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messa a fuoco e diaframma

 
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_Umbra_
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MessaggioInviato: Ven 12 Nov, 2004 1:36 pm    Oggetto: messa a fuoco e diaframma Rispondi con citazione

ho usato F 6.3, se avessi usato un F maggiore, avrei avuto una messa a fuoco del fiore più vasta e gli steli più indietro non sarebbero venuti sfuocati?

altra domanda:
da cosa dipende riuscire a mettere a fuoco più piani in generale? dalla larghezza dell'obbiettivo?
più il diaframam è chiuso e piu' aumenta la profondità di campo, quindi gli oggetti distanti tra loro risultano nitidi. corretto no?
in teoria, ma molto in teoria, un diaframma che tende a zero darà una profondità di campo che tende ad infinito?
allora sempre in teoria...
mi immagino il disegno delle lenti e vedo che la profondità di campo tende a diventare una linea, dalla parte opposta è uguale e istintivamente mi vien da pensare che "non ci stia l'immagine nella pellicola" cosa succederebbe?


se si avesse una lente del diametro di due metri, a pari chiusura si avrebbe più profondità.


io non sono per nulla esperto, tutto questo e' fantascienza? ho spiegato bene la domanda?



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edgar
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MessaggioInviato: Gio 18 Nov, 2004 10:15 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Diaframmi e Coppie Tempo-Diaframma


Il diaframma è una paratia regolabile, che serve a regolare la quantità di luce che passa attraverso l’obiettivo della fotocamera (sia digitale che a pellicola) e che quindi è in grado di raggiungere la pellicola o il sensore.

Ha normalmente la forma di un’iride, costituito da una serie di lamelle in numero variabile, il cui foro pupillare può essere regolato secondo le esigenze di ripresa. E’ collocato all’interno dell’obiettivo, tra una lente e l’altra.

L’apertura del diaframma (simbolo: f) è indicata da una scala logaritmica, in cui a numero minore corrisponde apertura maggiore.

Tale scala è la seguente:

1 - 1,4 – 2 – 2,8 – 4 – 5,6 – 8 – 11- 16 – 22 – 32 ecc.

Direi che però aperture più piccole di 32 si trovano solo nelle macchine a Banco Ottico (= f 64 e oltre).

E’ importante ricordare che tra un diaframma e il successivo più aperto, passa esattamente il doppio di quantità luminosa. Es.: f2,8 fa passare il doppio di luce di f4; f11 fa passare il doppio di luce di f16 ecc.

Ci sono poi, tra un diaframma e l’altro anche le frazioni (1/2 diaframma e 1/3 di diaframma). Es.: tra f2 e f2,8 c’è il mezzo diaframma 2,4. In alcuno obiettivi, sulla ghiera dei diaframmi esistono anche gli scatti relativi al mezzo diaframma.

Esiste una legge detta “Legge di reciprocità” che vale per le normali pellicole e per tempi di esposizione tra circa 1/1000 di sec e 1 secondo, che dice che: AL FINE DI IMPRESSIONARE CORRETTAMENTE LA PELLICOLA, È UGUALE DARE LUCE DI QUANTITÀ 1 PER UN CERTO TEMPO, PIUTTOSTO CHE DI QUANTITÀ 2 (CIOÈ DOPPIA RISPETTO AL CASO PRECEDENTE) PER UN TEMPO DIMEZZATO.
Riportato all’apertura di diaframma, la cosa suona così: invece di impostare per una certa pellicola e per una certa luminosità letta dall’esposimetro i seguenti valori: f 8 e 1/250 sec., posso impostare f5,6 (quantità di luce DOPPIA) e 1/500sec (tempo DIMEZZATO). Posso poi continuare: f4 e 1/1000 oppure in senso opposto f16 e 1/125 oppure f22 e 1/60 oppure ancora f32 e 1/30.

Tutte queste combinazioni hanno lo stesso valore ai fini della corretta esposizione della pellicola. Esse si chiamano: Coppie Tempo-Diaframma.

A qusto punto si potrebbe concludere che tutte le coppie si possono scegliere indifferentemente. Invece NON è così, poichè, anche se sono ASSOLUTAMENTE EQUIVALENTI per quanto riguarda la corretta esposizione sulla pellicola o sul sensore, hanno effetti diversi sull’immagine.

Introduciamo quindi il concetto di Profondità di Campo. La profondità di campo è la parte di campo inquadrato, nel senso della profondità appunto, che viene riprodotta “a fuoco” sulla pellicola o sul sensore.

