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Muad'Dib utente attivo

Iscritto: 26 Lug 2004 Messaggi: 16432 Località: Trapani
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Inviato: Ven 09 Nov, 2007 10:13 am Oggetto: |
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Bella sta chiacchierata.
In certi momenti davvero illuminante sui diversi modi di pensare e di approcciarsi alla fotografia e, in senso più ampio, all'arte.
Alla fine si è trasformata in un dibattito sul solito dilemma “digitale si e digitale no”.
L'analogico è più nobile della pellicola, il digitale è da cafoni arricchiti ignoranti che non conoscono il profumo dello sviluppo e del fissaggio.
Concetto già visto e sentito, ormai fino alla nausea.
Scommetto che quando Gutenberg introdusse la stampa a caratteri mobili, una sacco di gente gridò allo scandalo.
Qualcuno ha detto ciò che conta davvero è il risultato finale.
Ho la netta impressione che ciò che viene giudicato non è il risultato finale, (ciò che più, e davvero conta) ma lo sforzo fatto per raggiungerlo (vedi esempio dell'arciere).
Se, per come dovrebbe sempre essere, come fine ultimo si ha in mente solo il risultato finale, trovo del tutto irrilevante il mezzo con cui lo si raggiunge.
L'importante è il contenuto di un libro, che sia stato scritto a mano, a macchina o con Word, non vedo l'importanza che possa avere, non ne cambia alcun modo il significato dei concetti espressi.
Enzo  _________________ Canon eos 6D | EF 50/1.8 | EF 20-35 3,5-4,5 | EF 28-135 IS 3,5-5,6 | PHOTOSHOP: La Miniguida
Yashica FX7 | Contax 139Q | Mir 20/3,5 | ML 28/2,8 | DSB 50/1,9 | Planar 50/1,7 | ML 135/2,8 | |
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claudiom non più registrato
Iscritto: 05 Lug 2004 Messaggi: 5459
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Inviato: Ven 09 Nov, 2007 10:21 am Oggetto: |
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Bella l'interpretazione assolutamente originale di Maud: cafoni da una parte, nobili dall'altra, originale e priva del tutto di riscontro nel dibattito, che verteva su altro.
ciao claudiom |
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Muad'Dib utente attivo

Iscritto: 26 Lug 2004 Messaggi: 16432 Località: Trapani
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Inviato: Ven 09 Nov, 2007 11:06 am Oggetto: |
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Sicuramente meglio di questo tuo, ottimo, intervento sarcastico, sprezzante e sottilmente offensivo.
Che incece aggiunge davvero tanto alla dilattica
claudiom ha scritto: | Apprezzo molto l' intervento di Pietralia, che mi conferma ancora una volta della qualità media del fotografo professionista italiano e naturalmente ringrazio Oja per il qualificante post. |
Se i post degli altri non ti piacciono sei pregato di non criticarli e di intervenire solo sul soggetto della discussione.
Ovviamente, senza offesa
Enzo  _________________ Canon eos 6D | EF 50/1.8 | EF 20-35 3,5-4,5 | EF 28-135 IS 3,5-5,6 | PHOTOSHOP: La Miniguida
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malinamelina utente attivo

Iscritto: 08 Nov 2005 Messaggi: 2647 Località: Bergamo
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Inviato: Ven 09 Nov, 2007 11:14 am Oggetto: |
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Propongo di chiudere questo Topic, Muad, perché sta assumendo toni un po' alti e perché mi pare che quello testé aperto giunga un po' al nocciolo della questione e ci riporti a una bella serenità. In fondo, qui abbiamo deviato, e, alla fine, esaurito le cartucce (e gli acidi )
 _________________
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claudiom non più registrato
Iscritto: 05 Lug 2004 Messaggi: 5459
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Inviato: Ven 09 Nov, 2007 11:16 am Oggetto: |
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stop
ciao a tutti claudiom |
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Oja non più registrato
Iscritto: 22 Lug 2006 Messaggi: 869
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Inviato: Ven 09 Nov, 2007 1:30 pm Oggetto: |
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Naaaa.........
Ferrrrrma
Non abbiamo esaurito
Vorrei rientrare in topic
"Chi ha paura di fotoscioppe"
Strumento utilizzato da molti professionisti
Poi, rileggendo i vari interventi, mi par di notare che vi sia una linea di demarcazione tra professionalità ed arte
Difficile riassumere il tutto, ma mi pare così,
e sorge spontanea una domanda:
Perché un professionista non può fare arte? |
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Anonimo. non più registrato
Iscritto: 14 Gen 2006 Messaggi: 6707
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Inviato: Ven 09 Nov, 2007 2:28 pm Oggetto: |
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Oja ha scritto: | ...sorge spontanea una domanda:
Perché un professionista non può fare arte? |
....e chi l'ha detto?
Alberto |
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ldani utente attivo

