Sigma 180mm 1:1 HSM DG: quattro passi con ...

[ocio]

Comprai questo obiettivo parecchio tempo fa. Lo preferii al fratello da 150mm perché prediligo lo sfocato a tutti i costi . Ho ritenuto che 30mm in più potessero farmi comodo. Per motivi vari non l’ho mai potuto utilizzare fino ad ora. Non potevo certo immaginare quello che di lì a poco mi sarebbe capitato… che stupido che sono stato!
Non potevo figurarlo nella mente. Quando lo comprai, a qualcosa pensai, me questo è stato troppo. Proprio quando pensi di essere un buon combattente, commetti un errore. Ti scopri al nemico e lui infligge su di te senza pietà… Così sono finito rovinosamente. Un miserabile. Colpevole di aver commesso un feroce delitto. Mi sono fulminato la mente. Mi sono ritrovato a sognare me stesso di notte mentre focheggiavo … ma andiamo per gradi. Questo è un dettaglio che merita un po’ di suspense.
Importante: se da qualche tempo state pensando di acquistare un obiettivo macro di lunghezza focale intorno ai 200mm e fino ad ora vi ha trattenuto la spesa… smettete di leggere! Non posso assumermi anche la vostra responsabilità per quello che, di li a poco, capiterebbe anche a voi…
Ripeto, smettete di leggere ora! Ne va della vostra salute mentale!

Dentro e Fuori


Massiccio, robusto, potente. Si presenta elegante con una finitura gommosa che aderisce bene alla mano. La confezione prevede la consueta custodia rigida, ben fatta, con i ganci per la tracolla (non fornita). E’ dotato di un bel para-luce che consiglio di tenere permanentemente montato (fa anche più scena).
E’ presente l’utilissimo collare per il cavalletto, rotabile. Nell’eventualità si può sganciare con estrema facilità.
Le lamelle del diaframma sono ben 9. Segno di una certa cura per lo sfocato. Il motore ultrasonico è molto silenzioso, anzi, non lo sento affatto. E’ presente un selettore per limitare il range di focheggiatura (da infinito a 0,61 e tra 0,61 a 0,46). Passare da infinito al rapporto di 1:1 con un 180mm prevede una corsa assai lunga. Può essere utile selezionare l’ambito in cui si andrà a lavorare se si ha esigenza di velocità e non si preferisce la messa a fuoco manuale. Per le macro, abitualmente, io prediligo procedere a mano. La ghiera di messa a fuoco è ampia e fluida per una più precisa messa a fuoco. Adotta il sistema a “frizione”. Pertanto, anche in autofocus, si può intervenire. Si capisce quanto i progettisti si siano presi a cuore questo importante dettaglio, vista la precisione a cui è destinato.
Il diametro dei filtri è di 72mm. Pesa praticamente, con paraluce, 1,3 Kg.

La Qualità Ottica
Il mio esemplare è siglato DG. Dovrebbe prevedere una maggior cura degli strati antiriflesso dedicati alle aberrazioni cromatiche. Del Sigma 180mm macro ho visto in giro diversi test, ne esce sempre molto bene. E’ sicuramente un obiettivo di pregio. Io non ho notato segni, ma nemmeno lontani, di aberrazioni. Almeno fino ad oggi. La stessa cosa sostiene chi possiede il modello precedente, quello privo della sigla DG.
A tutta apertura (f3,5) è leggermente più morbido che a f8 ma non crediate di vedere chissà quale differenza. C’è solo una minore incisività e senso di nitidezza. Con un pizzico di maschera di contrasto le cose migliorano. La tutta apertura non è certo il campo a cui è dedicato questo vetro, ma tutto sommato a me, amante anche del ritratto, questa lieve morbidezza non dispiace. Già, non mi dispiace proprio… cavolo! A mio gusto ha un bokeh affascinante per i ritratti. La creatività non mancherà di essere soddisfatta. Nelle foto a mezzo busto, qualsiasi sfondo, potrà trasformarsi in una sorta di fondale. Mi piace molto questo aspetto e cre-do che inizierò ad utilizzarlo anche con questo fine.

