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Ieri sera per un incredibile caso

 
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malinamelina
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MessaggioInviato: Sab 22 Set, 2007 11:27 am    Oggetto: Ieri sera per un incredibile caso Rispondi con citazione

Ieri sera per un incredibile caso ho distrattamente guardato due puntate di CSI. La prima era ambientata a Miami, la seconda a New York.
Nella prima colori saturi che superavano di gran lunga la tollerabilità di quella nella vulgata si chiama "percezione di realtà"; nella seconda la più estesa gamma di grigi, secondo l'affermazione di Van Gogh in una lettera a Teo "Il colore prevalente in natura è il grigio".
Il mio condizionamento cuturale mi faceva propendere per una decisa preferenza alla seconda, ma ho obbedito a uno stereotipo nell'aborrire la prima, oppure i creatori di CSI obbediscono a uno stereotipo? Cosa è più stereotipato? La mia preferenza o la loro operazione?
Voi quali colori avete tirato fuori da NY e quali da Miami se ci siete stati?
Quali tirereste fuori e perché?

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federico87
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MessaggioInviato: Sab 22 Set, 2007 12:21 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Non seguo la serie di csi però credo di aver capito cosa intendi, molte scene presentano una pesante post produzione, trovo che il loro effetto sia stucchevole ma magari agli americani piace così, in generale viraggi e bleach bypass molto pesanti sono una costante della serie.
A miami ci sono stato e devo dire che i colori così saturi non li ho proprio visti, il sole decisamente alto in cielo per gran parte della giornata e la quantità di bianchi e superfici riflettenti non aiutava certo, inoltre la città sembra sempre sotto una cappa di umidità che spegne qualsiasi colore per cui se penso a miami i colori saturi sono l'ultima cosa che mi viene in mente.
Io penso che più che seguire uno stereotipo cerchino in ogni aspetto di esagerare quella che può essere la percezione della realtà sia nelle riprese sia nelle situazioni che si creano lo stereotipo si ha perchè ogni episodio di ogni serie deve uniformarsi a questa idea di esagerazione.
Per la tua preferenza non direi che si può parlare di stereotipi preferirei anch'io le tonalità di grigio ma probabilmente molti altri preferirebbero i colori iper saturi, se mai il condizionamento entra in gioco quando ti accorgi che preferisci i colori iper saturi in determinate situazioni e i grigi in altre e in quel caso varrebbe la pena di chiedersi il perchè

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Cosimo M.
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MessaggioInviato: Sab 22 Set, 2007 1:22 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Quando si valuta un messaggio, bisogna sempre tener presente il target a cui è indirizzato.

Quindi un messaggio indirizzato alla "massa", quella che sbava per i reality, che si sente VIP perchè ha acquistato gli stessi occhiali degli attori di Hollywood, etc. deve necessariamente passare per luoghi comuni per essere efficace.

Quindi un video su Miami deve avere colori fluorescenti, Su New York grigi, su Milano deve far vedere il duomo e su Napoli la pizza.

Viviamo in un'epoca in cui 100 analfabeti pesano molto di più di una persona di cultura. Soprattutto perchè hanno nel complesso più soldi da spendere.

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AleZan
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MessaggioInviato: Sab 22 Set, 2007 2:24 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Cosimo M. ha scritto:
Viviamo in un'epoca in cui 100 analfabeti pesano molto di più di una persona di cultura. Soprattutto perchè hanno nel complesso più soldi da spendere.

