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Fotoritocco ... provocazione
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Autore Messaggio
nico65
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Iscritto: 01 Dic 2004
Messaggi: 488

MessaggioInviato: Ven 18 Mar, 2005 3:15 pm    Oggetto: Fotoritocco ... provocazione Rispondi con citazione

Non sapevo bene che titolo dare a questo topic, sicuramente vuole essere una provocazione ...
Io faccio quasi esclusivamente caccia fotografica, il tempo passato dietro alla reflex e' minimo rispetto a quello trascorso nella ricerca e studio dei soggetti e nella "preparazione" delle immagini. I problemi e le difficolta' in questo genere fotografico sono ben noti a chi lo pratica ma ora ...
Vedo sempre piu' spesso nella sezione Paesaggi e Natura che le immagini proposte sono molto diverse da quelle ottenute al momento dello scatto.
E' solo il mio pensiero ma la "vera immagine" e' quella che sta sulla diapositiva, l'abilita' del fotografo si vede dall'originale, non da quello che esce da PS.
Sempre partendo dal caso in cui si riprenda su diapositiva, le funzioni dei programmi di fotoritocco dovrebbero essere utilizzate per ottenere un file che sia il piu' possibile uguale alla diapositiva di partenza, non a correggere gli errori effettuati. Troppo facile, correggere un po' l'esposizione usare i livelli ecc. per "migliorare" l'immagine. Se proprio si vuol fare si deve pero' dichiarare che l'immagine e' ritoccata.
I piu' seri nella fotografia naturalistica iniziano, finalmente dico io, a dichiarare anche se lo scatto e' eseguito in ambiente controllato, dove per ambiente controllato si intende un ambiente dove l'uomo e' intervenuto per semplificare l'osservazione e/o la fotografia di alcuni animali, solitamente limitando l'area in cui si possono muovere. La differenza di tempo impiegato nei due casi, per ottenere immagini valide e' abissale, quindi e' giusto che vengano dichiarate le condizioni, pensate alle difficolta nell'ottenere ottime immagini di rapaci liberi rispetto a quelle che si avrebbero facendo dei primi piani in una voliera o un centro di recupero.
Non e' assolutamente un discorso contro il digitale ma quando si cerca di valutare un immagine bisogna sapere cosa si sta valutando.
Ad esempio al link
http://www.photo4u.it/viewtopic.php?t=25412
c'e' un immagine dove l'autore consapevole di una inquadratura non perfetta dice:"...Se non ci fosse stato il ramo sulla sinistra... toglierlo in PW non mi sembrava corretto!"
Nello stesso post un altro utente dice ."molto bella ... ma quel ramo proprio no, fa la modifica, togliendo il ramo e scusandosi saluta
Non sto criticando assolutamente ne la foto originale ne la sua elaborazione, immagino che quella ritoccata rappresenti cio' che idealmente si voleva ottenere.
Ma il ramo nella realta' da quella posizione c'era! Se l'autore avesse subito fatto questa elaborazione che immagine avremmo visto ?
Pensate alle due diverse immagini entrambe su diapositiva ad un concorso, non ci sono dubbi su quale sarebbe giudicata migliore.
Non stiamo parlando di una foto di due leoni che combattono nel Serengheti, dove per sf..a, davanti agli occhi di uno dei due c'e' un filo d'erba. In quel caso togliamolo pure il filo d'erba ( personalmente lo lascerei ... ) ma per foto piu' ripetibili, e soprattutto se non ci danno da vivere, alcune correzioni mi sembrano troppo esagerate.
Chiaramente se l'immagine iniziale e' gia' digitale il discorso e' un po' diverso, ma con alcuni limiti credo sia ancora applicabile.

massacratemi pure

ciao
nico
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nikolevic
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Iscritto: 26 Apr 2004
Messaggi: 2479
Località: crema

MessaggioInviato: Ven 18 Mar, 2005 3:19 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

E' un discorso che ciclicamente e con svariate sfumature si ripete (2-3 volte la settimana) sul sito.
cerca nel forum e troverai una moltitudine di punti di vista (tutti accettabili in quanto tali).
Buona lettura Very Happy
ciao
nicola
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edgar
amministratore


Iscritto: 15 Dic 2003
Messaggi: 6378
Località: Milano

MessaggioInviato: Ven 18 Mar, 2005 5:02 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

IL TUO INTERVENTO APRE UNA DISCUSSIONE MOLTO INTERESSANTE!!

