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Belle ma tutte uguali!!!
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bigiagia
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Località: milano

MessaggioInviato: Gio 30 Ott, 2008 3:07 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Alessandro Frione ha scritto:
Max Rock ha scritto:

Posso avere il migliore dei maestri, e impegnarmi 24 ore al giorno, ma se non ho talento, occhio, chiamatelo come volete, non farò mai e poi mai foto interessanti.


Non sono per nulla di quell'idea, la storia è piena di artisti di poco talento che hanno lasciato il segno. Studio, applicazione, passione sono le cose che contano di più, per me. E le idee ci vogliono, non l'occhio.

"il talento è la peggior qualità dell'artista" (G.Gould)


Ciao

Ale


Quoto, il talento e la genialità sono pericolosi. Nella storia la genialità
ha creato divisioni di poteri: vincenti e perdenti. Razze e società
genialmente superiori emergono in nome del talento.
Nel 1935 ero a cena da hitler.....persona affascinante, geniale e talentuosa!
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Daniele Nesi
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Iscritto: 19 Gen 2005
Messaggi: 805

MessaggioInviato: Gio 30 Ott, 2008 5:18 am    Oggetto: Rispondi con citazione

bigiagia....non sarai tu il figlio segreto di "numero uno" quello di alan ford?
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roger
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Località: 23

MessaggioInviato: Gio 30 Ott, 2008 9:09 am    Oggetto: Rispondi con citazione

mrgilles ha scritto:
roger ha scritto:

Mr.Gilles il tuo discorso è interessantissimo a mio avviso.
Però fino a dove è giusto fregarsene delle critiche? Giuste o sbagliate che siano, belle o brutte che siano.
Il ragionamento io sono superiore (badate bene che non mi riferisco a Tommy Retrò, che considero un grande e fuori dal coro) quindi me ne frego della critica può servire o è dannoso?
Perchè quelle belle fanno piacere a molti, si sa. Ma non sempre sono vere.
Quelle brutte alle volte abbattono.

Altra cosa.
Che la street photography (o il paesaggio) sia considerato il genere principe o il più bello fa un po' a botte con chi considera solo il genere cerimonia (ritendendolo superiore ad altri).
E su p4u in molti usano come termine di paragone la foto di cerimonia.


Io penso che fregarsene delle critiche sia sbagliato fino a che si ha l'umiltà per imparare (l'esposizione, la composizione, i terzi, le linee e tutte le altre regole, cercate dai principianti e disprezzate dagli artisti).
Quando poi gli errori di "ignoranza fotografica di base" siano stati corretti, e si faccia l'orizzonte storto con la consapevolezza a priori che questo concorra alla realizzazione dell'immagine, siamo tutti esenti dal poter criticare l'orizzonte storto. Possiamo non capire, non ricevere, non voler ricevere; non possiamo dire che l'orizzonte storto sia sbagliato. Questa cosa me l'ha rivelata claudiom in alcuni suoi post.

Da questo ho dedotto che: quando l'immagine fotografica è coerente con quel che si vuol dire (ammesso che questo qualcosa ci sia), nulla è criticabile; per me tutto è da leggere ed interpretare, da scavare e da capire, perchè l'immagine è stata realizzata pensando ad ogni passo della procedura impiegata. E' stata pensata così. E prego claudiom di correggermi se ho ricevuto una versione distorta del suo messaggio.


L'esempio dell'orizzonte storto è perfetto. E su p4u di esempi così ce ne sono decine.

Ritengo inoltre che una foto non per forza debba dire qualcosa. Quando ho iniziato a fotografare non sapevo un bel nulla e non conoscevo nessun autore (cosa che continua tutt'ora), semplicemente ho preso in mano la fotocamera, ho fatto centinaia di errori (che continuo a fare) ma ho sempre fotografato come piaceva a me. Senza condizionamenti, senza cercare di ripetere la foto bella vista chissà dove. Sicuramente tutto ciò non è corretto ma mi sono sempre trovato bene così.
Smile
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bigiagia
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Iscritto: 18 Set 2005
Messaggi: 1793
Località: milano

MessaggioInviato: Gio 30 Ott, 2008 11:48 am    Oggetto: Rispondi con citazione

roger ha scritto:
mrgilles ha scritto:
roger ha scritto:

Mr.Gilles il tuo discorso è interessantissimo a mio avviso.
Però fino a dove è giusto fregarsene delle critiche? Giuste o sbagliate che siano, belle o brutte che siano.
Il ragionamento io sono superiore (badate bene che non mi riferisco a Tommy Retrò, che considero un grande e fuori dal coro) quindi me ne frego della critica può servire o è dannoso?
Perchè quelle belle fanno piacere a molti, si sa. Ma non sempre sono vere.
Quelle brutte alle volte abbattono.

Altra cosa.
Che la street photography (o il paesaggio) sia considerato il genere principe o il più bello fa un po' a botte con chi considera solo il genere cerimonia (ritendendolo superiore ad altri).
E su p4u in molti usano come termine di paragone la foto di cerimonia.





Io penso che fregarsene delle critiche sia sbagliato fino a che si ha l'umiltà per imparare (l'esposizione, la composizione, i terzi, le linee e tutte le altre regole, cercate dai principianti e disprezzate dagli artisti).
Quando poi gli errori di "ignoranza fotografica di base" siano stati corretti, e si faccia l'orizzonte storto con la consapevolezza a priori che questo concorra alla realizzazione dell'immagine, siamo tutti esenti dal poter criticare l'orizzonte storto. Possiamo non capire, non ricevere, non voler ricevere; non possiamo dire che l'orizzonte storto sia sbagliato. Questa cosa me l'ha rivelata claudiom in alcuni suoi post.

Da questo ho dedotto che: quando l'immagine fotografica è coerente con quel che si vuol dire (ammesso che questo qualcosa ci sia), nulla è criticabile; per me tutto è da leggere ed interpretare, da scavare e da capire, perchè l'immagine è stata realizzata pensando ad ogni passo della procedura impiegata. E' stata pensata così. E prego claudiom di correggermi se ho ricevuto una versione distorta del suo messaggio.


L'esempio dell'orizzonte storto è perfetto. E su p4u di esempi così ce ne sono decine.

Ritengo inoltre che una foto non per forza debba dire qualcosa. Quando ho iniziato a fotografare non sapevo un bel nulla e non conoscevo nessun autore (cosa che continua tutt'ora), semplicemente ho preso in mano la fotocamera, ho fatto centinaia di errori (che continuo a fare) ma ho sempre fotografato come piaceva a me. Senza condizionamenti, senza cercare di ripetere la foto bella vista chissà dove. Sicuramente tutto ciò non è corretto ma mi sono sempre trovato bene così.
Smile


E' un approccio interessante, naturale, comodo, e svincolato da
pregiudizi e preconcetti quello tuo.
Mi viene in mente van gogh che , nella sua totale ignoranza, primitività
e semplicità, fuori da ogni schema, ha generato opere "universali".
Ma temo che sia difficile poi, soprattutto oggi essere così.
Si sceglie la via dell'autodidatta, anche mentalmente, per
essere liberi da condizionamenti, ma in realtà la si sceglie
per comodità. Studiare la storia dell'arte o della fotografia porta via tempo. Spesso, dietro questa apparente libertà, c'è poca libertà
e molto condizionamento.
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claudiom
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MessaggioInviato: Gio 30 Ott, 2008 11:54 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Van Gogh ignorante, primitivo, semplice?

E no, eh!

Vedi Brescia mostra disegni del Nostro. Smile
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roger
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MessaggioInviato: Gio 30 Ott, 2008 12:01 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Già se mi paragoni (molto lontanamente) a Van Gogh sbagli.
Smile
Oggi è difficile essere così principalmente per due motivi:

la mole di fotografie a cui accedere (questo grazie al digitale e a internet) che è impressionante e il "già visto" quindi è sempre dietro l'angolo

quelli del "già visto", sempre dietro l'angolo, con frasi tipo l'hai copiata da, sembra una foto di...e faccio pure la figura dell'ignorante. Certe volte fanno veramente scappare la pazienza.

La mia non è stata comodità. Vedo amici o conoscenti che grazie a buone scuole in pochissimo tempo imparano quello che io pian pianino sto facendo ora. Ho deciso io di agire così. L'ho già fatto con un'altra disciplina (con risultati enormemente maggiori, e arrivando dove nemmeno avrei immaginato) e mi sono trovato a mio agio.

Penso che tanta ma tanta pazienza, passione e pratica sostituiscano la migliore scuola senza problemi. Ovviamente ci va umiltà ed un forte occhio critico.

Quoto le tue ultime righe. Ma è una libertà legata ad altro.
Smile
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mrgilles
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Località: Verona

MessaggioInviato: Gio 30 Ott, 2008 2:47 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

bigiagia ha scritto:
E' un approccio interessante, naturale, comodo, e svincolato da
pregiudizi e preconcetti quello tuo.
Mi viene in mente van gogh che , nella sua totale ignoranza, primitività
e semplicità, fuori da ogni schema, ha generato opere "universali".
Ma temo che sia difficile poi, soprattutto oggi essere così.
Si sceglie la via dell'autodidatta, anche mentalmente, per
essere liberi da condizionamenti, ma in realtà la si sceglie
per comodità. Studiare la storia dell'arte o della fotografia porta via tempo. Spesso, dietro questa apparente libertà, c'è poca libertà
e molto condizionamento.


Autodidatta sempre per comodità? direi di no. si può essere, anzi, si deve essere autodidatta studiando la storia dell'arte. Studiando gli artisti (quelli veri, riconosciuti) si può essere autodidatta, altrimenti si rimane AUTO (inteso come la funzione della fotocamera, digitale o no che sia) o poco più....

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roger
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Iscritto: 02 Feb 2006
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Località: 23

MessaggioInviato: Gio 30 Ott, 2008 3:32 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Per arte intendi anche la fotografia?
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mrgilles
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Iscritto: 02 Mar 2008
Messaggi: 1026
Località: Verona

MessaggioInviato: Gio 30 Ott, 2008 3:36 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

roger ha scritto:
Per arte intendi anche la fotografia?
Smile


arte in generale; se vogliamo stare sulle figurative, scultura e pittura erano fotografie con tempi di otturatore moooolto lenti e una buona dose di postprocessing, o no? Mandrillo

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roger
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Iscritto: 02 Feb 2006
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Località: 23

MessaggioInviato: Gio 30 Ott, 2008 5:35 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Anche troppo (ho frequentato il Liceo Artistico).
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bigiagia
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Messaggi: 1793
Località: milano

MessaggioInviato: Gio 30 Ott, 2008 7:13 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

claudiom ha scritto:
Van Gogh ignorante, primitivo, semplice?

E no, eh!

Vedi Brescia mostra disegni del Nostro. Smile


Intendo dire che gli artisti sono in genere sostenuti, anche magistralmente,
da ideologie pittoriche, da monet a De la tour, da Mirò a jasper johns.
Mentere Van Gogh, dopo una inziale vena da predicatore, abbandonò
ogni ideologia. Diventò rigorosamente esistenziale, idologicamente nudo.
Van gogh amava in modo spontaneo e semplicemente diretto quel
che guardava, privato da ogni sovrastruttura mentale o critica
nei confronti del reale. Lui dipingeva ciò che amava in modo immediato,
naive, senza una scuola di pittura dietro le spalle, senza mestiere.
Pe lui una sedia era una sedia, non un trono.
I girasoli erano fiori, non costellazioni.
E' da questa sua nudità che proveniva la sua capacità di amare
all'improvviso e in qualsiasi istante quel che aveva di fronte.
Il suo obiettivo era il raggiungimento di quell'amore.
In questo senso parlo di ignoranza, primitività, immediatezza e
semplicità.
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Max Rock
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Iscritto: 21 Ott 2008
Messaggi: 55
Località: Caserta

MessaggioInviato: Ven 31 Ott, 2008 3:06 am    Oggetto: Rispondi con citazione

bigiagia ha scritto:
Alessandro Frione ha scritto:
Max Rock ha scritto:

Posso avere il migliore dei maestri, e impegnarmi 24 ore al giorno, ma se non ho talento, occhio, chiamatelo come volete, non farò mai e poi mai foto interessanti.


Non sono per nulla di quell'idea, la storia è piena di artisti di poco talento che hanno lasciato il segno. Studio, applicazione, passione sono le cose che contano di più, per me. E le idee ci vogliono, non l'occhio.

"il talento è la peggior qualità dell'artista" (G.Gould)


Ciao

Ale


Quoto, il talento e la genialità sono pericolosi. Nella storia la genialità
ha creato divisioni di poteri: vincenti e perdenti. Razze e società
genialmente superiori emergono in nome del talento.
Nel 1935 ero a cena da hitler.....persona affascinante, geniale e talentuosa!



per favore risparmiateci queste zozzerie.

Nella storia il talento e il genio di alcune persone ci ha permesso di fare grandi passi avanti di evolverci, in tutti i campi.

Quello di cui parlate voi è follia, paura. Paura, religione estremizzata.
Era la paura degli ebrei più ricchi dei tedeschi a renderli perfetti bersagli.

Voi parlate del genio che rende razzisti ma vi rendete conto dell'assurdità più assurda e paradossale che stare dicendo?

Hitler non era un genio era un pazzo folle. E' vero, è stato eletto da un popolo impaurito, ma per diventare dittatore ha dovuto far sparire i comunisti dal suo parlamento altrimenti questi gli avrebbero impedito di far passare le leggi che fondevano tutti i poteri nelle sue mani.

Razze e civiltà superiori nascono grazie all'ignoranza, alla paura e alla viltà di chi lo permette.

E poi ti prego, Alessandro, io non so dove hai visto questi artisti che hanno lasciato un segno nella storia senza avere talento, perché quelli che ho visto io, il meno importante ha avuto un'idea un minimo originale e quindi nuova e quindi talentuosa o geniale che ha portato o un cambiamento di punti di vista, o ha aperto una nuova strada.

Bigiagia tu hai parlato del TALENTO di Van Gogh e neanche te ne accorgi.

Il talento e la genialità sono pericolosi per chi non li ha. perché così si sente inferiore, e per sentirsi superiore deve sopprimere chi il talento ce l'ha davvero.

Ma poi vi prego, qui si esalta tanto Bresson, perché non iniziate ad esaltare il primo incapace che fa street?
Altrimenti va a finire che la Magnum Photos conquisti il mondo e ammazzi tutti i fotografi mediocri per non sentirsi più minacciata.

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Alessandro Frione
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MessaggioInviato: Ven 31 Ott, 2008 8:24 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Max Rock ha scritto:

E poi ti prego, Alessandro, io non so dove hai visto questi artisti che hanno lasciato un segno nella storia senza avere talento, perché quelli che ho visto io, il meno importante ha avuto un'idea un minimo originale e quindi nuova e quindi talentuosa o geniale che ha portato o un cambiamento di punti di vista, o ha aperto una nuova strada.

Bigiagia tu hai parlato del TALENTO di Van Gogh e neanche te ne accorgi.


Max, io non ho parlato nè di Hitler nè di folli razzisti, non ho detto che il talento non esista nè che sia deleterio. Leggi bene la frase di Gould che lì dentro c'è tutto.
Vuol dire che il talento da solo non serve a un bel nulla, occorrono studio e applicazione. La genialità da sola è una balla.

Van Gogh si autodefiniva uno "svitato senza talento". Studiò molto e approfonditamente.
Cezanne fu un brillante studente in molte materie, un pò meno in disegno.
Tanto per citarne due "meno importanti".

Quello che discuto è il concetto che il talento possa sostituire lo studio o che basti da solo.
Ma ha ragione Claudio, sono questioni altre. A noi (a me) basta guardare un pò meglio intorno per migliorare.

_________________
La mia foto della settimana


PaP, VaV


Ultima modifica effettuata da Alessandro Frione il Ven 31 Ott, 2008 11:49 am, modificato 1 volta in totale
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Tommy Retrò
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MessaggioInviato: Ven 31 Ott, 2008 9:33 am    Oggetto: Rispondi con citazione

ehm... ma non stiamo andando un pò fuori dal discorso.. un pò troppo oltre?
talento? non si sa nemmeno come definirlo..

io parlerei di cose più alla nostra portata..

tipo impegno.. voglia di migliorare.. voglia di sapere..
x me è giù un buon talento riuscire a mettere nelle proprie foto la propria cultura.. il proprio passato.. i propri sogni..ecc..

già questo tende a dare una sorta di unicità al proprio lavoro.. che poi sia brutto o poco interessante è un altro discorso.. almeno è personale..

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roger
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MessaggioInviato: Ven 31 Ott, 2008 9:42 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Ecco, Tommy ha colto in pieno.
Personale.
Cosa ormai difficile ma ancora possibile con impegno e costanza.
Proprio per questo ragiono come scritto sopra.
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Alessandro Frione
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MessaggioInviato: Ven 31 Ott, 2008 9:47 am    Oggetto: Rispondi con citazione

D'accordo (Tommy e roger), ne sono convinto anch'io.
Però il "personale" non è forse il frutto di un ragionamento sul "gia visto"?
Ergo non è indispensabile passare per il già visto per giungere al personale?

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La mia foto della settimana


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Tommy Retrò
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MessaggioInviato: Ven 31 Ott, 2008 9:55 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Alessandro Frione ha scritto:
D'accordo (Tommy e roger), ne sono convinto anch'io.
Però il "personale" non è forse il frutto di un ragionamento sul "gia visto"?
Ergo non è indispensabile passare per il già visto per giungere al personale?


assolutamente si

io son dell'idea che nasciamo tutti "vuoti" .. il nostro "personale" altro non è che la somma di quello che raccogliamo con gli occhi e con le esperienze durante la nostra vita..

poi c'è chi questa somam di cose le riesce a mettere sotto forma di immagine figurativa in manierà migliore di altri..

ma già il fatto di farlo secondo me è un buon risultato..

trovo sempre molto noioso vedere foto dove il fotografo non mette il suo "personale"

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roger
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MessaggioInviato: Ven 31 Ott, 2008 10:15 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Alessandro Frione ha scritto:
D'accordo (Tommy e roger), ne sono convinto anch'io.
Però il "personale" non è forse il frutto di un ragionamento sul "gia visto"?
Ergo non è indispensabile passare per il già visto per giungere al personale?


Se leggi sopra Alessandro vedrai come la penso. Io a parte qualche foto di qualche utente di p4u o flickr qua e la non conosco praticamente nulla e nessuno.
Per me è un bene.
Smile
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twinsouls
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MessaggioInviato: Ven 31 Ott, 2008 11:35 am    Oggetto: Rispondi con citazione

roger ha scritto:
Alessandro Frione ha scritto:
D'accordo (Tommy e roger), ne sono convinto anch'io.
Però il "personale" non è forse il frutto di un ragionamento sul "gia visto"?
Ergo non è indispensabile passare per il già visto per giungere al personale?


Se leggi sopra Alessandro vedrai come la penso. Io a parte qualche foto di qualche utente di p4u o flickr qua e la non conosco praticamente nulla e nessuno.
Per me è un bene.
Smile


Ciao Roger, ci si ritrova... Smile

Se posso esprimere una opinione del tutto personale, credo che in realtà sia impossibile prescindere dal "Già visto"... semplicemente perché, volenti o nolenti, lo abbiamo visto, e quindi (almeno inconsciamente) registrato ed elaborato. Smile
Poi ci sono millemila modi di "utilizzare" il "già visto"... Per esempio, quello di Roger, che pare fare di tutto per procedere "da solo" sulla strada del suo apprendimento. Ma non credo che nemmeno lui possa onestamente sostenere di non vedere altre foto che le proprie... E il suo inconscio lavora, garantito. Smile
Oppure c'é chi, letteralmente, studia gli autori del passato, e del presente... conosce a memoria la loro produzione, i loro nomi, legge le loro interviste. Magari va ai loro workshop, o alle loro scuole di fotografia.
Altri, come me ad esempio, guardano sì le foto altrui, eccome... ma non si peritano di memorizzarne gli autori, bensì le analizzano da altri punti di vista, ricercano altri aspetti, perseguendo una forma di apprendimento "autodidattico" che passa però dalle opere altrui... non importa di chi.
Altri ancora fanno altro, ognuno a modo proprio.
Alla fine, non facciamo poi cose così diverse, a un livello più strutturale, di processo. Smile
TUTTI noi vediamo immagini, e cerchiamo, sulla base degli strumenti di cui disponiamo, di "leggerle", analizzarle, ed apprendere da esse, e poi sperimentiamo nella nostra attività fotografica personale ciò che abbiamo appreso, o pensiamo di aver appreso, finché lo "interiorizziamo" e diventa parte del nostro "stile" (miiiiii, che parolona...). Diciamo del nostro modo di fare fotografie. Smile
Ma poiché ognuno di noi ha le proprie idee, sentimenti, emozioni, sistemi di valori e convinzioni, eccetera, ognuno finirà, alla lunga, per esprimere quelle, e cioé per esprimerSI, comunicare sé stesso, qualcosa di sé cioé.
Infatti sostengo da tempo che "leggere" una fotografia significa soprattutto "leggere" il fotografo che l'ha scattata... e questo vale ancor di più per i portfolio. Smile
Ciao,
Davide

_________________
Davide Baroni - "Our integrity sells for so little, but it is all we really have. It is the very last inch of us, but within that inch, we are free." (V for Vendetta)
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mrgilles
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MessaggioInviato: Ven 31 Ott, 2008 11:43 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Alessandro Frione ha scritto:

Però il "personale" non è forse il frutto di un ragionamento sul "gia visto"?
Ergo non è indispensabile passare per il già visto per giungere al personale?


Certo che è indispensabile passare dal già visto..sta a noi tentare di evolvere il già visto e farlo diventare nuovo, inserendo la nostra cultura e pensiero.
Le stesse immagini di TommyRetrò provengono dal già visto, eppure sono sue, inequivocabilmente sue.

Il talento anche io lo lascerei notare ed evidenziare a chi sa cos'è.

_________________
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