Questa la sottoscrivo in pieno... Very Happy

ciao

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ale260382
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MessaggioInviato: Sab 22 Set, 2007 2:44 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

secondo me non è una questione di target, è una questione d povertà intellettuale: se una serie non ha nulla da dire, metterci qualche ambientazione "esotica" (magari coi colori pompati) e qualche bella figa spinge la gente a vederla anche se in sé fa cagare... la prima serie di star trek era fatta con pezzi di polistirolo e pigiamini di cotone eppure ha appassionato milioni di persone !
nella musica la situazione è anche peggiore : molta della roba che viene prodotta (e mandata in tv 10 volte all'ora) è gente che non sa suonare né cantare, né ha qualche cosa da dire, passata dentro una serie di processori da 100mila euro. nel frattempo nella mia città l'ultimo locale che faceva musica dal vivo ha chiuso e molti gruppi, anche molto validi, non hanno dove andare a suonare, e sono prodotti soltanto da etichette indipendenti che, pur non avendo i processori da 100mila euro, sfornano cd in tirature limitate in grado di fare le scarpe e le controscarpe al 90% dei video che passano su mtv

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Raptores orbis, postquam cuncta vastantibus defuere terrae, mare scrutantur: si locuples hostis est, avari, si pauper, ambitiosi, quos non Oriens, non Occidens satiaverit: soli omnium opes atque inopiam pari adfectu concupiscunt. Auferre trucidare rapere falsis nominibus imperium, atque ubi solitudinem faciunt, pacem appellant.
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malinamelina
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MessaggioInviato: Sab 22 Set, 2007 6:18 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

La mia domanda forse era un po' generica. Prendendo spunto da quanto avevo visto in Tv, volevo riflettere sulla "percezione di Realtà", su quanto sia la fotografia pubblicitaria sia la gestione del colore nelle serie televisive (a partire dagli Anni Ottanta direi, almeno in Italia) hanno influenzato:
il nostro percepire visivamente come reale la realtà "naturale"
il nostro percepire come "bella" una fotografia di paesaggio e architettura
il definire la realtà quando facciamo una fotografia, in questo caso dal punto di vista del colore.
A corollario, quanto può influenzare la scelta di un fotografo lo stereotipo e quanto la presa diretta, se ancora quest'ultima vale più della prima nelle immagini di paesaggio e architettura soprattutto, se ancora le immagini fotografiche ci "accadono"...
Me lo chiedo, perché i colori ipersaturi mi paiono una costante in molte immagini che vedo sul forum, quasi forse un automatismo per ottenere il "bel" paesaggio....

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claudiom
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MessaggioInviato: Mar 25 Set, 2007 1:13 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Penso si debba solo capire una cosa : da chi sono stato influenzato quando fotografo, non se lo sono stato o no, le fotografia non ci accadono mai.

ciao claudiom
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claudiom
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Iscritto: 05 Lug 2004
Messaggi: 5459

MessaggioInviato: Mar 25 Set, 2007 1:26 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

I colori ipersaturi sono per quel che capisco un portato delle famigerate proiezioni di diapositive della miriade dei circoli fotografici italiani a cui seguivano le traduzioni in cibacrome dei migliori scatti: l'abominio fotografico.
I circoli fotografici del dopoguerra, i colpevoli dell'invenzione delle regole.

ciao claudiom
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federico87
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Messaggi: 900

MessaggioInviato: Mar 25 Set, 2007 4:28 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Non farei ricadere la scelta dei colori ipersaturi solo sugli italiani, non metto in dubbio quello che tu dici ma direi che forse negli stati uniti la tendenza all'ipersaturazione è ancora più forte, nella fotografia stock è portato ai massimi livelli (basta vedere le nuvolette di windows xp o le immagini campione nella cartella immagini di un qualsiasi pc) ma facendosi un giro tra i fotoblog più quotati la tendenza all'ipersaturazione dei colori è ben presente anche quando ciò porta a risultati a dir poco pacchiani.
Senza avere competenza di storia della fotografia mi verrebbe da dire che è più una tendenza americana che italiana

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malinamelina
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MessaggioInviato: Mar 25 Set, 2007 8:06 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

claudiom ha scritto:
le fotografie non ci accadono mai.
claudiom


Non ho detto questo. Certamente le fotografie che si fanno non accadono assolutamente mai (quelle che si guardano invece qualche volta sì). Ma le immagini sì che ci accadono, se e quando decidiamo di inquadrarle. L'immagine può accadere all'occhio, che la ritaglia, la isola, la in-quadra ripetto a ciò che viene scartato e le sta tutt'attorno e non conta. Sarà che sono fissata con l'inquadratura...

