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Maestro_Yodo_San utente attivo

Iscritto: 03 Set 2004 Messaggi: 727 Località: Belluno
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Inviato: Mer 23 Mgg, 2007 8:07 am Oggetto: Fotografi in scatola: "professionismo" per tutti.. |
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salve!
Di recente nelle aziende, sia attraverso associazioni che seguono le industrie e il commercio, che in fiere relative ai più svariati settori (ma sempre industriali) vengono proposti degli "studi fotografici" ... in scatola ... forse qualcuno ha già trattato l'argomento.
Si tratta in generale di lightbox, fotocamera digitale comandabile in remoto da pc, illuminazione, software. Il leitmotif degli slogan è "oggetto -> click -> risultato pronto".
Ne metto qui solo un paio di esempi (non sono certo postati con l'idea di fare pubblicità o spam... ma per rendere tutti consci di quello che c'è in giro) : www.fourpro.com e www.packshot-creator.it ...
Le proposte commerciali in generale parlano di risultati professionali alla portata di tutti , per cataloghi home-made, catalogazione interna (e qui ci può anche stare) per i magazzini o i database...
Credo che possa interessare tutti ... effettivamente fare uno still life "piatto" ad un certo punto non richiede né attrezzatura inarrivabile, né una professionalità "esagerata" ... e forse il "vero" fotografo sa aggiungere ben altro e lasciare che un macchinario, come in tanti altri casi ha fatto l'industria e la tecnologia, sostituisca un essere umano... la dove si tratta solo di meccanica e di prassi...
... però forse c'è altro da dire, da considerare.
Dite? Considerate?
PS
Volevo proporre questo argomento, che mi sembrava più in topic lì, in "fotografia da studio" still life, foto industriale, ecc.
Però mi pare sia pressoché obbligatorio postare con una foto e così eccomi qui.
Casomai chiedo ai moderatori di spostare, se lo ritengono opportuno! _________________ Guardate gli abusi commessi dal perfido Navar, cliccando QUI. |
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Navar utente attivo

Iscritto: 04 Mgg 2004 Messaggi: 614 Località: Belluno
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Inviato: Mer 23 Mgg, 2007 9:06 am Oggetto: |
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Credo che questi apparecchi e chi li usa si meritino reciprocamente. , non lo dico con l’astio del fotografo professionista che si vede portare via il lavoro da una scatoletta, ma con un po’ di tristezza, la stessa di chi mangiando il minestrone di verdure in scatola preso al supermercato, ricorda con nostalgia quello della mamma.
Tranquilli, non partirò con un’ arringa contro l’industrializzazione spinta che “desatura” tutto… Come ho detto al maestro Yodo, quelli di cui si parla sono dispositivi per chi non ne sa molto di fotografia e nemmeno ne vuole sapere nulla, ma vuole comunque un risultato decente. E il risultato decente c’è in effetti, pare.
Certo, bisogna contestualizzare la parola “decente” con le odierne tendenze di mercato spicciolo, e appunto di moderna industrializzazione.
Detto questo, l’apparecchio rimane ottimo per il solo uso per il quale è stato progettato, ovvero la creazione di immagini da archivio o catalogazione, come ha ben detto il maestro Yodo, e ben venga, come ben vengano tutte le novità tecnologiche, soprattutto se consente a qualcuno di risparmiare qualche soldarello.
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Pietro Bianchi utente attivo

Iscritto: 11 Mar 2006 Messaggi: 2685 Località: Parma
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Inviato: Mer 23 Mgg, 2007 5:01 pm Oggetto: |
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"FOGRAFIA A 300 DPI"
minchia lo voglio subito errori di italiano compresi!