Iscritto: 11 Mgg 2006 Messaggi: 3397 Località: Livorno
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Oja non più registrato
Iscritto: 22 Lug 2006 Messaggi: 869
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Inviato: Ven 09 Nov, 2007 4:31 pm Oggetto: |
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Alberto Nencioni ha scritto: | Oja ha scritto: | ...sorge spontanea una domanda:
Perché un professionista non può fare arte? |
....e chi l'ha detto?
Alberto |
Non io....
Mi sembra di averlo letto tra le righe di queste 6 pagine di post, ed anche in altri topic
Provo a cercare, se ho toppato chiedo scusa |
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bigiagia utente attivo

Iscritto: 18 Set 2005 Messaggi: 1793 Località: milano
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Inviato: Ven 09 Nov, 2007 8:11 pm Oggetto: |
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L'arte ha una sua definizione ed un suo mondo, l'arte visiva intendo.
E per fare arte si può usare la pittura, la scultura, il disegno e in epoche
più recenti, l'installazione, la performance, il video e la fotografia.
La fotografia d'arte rientra in questa categoria. E chi vende i propri lavori
artistici, significa che vive di quello, per cui è un professionista.
Il fotografo di moda, di reportage, matrimonialista, naturalista è solo
un fotografo commerciale al servizio di una industria. Che poi sia bravo
o meno, molto o poco creativo, poco importa, è solo un fotografo
e non un'artista. |
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federico87 utente attivo
Iscritto: 22 Apr 2007 Messaggi: 900
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Inviato: Ven 09 Nov, 2007 8:22 pm Oggetto: |
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E quando l'artista riceve una commissione da qualcuno cesserebbe di essere un artista allora? l'architetto lavora su commissione, tutti gli affreschi conservati in chiese e palazzi sono lavori su commissione, molti ritratti che ammiriamo nei musei sono stati eseguiti su commissione.
Perchè allora un fotografo di moda non può essere un artista? perchè il lavoro gli è stato commissionato?
Daccordissimo con te che generalmente il matrimonialista e il fotografo di moda assomigliano più a degli artigiani che a degli artisti, ma il fatto di lavorare su commissione non può essere a priori un discrimine.
Che dire poi dei fotogiornalisti? _________________ Commenta la mia ultima foto: Artista di strada |
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Muad'Dib utente attivo

Iscritto: 26 Lug 2004 Messaggi: 16432 Località: Trapani
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Inviato: Ven 09 Nov, 2007 9:04 pm Oggetto: |
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Qundi Michelangelo Buonarroti, quando dipinse il Giudicio Universale nella Cappella Sistina, commissionatogli da Papa Giulio II, non era un artista ma un onesto artigiano che dipingeva per portare la pagnota a casa.
E Donatello che lavorava su commissione dei Medici, Leonardo con il cenacolo, il Bramante, F.L. Wright, ecc. ecc. ecc.
Tutti artigiani, nessun artista.
Enzo  _________________ Canon eos 6D | EF 50/1.8 | EF 20-35 3,5-4,5 | EF 28-135 IS 3,5-5,6 | PHOTOSHOP: La Miniguida
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bigiagia utente attivo