federico87 ha scritto:
non metto in dubbio quello che tu dici


E fai malissimo...

federico87 ha scritto:
Senza avere competenza di storia della fotografia mi verrebbe da dire che è più una tendenza americana che italiana


Se è una tendenza "u.s.a.", sarà ri-usata (dagli italiani Windows utenti almeno, o CSI utenti). Per quanto un individuo possa desiderare di compiacere le tendenze, un essere umano che prende in mano una macchina fotografica non è uno scimpanzé.
Quali sono le condizioni che producono la tendenza a ipersaturare? Quale idea di fotografia sta nell'insoddisfazione per come si vede un campo di grano prima di saturarne i colori una volta fotografato? Ciao

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AleZan
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MessaggioInviato: Mer 26 Set, 2007 7:38 am    Oggetto: Rispondi con citazione

malinamelina ha scritto:

A corollario, quanto può influenzare la scelta di un fotografo lo stereotipo e quanto la presa diretta, se ancora quest'ultima vale più della prima nelle immagini di paesaggio e architettura soprattutto, se ancora le immagini fotografiche ci "accadono"...
Me lo chiedo, perché i colori ipersaturi mi paiono una costante in molte immagini che vedo sul forum, quasi forse un automatismo per ottenere il "bel" paesaggio....

malinamelina ha scritto:
Quali sono le condizioni che producono la tendenza a ipersaturare? Quale idea di fotografia sta nell'insoddisfazione per come si vede un campo di grano prima di saturarne i colori una volta fotografato? Ciao


Possiamo parlare dell' "ipersaturazione", ma anche di qualsiasi altra convenzione estetica applicata ad una foto.
Non ho risposte precise, semmai altre domande.

Possiamo dare credo per assodato il fatto che tutti fotografiamo "sotto influenza", e per inciso sarebbe opportuno essere consapevoli sotto quale influenza.

Forse ipersaturare (per esempio) è rassicurante. Nel senso che se posso affiliare la mia fotografia ad una grande famiglia di fotografie ipersature dalle quali sono bombardato (e finisco per giudicare belle), allora forse posso essere un po' più sicuro che anche la mia fotografia possa essere giudicata bella. Più che conformismo, la chiamerei "eco estetica acritica".

D'altra parte siamo consapevoli di quanto spesso (non sempre) cerchiamo di fare assomigliare la nostra fotografia ad un quadro? Di pittura moderna, non contemporanea, quella che sta bella stesa sulla tela e dentro la cornice.
Individualmente, quanto conta questa somiglianza nel giudicare una foto?

In un altro post tu dici di essere "fissata per l'inquadratura". Lo sono anch'io. Ogni tanto arrivo a dire che è una cosa che non si impara/insegna... esagero, lo so.
Però ultimamente non sopporto molte immagini che ancora faccio. Questo succede quando trovo in certe immagini solo una giustificazione "pittorica". Passami il temine.
Mi dico: bravo, sembra proprio un quadro! Poi?.....?
Forse è per questo che in questo periodo per reazione tengo quasi fisso in macchina un 16-35, e mi butto davanti alla faccia della gente.
Scusate la deviazione sul personale Smile

ciao

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malinamelina
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MessaggioInviato: Mer 26 Set, 2007 7:22 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

AleZan ha scritto:

Possiamo parlare dell' "ipersaturazione", ma anche di qualsiasi altra convenzione estetica applicata ad una foto.


Vero, ma l'ipersaturazione ha ragioni credo differenti da altre scelte, giusto perché spacco il capello in quattro...

AleZan ha scritto:

Non ho risposte precise, semmai altre domande.


E non è il bello della ricerca e di qualsiasi avventura intellettuale, anche minima?