anche 30 pixel per 30 però possono essere a 300 dpi, che cazzo vuol dire! svegliaaaaaaa!!! _________________
Dicono di lui:"Io molte minchiate le vedo nelle gallerie di chi ha scritto, roba da vomito, immaginette di poco valore, non certo fotografia, forse nemmeno va bene stare su questo sito, ci vorrebbe "image4u" per lo squallore, queste immaginette avranno una durata misera, anche per il suo creatore, niente rimarra' perche' niente era." "tra l'altro non nego che tanti che fanno delle emerite porcherie [...] sono quelli che hanno imparato a paciuccare le loro foto insignificanti, a metterci su un po di effetti con PS e le presentano come capolavori incredibili"
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federico87 utente attivo
Iscritto: 22 Apr 2007 Messaggi: 900
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Inviato: Mer 23 Mgg, 2007 9:09 pm Oggetto: |
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Quello dei gioielli l'avevo già visto ma mi mancavano alcune chicche come le tecniche ti telemacrofotografia, la stampa in scala 1:1 e il perchè non usare l'impostazione macro sulla propria compatta
Poi non so per il catalogo interno va più che bene, ma se dovessi convincere i clienti ad acquistare i miei gioielli forse varrebbe la pena pagare qualcuno che ne sappia qualcosina in più |
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al1963 nuovo utente
Iscritto: 03 Giu 2007 Messaggi: 3
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Inviato: Gio 02 Ago, 2007 3:15 pm Oggetto: |
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Innanzitutto mi scuso con tutti (partecipanti e moderatori) se questo messaggio finisce nel posto sbagliato: è la prima volta che partecipo ad un forum, malgrado la mia non più verde età.
Leggo che vi ponete delle domande sulla validità sulle light box, che dai vostri messaggi sembrerebbe non abbiate mai usato, mentre da alcuni mesi la uso spesso (oltretutto in seguito alla lettura dei vostri messaggi), e volevo darvi qualche dritta basata sulla mia esperienza.
Fotografo da circa il 1980 e dal 1991 ho iniziato a fotografare gioielli in studio, Inizialmente con la reflex135, sono passato quasi subito al banco ottico 6x9 e solo recentemente (2000) ho iniziato con le camere digitali.
Non è una gran questione di camera (se sei in grado di fargli fare quello che hai in mente e la macchina lo può fare), il vero problema è sempre stato il controllo dei riflessi e tenere nella giusta posizione il gioiello (con colla, fil di ferro, spilli, anime di plexiglass, clips, gommapane...).
Per avere uno scatto decente perdevo mezz'ora a posizionare piani trasparenti (e tenerli puliti) con sotto i loro sfondi, disporre luci, pannelli
riflettenti, tende di diffusione.
Poi la menata di bloccare i soggetti nella giusta posizione: una volta ho fatto una (UNA SOLA) foto con 64 palline e gancetti d'oro (semilavorati per collane) e per metterli in posizione ci ho messo un'ora!
Quindi il posizionamento della fotocamera: scegli l'angolo e la distanza da cui riprendere, poi in quel posto devi mettere la fotocamera col trepiede (regola le gambe, l'altezza colonna, l'angolo della testa), e con un banco ottico avevi anche da regolare il tiraggio fra le piastre, basculare e decentrare opportunamente ecc.
Finalmente lo scatto, ma non è finita lì... alla fine veniva la rottura della pulizia: tutte le schifezze (in genere la colla a caldo o raramente, quando
gli oggetti erano leggeri, la gommapane) che avevo usato per fissare i gioielli andavano cancellate con la scontornatura di PhotoShop dalla foto, e dovevo ripulire (con il daino da occhiali) anche i gioielli ed il piano.
DUE PALLE!!!! Una foto decente richiedeva da 1 a 2 ore di lavoro (alcune volte di più), e il costo al cliente andava di conseguenza alle stelle, col risultato che gli orafi o mi facevano fotografare un modello su venti, o mi chiedevano una foto con decine di soggetti ripresi (con evidente maggior lavoro di preparazione) e poi quando gli chiedevo 100.000 Lire per una foto che mi aveva chiesto un giorno di lavoro, non tornavano più.
Ovviamente qualsiasi soluzione sarebbe stata la benvenuta, se appena mi riusciva a velocizzare il grosso del lavoro, che erano i cataloghi e iniziavano i siti web (la richiesta di foto molto creative, per manifesti, copertine cataloghi, pagine pubblicitarie è l' 1% del lavoro, non illudetevi).
