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antonjazz non più registrato
Iscritto: 08 Feb 2007 Messaggi: 1429
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Inviato: Gio 20 Mar, 2008 8:45 am Oggetto: Birkenau... |
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Il portone della morte...all'interno la nuova Judenrampe, entrata in funzione nel 1944, per accellerare lo sterminio della Comunità Ebraica Ungherese.
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Dinamic utente attivo

Iscritto: 05 Ott 2006 Messaggi: 1565 Località: Cesano Maderno
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Inviato: Gio 20 Mar, 2008 9:56 am Oggetto: |
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In quella zona il cielo è sempre grigio eh! Per quello la preferirei in BW.
Buona la simmetria, Sembra pendere un pochino a DX ma forse sono io che sbaglio.
Ultima cosa, Forse hai cercato troppo il particolare, non si direbbe che e' stato un campo di concentramento.
_________________ Matteo Giacomini
CANON 5D + 16-200mm 2.8 un trionfo di L cinto di Rosso e con due parentesi fisse ad 1.2
Suggeritemi come migliorare. Le mie Foto |
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Liliana R. utente attivo

Iscritto: 06 Dic 2006 Messaggi: 22444 Località: Roma
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Inviato: Gio 20 Mar, 2008 10:18 am Oggetto: |
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La trovo molto bella. Potrebbe essere la copertina o il retro di una pubblicazione con il fondo nero.
Ciao Lilian
_________________ Il mio sitoweb |
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passiflora utente attivo

Iscritto: 08 Mgg 2007 Messaggi: 3329 Località: Piacenza
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Inviato: Gio 20 Mar, 2008 11:05 am Oggetto: |
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Sarà che la mente umana tende a trovare le similitudini con soggetti che conosciamo, ma a me sembra un'enorme volto con la bocca spalancata che ingoia tutto quello che vi entra.
Non riesco minimamente a immaginare cosa abbiano provato coloro che lì sono stati deportati....
_________________ Simona
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Dovunque tu vada, vacci con il tuo cuore. |
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squa utente attivo

Iscritto: 03 Mar 2006 Messaggi: 1089 Località: Feltre (Bl) e un po' Milano
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Inviato: Gio 20 Mar, 2008 11:57 am Oggetto: |
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la simmetria…la regolarità e la precisione dei dettagli…sembrano evocare la scientificità con la quale tutto ciò si è perpetrato…non il caos, la barbarie ma un sistema organizzato per lo sterminio ha potuto tutto questo…
_________________ http://www.pbase.com/marina_palpati |
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hamham utente attivo

Iscritto: 11 Dic 2005 Messaggi: 10088 Località: brianza - cesano maderno
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cerasus utente attivo

Iscritto: 04 Feb 2008 Messaggi: 3513 Località: Firenze
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Inviato: Gio 20 Mar, 2008 1:35 pm Oggetto: |
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Immagine suggestiva, sembra una porta che si apra sull'infinito. Ottima l'esposizione e il contrasto ma, se vogliamo guardare il pelo sull'uovo, a me sembra che penda leggermente a dx.
Paolo
_________________ Nikon D300 più un pò di ottiche - Sigma DP2. |
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hamham utente attivo

