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G-T utente attivo

Iscritto: 12 Gen 2007 Messaggi: 1030
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Inviato: Ven 14 Nov, 2008 3:39 pm Oggetto: Grande formato fai da te - Ultima parte |
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L’ultima fase comprende la costruzione-assemblaggio del pannello posteriore porta chassis con relativo vetro di messa a fuoco (c.d. ground glass), la placca porta obiettivo ed infine il completamento della cornice anteriore.
a) Pannello posteriore porta chassis + ground glass.
1. Struttura in legno
Dal listello di mogano 1x4x200cm ricavare 4 listelli ed assemblarli secondo lo schema della fig. 1 in modo che il perimetro esterno del pannello misuri 18x18cm. La dimensione della apertura è funzionale al tipo di chassis e alla dimensione della pellicola che si prevede di impiegare. Per cui la misura effettiva dei listelli andrà valutata individualmente (ad esempio nel mio caso, usando uno chassis di 16x11,5cm per pellicola 9x12, ho usato 2 listelli da 14x3cm e 2 listelli da 15x4cm per ottenere una apertura interna di 12x10 sufficiente a lasciare completamente scoperta la pellicola ed offrire un punto di sostegno per i bordi dello chassis).
Da listello di mogano 1x1x200cm ricavare 3 listelli ed incollarli sul pannello secondo lo schema della fig. 2. La lunghezza dei segmenti dovrà essere tale da incorniciare lo chassis permettendone lo scorrimento; essi dovranno essere incollati in modo che, con lo chassis inserito, il piano pellicola coincida con la finestra del pannello.
Realizzata in questo modo la struttura di base, si dovrà creare una cornice mobile che oltre a montare il vetro di messa a fuoco servirà per trattenere lo chassis porta pellicola (fig. 3).
A questo scopo ricavate tre segmenti dal listello 1x1x200cm e un segmento a forma di T dal listello 1x4x200cm e incollarli secondo lo schema della figura 4. Le misure dovranno essere tali per cui i listelli 1x1 dovranno rispettare lo schema e le proporzioni della figura 5, avendo cura di lasciare tra i rilievi del pannello (quelli in grigio scuro) e i lati lunghi della cornice mobile uno spazio di 0,5cm per l’alloggiamento del filo di acciaio, delle viti e delle stecche angolari di alluminio necessari per il raccordo della cornice con il pannello.
Il risultato finale in figura 6.
2. Struttura di raccordo
Dalla stecca di alluminio angolare 2x10x1000mm ricavare 4 segmenti di lunghezza pari ai segmenti più lunghi della cornice mobile. Queste porzioni di alluminio serviranno sia per offrire un appoggio della cornice sul pannello che per trattenere il vetro di messa a fuoco senza necessità di lavorare ulteriormente il legno con difficili fresature e scanalature. In pratica, lo schema finale di assemblaggio è quello in figura 7. Ciascuna coppia di stecche di alluminio andrà fissata al legno con 2 viti da legno argento 3x12mm praticando dei fori a circa 2cm dalle estremità. L’altezza dei fori sui segmenti verticali di alluminio andrà calibrata in modo che la stecca inferiore trattenga saldamente il vetro contro la cornice di legno e la porzione sporgente orizzontale della stecca superiore pareggi o quasi con il piano della cornice di mogano.
Fissare ora tre viti su ciascun rilievo lungo del pannello come nella figura 8 avvitando fino in fondo solo quelle centrali e dunque lasciando generosamente sporgere dal legno quelle esterne.
Non resta ora che creare la molla di raccordo tra il pannello e la cornice di messa fuoco con il filo di acciaio. Dovrà essere ancorata alla vite centrale del rilievo sul pannello e ad una delle viti presenti sui lati della cornice mobile. La forma sarà come quella in figura 9. In pratica con un pezzo di filo d’acciaio di circa 12-15cm si dovrà formare su una estremità un occhiello orizzontale che andrà fissato alla vite centrale del rilievo sul pannello e sull’altra estremità si dovrà formare un’asola verticale da ancorare ad una delle viti della cornice mobile. Le dimensioni andranno calibrate in ragione delle dimensioni della cornice e della posizione delle viti; il posizionamento sarà sfasato o alternato, nel senso che su un lato la molla collegherà la vite centrale del pannello e la vite alta della cornice, sull’altro la vite centrale del pannello e la vite bassa della cornice (figura 10). In posizione di riposo la molla starà nello spazio compreso tra la struttura di raccordo del pannello e le stecche di alluminio della cornice mobile.
Le viti esterne sul supporto di raccordo del pannello serviranno non soltanto ad offrire un sostegno stabile alla cornice mobile (le stecche orizzontali esterne poggeranno in pratica sulla testa delle viti), ma anche un sistema abbastanza preciso di calibrazione della messa fuoco (misurata la distanza del piano pellicola rispetto al piano interno del pannello, basterà regolare la distanza del piano interno del vetro avvitando o svitando le viti di sostegno fino ad ottenere la stessa distanza).
3. Ground glass.
Nel mio caso è stato sufficiente comperare una cornice a giorno 10x15 per ottenere un vetro finito senza dover fare tagli supplementari, riciclando poi il compensato di supporto per creare la placca portaobiettivi. I miei chassis però non hanno una misura convenzionale, destinati al più vecchio formato 9x12.
