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sulla fotografia in bianco e nero
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Filippo Secciani
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MessaggioInviato: Lun 08 Dic, 2008 10:59 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Perchè tutte 'ste parole?
Ora metto un po' delle mie Very Happy !

Se ho ben capito e invito a contraddirmi se altrimenti, Claudio, in modo un po' diverso e con spunti che possono considerarsi non propriamente legati al mondo della fotografia, ha solo detto una cosa molto molto conosciuta nel nostro campo: la fotografia non è solo una tecnica, la fotografia non dice mai il vero assoluto, la fotografia esprime solo la verità del fotografo, (qualsiasi essa sia, dalla foto ricordo al mare alla foto che esprime il più alto grado di complessità) e mai la verità assoluta... a patto che essa esista.

Per Claudio, come per me, la fotografia inizia a essere tale se in bianco e nero (e questo penso di poterlo scrivere con una certa libertà... ), per una serie di motivi (poi, per opportunità o esigenze, mi concedo anche al colore, ma questa è una divagazione). Ma il fondamentale è capire come spiegare che il bianco e nero è più reale del colore: come far capire alle genti che il colore è uno strumento necessario, anzi fondamentale per la nostra sopravvivenza, perchè attraverso di esso percepiamo informazioni immediate e tal volta fondamentali, per quella che è la nostra mera natura... ma l'arte è una cosa differente! I sogni sono in bianco e nero, i concetti, di per se non hanno un colore: possono assumere sfumature, punti di vista. Le intenzioni, le idee... La natura stessa è ispiratrice, ma quasi mai soggetto, perchè attraverzo l'immagine, lo scritto, la musica... si riesce a capire lo stato d'animo e la sensazione dell'artista, se ne coglie la filosofia, i concetti, se ne comprende l' Opera, ma quasi mai l'espressione è la pura espressione dell'oggetto rappresentato.

Il Davide di Michelangelo, i colori della Gioconda, le tinte di Van Goog, sono tutte espressioni artistiche che per quanto belle o colorate o formalmente uguali al vero, presentano nella loro iconicità qualcosa di falzato o inreale: il Davide oltre a essere gigantesco, è totalmente bianco, quindi non vero! La Gioconda ha uno sfondo assolutamente improbabile, Van Goog presenta colori fortissimi, molto molto saturi e una iconografia assolutamente non precisa e incerta.

Ecco che ci vien da pensare, soprattutto pensando all' Opera di Van Goog, che per "rendere l'idea", per "esprimere il concetto", nelle arti figurative, l'iper realismo è solo uno strumento, ma che non sempre è adatto al fine. Certe volte risulta assolutamente fuorviante.

Ecco che l'artista (o il comunicatore), che sa cosa dire e ne ha la necessità di dirlo, deve poi trovare il modo con cui esprimere efficacemente le sue cose e non è vero che non serve la tecnica. In modo più esplicito o semplice: se non conosco la grammatica della lingua italiana, non sono in grado di far capire questi complicati concetti che ho appena scritto, il fatto che non ne abbia a pieno la padronanza mi fa dubitare che voi capiate quello che ho appena pensato di scrivere. In pratica, ciò che ho scritto potrebbe essere diverso da quello che penso: se fosse, vuol dire che sarebbe meglio che non scrivessi più... o che per lo meno tornassi a scuola...

Detto ciò, sono fermamente convinto che per esprimere i concetti, in qualsiasi forma d'arte, ne vanno conosciute, non solo i rudimenti, ma anche molto, ma molto di più.

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Tanti mettono in firma la propria attrezzatura. A me piacerebbe metterci la mia voglia di far belle fotografie. Forse non mi basterebbe il posto.
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mrgilles
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MessaggioInviato: Lun 08 Dic, 2008 11:58 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

rembrant ha scritto:

...Ecco che l'artista (o il comunicatore), che sa cosa dire e ne ha la necessità di dirlo, deve poi trovare il modo con cui esprimere efficacemente le sue cose e non è vero che non serve la tecnica...
Detto ciò, sono fermamente convinto che per esprimere i concetti, in qualsiasi forma d'arte, ne vanno conosciute, non solo i rudimenti, ma anche molto, ma molto di più.


