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ldani utente attivo

Iscritto: 11 Mgg 2006 Messaggi: 3397 Località: Livorno
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Inviato: Mar 02 Set, 2008 7:05 am Oggetto: Adams - Poetica |
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"Cerchiamo sempre di non essere sentimentali, di non provare per un soggetto più emozione di quanto non ne richieda. Qualche volta, però le vecchie fotografie di paesaggio ci tentano: scoprendo con esse che il vasto paesaggio americano che abbiamo amato è ormai completamente perduto, pensiamo che il ricordo e il dolore sono forse inutili.(...) Nell'amarezza che si unisce alla sorpresa del rumore di una lattina capitata sotto i piedi, ci troviamo a pensare che sarebbe stato meglio se Colombo si fosse sbagliato e il mondo fosse stato piatto, con un bordo dal quale precipitare, invece di essere questa gabbia circolare che ci fa ritornare sui nostri errori. La geografia è senza speranza".
"La prima cosa importante che le fotografie dell'Ottocento ci ricordano è che lo spazio non è semplice. Abbiamo pensato che lo fosse fino a che steccati e strade non lo hanno annullato, mentre venivano costruiti gli edifici. Finchè si poteva ancora guardare l'orizzonte libero da tutte queste cose, pensavamo che lo spazio esistesse. (...) Tra le verità che più risaltano in alcune delle prime fotografie c'è il silenzio. Lo spazio dell'Ovest era perlopiù quieto: ce lo suggerisce metaforicamente la pacatezza visiva delle immagini, caratteristica sia del soggetto che della composizione della fotografia. L'unico suono che cent'anni fa poteva prodursi davanti all'apparecchio fotografico era quello del vento, per quanto poco potessero essere gli alberi che ne venivano agitati; l' acqua che scorre appare solo in qualche rara immagine, e, almeno nella parte orientale non c'erano neppure molti uccelli".
"Un'altra qualità dello spazio che ritrovo nelle vecchie fotografie è il ritmo semplice della vita: lo spazio sembra spesso pressochè immobile - un ritmo e un tempo appropriati per chiunque speri di fare l'esperienza dello spazio. Le vedute estremamente dettagliate ottenute con tempi lunghi di esposizione (quanto a lungo doveva aspettare il fotografo che il vento calasse?) e non prima di aver predisposto una sorta di piccolo accampamento per la preparazione delle lastre, indicano, attraverso la pazienza del fotografo, il riconoscimento giustamente rispettoso del tempo, proprio della geologia e della botanica, necessario per dare forma allo spazio".
"I fotografi migliori affrontarono lo spazio come un enigma antiteatrale, un palcoscenico senza centro. Le loro immagini hanno qualcosa di banale, ma è proprio questo riconoscimento della semplice superficie delle cose che ci porta a legittimare la difficile rivendicazione del fotografo, la coerenza col paesaggio. Nel riconoscere le qualità comuni dei luoghi, sappiamo che questo è il nostro mondo e che il fotografo non ha barato per cercarvi un senso".
"L'armonia della composizione - l'ordine complessivo, spesso privo di un centro drammatico - ha reso queste immagini importanti agli occhi di alcuni fotografi e pittori moderni che vedono il mondo in modo non gerarchico e che fotografando o dipingendo danno lo stesso valore a tutte le componenti"
"Vale la pena, infine, di aggiungere una verità evidente a proposito di molti fotografi di paesaggio: una persona non si affanna a lungo con un banco ottico nel vento, nel caldo o nel freddo solo per illustrare una filosofia. C'è una sola cosa che può continuare a farti arrampicare sulle rocce, a rischiare il morso dei serpenti, a schiacciare continuamente mosche: il vedere. E' unicamente il piacere e l'impegno verso ciò che si vede, non verso ciò che si può comprendere razionalmente, a giustificare una fatica altrimenti priva di senso".
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claudiom non più registrato
Iscritto: 05 Lug 2004 Messaggi: 5459
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Inviato: Mar 02 Set, 2008 4:15 pm Oggetto: |
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apprezzo, per ora, l'ambiguità del cognome.
poi dirò, ciao claudiom
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giorgiospugnesi utente attivo