Valutare dunque la misura necessaria e tagliare eventualmente il vetro in modo che possa innestarsi agevolmente nelle guide di alluminio. Quindi adoperando carta vetrata da legno n.120 lavorare una delle due facce con movimenti circolari fino ad ottenere una superficie opaca uniforme (inutile dire che il vetro va montato con il lato lavorato verso l’obiettivo)
4. Sistema di aggancio del pannello posteriore.
Dalla teglia di alluminio ricavare due rettangoli 4,5x9,5cm e piegarli come nella figura 11.
Sulla parte piatta (l’area 1,5x9,5cm) praticare tre fori di grandezza sufficienti ad ospitare le viti da legno (vi sconsiglio in questo caso di usare il trapano: meglio una forbice o un cacciavite). Verniciateli di nero e assicurarli alla parte interna del pannello in modo che le alette incastrino nella cornice posteriore insistendo sulle viti di ancoraggio del soffietto. Regolandone l’inclinazione si potrà garantire una maggiore o minore resistenza e tenuta del pannello (figura 12).
Ritagliare infine i feltrini e applicarli in modo da garantire una buona tenuta di luce lungo il perimetro e una perfetta adesione tra la cornice e il pannello. La disposizione della figura 12 sembra funzionare perfettamente.
5. Notazioni conclusive
Lo schema generale e della macchina e del pannello porta chassis – al di là delle misure specifiche della pellicola - sono pensati per una ripresa sia orizzontale che verticale mediante la semplice rotazione del pannello. Nulla esclude poi che si possano creare in questo modo altri pannelli per l’utilizzo di più formati, come nulla impedisce del resto la applicazione di nuovi progetti (si può pensare ad esempio ad un pannello con doppia cornice munita di soffietto e retro basculante per garantire una maggiore estensione o inclinazione del piano focale).
b) Completamento cornice anteriore e placca portaobiettivi
Dalla teglia di alluminio ricavare un quadrato di grandezza pari al riquadro interno della cornice anteriore. Ricavare un quadrato della stessa dimensione dal compensato di sostegno della cornice a giorno e incollarlo al quadrato di alluminio, quindi praticare nel centro un foro circolare necessario per ospitare l’obiettivo (figura 13 – ve lo devo mostrare senza il foro perché, ahimé, l’obiettivo acquistato in Germania non mi è mai arrivato…) Verniciare di nero il compensato.
A questo punto dal listello da 4mm di spessore (di noce o mogano che sia) ricavare dei segmenti di lunghezza sufficiente per formare una piccola cornice all’interno di quella anteriore. In sostanza si dovrà creare un punto interno di ancoraggio e un saldo appoggio per la placca portaobiettivi. Perciò sarà necessario valutare bene il punto in cui incollare le stecche in modo che ad operazione conclusa la superficie della placca sia pari con la superficie esterna della cornice anteriore. La cornice interna inoltre non dovrà sovrapporsi al bordo interno del soffietto (figura 14). I segmenti di alluminio avvitati alla cornice serviranno invece per trattenere esternamente la placca portaobiettivi. Per ottenere questi, dalla stecca 2x20x2000mm di alluminio tagliare due segmenti da 7cm. Sul primo praticare due fori con la punta da trapano 3,2 e usando le viti da legno 3x12mm e due rondelle avvitare la placca nella parte bassa in modo che il lato superiore sporga leggermente sulla apertura della cornice (in linea di massima l’altezza della stecca di alluminio sarà più o meno identica a quella della cornice interna di sostegno della placca porta obiettivi). Sul secondo segmento praticare due piccole scanalature verticali (5 o 6mm circa di lunghezza) con la punta da trapano 3,2. Utilizzando due viti da legno 3x12mm e due rondelle avvitare la placca sulla parte alta della cornice in modo da avere uno scorrimento verticale che consenta di bloccare e sbloccare agevolmente la placca portaobiettivi. Il grado di resistenza della placca potrà essere regolato stringendo oppure allentando le viti di ancoraggio. Risultato finale in figura 15.
Note finali:
Come già detto, questo progetto ha come scopo quello di poter sperimentare l’utilizzo del grande formato ad un costo molto basso (50-55 euro è la spesa necessaria per acquistare tutto il materiale occorrente, nulla escluso, a parte le ottiche e i porta pellicola). Alcune parti, le più difficili da realizzare in casa senza l’ausilio di strumenti appropriati, possono risultare magari alla fine lontane da un risultato esteticamente perfetto. Ma fermo restando che quasi tutti i pezzi che compongono la macchina possono essere rifatti e sostituiti facilmente, nulla esclude che ci si possa rivolgere ad una officina per la lavorazione dei pezzi più difficili.
Infine: sono consapevole del fatto che le foto fanno abbastanza schifo (per non parlare dei disegni), ma spero siano state sufficientemente esplicative; devo ammettere poi che provando a rileggere quello che avevo scritto mi è quasi venuto il mal di testa! Ad ogni modo, se avete resistito fin qui e non avete rinunciato all’idea di realizzare questo progetto, sono lieto di esservi stato di aiuto, quindi: buona costruzione.
Figura16: Macro gocce d’acqua su carta. Obiettivo: Meopta 75mm. Otturatore: la mano. Estensione soffietto: 32cm. Diaframma 8. Tempo di esposizione: 10 sec. Scansione (pessima): Epson 1240.
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G-T utente attivo