Quattro passi con… (il maledetto!)
Alla prima, spavalda, uscita con lui, fui subito punito!
Non portai con me alcun “assistente” e così tornai a casa con la mia prima lezione. Già, io ero abituato con il mio Nikkor 60mm dove riuscivo a cavarmela anche al volo.
Alla seconda uscita mi portai il monopiede. Cominciammo così ad andare d’accordo. Iniziò a rispettarmi e demmo il via ad un “dialogo” migliore. Io gli dissi quello che avrei voluto fare e lui mi fece vedere come lo faceva. Iniziammo a rispettarci perché io cominciai a trattarlo con una certa riverenza. Lui fu gentile da un lato, ma diabolico dall’altro. Stava tendendo la sua tela: io la vittima.
Le immagini che portavo a casa mi piacevano, caspita se mi piacevano. Ogni tanto mi sobbalzava il cuore nel vede-re quanto assomigliasse a Michelangelo. Uno scultore! Non vedevo l’ora di tornare di nuovo insieme.
Man mano che il tempo passava, io ero sempre più preso, coinvolto, sconvolto ed innamorato di questo strumento. Non potevo più farne a meno.
La sua nitidezza mi eccitava, il suo sfocato mi incantava… arrivai al punto che anche il suo odore mi attraeva quando lo annusavo (l’ho detto che mi sono fulminato).
Uscimmo ancora insieme. Eravamo una bella coppia. A volte la gente ci guardava e ci fermava per strada.
Con lui, guardarsi intorno, era “magia”. Potevo ritagliare particolari di architettura , sguardi, occhi, sorrisi, petali, zampe, polline. Era diventato il mio unico compagno. Il mio occhio vagava a 360° ininterrottamente. Tuffarsi dall’infinitamente grande all’infinitamente piccolo in un colpo solo, in quel suo fluire. Ma a lui non bastava mai. Lui voleva prendersi tutto di me e lo fece con quella sua ultima arma. Mi attirò nel vicolo, mi tese una trappola, mi adescò e li compì l’atto finale: mi focheggiò i neuroni! Maledetto!
Si, perché quando il tuo occhio vede un minuscolo fiorellino con un puntino, lui ti fa vedere un fondale con un bel signore in giacca e cravatta tutto imbrillantinato. Entri in un altro mondo, ma è come ci entri che ti “droga”.
Quando guardi nel mirino vedi tutto sfocato, intuisci vaghe sagome di sfondo. Non vedi nulla, solo luce. Sei immerso in un mondo onirico. Focheggi, qualcosa si avvicina e … BANG! Il cuore salta! Ti appare tutto incredibilmente nitido in un solo istante. Mai lentamente. Di colpo a fuoco!
Cominci a giocare con l’inquadratura, con i piani di messa a fuoco, prima questo e poi quello.
Usarlo in manuale era goduria. La fluidità, la morbidezza della ghiera mi inebriava. Sei immerso in un altro mondo, con i suoi colori e la sua luce unica. Vedi le giostre del Luna Park, senti le musiche del circo… ti tiri in dietro, scuoti la testa, torni a guardarti intorno; non senti più nulla.
“Forse è stata solo un’allucinazione”, pensi tra te e te. Allora torni a guardare in quel mirino, attraverso quel tubo magico e di nuovo ripiombi come un “asino” nel paese dei balocchi.
La prima è un caso.
La seconda è una coincidenza.
La terza è un complotto! Quando per tre notti sogni te stesso mentre focheggi quel mondo di nebbia dove improvvisamente appare un pistillo, un’aluccia, una bocca terrificante, una schiena piena di pallini gialli… Allora ti rendi conto che è ora di farla finita.

Così è stato, me ne sono liberato!
Ieri l’ho richiuso nel mobile per sempre, il bastardo! Si, l’ho richiuso li dentro. E’ quello che si merita. Il minimo per quello che mi ha fatto.
Ma ho paura. Ho una tremenda paura, un brutto presenti-mento: per quanto se ne starà lì? … e se stanotte venisse ancora a trovarmi? Lo sento, lo sento che mi chiama quando passo davanti all’anta, lì in sala. E’ come una sirena di Ulisse. Potrò resistergli?
Ho paura di non farcela, temo per la mia incolumità. Non posso rimettermi con lui. Non posso…

Un addio da un fotografo che aveva comprato un obiettivo con l’intento di farne il suo strumento ma, evidentemente, accadde il contrario…

[Giaco]

Grande! se ti serve una mano per uscire dal tunnel.... te lo tengo io per un pò quel mostro
Gran bel racconto! me le foto non le riesco a vedere, errore mio??

[gobbomatto]

Affascinante...

[ocio]

Effettivamente le foto non si vedono ... colpa del maledetto??!!!
Faccio delle verifiche, ciao

[cotess]

Bellissima storia Carlo....poetica, romanzata come è nel tuo stile....... ed è sempre curioso e gratificante leggerti.....senza le paranoie dei test MTF, del terrore del microdettaglio insufficiente senza le decine di foto ai balconi del vicino e ai muri di mattoni ricercando chissà quale distorsione o magnificandone chissà quale pregio...tu invece racconti con...............fotografie!!!!............a proposito: i link sulle miniature non funzionano

Buona giornata.

Corrado

[TestaPazza]

Bel racconto, peccato le foto non si vedano

[Mr.T]

Vogliamo le foto!!!! voglio anch'io cadere nel tunnel!!!!!

[gobbomatto]

Foto foto foto!!!

[ocio]

Ripristinati i link, ora fungono

[Giaco]

Ora ci sto cadendo anche io!

Per curiosità.... a che distanza raggiungi l'1:1?

[gobbomatto]

Complimenti per le foto Carlo. Un obiettivo "maledettamente" efficiente... come l'ocio del padrone...

[Mr.T]

sei un grande Ocio..... se vuoi disintossicarti e toglierti il tuo "problema" mi sacrifico io e me lo prendo....così dormi la notte

[bgianni]

Che possiate essere maledetti tu e quel MOSTRO del tuo compare....

[ocio]

[mariolino320]

Che storia Carlo....
avevi ragione, non dovevo leggere... dovevo fermarmi all'inizio.... ora ho voglia di entrare in quel tunnel pure io.....



ps.: Se vuoi dormire puoi darlo a me, un corpo macchina Nikon lo trovo....

[Francesco Catalano]

io ho da pochi giorni un cucciolo in casa (Tamron 90mm f2,8 Macro) ma lo sento che corre sotto il letto di notte e ho paura che prima o poi diventa grande e allora sono fregato anche io, e di questi tempi non si può stare sicuri con le abitudini sessuali libertine, lo sviluppo precoce, neanche te ne accorgi e da un giorno all'altro ti ritrovi casa piena di questi maledetti

[cotess]

[tancro]

bellisima storia, senza offesa ma sei proprio bruciato

[cagnaluia]

eccezionale...

[amedeo dtl]

ma il bastardo bisogna usarlo però solo col treppiedi. da solo non sa mantenersi in piedi..... motivo in più per cui sceglierò il suo predecessore