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claudiom non più registrato
Iscritto: 05 Lug 2004 Messaggi: 5459
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Inviato: Mer 29 Ago, 2007 8:53 am Oggetto: |
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Basta una parola, una sola e tutto va quasi magicamente al suo posto:
Wittkower
Tutta la famiglia Warburg institute.
ok Nico, ok, apprezzo la coerenza, che da quel che ricordo c'è sempre stata, dissento profondamente, ma apprezzo.
ciao claudiom
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Cejes utente attivo

Iscritto: 04 Lug 2006 Messaggi: 3320
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Inviato: Mer 29 Ago, 2007 11:12 am Oggetto: |
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Mi sento di quotare Nico... Soprattutto per quello che riguada il copia e incolla! Daguerre sta alla fotografia come Euclide alla geometria (con i dovuti limiti... )
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_Nico_ utente attivo

Iscritto: 14 Set 2005 Messaggi: 6648
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Inviato: Mer 29 Ago, 2007 11:22 am Oggetto: |
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Grazie, Claudio...
Ho letto in altri forum della tua idiosincrasia per la scuola iconologica, Gombrich incluso -che però è colui che con maggior sistematicità ha lavorato sulla psicologia dell'arte e i risultati della Gestaltheorie.
L'iconologia lavora sul significato delle immagini, e non si preoccupa minimamente della loro forma. Per me l'opera è triplice: materia, forma, significato. Solo considerando questa triade si può sperare di comprenderla nella sua globalità.
_________________ È possibile cambiare il mondo. Basta conservare lo scontrino.
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claudiom non più registrato
Iscritto: 05 Lug 2004 Messaggi: 5459
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Inviato: Mer 29 Ago, 2007 12:21 pm Oggetto: |
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E difatti per me l'opera è unica e solo non smembrandola se ne comprende la globalità.
Posizioni opposte e legittime e alla fine forse solo complementari, visto che non hanno generato diverse "storie dell'arte", ma la stessa, vista diversamente.
ciao claudiom
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Soli utente attivo
Iscritto: 04 Lug 2004 Messaggi: 517
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_Nico_ utente attivo

Iscritto: 14 Set 2005 Messaggi: 6648
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Inviato: Mer 29 Ago, 2007 4:43 pm Oggetto: |
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gregzz ha scritto: | ...e nessuno forse puo dire con certezza che cosa si nasconda dietro quel 24x36,..quale fu la scintilla che lo generò... |
M'hai fatto venire curiosità, e ho cercato di raccogliere informazioni su Daguerre, per il formato 18x24 (3:4), e Barnack per il formato Leica, ovvero 24x36 (2:3). È lo stesso Barnack a raccontarlo, dopo essere stato più volte sollecitato: Citazione: | ... Nel frattempo avvenne una svolta nella mia attività, perché entrai a far parte del guppo "Optische Werke Ernst Leitz, WetzIar". Qui tra l'altro estendevo il mio campo d'influenza anche alle tecniche di registrazione cinematografica. Nel 1912 costruii il mio primo apparecchio di ripresa cinematografica e mi avvicinai velocemente al modo giusto tramite la granulazione fine della pellicola cinematografica. Un ingrandimento dal formato cinematografico alla misura di cartolina si poteva già intravedere. Ma nel frattempo ero diventato più esigente. La cartolina, e soprattutto il formato 6x9 sono simpatiche foto ricordo, ma la foto vera ' e propria inizia solo a 13x18 o, meglio ancora, a 18x24 cm. Anche questi formati sembrano piccoli, quando si sono viste delle foto di 50 cm di larghezza. E' proprio così: più è grande la foto più plastica (tridimensionale) e realistica diventa. Per questo la foto cinematografica era troppo piccola. Dato che la pellicola cinematografica non poteva diventare più larga dopo la magnifica invenzione della standardizzazione, dovevo, per potenziarla al massimo, tirare il formato in lunghezza il più possibile. Presi subito la doppia larghezza e infatti funzionava benissimo, 24 mm di larghezza e 36 mm di lunghezza. Così nacque il formato Leica. Ritengo che il rapporto 2:3 è tutt'oggi il più bello e il più pratico. |
http://www.giuseppefoppa.it/il_mito_leica_5.htm
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claudiom non più registrato
Iscritto: 05 Lug 2004 Messaggi: 5459
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Inviato: Gio 30 Ago, 2007 8:56 am Oggetto: |
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E infatti la pellicola 24x36 nasce coi buchi solo da una parte e molte leica dell'inizio sbandavano nel trascinamento (compresa questa di HCB).
Per inciso: quanti pittori conoscete che adoperano normalmente il formato 2:3?
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_Nico_ utente attivo

Iscritto: 14 Set 2005 Messaggi: 6648
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Inviato: Ven 31 Ago, 2007 12:50 am Oggetto: |
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Ma infatti Barnack non era un pittore, bensì un meccanico.
I pittori oggi difficilmente conoscono le proporzioni, e molte altre cose.
Gli ultimi che se ne sono occupati coscienziosamente, anzi in maniera maniacale sono Braque, Matisse, Severini, Vantongerloo, e molti altri protagonisti delle avanguardie. Ma anche Cézanne parlava di semitoni e quarti di toni -e proprio per i colori...
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claudiom non più registrato
Iscritto: 05 Lug 2004 Messaggi: 5459
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Inviato: Ven 31 Ago, 2007 8:01 am Oggetto: |
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Era per dire che la proporzione 2:3 è stata poco usata dagli artisti.
Era per dire che non a caso viene dal cinema che allarga l'inquadratura.
Che poi i pittori oggi non conoscano le proporzioni è alquanto da discutere, come mi pare di vedere guardando i quadri di oggi.
ciao claudiom
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_Nico_ utente attivo

Iscritto: 14 Set 2005 Messaggi: 6648
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Inviato: Ven 31 Ago, 2007 12:35 pm Oggetto: |
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claudiom ha scritto: | Era per dire che la proporzione 2:3 è stata poco usata dagli artisti. |
Dipende... La classica pala d'altare, per fare un solo esempio, è molto frequentemente in 2:3: nella sua forma più semplice è costituita da un quadrato sormontato da un semicerchio (inscrivibile in metà quadrato).
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