Ad esempio se con determinate regolazioni ho una profondità di campo da 2 a 7 metri, vuol dire che tutto ciò che sto inquadrando e che sta tra 2 e 7 metri sarà a fuoco. Tutto che ciò che è più vicino o più lontano sarà sfocato.
La profondità di campo è INVERSAMENTE PROPORZIONALE ALL’APERTURA DEL DIAFRAMMA.
Cioè più il diaframma è chiuso e più è grande la profondità di campo, più il diaframma è aperto, più sarà ristretta la profondità di campo.

Ad esempio se sto usando un diframma f1,4 avrò certamente una cortissima profondità di campo, che invece sarà grandissima a f16 o f22, dove praticamente avrò tutto a fuoco.

A questo punto allora è chiaro che la mia scelta della Coppia Tempo-Diaframma potrà essere influenzata ad esempio dalla mia esigenza di usare tempi più o meno rapidi (ad esempio per “congelare” oggetti o persone in rapido movimento) che comporteranno allora diaframmi molto aperti. Es.: 1/1000sec. f2,8. Così facendo congelerò il movimento, ma avrò una ristretta profondità di campo.

Al contrario potrei avere l’esigenza, a parità di condizioni di luce, di avere a fuoco sia un soggetto in primo piano che lo sfondo: userò allora un diaframma chiuso con un tempo più lungo es.: 1/60 f11: la profondità di campo sarà elevata e quindi sarà tutto a fuoco, ma il tempo di esposizione risulterà piuttosto lungo, quindi eventuali oggetti in movimento potrebbero essere mossi.

Si tratta in sostanza ad ogni scatto di scegliere il compromesso migliore, secondo le esigenze di Profondità di Campo e di necessità di tempi più o meno rapidi.

In questo senso il diaframma ci aiuta a controllare con precisione la parte della foto che vogliamo avere a fuoco e quindi ben nitida, e la parte che vogliamo sfocata.

Gli obiettivi sulla ghiera dei diaframmi riportano una scala detta “scala delle profondità di campo” che ci indica, per una certa messa a fuoco e per ogni diaframma, l’estensione in metri della profondità di campo stessa.

Le fotocamere Reflex in genere poi consentono anche un controllo visivo della Profondita di Campo, chiudendo il diframma, tramite un tasto apposito, all’apertura effettivamente selezionata.

Spero di avere risolto i dubbi che sono stati espressi.

Ciao Edgar
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_Umbra_
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Iscritto: 28 Set 2004
Messaggi: 678
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MessaggioInviato: Gio 18 Nov, 2004 10:52 am    Oggetto: Rispondi con citazione

grazie moltissimo
mi hai spiegato tutto benissimo!
una pagina da stampare e mettere nella borsa della macchina fotografica!!

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seppia72
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MessaggioInviato: Gio 18 Nov, 2004 3:52 pm    Oggetto: diaframma Rispondi con citazione

ciao anch'io sono un principiante e la spegazione è molto chiara
ma per fotografare un panorama devo impostare F 8? (è il massimo per la mia fotocamera) e in questo caso che non ci sono soggetti in movimento l'otturatore a quanti secondi?

e per le foto in notturna?
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Ivanweb
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Iscritto: 30 Ago 2004
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MessaggioInviato: Gio 18 Nov, 2004 4:49 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Edgar è stato chiarissimo e ha spiegato alla perfezione il concetto di profondità e accopiata tempi/diaframmi. bravooo! Very Happy Ok! Ok!
A questo punto io lancio una nota a favore della mia Eos 300d su una funzione brillante messa a disposizione dalla canon. Presumo cmq che esista anche su tante altre fotocamere. Se c'è, assicuratevi di impararla bene perchè è fondamentale. Nella modalità Program, che hanno tutte le fotocamere, viene impostata al momento della messa a fuoco l'esposizione automatica consigliata. E fin qui è un normale punta e scatta, come si suol dire, lo sanno fare tutti. La differenza sta nella rotellina della ghiera della 300d che, con un semplice scatto, cambia l'accoppiata tempi/diaframmi aumentando l'uno/diminuendo l'altro e viceversa. FONDAMENTALE. Qui il fotografo che "pensa" fa la differenza, anche scattando in modalità quasi del tutto automatica e anche con pochi secondi a disposizione per inquadrare e studiare la foto. Se sto riprendendo un panorama, avrò cura in pochi attimi di girare la rotellina per chiudere il diaframma fino a conservare un tempo accettabile. Se sto riprendendo un ritratto, cambio l'accoppiata per aprire il diaframma e avere lo sfondo sfuocato. Etc.Etc.Etc.
Una piccola utilissima e immediata funzione che spesso sfugge (l'ho notato dai miei amici...) e che si sottovaluta, mentre invece permette di regolare correttamente e in modo personalizzato la profondità di campo che è alla base di tutta la foto. Per completare la chicca, c'è anche il tasto per l'anteprima della profondità di campo, che sottolinea quanto la Canon tenga in primo piano a questo fondamentale parametro della fotografia...