AleZan ha scritto:
Forse ipersaturare (per esempio) è rassicurante..... Più che conformismo, la chiamerei "eco estetica acritica".


Amo la precisione delle parole: trovo la definizione dell'atteggiamento perfetta. Infatti il conformismo presuppone una volontà di adeguamento, mentre l'immagine dell'eco esprime il trovarsi involontariamente suggestionati, mentre "acritica" specifica che la suggestione non viene riconosciuta da chi la sente. Anche io penso che sia rassicurante ipersaturare, non ultimo perché fa credere che rendere squillanti i colori serva a non passare inosservati. Un'altra ipotesi che potrebbe spiegare la tendenza (ma siamo nel regno delle domande) è l'eco estetica acritica suggerita dalle confezioni di prodotti presenti negli scaffali dei supermercati molto molto di più che dalla pittura di Oldenburg, per dirne uno.

AleZan ha scritto:
D'altra parte siamo consapevoli di quanto spesso (non sempre) cerchiamo di fare assomigliare la nostra fotografia ad un quadro? Di pittura moderna, non contemporanea, quella che sta bella stesa sulla tela e dentro la cornice.
Individualmente, quanto conta questa somiglianza nel giudicare una foto?


Credo tantissimo. La pittura del Realismo ottocentesco quasi non si studia a scuola, chi insegna storia dell'arte prova istintivo ribrezzo per quella pittura, eppure quella pittura è il modello, scelto o inconsapevole, della stragrande maggioranza dei maneggiatori di macchina fotografica e comunque è l'idea di pittura a cui è affezionata la maggior parte degli italiani (e degli statunitensi); basta vedere quanta fetta di mercato medio-basso e medio-alto (parlo di prezzi) hanno i pittori che oggi e anche ieri e l'altro ieri dipingono "dal vero". E' la solita illusione di rifare la realtà: più colorata (per restare in tema di saturazione) e, aggiungerei, più precisa nelle intime fibre (contrasto). L'idea del quadro come lo descrivi tu è una delle ragioni (lo capisco ora) per cui detesto le cornici alle fotografie.

AleZan ha scritto:
.... "fissata per l'inquadratura". Lo sono anch'io. Ogni tanto arrivo a dire che è una cosa che non si impara/insegna...


Apriamo un topic, l'argomento è vastissimo...

Altre ragioni per l'ipersaturazione? Forse la vittoria dell'artefatto sulla Natura, così schiacciante da privarci di occhi che vedono i grigi? La stessa ragione per cui vanno tanto questi b/n contrastati e indurenti, che "spaccano", che gridano. Così inutilmente drammatizzanti, ma 'dde che?
ciao (e grazie per gli stimoli).

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ale260382
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MessaggioInviato: Gio 27 Set, 2007 9:31 am    Oggetto: Rispondi con citazione

far sembrare le fotografie come un quadro ? se la fotografia condivide qualcosa con una altra arte questa è proprio la pittura, quindi non vedo dove sia il male assoluto... ad esempio le regole compositive sono molto simili, e anche l'utilizzo dei colori e il bilanciamento cromatico. inoltre io non ho mai visto campi di grano così gialli come quelli di van gogh, devo dedurre che van gogh era un coglione perchè usava colori ipersaturi ?
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AleZan
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Iscritto: 16 Giu 2006
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MessaggioInviato: Gio 27 Set, 2007 2:28 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

ale260382 ha scritto:
far sembrare le fotografie come un quadro ? se la fotografia condivide qualcosa con una altra arte questa è proprio la pittura, quindi non vedo dove sia il male assoluto...

Attenzione. Io non do un giudizio di valore o disvalore. Va benissimo anche una fotografia spinta in senso "pittoricista" (ri-passatemi la parolaccia).
La cosa importante è che ci sia la consapevolezza di quale sia la direzione nella quale ci spingiamo, quando ci impegnamo tanto a realizzare un'immagine che ci soddisfi. Occorre sapere a cosa tendiamo idealmente.

