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P.IVA - Chiarimenti

 
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Jamal
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MessaggioInviato: Ven 28 Mar, 2008 7:08 pm    Oggetto: P.IVA - Chiarimenti Rispondi con citazione

In merito non ne so nulla e chiedo a chi l'ha di aiutarmi.
Suppongo che nell'ambito del mondo fotografico esistano diverse partite iva.
Io vorrei aprire una partita iva che mi consenta di vendere:


1) Prestazioni fotografiche (servizi vari, sia ritrattistici che di reportage, dai matrimoni a una singola foto, sia verso privati che agenzie)

2) Attrezzatura fotografica (fotocamere, obiettivi, accessori, cavalletti, zaini) sia su ebay che su un sito mio.


Ne esiste una valida per tutti e due, non esiste, qual'è l'iter da seguire etc...
Illuminatemi per favore!
Grazie.
Smile

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fib62
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MessaggioInviato: Ven 28 Mar, 2008 8:59 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Che io sappia, c'è un solo tipo di partita IVA, esistono invece vari tipi di società per le quali è possibile il rilascio di una partita IVA.
Nel caso più semplice, quello della ditta individuale, pressappoco funziona così:

Devi recarti presso l'agenzia delle entrate per chiederne il rilascio.
Dovrai recarti allo sportello, presentare alcuni documenti, individuare il codice di attività che ti interessa e poi andare in una banca ad effettuare un versamento sui 150 euro (credo). Poi tornare all' Agenzia delle Entrate e con la ricevuta di pagamento allegata ai moduli che ti avranno dato la volta precedente ti rilasceranno la P.IVA
In seguito, entro 3 giorni mi pare, dovrai andare presso un' ufficio della camera di commercio ed anche li effettuare l'iscrizione e comunicare l'inizio attività ( anche qui c'è da pagare se non ricordo male un 200 Euro).

Da quel momento sarai una impresa, da quel giorno dovrai mantenere i registri contabili della tua attività, versare IVA, contributi inps, Inail ecc. ecc.
Bada che ci sono anche dei limiti, se ad esempio tu fossi già dipendente di una azienda questa non dovrà in nessun modo esercitare la medesima attività che tu stai avviando, dovrai comunque versare i tuoi contributi sia come lavoratore dipendente che come autonomo, ed attenzione alle aliquote, i due redditi si sommano ai fini della tassazione e per questo le aliquote lievitano.
In ultimo tieni presente dei famigerati studi di settore, per la tua nuova attività non pagherei le tasse in base a quanto guadagnerai realmente ma sarà lo stato a presumere il tuo guadagno e pretenderne il corrispettivo, perciò preparati a correre ... da Gennaio a Settembre tutto il guadagno andrà al Tuo socio di maggioranza ( lo stato) da settembre a dicembre potrai dire di guadagnare qualcosina.

Che dirti ... Tanti auguri collega imprenditore.

Per la prima parte della Tua richiesta dovresti più o meno essere a posto, per la restante parte mi pare ci siano state recentemente delle variazioni, mi pare abbiano equiparato le vendite effettuate via internet come se avvenissero in un vero e proprio negozio aperto al pubblico, spero di sbagliare, perchè in questo caso si dovrebbe richiedere anche una licenza commerciale al comune di residenza.
Un salto da un commercialista però non ci starebbe male, di solito per un' incontro a carattere informativo non vengono richieste parcelle.