Riguardo alla tua esposizione e al modo che hai di presentare la materia, devo invece dire che non hai del tutto le idee chiare e tendi a confondere un po' i temi tra loro.

Come sempre ciò che conta sono le premesse che devono essere chiare.

In assoluto, cioè in assenza di condizioni particolari che fungano da premessa limitante, non c'è alcuna ragione logica per la quale una immagine, se pur ottenuta con sistemi che la facilitino, debba valere meno o essere valutata meno di un'altra, ottenuta con maggiore "sudore".

Se io vedo una buona immagine, dico che vedo una buona immagine. Il resto non mi interessa, nè riesco ad immaginare perchè dovrebbe.
Da che mondo è mondo l'uomo ha sempre cercato di mettere a punto le tecnologie e i metodi per rendere il più semplice e agevole possibile raggiungere un determinato risultato. Non certo per complicarsi la vita, aumentandosi apposta le difficoltà. Quindi se ad esempio sto fotografando all'ora giusta, con la luce giusta, dopo un'attesa di una giornata (per trovare la luce giusta) un meraviglioso panorama, dove però purtroppo c'è un pilone dell'alta tensione che non si può evitare in alcun modo; e se lo tolgo con Photoshop ottenendo una meravigiosa immagine, dov'è il problema: se è una meravigliosa immagine lo è. Non diventa brutta perchè ho usato Photoshop per togliere il pilone che deturpa.

Quindi: in assenza - ripeto - di premesse limitanti introdotte appositamente, non vi sono motivi logici per svilire una immagine per la cui produzione sono state usati metodi "facilitatori".


Diverso è se esiste una situazione (come potrebbe essere un concorso) dove vengono poste delLe premesse che limitino la modalità di produzione dell'immagine, come potrebbe essere il non fotografare animali in un parco, in cattività, ecc. Allora evidentemente se lo faccio, "baro" e non va bene, dato che semplicemente opero una truffa. Ma questo, mi permetto di dire, ha poco a che vedere con l'abilità fotografica, ma piuttosto con l'onestà e vale per qualsiasi attività dove io sia disonesto. Stiamo parlando allora di onestà, non di capacità fotografiche!

Aggiungo ancora che le capacità fotografiche non hanno nulla a che vedere con le difficoltà operative che un certo genere di ripresa comporta.
Mi spiego meglio.
Se io fotografo in una situazione "facilitata" come un parco o una riserva o un centro di recupero, certamente sprecherò molto meno tempo a trovare l'animale che cerco e invece di impiegare una giornata per fare 4/5 scatti utili, ci impiegherò un'ora. Questo però non vuole dire che io sia un fotografo meno bravo. La bravura non centra ed è una dote diversa dalla pazienza. Non confondiamo le cose. La pazienza e la voglia di misurarsi con una difficoltà (ad esempio di trovare un rapace in un parco naturale) per un senso di sfida verso le proprie capacità di naturalista e verso la propria pazienza sono una cosa; la capacità poi di riprendere un animale con la luce giusta, con l'inquadratura giusta, al momento giusto, sono un'altra cosa. Uno può essere un infaticabile "cacciatore" e scopritore di animali in libertà, ma può essere un mediocre fotografo e produrre scatti mediocri. Un altro può non avere alcuna voglia di scarpinare per ore in montagna e fare foto in un'oasi WWF, ma essere capace di fare fotografie splendide! Che certo non diventano brutte solo perchè il produrle non ha generato sudore!!

Purtroppo si indulge spesso ad assegnare una maggior significatività ad una immagine, solo perchè è costata più fatica di un'altra. Che c'entra? Ciò che va giudicata è la capacità di fotografo di produrre immagini belle e significative, non premiare la buona volontà!

Per andare all'esempio della foto con il ramo, francamente non vedo quale sia il problema a toglierlo, dato che certo bene non sta. La foto senza è certo meglio e allora? Dovrei lasciarlo in nome di che?
Bah!
Tra l'altro il fotografo lo ha fatto dopo che la foto era già stata vista, quindi la sua correttezza è fuori discussione: ha semplicemente ottimizzato una già buona foto. Che poi lo abbia fatto con Photoshop invece che in manuale in camera oscura che cambia?
In ogni epoca il fotografo usa ciò che è a disposizione per ottimizzare il proprio lavoro.

Ho l'impressione che in generale si metta troppa enfasi sulla cosiddetta "onestà" (il non togliere il ramo, il non cercare di fotografare animali raggungibili "troppo" facilmente, ecc) che poi non centra nulla. Basta essere corretti e ammettere eventualmente i "trucchi" e tutto è risolto. Ma fotografi siamo e quindi dobbiamo giudicare le foto! Non fare dietrologia e fare i detective per scoprire se c'è qualche trucco.

