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paolomac utente

Iscritto: 24 Gen 2006 Messaggi: 295 Località: torino
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Inviato: Sab 17 Feb, 2007 6:53 pm Oggetto: la "decadenza" della fotografia |
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Sarei lieto di confrontarmi con qualche amico su un tema che mi sta intrigando:
Ho notato, guardando soprattutto le foto inviate ai contest di questo forum, ma non solo, che, sempre più spesso, le immagini discendono da una "scena costruita".
Mi chiedo, se è vero che la fotografia è tra le arti quella che maggiormente ha rapporto con la realtà, perchè costruire un'altra realtà? o deformarla? Non ce n'è abbastanza in giro?
Io cerco, quando fotografo, di "ritagliare" un pezzo di mondo, isolandolo nello spazio e bloccandolo nel tempo, in modo da ottenere una immagine che abbia come contenuto fondamentale una bella FORMA (magari ci riuscissi...).
Naturalmente, tutto è sfumato e non pretendo di creare categorie assolute (bene-male), ma mi pare che in questo consista l'essenza della fotografia, così ho letto, così mi pare facessero i maestri.
Allora mi chiedo se sia giusto, nel campo della fotografia (giacchè nella pittura il discorso è ben diverso), modificare la realtà per ottenere una scena che non sarebbe mai esistita al fine di "dire" qualcosa di preciso, che mi serve.
Il contenuto extraformale, in questi casi, risulta ovviamente prevalente e vengono premiate immagini in cui i valori formali sono modesti e il simbolismo è alto.
(l'esempio più eclatante è l'ultimo contest <musica!>, che potreste andare a vedere http://www.photo4u.it/viewtopic.php?t=161331: le prime tre classificate - e fino alla 5a - sono immagini di "realtà costruita" e quelle premiate dalla critica... pure http://www.photo4u.it/viewtopic.php?t=165525 .)
Forse sono io che sbaglio o che sono rimasto un po' indietro, ma non riesco ad immaginare H.Cartier Bresson che dispone oggetti o persone per poterli fotografare, o A.Adams che distorce un albero perchè nella foto starebbe meglio una diagonale...
Qualcuno vuol contribuire?
p
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_________________ paolomac
Nikon D70 (12-24, 24-120 e...un super 50mm F1.4!)
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teod utente attivo

Iscritto: 06 Feb 2004 Messaggi: 4902 Località: Milano
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Inviato: Dom 18 Feb, 2007 12:06 am Oggetto: |
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Dalì che dipinge una natura morta così come è?
Les Damoiselle Sans Merci dipinte da Picasso come un ritratto del 700?
Michelangelo ha mai visto la scena della Pietà?
Asimov ha mai vissuto ciò che ha scritto?
Mozart ha mai sentito ciò che ha composto prima di comporlo lui stesso?
La fotografia può essere rappresentazione della realtà fine a se stessa, può essere rappresentazione mirata della realtà, così come può essere rappresentazione della propria fantasia e uno strumento di comunicazione. Chi può giudicare quale di questi scopi rappresenta esattamente la fotografia?
A mio avviso nessuno; sta solo al nostro gusto personale, alla nostra cultura e alla "potenza" dell'immagine stessa comunicare cosa significa la fotografia.
Ogni rappresentazione della realtà prodotta da un uomo è filtrata dall'abilità, dalla coscienza, dalla sensibilità, dall'intelletto e dal subconscio; impossibile giudicare cosa sia giusto o sbagliato; si può dire cosa ci piace e cosa no, anche a prescindere dagli aspetti formali.
Ciao
_________________ Teo - https://instagram.com/teod |
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paolomac utente