...sinceramente, Amici
Hai espresso 100% quel che penso.

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Filippo Secciani
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MessaggioInviato: Mar 09 Dic, 2008 11:54 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

mrgilles ha scritto:


...sinceramente, Amici
Hai espresso 100% quel che penso.


Mi fa piacere... Heineken?

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Nicola Giani
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MessaggioInviato: Gio 11 Dic, 2008 3:27 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

federico ha scritto:
Noto che la necessità di vincere l'apparecchio è davvero distante dalla tipologia degli apparecchi odierni, che in molti casi, non ti permettono neanche di pensare.


Mi mostreresti quale tecnologia interagisce con le sinapsi interrompento i collegamenti tra i neuroni, impedendo così di pensare?

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Lorenzino
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MessaggioInviato: Gio 11 Dic, 2008 5:00 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

in effetti non c'è nessun congegno atto a fare ciò,

ma secondo me le macchine di oggi essendo così veloci , dandoti la possibilità di rivedere-cancellare-rifare

hanno cambiato enormente il nostro modo di scattare,

il fotografo, di fronte a tanta velocità e possibilità di correggere le foto tanto facilmente, entra facilmente in questi ritmi perchè si sente di dover rincorrere la fotocamera, e ha spesso l'impressione di fare
tutto meglio e più velocemente.

Ti porto un esempio limite o quasi,
secondo te avendo la possibilità di scattare un solo rullo da 12 che vedrai sviluppato dopo giorni e che non potrai stravolgere come vuoi ,fra messa a fuoco manuale , esposizione manuale, caricamento meccanico dell'otturatore, etc.. non sei un attimo più portato a riflettere sulle foto che fai?

Questo ritmo, lento, antico, ma sostanzialmente diverso, è evidentemente più adatto al pensiero umano perchè dopo lo scatto non devi rivederlo sulla macchina, lo hai pre-visto semmai, e non pensi a scattare ancora e ancora e ancora, ma piuttosto sei portato a pensare come e perchè scattare la prossima.

Non sono uno che schifa il digitale , solo che lo uso solo quando lo trovo utile, ovvero quando devo fare una marea di scatti magari per uso commerciale, quando devo fare altro la camera oscura è sempre li che mi aspetta.

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Nicola Giani
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Località: Milano

MessaggioInviato: Gio 11 Dic, 2008 6:01 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Lorenzino ha scritto:
.....

Ti porto un esempio limite o quasi,
secondo te avendo la possibilità di scattare un solo rullo da 12 che vedrai sviluppato dopo giorni e che non potrai stravolgere come vuoi ,fra messa a fuoco manuale , esposizione manuale, caricamento meccanico dell'otturatore, etc.. non sei un attimo più portato a riflettere sulle foto che fai?

......


Assolutamente no, anzi è l'esatto contrario.
Buona parte del cervello è occupata a pensare a quale ghiera girare e in quale direzione.
E a fare conversioni tra numero F e millimetri, e tra questi e i pollici e a dividere mentalmente per il quadrato della distanza focale per calcolare la PDC.....

LOL

E' il non dover pensare all'interfaccia utente che porta a pensare di più alla foto, non il contrario.

Pensa, come caso limite, al superautomatismo del futuro: una sintesi di eye-control e camandi vocali (tecnologie del passato, in effetti...).
Il fotografo studia l'inquadratura e dice, "voglio che il fuoco cada qui, con la pdc che va da qui e qui", accompagnando il "qui" con una pausa dello sguardo all'interno del mirino... Automagicamente la macchina regola tempo, diaframma, ISO, e tutto il resto per dare esattamente quello che il fotografo ha chiesto.
Questo gli impedirebbe di pensare alla foto?
O magari lo fa pensare di più.

