su grandi temi molto complessi, come questo, sia indispensabile attrezzarsi per evitare l'impantanamento e per evitare di riferire solo proprie sensazioni.

Mi spiace che il dibattito abbia finito per vertere sul mezzo fotografico, neppure citato nello scritto iniziale, chè "programma" non è "fotocamera" e mi spiace che gli altri spunti, valore dell' immagine rispetto alla parola scritta, valore della fotografia in bianco e nero, intenzione del fotografo, di ben maggiore interesse, non siano neppure stati sfiorati.

Cool ciao claudiom
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Daniele Nesi
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Iscritto: 19 Gen 2005
Messaggi: 805

MessaggioInviato: Lun 15 Dic, 2008 1:34 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

claudio marra>>Non ho detto, nè penso, nè faccio quel che viene sintetizzato più su, ma poco importa...

il bello dei forum è leggere e farsi una idea

claudio marra>>>questo è più importante: Siskind e White NON fecero, nè pensarono quello che viene scritto più sopra

fosse una discusiona tra noi due, passerebbe
siccome si scrive su ste pagine per coinvolgere sei invitato ad argomentare, se con foto è meglio

claudio marra>>Questo è noto a coloro ai quali sia noto il dibattito culturale statunitense negli anni di massima produzione dei due autori.

se ti riferisci al dibattito fotografia oggettiva-soggettiva perchè non affrontarlo?

claudio marra>>Penso che su grandi temi molto complessi, come questo, sia indispensabile attrezzarsi per evitare l'impantanamento e per evitare di riferire solo proprie sensazioni

posto che flusser l'hai introdotto tu, ritengo a sostegno, non vedo il senso di quanto scrivi

claudio marra>>Mi spiace che il dibattito abbia finito per vertere sul mezzo fotografico, neppure citato nello scritto iniziale, chè "programma" non è "fotocamera" e mi spiace che gli altri spunti, valore dell' immagine rispetto alla parola scritta, valore della fotografia in bianco e nero, intenzione del fotografo, di ben maggiore interesse, non siano neppure stati sfiorati.

il dibattito c'è finito per come hai concluso l'argomento introduttivo

marra>>Sulla base di questo criterio, la “migliore” fotografia sarà quella in cui l’intenzione umana ha sconfitto il programma dell’apparecchio, quella cioè in cui il fotografo ha sottomesso l’apparecchio all’intenzione umana.

ma come si fa a non replicare? come si puo far passare una simile assurdità?

sulla questione della maggior concretezza del BN e sulla presunta origine teorica l'approfondimento è stato dettato dall'interesse

concludo col tentavivo di rendere piu chiaro lo scritto del pensatore in questione
traggo da ReF
http://www.recensionifilosofiche.it/crono/2007-05/flusser.htm

ReF>>Secondo Flusser, l’inganno continua nella scelta dell’oggetto da fotografare: in realtà si possono fotografare solo “stati di cose” a cui applicare, di volta in volta, criteri estetici, o prospettici o concetti artistici: in sostanza, ogni foto può essere solo l’immagine dei concetti contenuti nel programma dell’apparecchio fotografico.

..ma se fotografo un paesaggio la cui immagine mi trasmette malinconia e scatto quindi per fotografare la malinconia, cioè il concetto di malinconia...come fa il programma dell'apparechio a capire che non voglio rappresentare inquietudine? desolazione? vivacità? e la frustrazione di minor white per un amore andato male?
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ubald™
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Iscritto: 13 Giu 2006
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MessaggioInviato: Lun 15 Dic, 2008 1:45 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

i quote non li usi proprio mai?
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StefanoR
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Iscritto: 17 Giu 2005
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MessaggioInviato: Lun 15 Dic, 2008 2:18 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Magari questo testo può interessare qualcuno

http://www.jnevins.com/whitereading.htm

... è in inglisc ...

ciao
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claudiom
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Iscritto: 05 Lug 2004
Messaggi: 5459

MessaggioInviato: Lun 15 Dic, 2008 7:24 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Mi spiace che il libro che ho citato "fotografi sulla fotografia" sia di difficile reperimento perchè porta la traduzione (dell'ottimo Bruno Boveri) proprio dello scritto linkato da StefanoR.

ciao claudiom
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federico
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Iscritto: 08 Lug 2005
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MessaggioInviato: Gio 18 Dic, 2008 11:36 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Non è venuto bene, ora riprovo.
_________________
federico


Ultima modifica effettuata da federico il Gio 18 Dic, 2008 11:43 am, modificato 1 volta in totale
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federico
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Iscritto: 08 Lug 2005
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Località: lago di como

MessaggioInviato: Gio 18 Dic, 2008 11:42 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Nicola Giani ha scritto: "Mi mostreresti quale tecnologia interagisce con le sinapsi interrompento i collegamenti tra i neuroni, impedendo così di pensare?"

Rispondo dopo lungo tempo e mi scuso. Quanto avevo intezione di rappresentare con il mio intervento è forse meglio espresso da queste due citazioni.
La prima è di Mario Giacomelli, che dice: "Uso da sempre la stessa fotocamera - una Kobell - che mi sono fatto appositamente preparare a Milano da due famosi tecnici. Le ho fatto toglere tutte le cose inutili in modo che diventasse più stupida possibile. Quando fotografo voglio pensare, e voglio che la macchina mostri ciò che penso io.".
La seconda citazione è di Walker Evans, rilasciata durante un'intervista: "Il segreto della fotografia si compie nel momento in cui la macchina fotografica assume in sè il carattere e la personalità del fotografo. La mente plasma la macchina.".
Spero di aver spiegato meglio il mio pensiero con l'aiuto di due grandi della fotografia.

Ciao.

_________________
federico
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