Poi di seguito nel mio precedente messaggio mi riferivo a me stesso (trovo sia utile ogni tanto scendere da un discorso generale ad un confronto di posizioni individuali rispetto al come fotografiamo).
Io in questo periodo, guardando e criticando le mie fotografie, trovo sia una motivazione insufficiente proporre un'immagine che si giustifica prevelentemente per la sua (presunta) adesione all'estetica di una delle mille scuole della pittura moderna. Sento di dovere privilegiare quel che mi dice il soggetto che rappresento.

Ripeto: è soltanto una posizione mia. Non la posizione "giusta". Sulla quale tra l'altro sono alle volte contraddittorio. E finisco per produrre "quadri".

Ma voglio essere consapevole di quel che faccio. Oppure sono semplicemente matto... Smile

ciao

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malinamelina
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MessaggioInviato: Gio 27 Set, 2007 3:06 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

ale260382 ha scritto:
far sembrare le fotografie come un quadro ? se la fotografia condivide qualcosa con una altra arte questa è proprio la pittura, quindi non vedo dove sia il male assoluto... ad esempio le regole compositive sono molto simili, e anche l'utilizzo dei colori e il bilanciamento cromatico. inoltre io non ho mai visto campi di grano così gialli come quelli di van gogh, devo dedurre che van gogh era un coglione perchè usava colori ipersaturi ?


1. Non esistono regole compositive né in pittura né in fotografia e ti sfido a trovarne
2. Non esiste il male assoluto né il bene assoluto; semplicemente, la pittura riconosciuta come Pittura da più di un secolo è andata da tutte le parti tranne che nella direzione del Realismo ma i gusti popolari la tirano pur sempre da quella parte, questo s'è detto
3. Van Gogh non è un pittore del Realismo e i suoi campi di grano non vogliono essere realistici. Ma Van Gogh ha fatto una rivoluzione rispetto a come si dipingevano(e vendevano!) i campi di grano poco prima e contemporaneamente a lui, mentre noi comuni mortali quando saturiamo i nostri campi di grano obbediamo a un'eco estetica acritica, per riprendere una bella definizione Smile. Ergo, Van Gogh è un genio mentre solitamente noi siamo dei coglioni, per riprendere una brutta ma efficace definizione
Ciao

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Roberto Carta
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Iscritto: 20 Gen 2006
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MessaggioInviato: Gio 27 Set, 2007 3:31 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Sinceramente l'unica cosa che mi ha fatto capire CSI, è che un posto così non esite, per il semplice motivo che non può esistere, il tipo di fotografia usato è solo l'ulteriore conferma della sua inesistenza ... Rolling Eyes
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somebodyelse
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MessaggioInviato: Gio 04 Ott, 2007 7:26 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

forse quello che porta ad un uso ipersaturo della fotografia o ad una post produzione troppo massiccia è il bisogno di far piacere agli ALTRI la propria fotografia...

bisognerebbe lavorare in fotografia come in tutte le arti seguendo un bisogno che nasce da dentro, senza curarsi troppo dei giudizi altrui.

nella canzone per esempio si assiste continuamente a lavori costruiti ad hoc con il solo scopo di vendere e privi di qualsiasi fondamento artistico. e la cosa è parecchio triste. come i cartelloni pubblicitari e le serie tv ipersaturate..



Wink

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Somebodyelse
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federico87
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MessaggioInviato: Gio 04 Ott, 2007 11:33 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Il tuo ragionamento è corretto ma resta il problema di capire per quale motivo i colori ipersaturi sono preferiti dal grande pubblico
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somebodyelse
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Iscritto: 27 Set 2007
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MessaggioInviato: Ven 05 Ott, 2007 8:12 am    Oggetto: Rispondi con citazione

beh è normale, non tutti possono conoscere e apprezzare le cose per il loro valore reale; io per esempio se ho un piatto di pasta da una parte e il caviale dall'altra mi butto sulla pasta... Smile

è un esempio un po' alla buona.. la discussione è aperta cmq..

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