Ho iniziato a vedere cosa offriva il mercato, e la prima lightbox (fatta in USA) che ho visto sembrava un fornetto delle brioches, e si fotografava da un buco di sopra, a distanza e angolo fisso.
Non mi sembrava un gran miglioramento dalla colonna reprofotografica con le 4 lampade (che si usa mettendo fra gioiello e lampade il cono di carta velina) tranne che per il fatto che non si incendiava come mi successe con la velina (le lampade ad incandescenza azzurrate scottano .
Risolveva il problema dei riflessi, ma bisognava comunque fissare i gioielli e l'obbligo di fotografare da un punto di vista fisso mi sembrava inaccettabile (anche la colonna repro che ha l'angolo verticale fisso, l'ho abbandonata quasi subito per tornare al vecchio trepiede).
Per questo motivo non l'ho comprata anche perchè costava un botto e quindi di più non saprei dirvi, ma ce ne sono diverse ancora in giro, oltre alle americane, anche di cinesi (moderatori, si possono scrivere le marche?).
Mi è ritornata la curiosità quando ho letto il post del maestro Yodo San, e ho visto i siti: fra le due ho trovato più interessante quella italiana (ma poi
perchè se una ditta è Italiana deve per forza scegliere un nome inglese come Four Pro ...) mentre non mi piaceva molto di quella francese per il punto di vista fisso, solo dalla verticale: se fotografa dallo sportello aperto, il metallo sarebbe coperto di riflessi neri (ragazzi, già è molto se i francesi ci fanno una pagina in Italiano, e state a questionare sulla grammatica...)
Ho contattato la Fourpro (questo nome l'ha già scritto il maestro Yodo San, se sul forum non si può è colpa sua) di cui aveva colpito il fatto che
avessero trovato una soluzione che consentiva di riprendere il gioiello da qualsiasi angolo, con qualsiasi rotazione, in modo molto più semplice del trepiede.
Molto interessante era anche la semplicità (= economicità all'acquisto) con cui avevano ottenuto una diffusione della luce così omogenea che non si aveva nè l'ombra sotto, nè l'effetto silouette tipico del controluce: il soggetto era scontornato dal bianco dalla luce della lightbox, ma era correttamente esposto e non servivano più i fissaggi, perchè una foto senza le ombre si gira come vuoi.
L'ho comprata, me la ero fatta adattare per la mia reflex (le Fourpro vengono vendute soprattutto per le bridge, poi ho capito il perchè...)
Il vantaggio è che avevo le foto che servivano nel 99% dei casi in pochi minuti (più che altro il tempo per il download), mentre il problema che non avevo più i 50-70 Mpixel equivalenti della mia 6x9 ma i miseri (ma per quando l'ho comprata, piutttosto costosi) 6Mp della d-reflex lo sentivo solo nelle stampe oltre i 20 cm.
Questo problema l'ho risolto "giuntando" diverse fotografie a 6 Mp, per di più prese da diversi punti di vista.
Con la reflex non era molto comodo lavorarci, dovendo tenere l'occhio attaccato all'oculare e quindi girando con la testa intorno al soggetto.
Così ora ho seguito il consiglio del costruttore di adottare una camera bridge (Canon S5-IS) e il loro programma per telecomandarla dal portatile: il lavoro è diventato più semplice e veloce ed ora vado con l'apparecchio dai gioiellieri, invece di farmi portare i gioielli in studio (cosa rischiosissima, alle volte erano così sconsiderati da venire con centinaia di milioni in merce).
Questo è un vantaggio non da poco, con i gioielli: gli orafi ti fanno fare molte più foto ("intanto che è già qui...") e non si rischia di essere rapinati dei gioielli (non credo che ci sia neppure uno studio fotografico con le doppie porte blindate, mentre gli orafi ce le hanno tutti).