Iscritto: 09 Ago 2006 Messaggi: 546 Località: Livorno
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Inviato: Mar 02 Set, 2008 5:17 pm Oggetto: |
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Douglas Adams?
_________________ [www.farefoto.net][www.spugnesi.info] |
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Roberto Carta utente attivo
Iscritto: 20 Gen 2006 Messaggi: 3915 Località: Sardegna
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Inviato: Mar 02 Set, 2008 8:20 pm Oggetto: |
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Patch Adams ?
Peccato che manca una d, altrimenti: http://it.wikipedia.org/wiki/La_famiglia_Addams
Ultima modifica effettuata da Roberto Carta il Mar 02 Set, 2008 8:26 pm, modificato 1 volta in totale |
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Roberto Carta utente attivo
Iscritto: 20 Gen 2006 Messaggi: 3915 Località: Sardegna
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Inviato: Mar 02 Set, 2008 8:22 pm Oggetto: |
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Chiedo scusa a Daniele, ma non ho resistito, forse perché Ansel (& Gretel) non mi attira molto ...
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ldani utente attivo

Iscritto: 11 Mgg 2006 Messaggi: 3397 Località: Livorno
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d23 utente attivo

Iscritto: 07 Gen 2006 Messaggi: 1768
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Inviato: Mer 03 Set, 2008 12:21 am Oggetto: |
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la famiglia adams?
(è lui?)
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_________________ "Qualsiasi tipo di fallimento ha bisogno della sua claque" F. De Gregori |
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Roberto Carta utente attivo
Iscritto: 20 Gen 2006 Messaggi: 3915 Località: Sardegna
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claudiom non più registrato
Iscritto: 05 Lug 2004 Messaggi: 5459
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Inviato: Mer 03 Set, 2008 8:40 am Oggetto: |
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...avere uno stile riconoscibile è più difficile in fotografia che in pittura, e questo comporta sforzi disperati per crearsene uno a tutti i costi, con la conseguenza che si producono immagini tecnicamente eccellenti ma vuote in ogni altro senso.
Ho chiesto agli studenti, all'inizio della loro carriera, quali cose potrebbero ossessionali al punto da doverle fotografare, raramente ho ricevuto una risposta.
Di fronte a questi paesaggi è facile comprendere chi visse i primi momenti del nostro ((americano)) fraintendimento nazionale dello spazio. Non meraviglia che gli americani dichiarassero tanto facilmente e impunemente di essere liberi.
Che valore hanno allora le vecchie fotografie per un paese che ha messo in atto una tragedia e che non è riuscito a rimanere all'altezza della propria geografia?
Adams dixit
ciao claudiom
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federico utente

Iscritto: 08 Lug 2005 Messaggi: 130 Località: lago di como
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Inviato: Gio 04 Set, 2008 8:15 am Oggetto: |
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L'unico concetto che cavo dal brano di Adams (chiunque sia) è quanto riguarda la visione del mondo non gerarchica. Dare uguale valore a tutte le componenti di quanto si fotografa.
Non capisco bene cosa si intentenda, sono necessari degli esempi, ma mi pare che sia una novità rispetto al mio modo di intendere l'inquadratura, legato alla necessità di trovare un centro focale di tutta l'immagine.
Infine, chiedo a Caludio, colui che mi ha mostrato il "convesso" e il "concavo" in fotografia, se è davvero possibile fotografare senza gerarchia.
Ciao.
_________________ federico |
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claudiom non più registrato
Iscritto: 05 Lug 2004 Messaggi: 5459
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Inviato: Gio 04 Set, 2008 8:23 am Oggetto: |
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E' tutta la faccenda legata alla neotopografia, un malinteso che procede ormai da trent'anni e che da trent'anni si crede di essere di avanguardia.
Le considerazioni di R. adams nascono dall'esame dei grandi paesaggisti statunitensi che si trovavano di fronte ad un paesaggio vergine all'occhio umano occidentale.
Credo si possa fotografare senza gerarchia, ma non si può guardare la foto senza gerarchia, lo sforzo di essere neutri è vano, come dimostrano le immagini di Adams, Gossage, Shore e famiglia.
E dopo trent'anni doversi sorbire ancora grandi fotocolor con rigorosa prospettiva brunelleschiana in cui tutti i particolari sono rigorosamente al loro posto, nel mare dei colorini slavati, comincia ad essere imbarazzante.
ciao claudio
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