Studio fotografico...con gli "avanzi"

[Lux66]

Voglio raccontare una piccola esperienza.

Qualche anno fa "costruii" due corredi, un Contax e un Canon, completi di obiettivi, filtri, cavalletto...e soprattutto flash.
Il gioiellino era (e') un Nissin 4500GTE, purtroppo mai sfruttato per mancanza di occasioni.

Causa costi in eccessivo rialzo, negli ultimi tre o quattro anni avevo abbandonato la fotografia quasi del tutto, a parte le fotine delle vacanze fatte con una Coolpix 2100.

Da poche settimane felice possessore di una Fuji 9500, decido di iniziare a rispolverare il rispolverabile, nella fattispecie i flash.
Primo guaio: il pacco batterie del Nissin non ne vuol sapere di caricarsi, e non posseggo il portabatterie vuoto (scopriro' poi che due elementi su sei erano andati).
Secondo guaio: la servocellula ottica non vuol saperne di andare con il Canon...e questo gia' mi fa piu' imbestialire, visto che con lo Yashica va che e' una bellezza...

Nel frattempo, girando, scopro in una vetrina dell'usato un bel Metz 54mz3 che mi strizza l'occhiolino, mostrandomi con orgoglio il suo prezzo da urlo: 80 euro! Preso!!!!!!!

Quindi a quel punto avevo:
- Metz 54, perfetto
- Nissin 4500 con pacco batterie fasullo
- Canon 380 che non riescivo a sfruttare in remoto
- Yashica 220, un mulo!!!
Bella storia nevvero?

Fatti due conti, mi accorgo che il tempo di ricarica del Canon e' eccessivo, inoltre non ho uno straccio di possibilita' di variarne la potenza, con un NG pari a 30 dovrei tenerlo a 5-6 metri dal soggetto per usare un diaframma decente, e ho grossi dubbi che staccato dalla macchina escluda il suo automatismo...messo in quarantena in attesa di tempi migliori o di necessita' particolari.

Il pacco del Nissin e' sistemato in un quarto d'ora: via le batterie originali, dentro sei alcaline per prova dopo aver rimediato un paio di ferretti per sostituire i contatti saldati tra le batterie originali.
Terzo guaio: l'impugnatura del flash, dopo una ventina di scatti, BRUCIA!!!
Si, non riuscivo proprio a mettere la mano sopra alla parte in metallo, dove sono le batterie.
Levo al volo queste ultime per scoprire, con sollievo, che solo una di esse si e' veramente infuocata, quindi era semplicemente colpa di un elemento che non resisteva alla sollecitazione della ricarica (oddio, semplicemente...ho rischiato bello grosso, direi).
Da dire che ero anche preparato a questa evenienza, dato il tempo passato dall'ultimo utilizzo del flash e la sua concezione ormai superata (gia' il fatto che abbia 6 batterie dovrebbe mettere in guardia sulla sua richiesta di energia).

Dopo innumerevoli prove per capire se...avevo capito il meccanismo di regolazione del Nissin (ok che ho scritto una guida sui flash per Nadir, ma certi computer sono un casino anche per i piu' esperti senza manuale d'uso tra le mani per capirne i simboli), opto per una bella flashata su una parete col Metz a 1/2 di potenza, pilotato con la fotocellula, e il Nissin sul soffitto a bassa potenza (-4 stop).

Il risultato? Eccolo, uno dei miei sei gatti mentre fa il curioso.
Lo abbiamo chiamato Sfigatto per il suo colore scurissimo, da piccolo era completamente nero ed ora ha alcuni riflessi marroncini, ma bisogna guardarlo con attenzione per notarli.

Foto semplicemente ridotta di dimensioni senza alcuna correzione; anche se massacrata dalla compressione fa ugualmente vedere cosa si puo' ottenere con due flash letteralmente "rimediati" e senza spendere troppi soldi su ombrelli/bank/accessori vari, sfruttando quello che si ha a disposizione, muri compresi...

Morale: se l'amico/a bello/a vi chiede di fare dei ritratti, prima di correre in giro a cercare accessori strani guardatevi intorno per vedere se putacaso non abbiate gia' un bank "naturale" in casa...meglio ancora, sperimentate PRIMA che questi ve lo chieda, potreste avere qualche bella sorpresa


P.S. - Io stampo raramente le mie foto, questa credo proprio che sara' una delle eccezioni...e chisseneimporta dello sfondo.

[letturo]