Fortunatamente a me non è mai successo: l'unico mio merito per questo è un'estrema riservatezza, solo gli orafi sapevano cosa fotografavo e dove, e gli orafi che sono venuti non avevano qualche dipendente "mariuolo" che informasse gli "amici" quando la "roba" esce. Ma è successo ad altri, e venire minacciati a mano armata non è divertente; oltretutto, vuoi che già che ci sono, i rapinatori non ti freghino anche la tua attrezzatura, che non varrà quanto i gioielli, ma schifo non fa?
In questo forum ho letto alcuni commenti dubbiosi o sarcastici su chi usa questi apparecchi, che mi sono sembrati un pò superficiali, se fatti da un collega:
i fotografi professionisti sono artigiani, non artisti.
La fotografia commerciale professionale è semplicemente una fotografia che il committente sia contento di pagare (e questo include sia una qualità accettabile per lo scopo del committente e la ragionevolezza del prezzo), non cercare una fantomatica "qualità ASSOLUTA" che il committente non è in grado di apprezzare ma dovrà pagare perchè ci ha richiesto molto lavoro.
Non a tutti serve la Rolls Royce o la Ferrari, per molti va bene una utilitaria o un furgone. O anche una bicicletta. E non è solo una questione di prezzo: provate a fare un trasloco con la Ferrari, o andarci in cascina.
Per un gioiello, lo still-life da 32Mpxl con 2 ore di lavoro è inutile nel catalogo con 12 foto/pagina o nel sito web o sul certificato di garanzia grande come un francobollo.
Lì va benissimo la fotocamera compatta, la light box e 20 secondi di lavoro, scattando foto da 8Mpxl, che spesso hanno già troppa qualità, basta dire che un anello diam.20mm in un campo di 25x18mm ha un mostruoso 3200DPI che bisogna ridurre a valori più ragionevoli (in stampa ci devi andare con i 300dpi).
E c'è poco da storcere il naso, nessuno guarderà quelle foto con l'occhio del critico da mostra fotografica: dobbiamo SOLO far vedere al meglio possibile il soggetto (una foto chiara da capire e ricca di dettagli utili, senza orpelli ed evitando di andare così nel dettaglio da far vedere i difetti del gioiello, che ci sono sempre ma normalmente invisibili a occhio nudo)
Quando vogliamo esprimere tutta la nostra creatività, facciamo per noi stessi, non sulle foto commissionate, perchè bisogna anche vedere se:
a) siamo davvero degli artisti? Un mio vecchio maestro mi aveva detto che "si è artisti quando si crea qualcosa di nuovo che suscita emozioni, bravi artigiani quando si fa qualcosa di già noto che svolge bene lo scopo per cui è stato fatto (ciò vale sia per una foto che un orinale)": come fotografo mi basta già essere considerato un "bravo" artigiano!
b) non è che andiamo fuori tema, a far vedere quanto siamo fighi come fotografi? Ovvero se nostra "arte" della composizione, delle luci e dei riflessi occulta, rende ambiguo o falsa il soggetto, oppure distrae l'attenzione dell'osservatore, il committente deve essere contento? E ne ho viste tante di foto così...
Poi io predico bene e razzolo male (la passione per la fotografia, che ci rovina il "mestiere"), perchè qualche volta uso la light box con scopi pseudo-creativi, e devo dire che non è uno strumento di così "rigido", e si riesce a fare qualcosa d'interessante.
Immaginatevi la possibilità di controllare tutti i riflessi sulle superfici, da qualsiasi punto dello spazio circostante il soggetto. E lo fate a costo zero, con specchietti di carta stagnola, post-it neri e grigi attaccati nella piramide, piani trasparenti e sfondi di fantasia (le fotografie su carta, specie se B/N virate sono fantastiche).
Ovviamente non fate più le foto in 20 secondi, ci vuole qualche minuto per trovare la giusta composizione, ma comunque costa molto meno denaro, tempo e spazio che con le normali attrezzature da studio, progettate per soggetti di dimensione "fotomodella"
Come sempre, lo strumento tecnico dà delle possibilità, ma è l'utilizzatore che deve saperle usare e magari esplorarne e sperimentarne di nuove.