Andiamo al pratico: se io ho voglia di vedermi delle splendide foto di uccelli, vado in libreria e cerco un libro con splendide immagini di volatili. Se lo trovo lo compro e poco mi importa di sapere quanta fatica ha fatto il fotografo a scattarle. Quello che io giudico è la bellezza delle foto. Se c'è un libro di foto mediocri, ma dove il fotografo ha superato difficoltà immani per riprendere certi animali selvaggi, beh, dico che l'autore ha semplicemente dimostrato coraggio, tenacia, capacità di sopravvivenza, astuzia, tutto quello che volete, ma se le foto sono mediocri tali restano.
E il fotografo più bravo resta quello che sa fare le foto più belle di volatili, non quello che scarpina di più sui bricchi.

Una foto "morale" non è più bella di una foto "furba".

Inoltre vorrei concludere con una osservazione che riguarda in particolare Photoshop. Infatti da quando esiste il fotoritocco, c'è una bella percentuale di fotografi che va a caccia di "trucchi" (come togliere il famoso ramo, il pilone, ecc) come se intendesse che, grazie a Photoshop tutti possano diventare "barando" grandi fotografi. Beh, togliamOcelo per una buona volta dalla testa! Nessun Photoshop al mondo ci farà mai diventare un ottimo fotografo se siamo una schiappa!!! Al massimo ci farà salvare qualche scatto che però sarà comunque mediocre se siamo mediocri fotografi. Quando vediamo un eccellente scatto "salvato" da Photoshop, vuol dire che 99% siamo di fronte a un ottimo fotografo che ha avuto un problema contingente su uno scatto (per sfortuna, per vincoli nell'inquadrare correttamente, pure per errore magari, perchè no). RicordIamoci che, fotoritocco o no, un buon fotografo resta tale e uno mediocre anche.

EDgar

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Edgar
Perchè "Primi Scatti" è diverso: il progetto ° Primi passi: 1 Diaframmi e Tempi ° 2 L'Esposizione
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Giorgio Baruffi
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MessaggioInviato: Ven 18 Mar, 2005 5:10 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

ecco perchè è IL VESCOVO!!

Grande Edgar, breve ma completo!! Very Happy LOL
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lolly56stk
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MessaggioInviato: Ven 18 Mar, 2005 5:25 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

caspita...mi fate venire un sacco di dubbi....vado a fare qualce foto in modo tale da diventare un po meglio..... Crying or Very sad Crying or Very sad

pensare che le ritaglio, ritocco i livelli e anche i colori.... Maiale Maiale Maiale

però tutte le foto pubblicate lo sono...che dire...fan tutti schifo????? Very Happy

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edgar
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Iscritto: 15 Dic 2003
Messaggi: 6378
Località: Milano

MessaggioInviato: Ven 18 Mar, 2005 5:27 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Gio66 ha scritto:
...breve ma completo!! Very Happy LOL


Che fai, sfotti? Diabolico

Ciao EDgar Wink

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Edgar
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lolly56stk
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Iscritto: 30 Apr 2004
Messaggi: 7219
Località: venessia

MessaggioInviato: Ven 18 Mar, 2005 5:32 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

ti faccio un esempio ....basta che vai a vedere lo scatto che ho in firma...

è stato ritagliato di un 5% rispetto all'originale, sono stati ritoccati i livelli, rinforzati un po i colori tramite gli appositi commandi.

personalmente lo scatto mi piace un sacco. è stato ritoccato??se vuoi mostro l'originale e presenta i seguenti problemi: colori poco vivi ma che rispettano la realtà.il problema è che sui giornali siamo abituati a vedere foto con i colori molto molto sfalsati e molto vivi,mentre nella realtà non lo sono. il taglio:da originale andava bene, ho solo ritagliato un po di celo che sinceramente non serviva visto che comunque la foto ha una definizioneda paura(si vedono le striature della pelle della tuta nell'originale Ok! )

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toxine
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Iscritto: 09 Gen 2005
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Località: Como

MessaggioInviato: Ven 18 Mar, 2005 6:14 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Stavo già pensando a cosa scrivere, poi ho letto la "breve" nota del Vescovo e... cosa vuoi che dica d'altro? Lo quoto! Ave Ave Ave

Anzi, una cosina la scrivo. Il fotoritocco è la camera oscura del digitale, non è il diavolo! Offre molte possibilità, ma, come gli strumenti che offrono tante possibilità va conosciuto e studiato. Ti posso assicurare che correggere un'immagine in modo professionale non è per nulla semplice, anche con le tecniche che oggi ci sono. Richiede tempi lunghi, prove, incazzature, studio. Guarda caso, proprio come succede in camera oscura.
Quindi, non vedo differenze di filosofia, ma solo differenze di strumenti.
Un'immagine digitale ritoccata può essere costata molto più tempo e sudore di un'immagine stampata su una dia...