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Ivanweb
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Iscritto: 30 Ago 2004
Messaggi: 194

MessaggioInviato: Gio 18 Nov, 2004 4:50 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Edgar è stato chiarissimo e ha spiegato alla perfezione il concetto di profondità e accopiata tempi/diaframmi. bravooo! Very Happy Ok! Ok!
A questo punto io lancio una nota a favore della mia Eos 300d su una funzione brillante messa a disposizione dalla canon. Presumo cmq che esista anche su tante altre fotocamere. Se c'è, assicuratevi di impararla bene perchè è fondamentale. Nella modalità Program, che hanno tutte le fotocamere, viene impostata al momento della messa a fuoco l'esposizione automatica consigliata. E fin qui è un normale punta e scatta, come si suol dire, lo sanno fare tutti. La differenza sta nella rotellina della ghiera della 300d che, con un semplice scatto, cambia l'accoppiata tempi/diaframmi aumentando l'uno/diminuendo l'altro e viceversa. FONDAMENTALE. Qui il fotografo che "pensa" fa la differenza, anche scattando in modalità quasi del tutto automatica e anche con pochi secondi a disposizione per inquadrare e studiare la foto. Se sto riprendendo un panorama, avrò cura in pochi attimi di girare la rotellina per chiudere il diaframma fino a conservare un tempo accettabile. Se sto riprendendo un ritratto, cambio l'accoppiata per aprire il diaframma e avere lo sfondo sfuocato. Etc.Etc.Etc.
Una piccola utilissima e immediata funzione che spesso sfugge (l'ho notato dai miei amici...) e che si sottovaluta, mentre invece permette di regolare correttamente e in modo personalizzato la profondità di campo che è alla base di tutta la foto. Per completare la chicca, c'è anche il tasto per l'anteprima della profondità di campo, che sottolinea quanto la Canon tenga in primo piano a questo fondamentale parametro della fotografia...

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Enrico53
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MessaggioInviato: Ven 26 Nov, 2004 2:33 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

il diaframma è l'unica variabile visibile sulla fotografia, per quello è così importante! fa parte del linguaggio stesso dell'immagine. il tempo di posa, su soggetti fermi o in minimo movimento, direi che da 1/60° a 1/4000° e oltre, non cambia nulla
per quello io consiglio di impratichirsi da subito col suo utilizzo e con le variazioni della foto a seconda della profondità di campo, e utilizzare NON l'automatismo Program, anche se dotato della possibilità di shiftare, ma in automatismo semplice a priorita di (appunto) diaframma.
sperimentate sullo stesso soggetto varie soluzioni dalla tutta apertura alla massima chiusura e fatevi un bagaglio di esperienza che vi verrà utilissimo in questo bellissimo hobby!
Very Happy Very Happy Very Happy

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lhawaiano
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MessaggioInviato: Sab 11 Dic, 2004 1:43 am    Oggetto: Rispondi con citazione

bella edgar,mi hai chiarito non poche cose Ok!
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Marco Scotto
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MessaggioInviato: Sab 18 Dic, 2004 5:04 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

[quote="Enrico53"]il diaframma è l'unica variabile visibile sulla fotografia, per quello è così importante! fa parte del linguaggio stesso dell'immagine. il tempo di posa, su soggetti fermi o in minimo movimento, direi che da 1/60° a 1/4000° e oltre, non cambia nulla
per quello io consiglio di impratichirsi da subito col suo utilizzo e con le variazioni della foto a seconda della profondità di campo, e utilizzare NON l'automatismo Program, anche se dotato della possibilità di shiftare, ma in automatismo semplice a priorita di (appunto) diaframma.
sperimentate sullo stesso soggetto varie soluzioni dalla tutta apertura alla massima chiusura e fatevi un bagaglio di esperienza che vi verrà utilissimo in questo bellissimo hobby!
Very Happy Very Happy Very Happy[/quote]

Accolgo volentieri il tuo suggerimento.
Ho iniziato da poco a fotografare e voglio migliorare, per poter andare oltre alle solite "foto della domenica"

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