'a zia...

[antonjazz]

...preparare le foto per la mostra in Polonia, è stato per me, molto stressante. Con questa foto, a cui ne seguiranno altre, mi prendo una piccola pausa dal jazz...

[momuffa]

in pochi l'hanno notata..ma per me è un bellissimo ritratto!!soprattutto per l'espressione della zia!

[aerre]

... Dimostra un cuore sensibile, questa capacità di isolare pochi elementi, ...piccole tracce, ....particolari minuti, e attraverso questi imbastire il nucleo emozionale e narrativo dello scatto.

C'è una straordinaria economia figurativa in questa immagine ma che ha una grande forza nel rievocare una umanità quotidiana e vera, che ci commuove nell’immediatezza della sua dignità fatta di semplicità e schiettezza.

Un universo intero si rievoca nello spazio strettissimo che ci separa dal buio di quell’interno: la tenda di strisce di plastica, ...lo spigolo irregolare di calce bianca del muro, il grembiule a fiori con le tasche gonfie, ...la gestualità di una mano che indugia alla ricerca di qualcosa che non esiste dentro la tasca ed il gesto spontaneo dell’altra che ha il sapore di un invito sincero.

Sta qui lo scatto. E cioè nel suo rappresentare una spazio che di fa “limitare” compresso ma estremamente fragile e vibratile che separa due universi paralleli e distanti: un “fuori” che coincide con lo spazio stesso dell’osservatore, ed un “dentro” che ci viene restituito nell’impenetrabile nerezza di uno sfondo indistinto e senza particolari.

E’ in questo spazio stretto, strettissimo, che si consuma quel rapporto tra due mondi; qui si dà insomma, quel margine che è spartiacque fisico ma soprattutto emozionale tra la “casa” e la “strada”.

Ma la foto sta in quel gesto che porta indietro la tenda, ...nell’arretrare composto, nobile e fiero dell’anziana signora che fa da trait d’union tra queste dimensioni così diverse e dissonanti di luce e di ombra. Ci scruta dal folto dell’ombra che le cela gli occhi, ...sostiene, composta nella nobiltà di quell’umanità antica, il nostro sguardo e condensa in sè, ....nella sua fisicità e concretezza, il senso di questa dialettica sottile.

A quel punto e per magia, scopriamo di avere già varcato quella soglia, ...di essere già entrati in un mondo intimo e privato che sa già di casa, ...che odora di pane, uno spazio che riecheggia di emozioni vive.

Un bianco nero che ci restituisce con estrema piacevolezza quest’atmosfera nella densità dei neri che vibrano il chiaroscuro di un contrasto deciso senza risultare duro; nella pienezza di certi gradienti di grigio che fanno ricca la struttura dei mezzi toni e nel gioco libero e dinamico di preziosi bianchi.

Aerre

[linda.t]

Una giusta pausa per un bellissimo omaggio 'a zia
Mi piace molto l'attimo in cui l'hai colta, rende il ritratto molto spontaneo, "quotidiano".
Bella l'espessione del volto, gli occhi stretti a proteggersi dal sole, lasciano immaginare sia appena uscita dall'interno dell'abitazione.
Un ritratto che racconta non solo un attimo, un gesto, ma uno stile di vita legato al passato.

Complimenti

[alnitak57]

Un bellissimo ritratto che mostra ancora una volta la tua gran capacità di cogliere espressioni significative e interessanti...

Complimenti, Antonio

Un affettuoso saluto

Rino

[poesidee]

Bravo Antonio,

una breve pausa dal jazz perché tu possa farci vedere altri tesori
complimenti
Paola

[Andrea Feliziani]

..incredibile quanto è vera questa foto Antonio, difficile da spiegare per me..
..è proprio quel nero che colpisce, in distacco e complementarietà allo stesso tempo con la luce sulla tenda..
..ha un sapore autentico.. ..anche l'espressione impressa sul volto della donna è vera-scusa se mi ripeto-.. mi colpisce anche la ricchezza di particolari del vestito..