messa a fuoco viso

[mr. wilde]

ciao a tutti, ho una domanda da porvi: vorrei sapere perché quando mi trovo a fare una fotografia a figura intera ad un soggetto (a prescindere che sia in studio che in esterna) il viso risulta più sfocato dei piedi. uso sempre un 18-70 (nikkor) messo su una nikon d200.

vi ringrazio in anticipo

[Fabio Ferramola]

Dove e come metti a fuoco? Col 18-70 non dovresti avere problemi usando il punto centrale e poi ricomponendo, non è certo molto luminoso.

[mr. wilde]

[Fabio Ferramola]

Se usassi, chessò, un 85/1.4 potrei capire, ma col 18-70 Prova a usare un punto periferico e ricomporre il meno possibile, senza zoommare dopo aver messo a fuoco...

[mr. wilde]

[Fabio Ferramola]

[palmerino]

Controlla il tuo mirino ottico: magari è starato come correzione diottrica.

[ander75it]

Beh, mirando sul viso e poi ricomponendo fai sicuramente un errore di fuoco, il punto è che non dovrebbe influire più di tanto, vista la scarsa apertura della tua lente.
Prova a inginocchiarti e mirare direttamente all'ombelico del soggetto.

[Filippo Secciani]

Ma... usare i ditini? Non va più di moda?

[mr. wilde]

[Fabio Ferramola]

[ander75it]

Se ricompone DOPO aver messo a fuoco, chiaro che il viso può andare fuori fuoco (se ruoti, introduci un errore che va col seno dell'angolo) se la pdc è ridotta abbastanza...

[d.kalle]

Non sono d'accordo, se metto a fuoco il viso e quindi mantengo la distanza di messa a fuoco costante, posso ricomporre poi come voglio (anche mettere il viso su un angolo dell'immagine) ed avere sempre a fuoco il viso stesso. Al limite potra' essere il resto del corpo a risultare leggermente sfuocato se la pdc e' ridotta.

[ander75it]

Kalle, non è che uno può essere d'accordo o meno, è trigonometria; se, fotocamera davanti alla tua faccia, miri a un viso bersaglio a pari altezza, e poi ricomponi ruotando la fotocamera, vai fuori fuoco di una distanza che è pari a r (1 - cos theta) dove r è la distanza fotocamera - viso bersaglio e theta è l'angolo di rotazione.
Altro discorso è se invece ti inginocchi o sposti muovendo la fotocamera parallela al piano di fuoco, restando alla medesima distanza e senza cambiare l'angolo.
Detto questo, spesso l'errore è tanto piccolo che uno non se ne accorge, ma che il piano di fuoco cambi nell'eventualità sopra descritta è matematico.
Ciao!

[d.kalle]

Sara'... prima era seno e ora coseno...boh..in effetti l'esame di trigonometria all'universita' mi aveva dato parecchi problemi!!
Grazie per la precisazione!

[ander75it]

Yes, prima avevo scritto di fretta senza pensarci, poi mi sono fatto il disegnino. Eccolo qui, spero che sia più chiaro:



NdAnder: immagine originale sostituita con versione migliorata

[Fabio Ferramola]

Pure il disegnino trigonometrico Si vede che sei un collega

[Filippo Secciani]

[ander75it]

Personalmente, avendo gli occhiali, ho già le mie brave difficoltà e sono contento di usare gli ausilii che la tecnica mi mette a disposizione, verificando ovviamente che funzionino bene e di non ingannarli... Sono d'accordo che in quelle situazioni di fino si fa bene ad andare di manuale, essendone capaci, ma come sai con molte reflex odierne non di pieno formato è difficile... E anche con il pieno formato ci vogliono mirino e lenti luminose (e anche vetri di MAF adatti), come dici bene tu.

[palmerino]

Il 18-70mm non è così luminoso da avere differenze visibili come profondità di campo.
Anche a 70mm dove la differenza sarebbe più visibile, in caso di ricomposizione il diaframma f:4,5 livellerebbe il tutto, visto che equivale ad un 105mm quasi f:8 ed onestamente supererebbe qualsiasi...coseno.
Credo (?)