Iscritto: 18 Set 2005 Messaggi: 1793 Località: milano
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Inviato: Sab 10 Nov, 2007 3:39 am Oggetto: |
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Nel medioevo e nel rinascimento non esistevano gli artisti, o perlomeno
non esistevano nella definizione di arte che conosciamo noi.
Erano artigiani, più o meno bravi, sia creativamente che tecnicamente,
ma pur sempre artigiani. Solo nei secoli ad alcuni di loro è stato
attribuito quel plusvalore etico, sociale, culturale, filosofico, stilistico
che noi oggi definiamo come "arte".
Nell'arte moderna, compresa la fotografia d'arte, l'artista è colui
che crea, ponendosi delle domande conoscitive sulla realtà attraverso
l'invenzione di linguaggi specifici e mezzi tecnici adeguati, senza
che nessuno gli abbia chiesto niente. In pratica l'artista è colui che
genera una offerta senza una domanda. L'artista, al suo nascere
produce opere che non hanno altro scopo che una indagine conoscitiva.
Solo in un secondo momento, quando il lavoro di quell'artista si diffonde,
Può subentrare una commitenza che compra lo stile ed i contenuti
del lavoro dell'artista per varie necessità. Se l'artista è serio, mantiene
il suo rigore creativo dinnanzi alla commitenza. Se l'artista è una
puttana, piega il suo lavoro alle richieste della committenza.
Nella fotografia commerciale invece, il fotografo, dopo avere messo
a posto le capacità tecniche, nasce già in funzione di una committenza,
nasce già con un lavoro che che soddisfa la domanda di un particolare
mercato. Il lavoro di questa tipologia di fotografi è già in
funzione dell'indusrtia. quindi è un lavoro commerciale.
Questa distinzione è importante per non fare confusione,
ma viene poco capita. Si cerca di fare della fotografia un'unico
grande calderone. Ciò è comunque una impostazione di massima.
Ci sono eccezzioni che confermano la regola e casi che sconfinano
dalle categorie sopra citate e vanno considerati a parte.
L'architettura, pur rientrando nelle arti visive, ha delle problematiche
più complesse rispetto alle altre arti, anzi, le contiene.
Nasce già all'interno di una committenza, per la sua dimensione
sociale, urbana e spaziale. Ma comunque anche per
l'architettura esistono gli artisti che progettano, creano ed inventano
forme che trovano la loro realizzazione attraverso una committenza
e geometri di paese che lavorano per imprese ad indirizzo speculativo
e per le quali realizzano stereotipati ed obrobriosi edifici seriali
con colonnine e capitelli, tetti a falda e postmoderni colorini gialli e rosa. |
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Oja non più registrato
Iscritto: 22 Lug 2006 Messaggi: 869
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Inviato: Sab 10 Nov, 2007 8:51 am Oggetto: |
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Citazione: |
Nel medioevo e nel rinascimento non esistevano gli artisti, o perlomeno
non esistevano nella definizione di arte che conosciamo noi.
Erano artigiani, più o meno bravi, sia creativamente che tecnicamente,
ma pur sempre artigiani
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Cosa?
ARTISTA
[Dal latino medioevale, artista: "maestro d' arte"]
- Chi opera nel campo dell' arte come creatore o come interprete
- Chi ha raggiunto un notevole livello di eccellenza nel campo artistico prescelto
- Chi esercita la propria professione (talvolta il proprio mestiere) con eccezzionale maestria
- Facoltà degli artisti: nelle università del medioevo
(Fonte: Dizionario Devoto-Oli Le Monnier) |
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davide puggioni utente

Iscritto: 16 Apr 2006 Messaggi: 408 Località: cagliari
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Inviato: Sab 10 Nov, 2007 9:55 am Oggetto: |
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Horst P. Horst , per ditta Americana Mainbocher ,1939 .
Link altre foto .
http://art.transindex.ro/?cikk=10
Ciao a tutti . _________________ Davide |
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Anonimo. non più registrato
Iscritto: 14 Gen 2006 Messaggi: 6707
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Inviato: Sab 10 Nov, 2007 10:16 am Oggetto: |
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bigiagia ha scritto: | ...Nell'arte moderna, compresa la fotografia d'arte, l'artista è colui che crea, ponendosi delle domande conoscitive sulla realtà attraverso l'invenzione di linguaggi specifici e mezzi tecnici adeguati, senza che nessuno gli abbia chiesto niente.... |
..accidenti all'idea aristocratica occidentale e snob che per essere figo te ne devi fregare dei soldi... L'artista che deve vivere in un tugurio e farsi offrire i pranzi sennò non soffre abbastanza per "creare", l'artista asociale e vagamente psicotico che non deve contaminarsi col contatto con i suoi simili, l'artista che se la tira e la tira per essere "contro" perchè sennò non è arte... UFFA!!!!! Ma guardare il risultato no, eh? Questa è la definizione dello pseudo artista moderno, quello che tutto solo vernicia cessi o caga sulla tela (o scatta foto mosse, sfocate e col titolo in inglese) nella incapacità pigra di impadronirsi di una tecnica qualunque, sperando di riuscire ad arruffianarsi il lelemora o il mauriziocostanzo di turno ed entrare a prezzo del posteriore in quel giro di vipparoli - mostraioli- galleristi che se la contano e se suonano tra di loro cercando di turlupinare il cumenda brianzolo con smanie di riscatto artistico... Gli artisti del passato (i Michelangeli, mica pincopallo!) erano sempre in cerca di commesse, e le loro opere erano criticate dal POPOLINO, non dagli Sgarbi da cocktail, e se l'affresco non piaceva quelli MENAVANO!
E' vero, è più difficile trovare immagini artistiche nella foto matrimoniale o nel reportage, perchè è più difficile nel contingente riuscire ad isolare il "simbolico condivisibile" che costituisce lo scheletro portante dell'opera d'arte... ma NON perchè è (oddìochevolgarità ) PAGATO! Guernica fu eseguito su commissione e pagato due volte, una perchè doveva essere un quadro celebrativo di un torero, e due perchè fu "riciclato" come manifesto contro la guerra. E' meno bello per questo?
Alberto |
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Oja non più registrato
Iscritto: 22 Lug 2006 Messaggi: 869
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Inviato: Sab 10 Nov, 2007 10:41 am Oggetto: |
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Citazione: |
Nell'arte moderna, compresa la fotografia d'arte, l'artista è colui
che crea, ponendosi delle domande conoscitive sulla realtà attraverso
l'invenzione di linguaggi specifici e mezzi tecnici adeguati, senza
che nessuno gli abbia chiesto niente. In pratica l'artista è colui che
genera una offerta senza una domanda.
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Si chiama Marketing.
Generare un' offerta senza una domanda, significa eseguire una ricerca di mercato.
Inventare linguaggi specifici, significa inventare qualcosa di nuovo, che prima non esisteva.
Qualcosa che nessun altro ha mai prodotto.
Niente concorrenza quindi
Molti "artisti" fuggono da questi meccanismi, ma ci cascano dentro lo stesso  |
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pask utente attivo