Iscritto: 24 Gen 2006 Messaggi: 295 Località: torino
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Inviato: Dom 18 Feb, 2007 1:27 am Oggetto: |
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Dalì, Picasso, Asimov, Mozart... ok. infatti parliamo di pittura, letteratura, musica... tutte arti che usano la realtà come spunto, ma che dalla realtà sono più o meno lontane.
Io parlavo di fotografia.
Citazione: | Chi può giudicare quale di questi scopi rappresenta esattamente la fotografia? A mio avviso nessuno; |
Penso che non sarebbe male invece avere un'idea di cosa rappresenta la fotografia. Non credo che possa "essere tutto" e tutto con egual valore.
Avere un'idea mi pare meglio che non averla.
Sapevo comunque che la mia opinione non sarebbe piaciuta molto.
Oggi è molto di moda l'attitudine del tout va bien: va bene questo, va bene quello, basta che ti piaccia, che ci provi gusto.
Per carità, ognuno è libero di fare e dire tutto quello che gli pare (grazie a Dio), questo non toglie che tra esseri pensanti si possa discutere del valore delle scelte, proprie ed altrui.
Se ci limitiamo a quello che ci piace o no, senza un parametro di riferimento, i nostri giudizi sono quantomeno arbitrari, se non completamente inutili e di sicuro ben poco interessanti.
L'arte di Picasso è, come tutte le forme d'arte, strettamente imparentata con la FORMA, molto meno con la realtà. Nella pittura l'artista dipinge soprattutto la realtà che ha dentro, non quella che vede, da corpo ai suoi pensieri, ai desideri, ai sogni. E' l'opera dipinta che diventa reale, a posteriori.
L'arte di Cartier Bresson consiste invece nella capacità di trovare la FORMA dentro la vita reale, isolarla, interpretarla, leggerla, raccontarla, renderla poetica, geometrica, scandalosa, ironica... tutto quello che vuoi, ma non cambiarla.
E' un'altra cosa.
Se intervieni sulla relatà e la modifichi in qualche modo, la rendi "falsa" e facendo questo ti allontani più o meno dall'essenza della fotografia... credo.
Esiste un filone della fotografia, lo still life, che consiste nel disporre le cose in modo da poterle fotografare con profitto, ma si imparenta, tranne rare eccezioni, con l'immagine commerciale e pubblicitaria. Mi sembra un'altra cosa.
Capisco che sia più semplice dire che va tutto bene e che si può fare tutto, ma mi pareva interessante discutere sullo "specifico della fotografia", sulla sua unicità e sul suo valore.
Troppo ambizioso? Troppo manicheo?
Hai parlato di potenza dell'immagine... che potenza trovi nelle foto che ho citato? Quali particolari valori formali?
La potenza di un'immagine consiste nella sua FORMA: luce e ombre, colore, saturazione, linee e masse, rapporti cromatici e/o dimensionali, sfocati e mossi, bianchi e neri, studium e punctum, primi piani e sfondi, movimento e immobilità...
Tutto questo c'è, quasi dovunque. Basta essere così bravi e attenti da trovarlo.
Se non se ne è capaci, spesso, si viene tentati di costruire un teatrino ad hoc, si viene tentati di inserire ideologia o retorica, filosofia o protesta. Queste faccende spesso sono più pesanti della forma e prendono il sopravvento.
Ecco, trovo che questo modo sia MENO fotografia del primo.
Ciao
p
_________________ paolomac
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teod utente attivo

Iscritto: 06 Feb 2004 Messaggi: 4902 Località: Milano
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Inviato: Dom 18 Feb, 2007 1:52 am Oggetto: |
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Non mi piacciono gli schemi a senso unico come il tuo... qualsiasi forma di espressione dal mio punto di vista deve essere libera.
La fotografia è solo un mezzo, che poi sia legato più o meno alla realtà sta al fotografo deciderlo.
Molti paesaggisti cercano per parecchio tempo la luce perfetta per immortalare la realtà, alcuni usano filtri, altri flash colorati... eppure quello che intendono fare è rappresentare la bellezza del paesaggio reale; così come Cartier-Bresson, ma anche altri, la bellezza della realtà.
La potenza di un'immagine NON può consistere solo nella forma, sarebbe troppo riduttivo. Cartier Bresson cercava le sue immagini, così come molti reporter; la loro abilità non sta solo nel comporre formalmente un'immagine, ma anche nel scegliere l'istante.
Se fosse per te staremmo ancora a guardare ritratti di nobili, pitture rupestri o a guardare la proiezione su un muro di un treno che si avvicina?
Dal mio punto di vista la fotografia diventa arte quando comunica, quando prende vita davanti allo spettatore e questo succede non solo quando la tecnica è perfetta, quando la forma è studiata, quando le regole sono rispettate, ma quando c'è qualcosa in più; poco importa se il tutto è costruito o teatralizzato, tutti gli elementi devono esprimere qualcosa che trascende dalla tecnica e dalla forma che non devono assolutamente essere il centro d'interesse.
Le foto da te citate non mi piacciono; ad altri evidentemente sì; ma la maggior parte mi paiono tecnicamente curate... ma non sono un professore, né un critico per cui non posso giudicarlo "formalmente"...
Trovo l'idea di "contest fotografico" concettualmente sbagliata, ma questo è un altro discorso.
Ciao
_________________ Teo - https://instagram.com/teod |
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paolomac utente