Chi è costretto, come tu dici, ad inseguire la propria macchina fotografica è chi non la sa usare, come il neopatentato che sbaglia strada perdendo la svolta perchè era concentrato sulla sequenza delle marce...


Wink Wink Wink Wink Wink

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Lorenzino
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MessaggioInviato: Gio 11 Dic, 2008 8:08 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Boh? non sono d'accordo, ma sui gusti e sul proprio personale modo di scattare è inutile discutere.

Wink

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Mauroq
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MessaggioInviato: Gio 11 Dic, 2008 8:30 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Boh? nemmeno io.

Wink

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impressionando
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MessaggioInviato: Gio 11 Dic, 2008 9:23 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Nicola Giani ha scritto:
Lorenzino ha scritto:
.....

Ti porto un esempio limite o quasi,
secondo te avendo la possibilità di scattare un solo rullo da 12 che vedrai sviluppato dopo giorni e che non potrai stravolgere come vuoi ,fra messa a fuoco manuale , esposizione manuale, caricamento meccanico dell'otturatore, etc.. non sei un attimo più portato a riflettere sulle foto che fai?

......


Assolutamente no, anzi è l'esatto contrario.
Buona parte del cervello è occupata a pensare a quale ghiera girare e in quale direzione.
E a fare conversioni tra numero F e millimetri, e tra questi e i pollici e a dividere mentalmente per il quadrato della distanza focale per calcolare la PDC.....

LOL

E' il non dover pensare all'interfaccia utente che porta a pensare di più alla foto, non il contrario.

Pensa, come caso limite, al superautomatismo del futuro: una sintesi di eye-control e camandi vocali (tecnologie del passato, in effetti...).
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Questo gli impedirebbe di pensare alla foto?
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notchosen
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MessaggioInviato: Gio 11 Dic, 2008 9:33 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

"Gli apparecchi sono black box che simulano il pensiero nel senso di un gioco di combinazione con simboli analoghi a numeri; così facendo essi meccanicizzano questo pensiero a tal punto che in futuro gli uomini saranno sempre meno competenti e dovranno affidarlo sempre più spesso agli apparecchi"

Ma allora Vilèm c'ha ragione Very Happy
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Filippo Secciani
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Iscritto: 02 Lug 2006
Messaggi: 3680
Località: Provincia di Siena

MessaggioInviato: Ven 12 Dic, 2008 9:24 am    Oggetto: Rispondi con citazione

impressionando ha scritto:
Nicola Giani ha scritto:
Lorenzino ha scritto:
.....

Ti porto un esempio limite o quasi,
secondo te avendo la possibilità di scattare un solo rullo da 12 che vedrai sviluppato dopo giorni e che non potrai stravolgere come vuoi ,fra messa a fuoco manuale , esposizione manuale, caricamento meccanico dell'otturatore, etc.. non sei un attimo più portato a riflettere sulle foto che fai?

......


Assolutamente no, anzi è l'esatto contrario.
Buona parte del cervello è occupata a pensare a quale ghiera girare e in quale direzione.
E a fare conversioni tra numero F e millimetri, e tra questi e i pollici e a dividere mentalmente per il quadrato della distanza focale per calcolare la PDC.....

LOL

E' il non dover pensare all'interfaccia utente che porta a pensare di più alla foto, non il contrario.

Pensa, come caso limite, al superautomatismo del futuro: una sintesi di eye-control e camandi vocali (tecnologie del passato, in effetti...).
Il fotografo studia l'inquadratura e dice, "voglio che il fuoco cada qui, con la pdc che va da qui e qui", accompagnando il "qui" con una pausa dello sguardo all'interno del mirino... Automagicamente la macchina regola tempo, diaframma, ISO, e tutto il resto per dare esattamente quello che il fotografo ha chiesto.
Questo gli impedirebbe di pensare alla foto?
O magari lo fa pensare di più.