Ciao

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Wink
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alphawave
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Iscritto: 11 Lug 2004
Messaggi: 635
Località: Pavia

MessaggioInviato: Sab 19 Mar, 2005 12:30 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Anch'io mi trovo in perfetta sintonia con Edgar: PS è uno strumento, analogo all'uso appropriato della camera oscura, e come ogni strumento bisogna saperlo utilizzare.

Io mi ritengo mediocre fotografo, per cui le mie immagini non sono sicuramente capolavori, né prima né dopo l'intervento con il fotoritocco; questo però mi permette di provare ad ottenere il meglio dalle mie immagini (per fare in modo che l'immagine che mostro coincida con quello che voglio esprimere).

Da quando utilizzo il computer per lavorare sulle immagini (e da quando frequento questo forum) mi è venuta la voglia, la curiosità di LEGGERE le immagini, per capirne la composizione, per esprimere un MIO giudizio sull'immagine, indipendentemente dal metodo con cui questa è stata ottenuta.

L'esempio di Edgar sulle foto agli uccelli è calzante, ma pensate anche alle discussioni sulla Lomo o sulle "toy-camera", anche questi mezzi, in mano ad un buon fotografo, possono dare immagini stupende (con o senza PS).

un saluto

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Diaframma
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Iscritto: 22 Gen 2004
Messaggi: 1199
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MessaggioInviato: Sab 19 Mar, 2005 1:00 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Naturalmente il digitale ha aperto la strada facile del fotografare a tutti(tanto poi c'e' Pht....) ma a chi era abituato a guardare dentro al mirino prima, ora e' lo stesso, si misurava l'esposizione prima e lo si fa anche ora. E' cambiato il supporto non le regole.
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inmicio
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Località: Breno BS

MessaggioInviato: Sab 19 Mar, 2005 6:58 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Diaframma ha scritto:
Naturalmente il digitale ha aperto la strada facile del fotografare a tutti(tanto poi c'e' Pht....) ma a chi era abituato a guardare dentro al mirino prima, ora e' lo stesso, si misurava l'esposizione prima e lo si fa anche ora. E' cambiato il supporto non le regole.


Amen!
Ave Ave Ave Ave Ave Ave Ave Ave Ave Ave Ave Ave Ave Ave Ave Ave Ave Ave Ave Ave Ave Ave Ave Ave Ave Ave Ave Ave Ave Ave Ave Ave Ave

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victor53
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MessaggioInviato: Sab 19 Mar, 2005 11:53 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Dopo lo scritto del Don, non c'e' altro da aggiungere!!! Ok! Wink
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TurniNotturni
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MessaggioInviato: Dom 20 Mar, 2005 11:16 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Concordo con quanto detto da Diaframma ed aggiungo che secondo me il "pericolo" maggiore può celarsi in quello chi io definisco "pensare in digitale" ovvero pensare e comporre un'inquadratura in maniera "frettolosa" fiduciosi del fatto che poi si può "croppare" tutto quello che non serve, e forse questo "rischio" aumenta con l'aumentare di persone per chi si affacciano per la prima volta nel mondo della fotografia direttamente con macchine digitali...
...chi si è "fatto le ossa" con le diapositive, magari utilizzando supporti professionali, è ben consapevole dell'importanza di una buona inquadratura...la diapositiva non perdona...l'incubo del "3 su 36" perennemente vivo...cercando ed assumendo posizioni assurde per poter riprendere una determinata scena...con la gente che passa, ti guarda "strano" e crede che tu non sia "molto normale"...
Comunque, a conclusione, ben vengano le tecnologie digitali con la consapevolezza di essere sempre e solo noi a "fare la foto"...