Iscritto: 24 Gen 2006 Messaggi: 295 Località: torino
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Inviato: Dom 18 Feb, 2007 10:22 am Oggetto: |
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Citazione: | Molti paesaggisti cercano per parecchio tempo la luce perfetta per immortalare la realtà, alcuni usano filtri, altri flash colorati... eppure quello che intendono fare è rappresentare la bellezza del paesaggio reale; così come Cartier-Bresson, ma anche altri, la bellezza della realtà. |
Sottoscrivo in toto
Citazione: | Cartier Bresson cercava le sue immagini, così come molti reporter; la loro abilità non sta solo nel comporre formalmente un'immagine, ma anche nel scegliere l'istante. |
sottoscrivo completamente!
Citazione: | La potenza di un'immagine NON può consistere solo nella forma, sarebbe troppo riduttivo |
Qui non sono più d'accordo
Per me è proprio la forma della foto a costituire la sua essenza.
Tu dici
Citazione: | poco importa se il tutto è costruito o teatralizzato |
poco importa se il risultato formale è straordinario, se no hai fatto una operazione un po' kitch, hai messo insieme un teatrino falso per ottenere un risultato mediocre.
No, non sono un retrogrado nostalgico (ritratti di nobili e pitture rupestri).
Mi piace il futuro, la tecnica e anche la fotografia.
Non mi piaciono le foto finte e brutte. Preferisco uno scatto vero, anche se tecnicamente non perfetto che dica qualcosa formalmente, che si faccia guardare e che mi emozioni.
Se conosci le foto di Ansel Adams (alberi, solo alberi, fortissimamente alberi...) capisci cosa vorrei dire: non c'è intervento dell'artista sulla natura, c'è la grandissima capacità di "trovare" una bella forma e di evidenziarla.
Vedi, siamo d'accordo anche sulle foto del contest (non piacciono a nessuno dei due).
Poi ho guardato la tua galleria che, al contrario mi piace molto. Non ci sono scatti "costruiti". Nelle belissime foto <gente di milano> hai fatto proprio quello che intendo io: hai pescato nel panorama della città pezzi di forma molto belli (mi piaciono molto la 3, la 4, la 6...)
Hai sentito il bisogno di mettere le mani sul reale per ottenere un risultato? O hai "soltanto" scelto nel mucchio quello che ti colpiva isolandolo ed esaltandolo.
Mi pare che siamo più d'accordo nella sostanza che a parole.
Forse a volte le parole complicano.
Si fa per approfondire...
_________________ paolomac
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paolomac utente

Iscritto: 24 Gen 2006 Messaggi: 295 Località: torino
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Inviato: Dom 18 Feb, 2007 11:49 am Oggetto: |
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Vorrei portare un altro contributo.
"Henry Carteir Bresson ...grazie a una straordinaria inventiva riuscì a dimostrare che un fotografo poteva manipolare il mondo con la stessa libertà con cui uno scultore modellava la creta, fingendo di non aver toccato nulla." (Peter Galassi, responsabile del dipartimento di fotografia del MoMa di NY)
Vedi allegato: un bimbo che gioca diventa un'immagine di estasi...
Ancora Galassi che parla del lavoro di HCB:
Un colpo di bisturi che recide un frammento di percezione, ricollocandolo nel regno dell'immaginazione...
Una rete che cattura il senso dell'evento all'interno del fotogramma, suggerendo il contesto assente...
E ancora: la precisa organizzazione delle forme è soltanto la premessa indispensabile per una fotografia ben congegnata, la fotografia deve avere qualcosa da dire su un determinato argomento...
(ecco il contenuto extraformale, il secondo momento)
le immagini che allego mi servono solo per far capire come si possa creare una immagine artistica partendo dalla realtà reale, senza manometterla.
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_________________ paolomac
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Gino Quattrocchi utente attivo