Chi è costretto, come tu dici, ad inseguire la propria macchina fotografica è chi non la sa usare, come il neopatentato che sbaglia strada perdendo la svolta perchè era concentrato sulla sequenza delle marce...


Wink Wink Wink Wink Wink

A me ste parole suscitano una grande ilarità Very Happy


Nonostante le grosse discussioni intercorse tra me e Nicola... a me questo intervento non fa illarità, se questa la si deve intendere come non condivisione. Certo che questa è una divagazione dall'argomento della discussione. Tttavia, ne voglio difendere il partito, pur detestando gli automatismi (amo scattare in preselezione!!!), nemmeno posso discriminare chi li adora e chi li utilizza con buoni risultati. Siamo in democrazia.

Poi certo, mi da uggia addirittura l'automatismo del diaframma e tollero solo quello del ribaltamento dello specchietto... figuriamoci se riuscirei a focheggiare con l'eye-control che ti calcola la profondità di campo! Un mio amico lo utilizza ormai da tempo: su una versione di Eos degli inizzi o metà degli anni '90 a pellicola era già presente: più di 10 anni fà... in fotografia, è già stato scritto quasi tutto!

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Mauroq
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MessaggioInviato: Ven 12 Dic, 2008 9:42 am    Oggetto: Rispondi con citazione

""Assolutamente no, anzi è l'esatto contrario.
Buona parte del cervello è occupata a pensare a quale ghiera girare e in quale direzione.
E a fare conversioni tra numero F e millimetri, e tra questi e i pollici e a dividere mentalmente per il quadrato della distanza focale per calcolare la PDC..... ""

Questo accade le prime volte mica tutta la vita, scusate ma devo capire, si vuole suonare il pianoforte senza averlo studiato ? in quanto la testa invece di pensare alla melodia, si trova impegnata a capire il pentagramma e riportarlo su tastiera ? con la rottura di balle dei pedali ?

E poi magari si acquista una tastiera che fa quasi tutto da sola ? con i ritmi di Tango, Cha Cha Cha e Rumba ? e che basta pigiare una nota bassa che ti fa' gli accordi gia' pronti ?

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Alessandro Frione
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MessaggioInviato: Ven 12 Dic, 2008 9:51 am    Oggetto: Rispondi con citazione

rembrant ha scritto:
....Siamo in democrazia.


Dopo quarant'anni da democratico convinto sto cominciando a ricredermi.... Wink Very Happy

Scusate non ho resistito.

Mi pare che il punto sulla questione degli automatismi l'abbia centrato Mauro.
Per me il mezzo va dominato e per riuscirci occorre pratica e studio. Mica solo in fotografia.

Ciao

Ale

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Shedar
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MessaggioInviato: Ven 12 Dic, 2008 11:07 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Mi sfugge il senso di tutto questo peso che date allo strumento. Una volta imparato lo si usa con disinvoltura sia che si tratti dell'automatismo di ultima generazione ....oppure della piu' vetusta camera in piombo con sollevamento dello specchio a manovella.

Si tratta solo di girare un paio di rotelle, premere un pulsante o misurare la luce con uno strumentino per leggere le accoppiate tempo/diaframma ...roba da bimbi. Mica ci vogliono 10 anni come per imparare a suonare decentemente il pianoforte ...

Resto inoltre convinto che molti grandi del passato, proprio perche' tecnicamente molto preparati (basta pensare ad AA), oggi userebbero senza troppe paranoie cio' che la tenica ha messo a disposizione.