Bye
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victor53
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Iscritto: 03 Apr 2004
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MessaggioInviato: Dom 20 Mar, 2005 1:42 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

TurniNotturni ha scritto:
Concordo con quanto detto da Diaframma ed aggiungo che secondo me il "pericolo" maggiore può celarsi in quello chi io definisco "pensare in digitale" ovvero pensare e comporre un'inquadratura in maniera "frettolosa" fiduciosi del fatto che poi si può "croppare" tutto quello che non serve, e forse questo "rischio" aumenta con l'aumentare di persone per chi si affacciano per la prima volta nel mondo della fotografia direttamente con macchine digitali...
...chi si è "fatto le ossa" con le diapositive, magari utilizzando supporti professionali, è ben consapevole dell'importanza di una buona inquadratura...la diapositiva non perdona...l'incubo del "3 su 36" perennemente vivo...cercando ed assumendo posizioni assurde per poter riprendere una determinata scena...con la gente che passa, ti guarda "strano" e crede che tu non sia "molto normale"...
Comunque, a conclusione, ben vengano le tecnologie digitali con la consapevolezza di essere sempre e solo noi a "fare la foto"...

Bye
TurniNotturni


quando si scattava in diapo, si doveva stare attenti al milimetro, ora, visto che c'e' la possibilità con il digitale, è meglio lasciare un poco di margine, attenzione ho detto poco, si ha una sicurezza in piu' di non trovarsi, in certe occasioni, quando la foto è data da un attimo, di non ritrovarsi con qualche cosa d'importante tagliato! Smile

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edgar
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MessaggioInviato: Lun 21 Mar, 2005 9:54 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Diaframma ha scritto:
Naturalmente il digitale ha aperto la strada facile del fotografare a tutti (tanto poi c'e' Pht....) ma a chi era abituato a guardare dentro al mirino prima, ora e' lo stesso, si misurava l'esposizione prima e lo si fa anche ora. E' cambiato il supporto non le regole.


Non sono d'accordo con la prima parte della tua affermazione, cioè dove dici che il digitale ha aperto una strada "facile".
Secondo me non è del tutto vero, il fotoritocco può certamente fare "miracoli", ma usarlo bene è molto difficile. Usarlo bene e con buongusto lo è ancora di più. Basta vedere quante foto ci sono in giro con applicata una maschera di contrasto esagerata e deturpante!!
O comunque quante foto sono ritoccate in modo vergognoso!
No, scusa, ma non sono proprio del tutto d'accordo con te.

Ciao EDgar

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Edgar
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nico65
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Messaggi: 488

MessaggioInviato: Lun 21 Mar, 2005 10:13 am    Oggetto: Rispondi con citazione

edgar ha scritto:
IL TUO INTERVENTO APRE UNA DISCUSSIONE MOLTO INTERESSANTE!!

Riguardo alla tua esposizione e al modo che hai di presentare la materia, devo invece dire che non hai del tutto le idee chiare e tendi a confondere un po' i temi tra loro.

EDgar

Le idee sono molto chiare evidentemente non le ho esposte altrettanto chiramente, cerchero' di farlo meglio
edgar ha scritto:

Come sempre ciò che conta sono le premesse che devono essere chiare.

In assoluto, cioè in assenza di condizioni particolari che fungano da premessa limitante, non c'è alcuna ragione logica per la quale una immagine, se pur ottenuta con sistemi che la facilitino, debba valere meno o essere valutata meno di un'altra, ottenuta con maggiore "sudore".

Se io vedo una buona immagine, dico che vedo una buona immagine. Il resto non mi interessa, nè riesco ad immaginare perchè dovrebbe.
Da che mondo è mondo l'uomo ha sempre cercato di mettere a punto le tecnologie e i metodi per rendere il più semplice e agevole possibile raggiungere un determinato risultato. Non certo per complicarsi la vita, aumentandosi apposta le difficoltà. Quindi se ad esempio sto fotografando all'ora giusta, con la luce giusta, dopo un'attesa di una giornata (per trovare la luce giusta) un meraviglioso panorama, dove però purtroppo c'è un pilone dell'alta tensione che non si può evitare in alcun modo; e se lo tolgo con Photoshop ottenendo una meravigiosa immagine, dov'è il problema: se è una meravigliosa immagine lo è. Non diventa brutta perchè ho usato Photoshop per togliere il pilone che deturpa.