Iscritto: 05 Giu 2004 Messaggi: 3785 Località: Torino
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Inviato: Dom 18 Feb, 2007 12:38 pm Oggetto: |
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Il fatto è che sono totalmente d'accordo con teod
non saprei cos'altro aggiungere......
La questione è stata dibatutta per anni e sinceramente io non ne posso più
preferisco fotografare... e lo faccio come piace a te
anch'io ritaglio con i miei occhi ciò che è li ed aspetta di essere fotografato e reso visibile per come solo io in quel momento lo sto vedendo
Ma amo anche le follie che Newuton immaginava e poi ricreava in un set per mostrarle a tutti...( cito lui ma è pieno di artisti così ).
Non è il mio genere ma lo ammiro
Se poi altri lo scimmiottano o a mio avviso sono artefici solo di cose bruttine o di cattivo gusto......che vuoi farci... non tutti sono dei grandi neppure quelli come me e te che ritagliano solo bellissime forme dal reale....ma a volte le cose che producono son veramente povere o insignificanti( a me capita spesso)
Se la questione sono le capacità personali non c'è molto da discutere
Cos'è poi la "vera" fotografia......non lo so..
Faccio solo due distinzioni
foto tradizionale e arte digitale in tutte le loro sfumature ( ricordiamoci però che nche nell'era analogica si interveniva pesantemente)
Alla fine si hanno immagini da guardare
nell'uno o nell'altro caso abbondano capolavori o emerite schifezze.....
PS
trovo magnifiche le prime 4 foto del contest, semplicità e sintesi ma anche creatività e immaginazione, tecniche ottime e risultati estetici veramente pregevoli.....
anche se mai e poi mai mi sarebe venuto in mente di fare scatti così e ribadendo tutta la mia idiosincrosia nei confronti di qualsiasi concorso fotografico
_________________ Fotografare è porre sulla stessa linea di mira
la mente gli occhi ed il cuore
è un modo di vivere"HCB. |
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teod utente attivo

Iscritto: 06 Feb 2004 Messaggi: 4902 Località: Milano
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Inviato: Dom 18 Feb, 2007 1:52 pm Oggetto: |
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paolomac ha scritto: |
Citazione: | La potenza di un'immagine NON può consistere solo nella forma, sarebbe troppo riduttivo |
Qui non sono più d'accordo
Per me è proprio la forma della foto a costituire la sua essenza.
Tu dici
Citazione: | poco importa se il tutto è costruito o teatralizzato |
poco importa se il risultato formale è straordinario, se no hai fatto una operazione un po' kitch, hai messo insieme un teatrino falso per ottenere un risultato mediocre.
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Non sempre le foto costruite sono finte e brutte; anzi, più spesso di quello che immaginiamo, il fotografo interagisce direttamente con la realtà in vari modi fino alla completa costruzione di una realtà che esiste solo nella fantasia del fotografo stesso.
Newton mi piace, eppure le foto che ha scattato sono nella maggior parte costruite: prende due realtà distinte, la modella e l'ambientazione, per unirle e creare una nuova realtà che esiste solo nella fotografia, ma che rafforza contemporaneamente soggetto e ambientazione.
Poi l'esempio classico ... Robert Doisneau con una delle foto più famose del secolo scorso:
paolomac ha scritto: | Poi ho guardato la tua galleria che, al contrario mi piace molto. Non ci sono scatti "costruiti". Nelle belissime foto <gente di milano> hai fatto proprio quello che intendo io: hai pescato nel panorama della città pezzi di forma molto belli (mi piaciono molto la 3, la 4, la 6...)
Hai sentito il bisogno di mettere le mani sul reale per ottenere un risultato? O hai "soltanto" scelto nel mucchio quello che ti colpiva isolandolo ed esaltandolo.
Mi pare che siamo più d'accordo nella sostanza che a parole.
Forse a volte le parole complicano.
Si fa per approfondire... |
Innanzitutto ti ringrazio per l'apprezzamento.
Personalmente fotografo un po' di tutto: quello che voglio, quello che mi capita e quello che vado a cercare. Se tra le mie foto ne hai trovate poche costruite è solo perché non sono così bravo da poter gestire sia il mezzo espressivo, sia il soggetto e di intervenire sulla realtà per modificarla a mio piacimento per dare risalto alla mia idea "fotografica". Ci sono però artisti che sono molto bravi in questo.
Ovviamente la costruzione non deve prevalere sulla forma (intesa come rispetto della "bellezza oggettiva", fatta di regole), così come la forma non deve prevalere su tutto il resto.
Ciao
_________________ Teo - https://instagram.com/teod |
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paolomac utente