Iscritto: 15 Feb 2006 Messaggi: 5941 Località: Salerno
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Inviato: Sab 10 Nov, 2007 12:36 pm Oggetto: |
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Beh, suvvia... penso che il commento di bigiagia non debba essere considerato così alla lettera, e che un fondo di verità ci sia eccome...
Ma questo topic non parlava di tutt'altro? _________________ Io non vivo nel mondo reale.
Vivo nel mondo astratto, creato dalla mia fantasia.
Ed è un bel posto... |
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Muad'Dib utente attivo

Iscritto: 26 Lug 2004 Messaggi: 16432 Località: Trapani
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Inviato: Sab 10 Nov, 2007 1:18 pm Oggetto: |
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bigiagia, il tuo ultimo ragionamento, in parte condivisibile, sulla distinzione (teorica) tra artista e artigiano, non tiene in nessuna considerazione il ruolo dei mercanti (galleristi) e critici d'arte.
Coloro cioè, che si arrogano il diritto di decidere chi è artista e chi non lo è.
Queste figure, illuminate o meno che siano, svolgono un ruolo fondamentale nella divulgazione, consolidamento e definizione di un pensiero artistico.
Al giorno d'oggi l'artista se vuole che le proprie opere vengano conosciute e non restino solo un hobby personale non può prescindere da queste figure.
Le buone e giuste conoscenze spesso contano più del reale valore artistico dell'opera.
In pratica senza un gallerista e/o un critico illiminato/favorevole/amico/compiacente/interessato (scegli la definizione più adatta caso per caso) nessun artista verrà mai riconosciuto come tale.
Alla fine, secondo me, se ne deduce che conta più il critico/gallerista che non l'artista e l'opera creata.
Enzo  _________________ Canon eos 6D | EF 50/1.8 | EF 20-35 3,5-4,5 | EF 28-135 IS 3,5-5,6 | PHOTOSHOP: La Miniguida
Yashica FX7 | Contax 139Q | Mir 20/3,5 | ML 28/2,8 | DSB 50/1,9 | Planar 50/1,7 | ML 135/2,8 | |
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bigiagia utente attivo

Iscritto: 18 Set 2005 Messaggi: 1793 Località: milano
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Inviato: Sab 10 Nov, 2007 2:49 pm Oggetto: |
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Muad stai andando a toccare altri tasti. Io mi riferisco
solo ad una generica definizione di fotografo artista
e fotografo commerciale.
Oja quello che dici sulla definizione di artista nel medioevo
conferma quanto detto da me. Forse non te ne sei accorto.
Ripeto.... l'artista nel medioevo non era inquadrato come figura
sociale, nello stesso modo di oggi. Non si possono confrontare
le figure dell'artista medievale/rinascimentale con quelle
dell'artista moderno.
Albero nencioni scrive:
Gli artisti del passato (i Michelangeli, mica pincopallo!) erano sempre in cerca di commesse, e le loro opere erano criticate dal POPOLINO, non dagli Sgarbi da cocktail, e se l'affresco non piaceva quelli MENAVANO!
Infatti, stai confermando la mia definizione di artista artigiano e pragmatico rinascimentale, tutta diversa dall'artista moderno.
Guernica fu eseguito su commissione e pagato due volte, una perchè doveva essere un quadro celebrativo di un torero, e due perchè fu "riciclato" come manifesto contro la guerra. E' meno bello per questo?
Anche qui confermi quanto detto da me. L'artista, al suo apparire,
genera dei bisogni, non crea opere " offerta" in funzione di una
precisa richiesta di mercato. Ed è quello che ha fatto picasso.
Lui ha inventato il cubismo, assieme a braques, gris, senza che
nessuno glielo abbia chiesto. E' lui che ha inventato, creato un bisogno.
Quando il cubismo è diventato un linguaggio diffuso e noto in ambito artistico, per Picasso è arrivata pure la committenza. |
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