Se pensavate che una light box fa solo della luce bianca, siete un pò limitati di fantasia: una light box crea uno spazio (in miniatura) dove il fotografo può "disegnare le superfici interne" perchè queste "disegnino" dei riflessi e delle ombre sul soggetto. Oppure non farlo, e di tutte le sue possibilità ci si limita a sfruttare quella per cui di solito viene comprata: velocizzare e semplificare il lavoro.
Devo infine riconoscere che i tecnici della Fourpro sono persone competentissime e molto disponibili e tutte le volte che ho chiesto dei suggerimenti me li hanno sempre dati, addirittura quando ho chiesto delle modifiche o personalizzazioni me le hanno fatte.
Poi le mettono a disposizione di tutti, come la modifica per poter aprire la lightbox per usarla come pannello luci orientabile da studio (due piccioni con una fava!) o il foglio polarizzatore da usare come fondale variabile (da bianco a nero) senza riflessioni sul soggetto.
Per Federico: il fatto che la macrofotografia di gioielli va fatta con i tele è vero: prova a fare macro ad un anello usando il grandangolare, e te li troverai deformato dalla prospettiva e coperto di riflessi neri. Questo include la funzione "macro", che in quasi tutte le compatte forza lo zoom al grandangolare e un anello lo devi inquadrare da 3 cm.
Spero di avervi dato delle informazioni utili.
Mi piacerebbe che qualcuno condividesse con altrettanto dettaglio la sua esperienza PRATICA con le light box (di "esperti teorici" nei forum ne leggiamo anche troppi) e dei problemi/soddisfazioni nel passare dall'esoso PHOTOSHOP a GIMP, cosa che vorrei fare a breve.
Buon lavoro ai colleghi, buone foto agli amatori. E anche buone ferie a tutti. _________________ Alex 1963 |
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massimo729 non più registrato
Iscritto: 21 Lug 2004 Messaggi: 1683
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Inviato: Gio 02 Ago, 2007 5:14 pm Oggetto: |
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No comment... |
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federico87 utente attivo
Iscritto: 22 Apr 2007 Messaggi: 900
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Inviato: Ven 03 Ago, 2007 5:44 pm Oggetto: |
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al1963 ho letto tutto il tuo messaggio, sul discorso della fotografia commerciale condivido quello che dici ma quello che mi faceva ironizzare era un'altra cosa: l'idea che usando una lightbox e una compatta chiunque possa ottenere risultati "professionali" tu fotografi gioielli da una vita avrai un'enorme esperienza nel campo e presumo che sia in grado di saper adattare nel modo corretto gli strumenti di cui disponi per poter ottenere il risultato cercato, lightbox ce ne sono di vari tipi, in rete ci sono anche diversi tutorial per costruirle e nessuno dice che un professionista non debba usarle, ho qualche dubbio sul fatto che sia sufficiente la lightbox per ottenere un buon risultato invece.
La pagina della four pro del resto non sembra rivolgersi ad una clientela di professionisti ma ad una che del professionista vorrebbe farne a meno, quando alla fotografia di gioielli capisco benissimo perchè si utlizzi un tele, il mio era solo un discorso sul linguaggio usato e non è certo il linguaggio che userei per rivolgermi ad un professionista che da tempo opera nel settore, quanto piuttosto quello che userei per rivolgermi ad uno che di fotografia sa poco o niente _________________ Commenta la mia ultima foto: Artista di strada |
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Myglon utente
Iscritto: 28 Gen 2005 Messaggi: 169
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Inviato: Sab 04 Ago, 2007 7:52 am Oggetto: |
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Al1963 secondo me è un PR della FourPro...chissà...1 solo messaggio, e scritto per magnificare il prodotto...
...che tristezza... _________________ Canon 30d, 300d (corpo di riserva: onore al merito), qualche vetro, qualche accessorio da 2 euro. |
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federico87 utente attivo
Iscritto: 22 Apr 2007 Messaggi: 900
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Inviato: Sab 04 Ago, 2007 11:16 am Oggetto: |
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Non credo, il suo ragionamento non fa una piega, usare una lightbox con il supporto per la fotocamera incorporato è più comodo che usare fondali, flash, treppiedi e quant'altro e il risultato per una pagina di catalogo può essere più che accettabile, però come ha detto fotografa i gioielli da anni, non credo che uno che non ha nessuna esperienza fotografica riesca a ottenere i suoi stessi risultati usando la lightbox _________________ Commenta la mia ultima foto: Artista di strada |
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al1963 nuovo utente
Iscritto: 03 Giu 2007 Messaggi: 3
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Inviato: Sab 04 Ago, 2007 3:32 pm Oggetto: |
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Me lo auguro anch'io che non tutti possano fare le mie foto subito, se no sarei disoccupato!
In realtà la differenza la vedo soprattutto con le foto più ricercate (che mi chiedono svariati minuti di composizione all'interno della lightbox).
Sulle foto uniformi (standardizzate, noiose, piatte, definitele come volete), penso che chiunque sia dotato di normale intelligenza e volontà (quella necessaria a leggere un manuale) s'impara in fretta, fin troppo.
Il motivo è che uno strumento dedicato ti toglie gradi di libertà (da dover gestire col tuo tempo e la tua abilità/esperienza), come fa lo scanner (pensato solo per la carta, immagine piatta e ferma) rispetto alla fotocamera (pensato per riprodurre lo spazio, fermato nel tempo, su cui un pò puoi scegliere), e quest'ultima rispetto al pennello sulla tela (ci metti qualsiasi cosa ti venga in mente).
Quindi quasi chiunque è in grado di fare una scansione decente, parecchi fanno buone foto, ma veramente pochi saprebbero fare un quadro decente (non dico arte, anche solo una copia).
Gli studi fotografici "prefabbricati per qualcosa" si mettono a metà strada fra lo scanner (economicissimo perchè standard e fatto in milioni di pezzi) e lo studio fotografico tradizionale (che costa enormemente di più in acquisto, lavoro ed esperienza) e ci si mettono in modo diverso a seconda di come li hanno progettati.
Se dovete scegliere uno stumento di lavoro (anche la fotocamera), dovete pensate a questo aspetto dei "gradi di libertà" utili e quelli che vi faranno perdere tempo. In questo caso io cercavo qualcosa che mi lasciasse la libertà di scegliere l'inquadratura e si occupasse di farmi delle luci/riflessi/ombre decenti.
Ogni scelta è poi soggettiva, valutando cosa e come fotografo, quanti soldi e tempo ho, ecc.
Comunque il motivo per cui avevo postato è di scambiare idee con chi fa un uso "pseudo-creativo" delle lightbox con la gioielleria.
E trovare qualcuno che abbia voglia di raccontarmi la sua esperienza su GIMP
P.S. per Myglon:
Avevo scritto che era il mio primo post.
Ma il numero di volte che si apre bocca non determina la qualità di ciò che si dice, se no anche i rutti fanno migliorare la conversazione
Leggi bene quello che ho scritto, e pensa se un PR può avere queste conoscenze della fotografia professionale e sul settore orafo.
Ho postato per la prima volta perchè sono in ferie, e ho avuto quelle due ore necessarie per scrivere un messaggio che comunicasse qualcosa. Non faccio commenti da due parole / 10 secondi che servono solo ad incrementare la mia "credibilità del contatore elevato"
Della Fourpro posso dire abbastanza bene: spiegano quello che sanno (e qualcosina l'ho imparato anch'io, altre cose le facevo inconsapevolmente perchè era "più bello") e ascoltano e fanno ciò che gli chiedi (e qui penso di avergli io insegnato qualcosa).
Magari tutte le ditte con cui ho avuto a che fare facessero cosi. Comunque fino adesso i soldi sono andati da me a loro. Quanto potrei farmi pagare questo post? Dici che ci posso fare un business?
Grazie a tutti coloro che mi regaleranno un pò del loro tempo per insegnarmi qualcosa _________________ Alex 1963 |
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