Iscritto: 24 Gen 2006 Messaggi: 295 Località: torino
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Inviato: Dom 18 Feb, 2007 3:58 pm Oggetto: |
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Ok siamo completamente d'accordo nei fatti, fatte le debite proporzioni giacchè, almeno per me, la teoria e le aspirazioni sono ben lontane dai risultati... purtroppo.
Probabilemente il mio è un atteggiamento un po' troppo manicheo e intransigente. Spesso mi capita.
A leggere l'equilibrio di Gino me ne rendo conto.
Grazie
ciao
_________________ paolomac
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claudiom non più registrato
Iscritto: 05 Lug 2004 Messaggi: 5459
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Inviato: Dom 18 Feb, 2007 6:35 pm Oggetto: |
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Per me c'è un errore iniziale: pensare che un pezzo di carta macchiato in qualche modo sia la riproduzione della realtà.
La fotografia sembra la realtà, sembra solo.
Dà l'impressione che quel che si vede sia proprio così nella realtà.
Ma anche un quadro di Canaletto dà quella impressione, non è una questione di fotografia ma di modi di fare.
Se si sta in certi parametri mentre si raffigura qualcosa con uno strumento bidimensionale (matita, leica, pennello) si da l'impressione che sia veridico.
Qualsiasi immagine i cui pezzi costitutivi siano inferiori a due decimi di millimetro, che raffiguri in modo realistico qualcosa che si possa presumere esistente in base all'esperienza comune, che abbia una certa ridondanza che aiuti al senso di casualità ci darà l'impressione che la cosa esista o sia esistita nella realtà.
Quando certi commentatori naif di qui dicono di un HDR mal fatto che sembra un quadro stanno proprio dando ragione a questo, non sembra vero perchè manca qualcuno dei parametri che ho scritto sopra.
Ciao, Claudio.
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bigiagia utente attivo

Iscritto: 18 Set 2005 Messaggi: 1793 Località: milano
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Inviato: Lun 19 Feb, 2007 1:03 am Oggetto: |
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Paolo, la realtà non esiste, esistono solo delle costruzioni della realtà.
Se io e te assistiamo ad un evento in prima persona e poi ne facciamo una relazione, sicuramente ci saranno due versioni di quell'evento, simili,
ma diverse. Da ciò si deduce da una parte che l'evento non è una verità assoluta, ma dipende da come e da chi l'ha visto, e dall'altra che l'evento esiste solo perchè qualcuno ha assistito all'evento. Se nessuno fosse presente all'evento, l'evento non sarebbe reale, cioè non esisterebbe,
anche se di fatto può essere accaduto. Dato che la realtà è quindi
solo una nostra costruzione, la fotografia cosa può essere?
Traine tu le conclusioni
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claudiom non più registrato
Iscritto: 05 Lug 2004 Messaggi: 5459
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Inviato: Lun 19 Feb, 2007 9:01 am Oggetto: |
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Penso che chiunque, sul web o anche dal vero, faccia delle affermazioni molto assertive e per nulla oggettive debba premettere che sono idee sue e non la verità assoluta.
Ciao, Claudio.
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bigiagia utente attivo