Iscritto: 12 Gen 2007 Messaggi: 1030
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Inviato: Ven 14 Nov, 2008 3:40 pm Oggetto: |
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G-T utente attivo

Iscritto: 12 Gen 2007 Messaggi: 1030
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Mauroq utente attivo

Iscritto: 14 Apr 2006 Messaggi: 26033 Località: Lido di Ostia
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Inviato: Gio 20 Nov, 2008 6:42 am Oggetto: |
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Quanto vuoi per farne una anche a me ????
....complimenti, se prepari un manuale te lo compro
_________________ il mio sito
La perfezione ha un grande difetto, ha la tendenza ad essere noiosa. |
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G-T utente attivo

Iscritto: 12 Gen 2007 Messaggi: 1030
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G-T utente attivo

Iscritto: 12 Gen 2007 Messaggi: 1030
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gianjackal utente attivo

Iscritto: 11 Nov 2004 Messaggi: 6889 Località: Tolentino (MC)
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Inviato: Mer 24 Dic, 2008 6:34 pm Oggetto: |
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Manuale scaricato e stampato!
Se riesco a corrompere mio padre (che è un mago del legno e del metallo) forse nel 2009 anch'io avrò il mio banco ottico!
Grazie infinite e complimenti per il lavoro!
_________________ Gianluca - www.gianlucabocci.it
Nella fotografia conta chi sta dietro e chi sta davanti, non cosa sta in mezzo. |
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