Iscritto: 11 Dic 2005 Messaggi: 10088 Località: brianza - cesano maderno
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Inviato: Gio 20 Mar, 2008 1:37 pm Oggetto: |
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su richiesta dell'autore, considerata la natura della foto in relazione al fatto che si tratta di un'immagine facente parte di un racconto molto più articolato, riporto, per il momento, la foto nella sezione "street", pur non condividendone l'assegnazione.
non la condivido perché l'apparato dell'immagine, molto valido e di una qualità davvero considerevole, non racchiude in sé il senso di fotografia "street".
Anima della "fotografia street", credo debba essere considerato il suo saper ritrarre i vari aspetti della vita in relazione ai luoghi vissuti. la presenza dell'elemento umano (o i segni della sua presenza) è quindi fondamentale.
Nella nostra guida allo street, EDgar scrive, a tal proposito, che:
Citazione: | [omissis]Un capitolo a sè è rappresentato dal terzo tipo di street photography: la ripresa dei SEGNI dell’uomo: tutte quelle situazioni “inanimate”, dove però, attraverso simboli, segni, oggetti, si percepisce la presenza dell’uomo e del suo operato. Si tratta di un genere difficile, che richiede grandi doti di “sintesi” e un grande senso dell’inquadratura, perchè bisogna far percepire la presenza umana anche quando essa non c’è. Bisogna utilizzare quei pochi dettagli “chiave” che da soli e nell’ambientazione giusta, e con la giusta prospettiva, sono in grado di spiegare e di sintetizzare una situazione umana. Può essere un contrasto tra oggetti “della strada”, l’ironia suscitata da una immagine pubblicitaria, il brivido di una inquadratura “inquietante”, una automobile abbandonata, e qualsiasi altra cosa che ci ricordi che esiste l’uomo e che tutto ciò che è strada e cioè vita è in fondo solo un segno della sua presenza.
[omissis] |
questo scatto può essere considerato "street" solo in tale accezione: ma, anche qui, non ne sono pienamente convinto. i dettagli qui presenti sono immersi e conservati esclusivamente nella nostra memoria e il tutto diventa pura interpretazione. è anche vero che noi tutti abbiamo imparato a riconoscere questo cancello.... e la chiave di lettura credo sia tutta qui. riusciamo a contestualizzarlo in maniera istintiva e riusciamo perciò a ricollegarlo a quello che è significato nella storia dell'uomo moderno
molto diverso, comunque, sarebbe stato il caso in cui questa foto fosse stata presentata nella totalità del suo contesto reportagistico... e per questo inviterei antonjazz a fare per noi questa raccolta
scusatemi per tanta prolissità, come voi sto cercando di capire per poter essere il più giusto possibile.
mi piacerebbe per questo che antonio ci racconti il perché di questa sua scelta così forte e così voluta. perché in street, dal tuo punto di vista?
ripeto, per tutti, che stiamo discutendo su un caso che desidero considerare come isolato, perché occasione di crescita e di condivisione. ce ne sono tutti i presupposti.
mi raccomando, il tutto, in piena serenità
giuse
_________________
hamham è giuseppe palma| RACCOLTA DI LINK PER LA RITRATTISTICA una selezione da P4U | GLOTUT & ART le perle di P4U |
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_NN_ non più registrato

Iscritto: 04 Giu 2006 Messaggi: 7318
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Inviato: Gio 20 Mar, 2008 2:09 pm Oggetto: |
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Provo a ribaltare il discorso ...
Quale diventa la discriminante tra una foto di architettura e una street se passa il concetto che anche nella rappresentazione di un edificio si possono rintracciare i segni dell'uomo ? ...
Questo processo si può applicare a qualsiasi edificio ... Se rappresento il duomo di milano, la reggia di caserta, l'anfiteatro romano, ci posso sempre leggere dietro le vicende storiche che l'hanno visto protagonista ...
Forse la particolare natura di questo edificio che suscita i "soliti" sentimenti di empatia collettiva, dovrebbe cambiare questa semplice constatazione ?
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belgarath utente attivo

Iscritto: 21 Feb 2007 Messaggi: 12965
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Inviato: Gio 20 Mar, 2008 2:13 pm Oggetto: |
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Giudicare ogni singolo scatto individualmente significa sminuire il lavoro di Antonjazz che è indubbiamente eccezionale, e non solamente per il suo valore, ma anche per la sua caratteristica di trattare con forme diverse (ma assolutamente coerenti per chiave di lettura) un argomento che nel suo complesso non vedo intepretabile se non in quest'ottica:
Edgar ha scritto: |
La street photography è la poesia della vita. Colta per strada nella sua tragedia, nella sua ironia, nella sua imprevedibile bellezza, ma anche nella sua crudeltà.
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Abbiamo fatto un po' di straordinari a causa della scelta (il post singolo) adottata, che permette una lettura più approfondita e una maggiore visibilità (peraltro meritatissima a mio avviso), ma alla fine penso che siano tutte cose che passano in secondo piano a fronte della possibilità di godere e commentare immagini come queste, che è il fine ultimo della sezione critica... e che non può che essere agevolato da una serena ed attenta valutazione, da parte di tutti, della categoria in cui inserire ai commenti un proprio scatto: la dimostrazione che non si tratti di una semplice etichetta di comodo è sotto ai nostri occhi, non solamente in questo caso.
Il mio punto di vista dunque (lo ribadisco per chiarezza) è che questa foto presa individualmente non sia una street ma una foto di architettura, mentre il lavoro di Antonjazz nel suo complesso sia interpretabile come street photography.
Rinnovo i complimenti all'autore e, mi sia consentito, anche all'intervento di Hamham.
_________________ Link
A condurre la guerra era un gruppo di clown con quattro stelle che avrebbero finito per dar via tutto il circo. (Cap. Willard)
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victor53 utente attivo

Iscritto: 03 Apr 2004 Messaggi: 24845 Località: Lerici (SP) Liguria
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Inviato: Gio 20 Mar, 2008 2:38 pm Oggetto: |
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ho visto la serie di queste immagini con cui hai saputo raccontare l'orrore di quei giorni, lontani ma ancora cosi' vicini e vivi. Un reportage intenso e ben eseguito dove vi si leggono anche le emozioni dello stesso fotografo. Ho scritto appositamente reportage, perche' non posso reputarle tali, la street è un'altra cosa ed in questo caso, secondo me, come collocazione gli va stretta, sminuisce, in qualche modo, questo bel lavoro, questo racconto che si deve leggere nell'insieme e sfogliarlo per goderne fino in fondo. No, non è una street dove in una unica foto hai l'insieme del racconto, dell'attimo colto, del momento di vita del soggeto. Qui' abbiamo il racconto di un periodo, di piu' momenti, di piu' attimi appunto un reportage.
_________________ ° Vittorio ° www.photovictor.it
EOS 7D-5D-40D-20D - 12/24 HSM -Canon 24/105 L f4 - 135 L f2 -70/200 L f4 -
...che meravigliosa opportunità ha un fotografo, con un gesto porta nel futuro un attimo del presente! |
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antonjazz non più registrato
Iscritto: 08 Feb 2007 Messaggi: 1429
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Inviato: Gio 20 Mar, 2008 2:56 pm Oggetto: foto |
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Birkenau
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hamham utente attivo

Iscritto: 11 Dic 2005 Messaggi: 10088 Località: brianza - cesano maderno
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Inviato: Gio 20 Mar, 2008 2:56 pm Oggetto: |
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victor53 ha scritto: | ho visto la serie di queste immagini con cui hai saputo raccontare l'orrore di quei giorni, lontani ma ancora cosi' vicini e vivi. Un reportage intenso e ben eseguito dove vi si leggono anche le emozioni dello stesso fotografo. Ho scritto appositamente reportage, perche' non posso reputarle tali, la street è un'altra cosa ed in questo caso, secondo me, come collocazione gli va stretta, sminuisce, in qualche modo, questo bel lavoro, questo racconto che si deve leggere nell'insieme e sfogliarlo per goderne fino in fondo. No, non è una street dove in una unica foto hai l'insieme del racconto, dell'attimo colto, del momento di vita del soggeto. Qui' abbiamo il racconto di un periodo, di piu' momenti, di piu' attimi appunto un reportage.  |
...ecco, ho paura anch'io che ci possa essere questo tipo di "effetto collaterale".... però penso, per contro, che antonio con tale scelta abbia voluto valorizzarlo.... cercando di inserire l'elemento umano tramite la "memoria storico/visiva"...
.. che è un po' diverso rispetto a quanto (pure giustamente) affermato da pocket, proprio perché stiamo parlando di un evento più vivo e sentito nella memoria collettiva rispetto ai gladiatori romani, alla fabbrica dei sampietrini o ai nobili che passeggiavano nella reggia di caserta...
ma sono tutte riflessioni puramente personali, prendetele con le pinze....
però è bello riuscire a parlare di queste cose!
_________________
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antonjazz non più registrato
Iscritto: 08 Feb 2007 Messaggi: 1429
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Inviato: Gio 20 Mar, 2008 3:07 pm Oggetto: |
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perchè in street..?
perchè la gente, che tu giustamente dici elemento fondamentale di una fotografia street, quella gente, uomini, donne, vacchi, bambini...bambini capite?...io riesco a "vederli" a "sentire" il loro spirito...
Come ha scritto Passiflora, quel...boh...non saprei come definirlo, palazzo, caserma, non lo so...dicevo, subito a primo impatto, mi ha dato l'impressione di una enorme bocca, pronta ad inghiottire, chi ha avuto sfortuna di passarci sotto. Nella mia prima visita, settembre 2007, scattai foto in sequenza, con l'intento di far capire cosa vedevano e verso quale orrore erano diretti milioni di persone...
Voglio raccontarvi una cosa...entrai dentro Birkenau, che mancavano 10 minuti alle 9.00, ero solo...non c'era nessuno...sono stato solo fino alle 11.40...capite? solo con milioni di anime in pena, uomini, donne, bambini, "usciti" da quel posto assurdo solo attraverso il camino....chi ne è uscito vivo, ha portato è porterà SEMPRE dentro di se Auschwitz.
Ora come posso descrivervi le mie emozioni, le mie sensazioni...?
Posso definirle meravigliose?...Stupende?...posso dire che sono stato fortunato perchè con calma e senza nessuno, ho potuto farmi tutte le inquadrature che volevo???
No. Non credo...quel posto, annulla anche il significato dei termini appena scritti sopra...Auschwitz era ed è il contrario di tutto!!!
Camminavo quasi come se avessi paura di rompere qualcosa, entravo nei block, con l'angoscia di non sapere cosa avrei trovato, cosa avrei visto...i letti??? quali letti....i bagni...no...le chiamavano latrine! tre lingue di cemento lunghe quasi come il block stesso, con "buchi" uno accanto all'altro, dove "sedevano" persone una accanto all'altra!!!!
Appena si passa il Portone, a destra si vede la fila dei block di quarantena del campo BIIa. 18 block. Alle spalle di questi Block, tutti distrutti, ve ne erano ancora 18, e 18, e 18, e ancora 18 e poi 18 ancora e ancora...
Ho percorso tutto il perimetro del campo, sono andato alla sauna, dove veniva portato chi era stato selezionato abile al lavoro. Lì, venivano a tutti rasati a zero i capelli, dovevano fare una doccia, si, quella doccia era vera, usciva dell'acqua, ma o ghiacciata, o bollente al punto da scorticare la pelle, e poi....veniva impresso sull'avambraccio sinistro il numero, il marchio..."non più un nome ma numeri...".
Continuai il mio viaggio, giunsi allo stagno, dove dentro vi venivano gettate le ceneri di chi era stato cremato...
Ho dimenticato una cosa...la temperatura, 12° sotto zero. Io avevo cappellino di lana, guanti, giacca a vento, scarpe imbottite...avete presente cosa indossavano i deportati???
Arrivo ai Crematori. Alla fine del binario che si vede nella foto, ci sono i resti, dei crematori II e III. uguali in tutto, stessa camera a gas, fino a 2.500 persone di capienza, stesso numero di forni, 15....Poi si arriva ai crematori IV e V, la casetta bianca e la casetta rossa....1500 persone, 8 forni ciascuna....Mi chiedo se riuscite ad immaginare cosa significano questi numeri...
Credetemi...io quella povera gente, quelle donne, uomini, vecchi, bambini...io li "vedevo" camminare accanto a me...
Tornai indietro, di nuovo verso il Portone della morte....io da lì...potevo uscire.
un saluto.
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antonjazz non più registrato
Iscritto: 08 Feb 2007 Messaggi: 1429
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Inviato: Gio 20 Mar, 2008 3:24 pm Oggetto: |
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mi dispiace...volevo inserire la sequenza che ho descritto nella mia lettera....ma come al solito sono un po imbranato...
grazie a tutti...
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antonjazz non più registrato
Iscritto: 08 Feb 2007 Messaggi: 1429
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Inviato: Gio 20 Mar, 2008 3:34 pm Oggetto: foto |
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la sequenza...
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Andrea Feliziani utente attivo

Iscritto: 05 Mar 2007 Messaggi: 8643 Località: Montecassiano (MC)
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Inviato: Sab 22 Mar, 2008 12:30 am Oggetto: |
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..solo dopo appena pochi secondi dalla visione di questa foto appaiono i "lineamenti" di questa entrata: gli occhi- due finestrelle - e la grande bocca, la cui entrata ha segnato per sempre il destino di milioni di persone..
..anche il colore rossiccio già così oggi, mette ed incute un terrore beffardo, quasi ironico l'arco di apertura dell'entrata..
..un peccato che tutte queste foto, unite in un unico report non si "portato" in giro in diverse città..
_________________ Un giorno senza swing è un giorno perso. Canon 30D--Canon Zoom 17-85 IS USM F4-5.6, 70-300 IS USM F4-5.6 - Lumix Lx-1. |
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fast2 utente attivo

Iscritto: 10 Set 2006 Messaggi: 2082 Località: underground
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Inviato: Sab 22 Mar, 2008 9:02 am Oggetto: |
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Citazione: | perchè in street..?
perchè la gente, che tu giustamente dici elemento fondamentale di una fotografia street, quella gente, uomini, donne, vacchi, bambini...bambini capite?...io riesco a "vederli" a "sentire" il loro spirito...
Come ha scritto Passiflora, quel...boh...non saprei come definirlo, palazzo, caserma, non lo so...dicevo, subito a primo impatto, mi ha dato l'impressione di una enorme bocca, pronta ad inghiottire, chi ha avuto sfortuna di passarci sotto. Nella mia prima visita, settembre 2007, scattai foto in sequenza, con l'intento di far capire cosa vedevano e verso quale orrore erano diretti milioni di persone...
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Con questo concetto anche fotografare le isole caraibiche, rientrerebbe in street. E chissà come mai nell'immaginario collettivo dell'uomo civilizzato, la parola Caraibi è associata solo a vacanze, relax, sesso, paradiso. Forse perchè è stata una cosa che riguardava solo i cosiddetti selvaggi?
Per dovere di cronaca, ai Caraibi, milioni di persone ci hanno visto solo l'inferno.
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