Iscritto: 18 Set 2005 Messaggi: 1793 Località: milano
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Inviato: Lun 19 Feb, 2007 3:11 pm Oggetto: |
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claudiom ha scritto: | Penso che chiunque, sul web o anche dal vero, faccia delle affermazioni molto assertive e per nulla oggettive debba premettere che sono idee sue e non la verità assoluta.
Ciao, Claudio. |
Mi sembra ovvio e sottinteso!
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claudiom non più registrato
Iscritto: 05 Lug 2004 Messaggi: 5459
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Inviato: Lun 19 Feb, 2007 8:01 pm Oggetto: |
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Scusa, Bi., ma in uno luogo come questo in cui spesso si parla di dati tecnici oggettivi, anzi se ne ricerca l'oggettività, può risultare incerto, per me lo è, che poi in un altro momento si esprimano proprie opinioni senza premetterlo.
Ma magari sbaglio.
Ciao, Claudio.
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bigiagia utente attivo

Iscritto: 18 Set 2005 Messaggi: 1793 Località: milano
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Inviato: Mar 20 Feb, 2007 12:56 pm Oggetto: |
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Claudio, dipende dalla discussioni. Alcune sono più tecniche e oggettive,
altre, come questa, altre sono più, mi vien da dire, filosofiche, ma non so
se è il termine giusto. Poi, se tu dici che Dio non esiste, sei tu che lo dici,
a meno che sia una citazione, e quindi te ne assumi la piena responsabilità.
Firmare un documento dove si dice " dio non esiste" o " per me dio non esiste", credo sia la stessa cosa, visto che c'è sempre sotto la tua firma.
Non ti sembra? Certo, per come la vedi tu, la puntualizzazione sarebbe più precisa.
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roiter utente attivo

Iscritto: 05 Feb 2004 Messaggi: 13523 Località: Brianza
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Inviato: Gio 22 Feb, 2007 12:48 am Oggetto: |
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L'argomento è stato dibattuto recentemente anche in area contest, Matteo77 ha la tua stessa visione fotografica ed ha avanzato all'incirca gli stessi dubbi.
Esprimo qui volentieri la mia opinione, nella veste di moderatore ed organizzatore dei concorsi fotografici di photo4u.it.
A mio avviso, non dobbiamo perdere di vista l'obiettivo che ci siamo preposti con l'introduzione dell'iniziativa, che è quello di dare la possibilità a tutti di sviluppare un progetto. Diamo un tema, e chi partecipa deve svilupparlo. Una volta tanto, non si fotografa quello che si vuole, si fotografa quello che ci viene chiesto. Per i più si tratta di un modo inusuale di avvicinarsi alla fotografia, e il fatto di metterlo sotto forma di competizione non serve tanto per stilare una sterile classifica quanto per offrire un'ulteriore possibilità... quella di avere anche un feedback (quanto più possibile neutro) sulla rispondenza alle aspettative del proprio lavoro.
Veniamo ora alle tue perplessità, che sono più che legittime.
A parte i colpi di genio (a volte ci sono, a volte no) a mio avviso quella del contest non è vera "fotografia", perchè per forza di cose è troppo imbrigliata... dal tema, dal regolamento, dal fatto che facilmente si finisce per cercare di fare foto che piacciano agli altri prima che a se stessi. Se preso con serietà può essere un bell'esercizio fotografico, che si può portare a termine indifferentemente seguendo un percorso piuttosto che un altro: costruirsi la propria bella scenetta still-life, vagare con la macchina al collo cercando il soggetto, appostarsi in un luogo propizio ed attendere il momento buono... insomma tutto fa brodo, non penso che ci sia una strada di serie A ed una di serie B per giungere al risultato... sono casomai i risultati ad essere di serie A o di serie B.
_________________ Canon 40D . 10-22 . 50/1.8 MK I . 70-300 DO IS . