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Contrasto sì contrasto no
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Autore Messaggio
Tomash
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MessaggioInviato: Gio 09 Ott, 2008 9:16 pm    Oggetto: Contrasto sì contrasto no Rispondi con citazione

Parto da una discussione che si sta sviluppando in "Camera oscura" in un 3D che però lì è OT.

Li ho scritto:
Citazione:
La ricerca del contrasto o se vogliamo la maniacale ricerca dei cosidetti punto bianco e punto nero è una tipica "paranoia" dei principianti, soprattutto quelli che provengono dal digitale dove questo è considerato un dogma.
Non a caso le stampe digitali si riconoscono spesso ad occhio proprio per la quantità di bianchi e neri presenti in modo massiccio a discapito dei grigi.
Ora, contrasto e qualità poco ci azzeccano tra loro, meglio sarebbe parlare di contrasto ed estetica, ma l'estetica non è un parametro misurabile e spesso si è convinti che una stampa corretta da un punto di vista tecnico/dogmatico sia anche corretta da un punto di vista estetico.
Non voglio certo demoizzare le stampe con presenza di bianchi e di neri, ma non deve essere l'unico parametro, così come la risolvenza non è l'unico parametro per giudicare la qualità di un obiettivo.
Fatto sta che questo dogma porta spesso a stampe molto o troppo contrastate.


Che ne pensate di questo argomento ?
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.oesse.
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MessaggioInviato: Gio 09 Ott, 2008 9:27 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

quindi Giacomelli, alla luce di questo, produceva foto dal basso valore estetico in quanto fortemente contrastate?
Dici bene quando parli di contrasto ed estetica. Ma alla fine io parlerei solo di estetica. Poco importa come sia raggiunta, se con il contrasto o con il toner, se con una carta o con un altra. Ma importante che sia raggiunta.
Ansel Adams, per quanto bravo fosse in stampa e sviluppo, ha certamente introdotto una delle tante teorie. Teoria che accetto ma che puntualmente non rispeetto. Puo' essere che di tutti sti grigi, infatti, uno non senta la necessita'. Esattamente come puo' essere il contrario.
Non troviamo lo standard, sarebbe la morte.


.oesse.

PS
Io mi inviperisco quando si generalizza, perche' generalizzando si appiattisce tutto vero il basso. E la creativita' va a farsi benedire. Ed, inoltre, chi arriva alla fotografia ora e legge ste cose, si fa pure una idea errata e malsana.

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impressionando
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Iscritto: 22 Mar 2005
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Località: Reggio nell'Emilia

MessaggioInviato: Gio 09 Ott, 2008 9:46 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Penso che "Contrasto si contrasto no" sia troppo riduttivo e si riallacci al discorso estetico cominciato di la che si rischia di troncare.

Comunque rifacendosi al discorso iniziato di la......
.....ldani si riferiva all'incapacità del novello stampatore all'interpretazione estetica dello scatto (e qui si torna di la) sconfinando volentieri nel contrasto eccessivo che riempe gli occhi con facilità ma in questo caso senza estetica (mi corregga l'autore se sbaglio).

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Mauroq
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MessaggioInviato: Gio 09 Ott, 2008 10:00 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Penso che la ricerca maniacale del bianco bianco e del nero nero, sia un estremo, come lo e' il tutto grigio grigio.

In realta', almeno per quanto mi riguarda, mi piace il quasi bianco e il quasi nero, che comunque assicurano un contrasto non protagonista, lasciando ai rimanenti grigi, il compito di staccare piani o elementi/tonalita' in sovrapposizione.

Non mi piace nemmeno ci siano, oltre al bianco e nero, tutti i grigi, preferisco poche tonalita' in mezzo, che tra loro risultino distinguibili.

Quando le tonalita' sono tarate in questo modo, allora mi piace, almeno oggi la penso cosi, anche se in stampa non e' per niente facile.

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mrgilles
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Iscritto: 02 Mar 2008
Messaggi: 1026
Località: Verona

MessaggioInviato: Gio 09 Ott, 2008 10:06 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Mauroq ha scritto:
Penso che la ricerca maniacale del bianco bianco e del nero nero, sia un estremo, come lo e' il tutto grigio grigio.
In realta', almeno per quanto mi riguarda, mi piace il quasi bianco e il quasi nero, che comunque assicurano un contrasto non protagonista, lasciando ai rimanenti grigi, il compito di staccare piani o elementi/tonalita' in sovrapposizione.
Non mi piace nemmeno ci siano, oltre al bianco e nero, tutti i grigi, preferisco poche tonalita' in mezzo, che tra loro risultino distinguibili.
Quando le tonalita' sono tarate in questo modo, allora mi piace, almeno oggi la penso cosi, anche se in stampa non e' per niente facile.


esattamente quel che cerco di riprodurre in stampa io. il nero, il bianco (della stampa, non assoluto) e qualche grigio intermedio che fa volume e tridimensionalità. se poi questi toni sono facilmente distinguibili, ancora meglio, per me. ma non so se mi sto lasciando ingannare dalla stampa che cattura..

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Mauroq
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Iscritto: 14 Apr 2006
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Località: Lido di Ostia

MessaggioInviato: Gio 09 Ott, 2008 10:24 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Comprendo comunque l'opportunita' di interpretare il b/n in maniera diversa da quella da me descritta, forse si entra nel mondo dei gusti personali, a volte quello che si vuole dire puo' essere giustamente rafforzato da tonalita' senza un relativo equilibrio, proprio alla ricerca di un messaggio piu' forte, adeguato al proprio eventuale messaggio visivo.
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Cosimo M.
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MessaggioInviato: Gio 09 Ott, 2008 11:43 pm    Oggetto: Re: Contrasto sì contrasto no Rispondi con citazione

Tomash ha scritto:

Che ne pensate di questo argomento ?


Che le schematizzazioni sono sempre cosa cattiva.
Ci sono immagini dove l'autore ritiene opportuno giocare su fini modulazioni di grigio (trasmettendo generalmente un senso di morbidezza).
E ci sono immagini dove l'autore decide di usare un contrasto marcato (che spesso trasmette un senso di durezza e/o drammaticità).

Credo che "spesso" un buon punto di bianco e di nero sia "utile".
Rendendo l'immagine di maggior impatto visivo e mettendo a disposizone una maggior gamma di grigi intermedi.

Ma - ripeto - dipende dai singoli casi.
E mi sembra inopportuna una differenziazione chimico-digitale.
Se vedo un b/n che mi piace incorniciato alla parete, non posso sapere e non mi chiedo se è frutto della pellicola o di un sensore.

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AleZan
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MessaggioInviato: Ven 10 Ott, 2008 7:53 am    Oggetto: Re: Contrasto sì contrasto no Rispondi con citazione

Cosimo M ha scritto:

Che le schematizzazioni sono sempre cosa cattiva.

Credo che "spesso" un buon punto di bianco e di nero sia "utile".
Rendendo l'immagine di maggior impatto visivo e mettendo a disposizone una maggior gamma di grigi intermedi.

Ma - ripeto - dipende dai singoli casi.
E mi sembra inopportuna una differenziazione chimico-digitale.


Mi trovo d'accordo con questa affermazione.

Ricordiamoci che se prendiamo una modulatissima scala di grigi troviamo ai suoi estremi il bianco e il nero.
Voglio dire che si possono avere bianchi e neri senza per questo sacrificare neccessariamente dei grigi intermedi. Poi possiamo dire che è più difficile, che non tutti i soggetti e le condizioni di luce lo permettono, che ognuno sceglie un prorpio stile, eccetera...


ciao

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Filippo Secciani
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MessaggioInviato: Ven 10 Ott, 2008 11:32 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Io non ho partecipato alla discussione dalla quale è stato ripreso il pensiero dal quale se ne è avviata questa. Forse quello che dico sarà fuorviante, forse non azzeccato, ma penso che tutto sommato sia una ripetizione.

Penso che si debba parlare di due argomenti che si chiamano gusto e estetica. Il primo dipende anche dalla cultura che uno ha. Il secondo è il tramite della cultura e del fine di un messaggio, di un'azione, ma anche di un modo di vita... ma meglio rimanere sulla sola fotografia!
Di solito prediligo immagini belle decise, ma di fatto la cosa non mi va di generalizzarla: la si deve valutare anche per lo scopo per la quale si fa e valutarne anche l'opportunità. Potrebbe tornar bene il contrasto elevato ruvido come la carta vetrata del 10, oppure la morbidezza di un cuscino... o magari una via di mezzo!

Esempio. Per sperimentare le prime cose, stampai due copie dello stesso negativo che ritraeva due carabinieri e un signore con il beretto a coppola, durante una festa paesana a Lucignano in provincia di Arezzo. Carta a gradazione 2 e carta a gradazione 4. La prima sembrava la semplice presenza di due militari in un contesto di tranquillità e distrazione, la seconda pare la foto di un reportage sulla mafia! Quale delle due è giusta? Quale delle due è più carina? Se anche mi piacesse di più la copia stampata con la carta 4, è opportuno usare questa foto, o sarà il caso di usare quella più morbida?

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mrgilles
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MessaggioInviato: Sab 11 Ott, 2008 9:47 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Fatemi capire.. quindi il contrasto andrebbe usato come una delle regole della grammatica fotografica, al pari della composizione, della grana, della carta... non per il "bello" (qualunque cosa questo significhi) ma per il "formalmente coerente", cioè come componente dell'immagine che si vuol passare.

A me questa cosa piace e convince..

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.oesse.
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MessaggioInviato: Dom 12 Ott, 2008 11:33 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

torno a pensare che, prima di parlare di fotografia intesa come stampa, bisognerebbe fare un passetto indietro e parlare di fotogorafia intesa come scatto. E se una foto e' brutta, non sara' cambiando pellicola o carta, ne facendo diavolerie sotto la testa del durst che la foto si trasformera' in bella, ne tantomeno in decente.
Avevo preso come riferimento Giacomelli in quanto lui ha fatto spesso del contrasto il suo linguaggio fotografico. Molti dei suoi paesaggi sono molto contrastati e, a mio giudizio, molto belli. Ora poco importa se la stampa originale dal vivo sia meno o piu' contrastata di quanto lo sia via web. Poco importa in quanto Giacomelli era un grande ed ha lasciato grandi scatti e grandi stampe, tutte con una personalita' tale da lasciare una impronta importante nella scena della fotografia mondiale.
E se anche fosse ancora vivo e mi spiegasse la sua tecnica di stampa, non saro' mai capace di vedere e di fare una foto come le sue.
Il contrasto che lui ha usato, non fa la foto, ma e', a mio giudizio, la ciliegina sulla torta che completa un percorso sublime iniziato ben prima, prima ancora di guardare dentro all'oculare.

.oesse.

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claudiom
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MessaggioInviato: Lun 13 Ott, 2008 8:50 am    Oggetto: Rispondi con citazione

rimosso

Ultima modifica effettuata da claudiom il Ven 25 Giu, 2010 9:27 am, modificato 1 volta in totale
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.oesse.
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MessaggioInviato: Lun 13 Ott, 2008 9:57 am    Oggetto: Rispondi con citazione

claudiom ha scritto:
Il contrasto è una componente dell'immagine come le altre (come dice mrgilles).

Si usa come le altre, è una scelta che si fa dopo aver deciso cosa si vuol rappresentare con quella immagine.

proprio perche' si fa dopo, per me e' la ciliegina. Per questa completa un percorso, perche' il contrasto fine a se stesso (senza lo scatto che sta sotto) a mio giudizio non da proprio niente. Ne in bene ne in male.

Citazione:


Non è la ciliegina sulla torta, ma un pezzo come gli altri dell'immagine definitiva.

Vedi sopra.
Citazione:




Ogni componente dell'immagine è sempre anche un espediente: ogni negativo si può modificare in c.o. fino a renderlo spesso decente in sè, sempre gradito alla maggioranza, o "interessante".

Ciao claudiom


Mentre sui punti sopra espressi trovo una certa affinita' di veduta, su quest'ultimo ..... ci credo poco.

.oesse.

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Cosimo M.
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MessaggioInviato: Lun 13 Ott, 2008 10:45 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Parlando di contrasto:
.oesse. ha scritto:

proprio perche' si fa dopo, per me e' la ciliegina. Per questa completa un percorso, perche' il contrasto fine a se stesso (senza lo scatto che sta sotto) a mio giudizio non da proprio niente.


Chiariamo un equivoco:
non è detto che la regolazione del contrasto si debba per forza fare dopo. Ad es. fotografando in jpeg si può regolarlo prima dello scatto.
Conosco bene i motivi per cui è molto meglio regolrlo dopo, ma questo piccolo paradosso mi serve a far capire la fragilità della tesi "ciliegina".

La regolazione del contrasto (o me meglio la regolazione delle luminosità delle varie aree dell'immagine) fa sempre e comunque parte dell'immagine finale, prescindendo da "quando" il fotografo abbia preso decisioni a riguardo. (Se non le ha prese, non è un fotografo Wink )

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MessaggioInviato: Lun 13 Ott, 2008 11:03 am    Oggetto: Rispondi con citazione

cosimo, io parlavo di pellicola.....
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claudiom
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MessaggioInviato: Lun 13 Ott, 2008 12:00 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

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MessaggioInviato: Lun 13 Ott, 2008 12:24 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

ok, allora non parlo piu'.
Mah

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Filippo Secciani
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MessaggioInviato: Lun 13 Ott, 2008 7:01 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Si può parlare di previsualizzazione?
Serve sia col digt che con il chimico!

Fermo restando che tutti, chi più chi meno, si cerca di dare più "pepe" o si cerca di "calmare le acque", quando ci accorgiamo di avere tra le mani un negativo o un file non proprio come pensavamo: fa parte del gioco... Ma è pur vero che comunque, in genere, la fotografia la si deve avere in testa al momento dello scatto e non stravolgerne il senso dentro la camera oscura o difronte al mac! Altrimenti si diventa dei grafici! Anche se si fa foto in studio, con tanto tempo a disposizione per pensare la foto, ma anche se si fa reportage, quando spesso si hanno solo pochi secondi, si deve già sapere che si sviluppa il negativo in un certo modo, per poi ingrandire l'immagine, già sapendo che carta uso! Questa è previsualizzazione.

Si dovrebbe parlare anche di intenzioni espressive, di rigore etico... L'argomento potrebbe essere lo spunto per tanti e approfonditi discorsi, ma andiamo per gradini.

Il mio intervento di prima, ha voluto sottolineare o riprendere, il fatto che il contrasto è parte del lessico della fotografia, come hanno sottolineato margilles e Claudiom.

Poi, Claudiom, ha fatto un'altra giusta considerazione: -Il contrasto- "Si usa come le altre, è una scelta che si fa dopo aver deciso cosa si vuol rappresentare con quella immagine. Non è la ciliegina sulla torta, ma un pezzo come gli altri dell'immagine definitiva. ", che può essere da spunto per una discussione sulla veridicità e della coerenza del messaggio che scaturisce dalle fotografie.

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Cosimo M.
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MessaggioInviato: Lun 13 Ott, 2008 7:03 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

.oesse. ha scritto:
cosimo, io parlavo di pellicola.....


Cambiano gli "attrezzi" pratici non il concetto sottostante.
Anzi con il negativo b/n la scelta del contrasto incomincia con la scelta della pellicola prima dello scatto, prosegue con il tipo di sviluppo e termina con la fase di stampa (scelta del grado di contrasto della carta, della concentrazione del suo sviluppo e per concludere in bellezza le schiariture/scuriture localizzate).

Il sistema zonale di Adams è tutto basato sulla gestione consapevole dei diversi valori di luminosità in un'immagine. Il contrasto delle varie aree ne è una diretta conseguenza.

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scorpionred
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MessaggioInviato: Mar 14 Ott, 2008 3:00 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Mauroq ha scritto:
Penso che la ricerca maniacale del bianco bianco e del nero nero, sia un estremo, come lo e' il tutto grigio grigio.

In realta', almeno per quanto mi riguarda, mi piace il quasi bianco e il quasi nero, che comunque assicurano un contrasto non protagonista, lasciando ai rimanenti grigi, il compito di staccare piani o elementi/tonalita' in sovrapposizione.

Non mi piace nemmeno ci siano, oltre al bianco e nero, tutti i grigi, preferisco poche tonalita' in mezzo, che tra loro risultino distinguibili.

Quando le tonalita' sono tarate in questo modo, allora mi piace, almeno oggi la penso cosi, anche se in stampa non e' per niente facile.


quoto Ok!

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