Quindi: in assenza - ripeto - di premesse limitanti introdotte appositamente, non vi sono motivi logici per svilire una immagine per la cui produzione sono state usati metodi "facilitatori".
EDgar


Certo che la tecnologia va usata, non andiamo piu' solo a piedi o a cavallo. Il problema dell'immagine e' un po' diverso, l'immagine di cui parli e' sicuramente bellissima purtroppo pero' il pilone c'e', se proprio non si riesce ad inquadrare in modo migliore il pilone resta, quindi l'immagine e' "rovinata". Se lo scopo e' produrre una bella immagine il tuo discorso e' corretto se si vuole mostrare nel modo migliore possibile il panorama reale siamo rovinati. E' un bel dilemma o si rinuncia o si ritocca

edgar ha scritto:

Diverso è se esiste una situazione (come potrebbe essere un concorso) dove vengono poste delLe premesse che limitino la modalità di produzione dell'immagine, come potrebbe essere il non fotografare animali in un parco, in cattività, ecc. Allora evidentemente se lo faccio, "baro" e non va bene, dato che semplicemente opero una truffa. Ma questo, mi permetto di dire, ha poco a che vedere con l'abilità fotografica, ma piuttosto con l'onestà e vale per qualsiasi attività dove io sia disonesto. Stiamo parlando allora di onestà, non di capacità fotografiche!
EDgar

Vero, onesta' in senso generale, ma in questo caso specifico le tue abilita' di fotografo, sempre parlando di grandi imagini, sono esaltate dal "tuo" disonesto modo di oprare.

edgar ha scritto:

Aggiungo ancora che le capacità fotografiche non hanno nulla a che vedere con le difficoltà operative che un certo genere di ripresa comporta.
Mi spiego meglio.
Se io fotografo in una situazione "facilitata" come un parco o una riserva o un centro di recupero, certamente sprecherò molto meno tempo a trovare l'animale che cerco e invece di impiegare una giornata per fare 4/5 scatti utili, ci impiegherò un'ora. Questo però non vuole dire che io sia un fotografo meno bravo. La bravura non centra ed è una dote diversa dalla pazienza. Non confondiamo le cose. La pazienza e la voglia di misurarsi con una difficoltà (ad esempio di trovare un rapace in un parco naturale) per un senso di sfida verso le proprie capacità di naturalista e verso la propria pazienza sono una cosa; la capacità poi di riprendere un animale con la luce giusta, con l'inquadratura giusta, al momento giusto, sono un'altra cosa. Uno può essere un infaticabile "cacciatore" e scopritore di animali in libertà, ma può essere un mediocre fotografo e produrre scatti mediocri. Un altro può non avere alcuna voglia di scarpinare per ore in montagna e fare foto in un'oasi WWF, ma essere capace di fare fotografie splendide! Che certo non diventano brutte solo perchè il produrle non ha generato sudore!!
EDgar


Anche in questo caso credo di non essermi spiegato bene.
Io confronto sempre due immagini equivalenti, due bellissime immagini. Semplicemente riconosco una maggior bravura a chi e' riuscito nella ripresa degli animali in liberta' e a chi, gia' sul supporto orignale, ha ottenuto un magnifico scatto. Non denigro assolutamente l'immagine ottenuta in ambiente controllato o l'immagine che ha subito del ritocco ( dia a parte si faceva e si fa anche in CO ), atrribuisco solo maggior valore all'altra e al suo autore ( come fotografo naturalista, non solo fotografo ).
Inoltre parlando solo di abilita' fotografiche, ricordo che in natura e senza possibilita' di intervento a posteriori, le abilita' tecniche sono comunque esaltate. Le occasioni di scatto sono rare e le immagini non sempre ripetibili. Quindi possibilita' di variare le impostazioni spesso nulle e tempi di reazione brevissimi.
Nelle abilita' del fotografo metterei anche alcune delle cose che tu mi sembri escludere, un bravo ritrattista non e' solo un tecnico e anche colui che riesce a mettere a proprio agio i soggetti, anche il fotografo naturalista deve cercare e preparare il proprio set ...
A questo proposito devo ricordare che comunque, anche il piu' etico dei fotografi naturalisti, si serve di alunci accorgimenti, ad esempio la distribuzione di cibo ai propri soggetti, per avere qualche occasione in piu'.
Direi che l'importante e' non esagerare

edgar ha scritto:

Purtroppo si indulge spesso ad assegnare una maggior significatività ad una immagine, solo perchè è costata più fatica di un'altra. Che c'entra? Ciò che va giudicata è la capacità di fotografo di produrre immagini belle e significative, non premiare la buona volontà!
EDgar

Concordo pienamente, nei concorsi e sulle riviste si e' piu' volte chiarito che immagini faticosissime da ottenere ma non tecnicamente perfette non vengono prese nemmeno in considerazione

edgar ha scritto:

Inoltre vorrei concludere con una osservazione che riguarda in particolare Photoshop. Infatti da quando esiste il fotoritocco, c'è una bella percentuale di fotografi che va a caccia di "trucchi" (come togliere il famoso ramo, il pilone, ecc) come se intendesse che, grazie a Photoshop tutti possano diventare "barando" grandi fotografi. Beh, togliamOcelo per una buona volta dalla testa! Nessun Photoshop al mondo ci farà mai diventare un ottimo fotografo se siamo una schiappa!!! Al massimo ci farà salvare qualche scatto che però sarà comunque mediocre se siamo mediocri fotografi. Quando vediamo un eccellente scatto "salvato" da Photoshop, vuol dire che 99% siamo di fronte a un ottimo fotografo che ha avuto un problema contingente su uno scatto (per sfortuna, per vincoli nell'inquadrare correttamente, pure per errore magari, perchè no). RicordIamoci che, fotoritocco o no, un buon fotografo resta tale e uno mediocre anche.
EDgar


Il mio intervento iniziale voleva infatti essere una provocazione. Pilone si o pilone no, dipende da se volgiamo documentare la natura o produrre "solo" una grande immagine. Un rametto in meno migliora l'immagine del nostro amico, ma la migliora di molto, anche lui avrebbe avuto piu' soddisfazione nel riuscire a produrla senza ramo in orginale. L'immagine finale e' comunque migliore, ma il punto e' proprio la tecnologia e la sua evoluzione.
Ok quando con PS si salva uno scatto, oK quando dici :" il mediocre resta mediocre ecc.
Oggi forse e' ancora cosi', la tecnologia pero' aiuta molto, siamo sicuri che domani o dopodomani il risultato non dipendera' piu' dalla tecnologia che dall'uomo? Io parlo di fotografia, e ammetto di essere condizionato dal mio genere, ma non vorrei, dopodomani, vedere immagini che di reale non hanno nulla perche' totalmente costruite al computer. Immagini forse straordinarie, che hanno sempre l'abilita' di un uomo come loro creatore, ma in quel caso sara' ancora un fotografo ?

ciao
nico
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Diaframma
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Messaggi: 1199
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MessaggioInviato: Lun 21 Mar, 2005 11:06 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Per EDGAR







Per tutti e' riferito in special modo all'utente casalingo, classico di foto domenicale al gruppo del compleanno del figlio.Che prima fotografando con la compatta dotata di flashetto oltre i 3 metri aveva foto quasi sempre al 80% scure e che ora, a parte la comodita' di vederle subito e quindi poterle rifare, a casa gli da' una regolatina per avere una foto disretamente migliore.
A parte il vero fotoritocco e' tutta un'altra cosa.

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CIAO DOMENICO
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Stewk
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Messaggi: 17
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MessaggioInviato: Sab 26 Mar, 2005 2:03 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Personalmente mi trovo molto in accordo con quanto scritto da Nico. Qui bisogna distinguere bene i ruoli e definire bene cosa significa "fotografare". Sarò tradizionalista ma sinceramente per me bisogna distinguere bene cosa è "fotografare" e cosa è "ritoccare". Per me sono due cose ben differenti. Che poi un buon fotografo debba essere in grado di fare bene entrambe le cose posso essere d'accordo ma qui si rischia di mettere un pò troppo in secondo piano quello che è la tecnica fotografica di base. Secondo me un buon "fotografo" è in grado di fare da subito una buona inquadratura sul campo, individuare il giusto grado di esposizione, creare immediatamente l'effetto voluto. Con questo non voglio togliere nulla a coloro che aggiustano poi le immagini con il fotoritocco, che possono essere comunque buoni fotografi e che hanno sicuramente grande gusto estetico . Poi siamo comunque d'accordo tutti sul fatto che una foto è bella quando trasmette emozioni e forse non importa cosa è successo a monte per crearla. Un'immagine se è bella, è bella e basta. Va bene........tuttavia penso che la soddisfazione di creare qualcosa di ottimo da subito sia incomparabile rispetto al lavoro fatto in seguito (che comunque ribadisco è sicuramente lecito e rispettabile). Il fatto è che questa digitale sta effettivamente cambiando il modo di interpretare la fotografia. Non che questa cosa mi dispiaccia anzi. Infatti viene in aiuto ad esempio a chi come me è poco in gamba e deve fare un sacco di tentativi prima di ottenere un risultato appena decente. Ma accidenti alla fine alla fine invidio tantissimo chi è in grado di fare un ottimo lavoro sul campo da subito Smile
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cosimo cortese
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Messaggi: 9744
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MessaggioInviato: Sab 26 Mar, 2005 1:34 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Edgar da qualche altra parte recentemente ricordava che la differenza operativa e "filosofica" tra un'attuale analogica e una digitale sta sostanzialmente nella possibilità di fruizione immediata dello scatto e nell'economia di gestione della digitale. Infatti oggi sia le ana che le digi godono di efficentissimi sensori esposimetrici TTL, di eccellenti programmi preimpostati, del totale automatismo, dei semiautomatismi, del calcolo dell'esposizione flash automatico, dell'anteprima diaframma... e di tutto quel che può essere utile a restituire al fotografo tempo per la creatività piuttosto che per dei calcoli.
Dubito fortemente che gli "analogici" scattino tutti e sempre in modalità totalmente manuale; io ad esempio, dopo avere capito come lavora l'esposimetro della mia eos50e, di solito uso il semiautomatismo intervenendo con la sovra/sotto esposizione.. altrimenti che me la compravo a fare una fotocamera con esposimetro incorporato?