Ultima modifica effettuata da fib62 il Ven 28 Mar, 2008 9:08 pm, modificato 1 volta in totale
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renpasa
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MessaggioInviato: Ven 28 Mar, 2008 9:08 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Stai confondendo la "Partita IVA" con la licenza all'esercizio del commercio.
La prima è univoca, a persona fisica (Ditta individuale) o persona giuridica (società di vari tipi) viene rilasciata dall'ufficio delle entrate teoricamente su semplice richiesta.
Per ottenere la licenza invece la cosa si complica, per quel che ti riguarda dovresti iscriverti agli Artigiani come fotografo fisso, in laboratorio ed ambulante per matrimoni e altre prestazioni fuori sede.
Poi dovresti chiedere l'autorizzazione a vendere prodotti inerenti la tua professione in base a determinate tabelle.
La licenza dovrebbe essere rilasciata dalla Camera di Commercio, previo accertamento delle capacità tecniche ed amministrative del richiedente, può darsi serva un esame o la frequenza a dei corsi.
Una cosa da ricordare così già che ci siamo è che il fotografo professionista con licenza da ambulante dovrebbe teoricamente chiedere l'autorizzazione del o dei comuni nei quali intende svolgere temporaneamente la sua professione.
Consiglio: rivolgiti ad una associazione degli artigiani tipo CNA ma ce ne sono altre, nella tua provincia di diranno tutto, dettagliatamente ed esaurientemente delucidandoti anche su eventuali opportunità dei carattere economico alle quali potresti accedere specie se sei giovane.
Ciao Renato

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MessaggioInviato: Ven 28 Mar, 2008 9:21 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

fib62 ha scritto:
Che io sappia, c'è un solo tipo di partita IVA, esistono invece vari tipi di società per le quali è possibile il rilascio di una partita IVA.
Nel caso più semplice, quello della ditta individuale, pressappoco funziona così:

Devi recarti presso l'agenzia delle entrate per chiederne il rilascio.
Dovrai recarti allo sportello, presentare alcuni documenti, individuare il codice di attività che ti interessa e poi andare in una banca ad effettuare un versamento sui 150 euro (credo). Poi tornare all' Agenzia delle Entrate e con la ricevuta di pagamento allegata ai moduli che ti avranno dato la volta precedente ti rilasceranno la P.IVA
In seguito, entro 3 giorni mi pare, dovrai andare presso un' ufficio della camera di commercio ed anche li effettuare l'iscrizione e comunicare l'inizio attività ( anche qui c'è da pagare se non ricordo male un 200 Euro).

Da quel momento sarai una impresa, da quel giorno dovrai mantenere i registri contabili della tua attività, versare IVA, contributi inps, Inail ecc. ecc.
Bada che ci sono anche dei limiti, se ad esempio tu fossi già dipendente di una azienda questa non dovrà in nessun modo esercitare la medesima attività che tu stai avviando, dovrai comunque versare i tuoi contributi sia come lavoratore dipendente che come autonomo, ed attenzione alle aliquote, i due redditi si sommano ai fini della tassazione e per questo le aliquote lievitano.
In ultimo tieni presente dei famigerati studi di settore, per la tua nuova attività non pagherei le tasse in base a quanto guadagnerai realmente ma sarà lo stato a presumere il tuo guadagno e pretenderne il corrispettivo, perciò preparati a correre ... da Gennaio a Settembre tutto il guadagno andrà al Tuo socio di maggioranza ( lo stato) da settembre a dicembre potrai dire di guadagnare qualcosina.

Che dirti ... Tanti auguri collega imprenditore.

Per la prima parte della Tua richiesta dovresti più o meno essere a posto, per la restante parte mi pare ci siano state recentemente delle variazioni, mi pare abbiano equiparato le vendite effettuate via internet come se avvenissero in un vero e proprio negozio aperto al pubblico, spero di sbagliare, perchè in questo caso si dovrebbe richiedere anche una licenza commerciale al comune di residenza.
Un salto da un commercialista però non ci starebbe male, di solito per un' incontro a carattere informativo non vengono richieste parcelle.


Mi dispiace ma devo contraddirti sugli studi di settore.
Le tasse si pagano sul guadagno efettivo e reale sempre e comunque.
Gli studi di settore diranno se questo guadagno è "congruo" cioè plausibile con l'attività svolta o non congruo in pratica troppo poco. Se il reddito e quindi le tasse versate sono congrue si entra nella categoria di contribuenti soggetti a controlli a campione, se il reddito non fosse congruo sarai chiamato sicuramente a renderne conto presso l'ufficio delle entrate; se le tue giustificazioni sono valide e documentate nessun problema altrimenti.........
Per inciso io, come migliaia di altri autotrasportatori padroncini, nell'ultima dichiarazuìione sono risultato NON CONGRUO in quanto rifacendo gli studi di settore in maniera più restrittiva, nel nostro caso non è stato considerato un parametro assolutamente vitale, anche se poco opportuno come è concepito, per la nostra professione.
Ora aspetto la fatidica chiamata, ammesso che avvenga.
Ciao Renato

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fib62
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MessaggioInviato: Ven 28 Mar, 2008 9:34 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

renpasa ha scritto:
fib62 ha scritto:
Che io sappia, c'è un solo tipo di partita IVA, esistono invece vari tipi di società per le quali è possibile il rilascio di una partita IVA.
Nel caso più semplice, quello della ditta individuale, pressappoco funziona così:

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Dovrai recarti allo sportello, presentare alcuni documenti, individuare il codice di attività che ti interessa e poi andare in una banca ad effettuare un versamento sui 150 euro (credo). Poi tornare all' Agenzia delle Entrate e con la ricevuta di pagamento allegata ai moduli che ti avranno dato la volta precedente ti rilasceranno la P.IVA
In seguito, entro 3 giorni mi pare, dovrai andare presso un' ufficio della camera di commercio ed anche li effettuare l'iscrizione e comunicare l'inizio attività ( anche qui c'è da pagare se non ricordo male un 200 Euro).

Da quel momento sarai una impresa, da quel giorno dovrai mantenere i registri contabili della tua attività, versare IVA, contributi inps, Inail ecc. ecc.
Bada che ci sono anche dei limiti, se ad esempio tu fossi già dipendente di una azienda questa non dovrà in nessun modo esercitare la medesima attività che tu stai avviando, dovrai comunque versare i tuoi contributi sia come lavoratore dipendente che come autonomo, ed attenzione alle aliquote, i due redditi si sommano ai fini della tassazione e per questo le aliquote lievitano.
In ultimo tieni presente dei famigerati studi di settore, per la tua nuova attività non pagherei le tasse in base a quanto guadagnerai realmente ma sarà lo stato a presumere il tuo guadagno e pretenderne il corrispettivo, perciò preparati a correre ... da Gennaio a Settembre tutto il guadagno andrà al Tuo socio di maggioranza ( lo stato) da settembre a dicembre potrai dire di guadagnare qualcosina.

Che dirti ... Tanti auguri collega imprenditore.

Per la prima parte della Tua richiesta dovresti più o meno essere a posto, per la restante parte mi pare ci siano state recentemente delle variazioni, mi pare abbiano equiparato le vendite effettuate via internet come se avvenissero in un vero e proprio negozio aperto al pubblico, spero di sbagliare, perchè in questo caso si dovrebbe richiedere anche una licenza commerciale al comune di residenza.
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Mi dispiace ma devo contraddirti sugli studi di settore.
Le tasse si pagano sul guadagno efettivo e reale sempre e comunque.
Gli studi di settore diranno se questo guadagno è "congruo" cioè plausibile con l'attività svolta o non congruo in pratica troppo poco. Se il reddito e quindi le tasse versate sono congrue si entra nella categoria di contribuenti soggetti a controlli a campione, se il reddito non fosse congruo sarai chiamato sicuramente a renderne conto presso l'ufficio delle entrate; se le tue giustificazioni sono valide e documentate nessun problema altrimenti.........
Per inciso io, come migliaia di altri autotrasportatori padroncini, nell'ultima dichiarazuìione sono risultato NON CONGRUO in quanto rifacendo gli studi di settore in maniera più restrittiva, nel nostro caso non è stato considerato un parametro assolutamente vitale, anche se poco opportuno come è concepito, per la nostra professione.
Ora aspetto la fatidica chiamata, ammesso che avvenga.
Ciao Renato


Ti chiamano ti chiamano ... almeno dalle mie parti, ho una piccola impresa, il problema è che se un'anno fatturi 1000 ed quello dopo 50 sei fuori dai parametri.
Secondo gli studi di settore è contemplato solo l'aumento dei fatturati e mai il decremento ( a meno che tu dichiari il tuo fallimento).
Per questo l'accertamento fiscale è pressochè garantito con la conseguente inevitabile sanzione.
Qui dalle mie parti conosco gente che piuttosto che dover subire gli accertamenti aumenta artificiosamente il fatturato negli anni critici pur di rientrare nei parametri.
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renpasa
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MessaggioInviato: Ven 28 Mar, 2008 9:43 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

OT. Si in teoria dovrebbero chiamarmi, ma dovrebbero chiamare qualche centinaio di migliaia di altri padroncini per sentirsi dare da tutti la stessa risposta " non sono state considerate le spese forfettarie", risposta che è ineccepibile e inconfutabile ed a loro già nota.
Comunque io sono qui, chiamino pure.
Ciao Renato

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palmerino
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MessaggioInviato: Sab 29 Mar, 2008 2:49 am    Oggetto: Rispondi con citazione

aldilà della partita iva, il fotografo può configurarsi come artigiano (studio proprio, servizi soprattutto nelle cerimonie) o come libero professionista (ovvero lavorare con le agenzie, nel campo editoriale, niente studio proprio....).
Come artigiano si è costretti a versare i contributo all' Inps (che si guadagni molto o poco, non conta).
Come libero professionista invece si paga un forfait a seconda dell' importo sulla fattura.
Da gennaio, si può aderire ad un regime fiscale agevolato che permette a chi guadagna non più di 30.000 euro, di non pagare l' iva: la fattura sarà esente, ma non potrà scaricare l' iva a sua volta dall' acquisto dei beni (non superiore a 5.000 euro l' anno, comunque).
Il vantaggio è che si pagherà il 20% di tasse sugli utili (gudagni-imponibile delle spese) e non si è conteggiati dagli studi di settore (vale solo per 3 anni).

ps: vendere attrezzature fotografiche è più una configurazione da commerciante: probabile occorra aprire un' altra partita iva (?)
Da valutare con un bravo fiscalista. Wink

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renpasa
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MessaggioInviato: Sab 29 Mar, 2008 12:02 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

palmerino ha scritto:
aldilà della partita iva, il fotografo può configurarsi come artigiano (studio proprio, servizi soprattutto nelle cerimonie) o come libero professionista (ovvero lavorare con le agenzie, nel campo editoriale, niente studio proprio....).
Come artigiano si è costretti a versare i contributo all' Inps (che si guadagni molto o poco, non conta).
Come libero professionista invece si paga un forfait a seconda dell' importo sulla fattura.
Da gennaio, si può aderire ad un regime fiscale agevolato che permette a chi guadagna non più di 30.000 euro, di non pagare l' iva: la fattura sarà esente, ma non potrà scaricare l' iva a sua volta dall' acquisto dei beni (non superiore a 5.000 euro l' anno, comunque).
Il vantaggio è che si pagherà il 20% di tasse sugli utili (gudagni-imponibile delle spese) e non si è conteggiati dagli studi di settore (vale solo per 3 anni).

ps: vendere attrezzature fotografiche è più una configurazione da commerciante: probabile occorra aprire un' altra partita iva (?)
Da valutare con un bravo fiscalista. Wink


Non sapevo delle novità, utili fino ad un certo punto. Per la rivendita invece se uno è iscritto agli artigiani può ottenere di diritto ma non automaticamente la licenza di rivendita per i suoi prodotti, in questo caso fotgrafie e servizi fotografici e tutti i prodotti in qualche modo correlati quindi rullini, apparecchi, memorie ecc. ecc.
La partita IVA rimane unica, in esguito se vuole potrà aggiungere ulteriori tabelle merceologiche al suo negozio sempre seguendo la procedura ufficiale, di conseguenza rivendere altra merce, ad esempio giornale e riviste. Fin tanto che la ditta rimane una il codice fiscale non cambia e rimane comunque unico. Se la ditta pur usufruendo delle stesse strutture si divide in due, diventando quindi due ditte distinte, allora le partite iva saranno due, due le contabilità e tutto il resto. Se le due ditte fanno capo ad una stessa persona, al fine fiscale saranno sommati i redditi netti delle due ditte e calcolato di conseguenza il reddito personale al quale verranno applicate le relative aliquote fiscali. Personalmente non credo questa sia una soluzione opportuna, nell'ambito dei trasporti c'è chi lo fa ma l'utilità la conosce solo lui e naviga comunque ai margini della legalità con vantaggi non certi.
Ciao Renato

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dicrex
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MessaggioInviato: Sab 29 Mar, 2008 12:52 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Molto probabilmente lui voleva sapere se esiste un codice attività che possa raggruppare sia l'attività professionale che quella di vendita.