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Clicca qui' se cerchi manuali di ingranditori ed accessori da camera oscura. || Clicca qui' per un database di immagini fatte con lenti e corpi di vario genere e marca. || Qui' informazioni sulle carte fotografiche in produzione. ||
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se cerchi manuali di fotocamere o documentazione su accessori.||
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Per trovare i tempi di sviluppo di ogni pellicola con ogni rivelatore.
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Alessandro Frione
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MessaggioInviato: Ven 12 Dic, 2008 11:18 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Shedar ha scritto:
Mi sfugge il senso di tutto questo peso che date allo strumento. Una volta imparato lo si usa con disinvoltura sia che si tratti dell'automatismo di ultima generazione ....oppure della piu' vetusta camera in piombo con sollevamento dello specchio a manovella.

Si tratta solo di girare un paio di rotelle, premere un pulsante o misurare la luce con uno strumentino per leggere le accoppiate tempo/diaframma ...roba da bimbi. Mica ci vogliono 10 anni come per imparare a suonare decentemente il pianoforte ...

Resto inoltre convinto che molti grandi del passato, proprio perche' tecnicamente molto preparati (basta pensare ad AA), oggi userebbero senza troppe paranoie cio' che la tenica ha messo a disposizione.


Ma è proprio questo il punto....
Lo dici tra le righe, solo quelli tecnicamente molto preparati possono usare con disinvoltura gli apparecchi di nuova generazione senza subirne il "programma".

Ale

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Shedar
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MessaggioInviato: Ven 12 Dic, 2008 11:27 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Alessandro Frione ha scritto:


Ma è proprio questo il punto....
Lo dici tra le righe, solo quelli tecnicamente molto preparati possono usare con disinvoltura gli apparecchi di nuova generazione senza subirne il "programma".

Ale



Vero ....ma cio' non mi spiega i tecnicamente preparati che rifiutano la tecnica moderna. E cio', di fatto, li rende tecnicamente impreparati .....

Esempio estremo: il trattamento "glamour" della pelle in camera chiara.

Concordo sul fatto che in molte foto sia superfluo e addirittura nocivo....e sulle foto "per me" non lo uso mai.
Ma, ambendo ad essere un artigiano discreto .....e quindi ad avere una buona tecnica, se arriva la ragazza di turno che vuole fatto il book e vuole essere piallata .....be ....lo faccio Smile
Ma il rifiutarlo a priori SENZA saperlo fare .....non è una scelta. Significa solo avere una mancanza di conoscenza .....una falla nel proprio bagaglio tecnico.
Perche' oggi tecnica fotografica vuol dire anche questo, inutile negarlo.

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Alessandro Frione
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MessaggioInviato: Ven 12 Dic, 2008 11:57 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Shedar ha scritto:
Alessandro Frione ha scritto:


Ma è proprio questo il punto....
Lo dici tra le righe, solo quelli tecnicamente molto preparati possono usare con disinvoltura gli apparecchi di nuova generazione senza subirne il "programma".

Ale



Vero ....ma cio' non mi spiega i tecnicamente preparati che rifiutano la tecnica moderna. E cio', di fatto, li rende tecnicamente impreparati .....

Esempio estremo: il trattamento "glamour" della pelle in camera chiara.

Concordo sul fatto che in molte foto sia superfluo e addirittura nocivo....e sulle foto "per me" non lo uso mai.
Ma, ambendo ad essere un artigiano discreto .....e quindi ad avere una buona tecnica, se arriva la ragazza di turno che vuole fatto il book e vuole essere piallata .....be ....lo faccio Smile
Ma il rifiutarlo a priori SENZA saperlo fare .....non è una scelta. Significa solo avere una mancanza di conoscenza .....una falla nel proprio bagaglio tecnico.
Perche' oggi tecnica fotografica vuol dire anche questo, inutile negarlo.


Mai detto questo Shedar. Il non fare deve essere una scelta non dettata dall'incapacità o dalla scarsa conoscenza.
E personalmente non rifiuto nulla, uso quello che mi serve quando mi serve.

