Torino, un dittico

[claudiom]

rimosso

[maurir]

sul video perdono la poesia che sicuramente hanno le stampe

[Mauroq]

Che goduria sto camoscio, novita' per me questo taglio

[argentique]

Ciao Claudio,

le foto le hai fate pensando al dittico (come sembra) o le hai rifilate dopo?
Lo dico perche la posizione del sole nella foto centrale sembra avere senso solo se consideriamo l'insieme...
Purtroppo non conosco Torino e il tutto non é molto parlante per me.

Ciao,

[claudiom]

rimosso

[daniele56]

Messaggio interessante...peccato che le diciture sotto alle foto siano di difficile lettura in questo formato.
Per il lato tecnico,mi debbo purtroppo fidare ciecamente(fotograficamente parlando).

[:emiliano:]

Le foto sono grigie, camoscio o meno.
Il passe-partout è bizzarro, ma nulla di più.
Il font Courier fa a pugni con la calligrafia.

Sarà che non ho l'età e non conosco la storia d'Italia ma, nella mia ignoranza socratica, vedo solo una collezione di ingressi e portoni...
Saranno stati pure portoni di personaggi illustri, o luoghi storici di Torino,
ma sinceramente non mi comunicano nessun messaggio.

Ciao,
Emiliano.

PS: una domanda, per chi pensa che alcune foto (chimiche / stampate) perdano la loro poesia sul web che fa pena.
Non sarebbe meglio allora lasciarle riposare in un cassetto, nel loro intatto splendore, e poesia?

[bigiagia]

C'è sempre una certa tensione quando si colgono
i pertugi degli edifici.
Si entra o si esce da una porta.
Oppure non si entra e non si esce.
La parte più significativa è la scatola cinese della rappresentazione.
Archi neoclassici che aprono su esterni che a loro volta aprono
su interni. Interno ed esterno che si rimbalzano.
E' un tema che mi affascina in un'epoca come la nostra
di sgretolamento e di ricostruzione delle identità e dei confini.