Le due cose sono a mio parere incompatibili in quanto una riguarda la prestazione di servizi mentre l'altra riguarda la cessione di beni che non sono frutto di una sua particolare abilità (gli obiettivi non li costriusce da solo) e che sono regolamentate in modo diverso. L'agenzia delle entrate potrebbe chiederti qual'è l'attività prevalente e in base a quella assegnarti il codice attività.

Se non ricordo male come libero professionista non è necessario iscriversi alla camera di commercio, mentre per l'attività di vendità è obbligatorio.

Altro problema è: questa tua attività è esclusiva o sei già dipendente e quindi è una seconda attività?

Per quanto riguarda il regime dei mimini disciplinato dalla nuova finanziaria 2008, puoi accedere da subito ma nel caso in cui dovessi superare anche durante l'anno i 30.000 euro di reddito dovresti ripiegare sul sistema ordinario, con vari problemi di ordine pratico, tipo ricalcolo dell'Iva da versare ecc. che richiede delle conoscenze specifiche.

Visto che saresti al primo anno di attività e se non hai già avuto altre partite Iva, chiedi al tuo consulente, se l'hai, se non sia più conveniente il regime agevolato per le nuove attività professionali nelle quali dovrebbe essere ricompresa anche l'attività di "fotografo" intendendo per tale quella figura che non ha un negozio ma che lavora a contratto o a progetto.
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palmerino
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MessaggioInviato: Sab 29 Mar, 2008 1:30 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Effettivamente 30.000 potrebbero esssere pochini: Veltroni già ventilava di portarlo ad almeno 50.000 euro, se riuscisse a vincere le elezioni.
E' un modo per aiutare i giovani e soprattutto a far uscire il...sommerso (lavoro nero).

Sì, il libero professionista non è tenuto ad iscriversi alla Camera di Commercio.

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renpasa
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MessaggioInviato: Sab 29 Mar, 2008 3:39 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

palmerino ha scritto:
Effettivamente 30.000 potrebbero esssere pochini: Veltroni già ventilava di portarlo ad almeno 50.000 euro, se riuscisse a vincere le elezioni.
E' un modo per aiutare i giovani e soprattutto a far uscire il...sommerso (lavoro nero).

Sì, il libero professionista non è tenuto ad iscriversi alla Camera di Commercio.


Questo è esatto e non può esercitare la vandita di prodotti correlati.
Per l'artigiano è diverso ed assolutamente compatibile. Non so da voi ma qui la grandissima maggioranza(?) di fotografi sono artigiani con il loro negozietto o negozio anche se ultimamente qualcuno ha chiuso e fa solo il "matrimonialista" ma questo a causa della rete e della grande distribuzione.
Ciao Renato

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MessaggioInviato: Dom 30 Mar, 2008 7:27 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Vi vedo molto preparati in materia e mi permetto di chiedervi un consiglio.
Se volessi vedere alcune mie foto su ebay , secondo voi lo posso fare liberamente o devo avere una partita iva ?
Non so se esiste un vero commercio nel senso (se ci sono persone che comprano foto anche se ben fatte è bello farsele da sè) .
Avvolte mi capita di vedere fotografi che hanno un loro sito dove mostrano le loro foto e i prezzi di vendita sopratutto all' estero.
Ciao grazie Giovanni .
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dicrex
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MessaggioInviato: Dom 30 Mar, 2008 8:23 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Se è un'attività sporadica e soprattutto non organizzata, puoi anche farlo, ma se diventa abituale e soprattutto organizzata, negozio ebay, sito personale ecc. allora si rientra nella previsione dell'attività d'impresa anche se non esclusiva e quindi devi avere una partita Iva. Considera che comunque le vendite fra privati non sono soggette a tassazione ma se la G. di F. o l'Agenzia delle Entrate riescono a dimostrare che l'attività non è sporadica ma abituale son dolori!!!
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gianclaudio romano
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MessaggioInviato: Lun 31 Mar, 2008 3:33 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