Wink

Ale

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Nicola Giani
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MessaggioInviato: Ven 12 Dic, 2008 12:34 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Mauroq ha scritto:
""Assolutamente no, anzi è l'esatto contrario.
Buona parte del cervello è occupata a pensare a quale ghiera girare e in quale direzione.
E a fare conversioni tra numero F e millimetri, e tra questi e i pollici e a dividere mentalmente per il quadrato della distanza focale per calcolare la PDC..... ""

Questo accade le prime volte mica tutta la vita, scusate ma devo capire, si vuole suonare il pianoforte senza averlo studiato ? in quanto la testa invece di pensare alla melodia, si trova impegnata a capire il pentagramma e riportarlo su tastiera ? con la rottura di balle dei pedali ?

E poi magari si acquista una tastiera che fa quasi tutto da sola ? con i ritmi di Tango, Cha Cha Cha e Rumba ? e che basta pigiare una nota bassa che ti fa' gli accordi gia' pronti ?


Mauro, hai detto esattamente quello che ho detto io.
Chi vede gli automatismi e le modernità come una limitazione o come un qualcosa che impedisca di pensare è perchè non li sa usare.

Il pianoforte è un automatismo(*): nessun piansta quando suona un "si" calcola mentalmente 440 per la la radice dodicesima di 2....
Si limita a premere un tasto. E automaticamente la corda vibra alla frequenza giusta. Che è lo scopo di chi preme il tasto che corrisponde al "si".

Lo stesso vale per l'autofocus: nessuno va col metro a misurare la distanza dal soggetto per impostare la focale della lente....
E non ho mai visto nessuno misurare a mano i millesimi di secondo per calcolare il tempo di esposizione.
E' tutto un automatismo.

E lo snobbismo nasconde solo la paura.
Paura che la propria mediocrità, conquistata con grande fatica, sia indistinguibile dalla mediocrità di chi preme un tasto senza sapere cosa fa.
Ed allora, il mediocre che sa di esserlo snobba la tecnologia con interventi come quello che ho citato all'inizio. (**)

Wink Wink Wink Wink

(*) NOTA: Per correttezza, una tastiera coi ritmi automatici somiglia più ad una macchina fotografica con il rullino già impressionato che ad una reflex con automatismi. Chi suona la Rumba con il pianoforte, lo farà sempre a ritmo di rumba....
(**) NOTA: Non ho scritto che Tizio è mediocre. Ho scritto che il generico mediocre fa interventi simili a quelli di Tizio.

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Nicola Giani
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MessaggioInviato: Ven 12 Dic, 2008 12:37 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Alessandro Frione ha scritto:
rembrant ha scritto:
....Siamo in democrazia.


Dopo quarant'anni da democratico convinto sto cominciando a ricredermi.... Wink Very Happy

Scusate non ho resistito.

Mi pare che il punto sulla questione degli automatismi l'abbia centrato Mauro.
Per me il mezzo va dominato e per riuscirci occorre pratica e studio. Mica solo in fotografia.

Ciao

Ale


E questo è l'errore di fondo: c'è sempre il pregiudizio che avere automatismi a disposizione corrisponda a non sapere usare il mezzo.

E questo è snobbismo al 100%.

Wink Wink Wink

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Alessandro Frione
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MessaggioInviato: Ven 12 Dic, 2008 12:59 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Nicola Giani ha scritto:


E questo è l'errore di fondo: c'è sempre il pregiudizio che avere automatismi a disposizione corrisponda a non sapere usare il mezzo.

E questo è snobbismo al 100%.

Wink Wink Wink


E dov'è che ho scritto stà baggianata?
Non intendevo certo questo Nicola, ho parlato di dominio del mezzo qualunque esso sia.
Che poi io sia un fotografo mediocre è vero e ne sono consapevole, mica mi nascondo dietro a nulla. Wink

Ciao

Ale

PS Io uso spesso reflex AF ma non dirlo a nessuno....

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