Detto questo (che potrà sembrare fuori tema ma a pensarci bene non lo è) non posso che concordare con edgar e poi con toxine, l'ottimizzazione delle immagini in camera oscura, o in camera chiara, è tecnica complessa, non alla portata dell'utente della domenica, non appiattisce di certo verso basso il livello di competenza necessario per ottenere buone immagini, tutt'altro. E' più che logico, a mio avviso, che un fotografo che vuol ottenere il massimo dalla sua creatività, possieda entrambe le competenze, quella "prescatto" e quella "postscatto".

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edgar
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MessaggioInviato: Mar 29 Mar, 2005 9:29 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Rispondo in particolare a Stewk.

Un punto su cui invito te e tutti gli altri a riflettere è ciò che ho già accennato, ma che voglio RI-sottolineare: c'è una generale percezione errata circa le possibilità del fotoritocco.

In realtà il fotoritocco è in grado di ottimizzare al meglio immagini già buone, qualche volta salvare immagini che hanno un contenuto espressivo interessante ma NON riesce a trasformare una immagine priva di significato in una immagine interessante!

Se una inquadratura è buona, se l'azione ripresa presenta una situazione significativa, ma magari i parametri di ripresa non sono molto a posto, ecco che certamente il fotoritocco può aiutare (esattamente come aiutava la camera oscura chimica) a far rendere al meglio l'immagine.
Ma se una foto non è significativa non c'è barba di fotoritocco che possa cambiare questa realtà.

Faccio davvero fatica a capire come mai siano attribuite doti magiche così incredibili al fotoritocco, quando in realtà NON ci sono: c'è solo la possibilità di sfruttare al meglio il buono che c'è, SE C'E'!

Vi vorrei ricordare che in passato i grandi fotografi facevano normalmente stampare le loro foto da tecnici stampatori di fiducia, i quali conoscevano i loro "polli" e le loro preferenze e cavavano "miracoli" dai negativi. Ma certo la significatività delle foto di Capa, HCB, Doisneau, Erwitt, e altri grandissimi non sta nel fatto che i loro stampatori erano bravi, e quindi che le immagini abbiano il giusto contrasto, la scala tonale a posto, la luminosità sia perfetta, ecc., ma nel fatto che abbiano immortalato momenti di particolare valore. Il ritocco in camera oscura ha dato solo una mano a dare la miglior veste cosmetica a un'opera d'arte, che lo sarebbe stata comunque.

Non ci sono foto scadenti, checchè ne pensino molti, che possano essere rese interessanti da qualsivoglia software di fotoritocco. Il fotoritocco dà le stesse possibilità d'intervento della camera oscura, solo più rapide, veloci e intense. Ciò significa che permette al limite di "salvare" qualche foto GIà DI PER SE' INTERESSANTE in più, rispetto alla camera oscura chimica. Punto.

Smettiamola per favore di insistere sul fatto che grazie al digitale e al fotoritocco le doti del fotografo non servano più, e basti essere un mago del computer per trasformare qualsiasi porcheria in un capolavoro: NON E' VERO, E INTRODUCE UNA FALSA INTERPRETAZIONE DELLA TECNOLOGIA! IL FOTORITOCCO E' SOLO UN OTTIMIZZATORE DI IMMAGINI PIù POTENTE DELLA CAMERA OSCURA TRADIZIONALE. NON E' IN GRADO DI CREARE CIò CHE NON ESISTE

EDgar

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Edgar
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