palmerino ha scritto:
aldilà della partita iva, il fotografo può configurarsi come artigiano (studio proprio, servizi soprattutto nelle cerimonie) o come libero professionista (ovvero lavorare con le agenzie, nel campo editoriale, niente studio proprio....).
Come artigiano si è costretti a versare i contributo all' Inps (che si guadagni molto o poco, non conta).
Come libero professionista invece si paga un forfait a seconda dell' importo sulla fattura.
Da gennaio, si può aderire ad un regime fiscale agevolato che permette a chi guadagna non più di 30.000 euro, di non pagare l' iva: la fattura sarà esente, ma non potrà scaricare l' iva a sua volta dall' acquisto dei beni (non superiore a 5.000 euro l' anno, comunque).
Il vantaggio è che si pagherà il 20% di tasse sugli utili (gudagni-imponibile delle spese) e non si è conteggiati dagli studi di settore (vale solo per 3 anni).

ps: vendere attrezzature fotografiche è più una configurazione da commerciante: probabile occorra aprire un' altra partita iva (?)
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forse è una svista.....

il libero professionsita paga l'INPS in percentuale agli utili.. a differenza dell'artigiao e imprenditore che ha invece contribuzioni fisse...

forse ti riferivi alla "rivalsa inps" del 4% dell'imponibile.. che è una voce aggiuntiva che il Legislatore consente di aggiungere agli importi dovuti... ma è una POSSIBILITA' non un dovere!!! io posso cioe decidere di volta in volta se in quella fattura aggiungere o meno questo 4%... che di fatto è un ulteriore addebito al cliente ed un ulteriore utile per me.. po ia fine anno sempre paghero l'inps in funzione del mio effettivo utile d'esercizio... non so nemmeno a quanto siamo arrivati ormai.. boh.. il 17% mi pare...


l'attività di commercio di oggetti... sinceramente... mi pare del tutto inconciliabile con la posizione di libero professionista...che in quanto tale... deduce il proprio reddito dall'uso della propria mente/creatività prescindendo dal sostanziale apporto di "strutture"... e quale "struttura" piu "forte" della merce da vendere?

ad ogni modo una visita ad un buon fiscalista non sarebbe male...

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palmerino
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MessaggioInviato: Lun 31 Mar, 2008 8:10 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Sapevo solo del 4% da conteggiare sulla fattura (?)
Certamente un commerciante non è un libero professionista: quest' ultimo guadagna grazie suoi servizi (opere intellettuali), non vende beni materiali.
Il commercialista, meglio un ottimo consulente fiscale, è d' obbligo. Wink

ps: sono curioso della tua firma: mi piacerebbe conoscere la tua attività, magari potremmo incontrarci al Photoshow o partecipare ad un vostro incontro.
Ovviamente per rispondermi scrivimi in privato.

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gianclaudio romano
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MessaggioInviato: Mar 01 Apr, 2008 10:40 am    Oggetto: Rispondi con citazione

il 4% è uno zuccherino che Dini ci diede quando ci impose la contribuzione inps obbligatoria: inizialmente il 14%. .di cui appunto un 4% "ricaricabile" al cliente (un po come la Cassa Avvocati nelle fatture degli avvocati).. poi ogni governo che è seguito ha ritoccato (sempre verso l'alto!) l'aliquota.. ma mantenendo, ovviamente, invariata la rivalsa!! che cmq è solo fumo! posso pure farmi figo col cliente dicendo che non gliela applico.. ma tanto ho gia maggiorato del 10% il mio fee!!! è come il rialzo dei prezzi prima dei saldi!!

Wink

hai mp

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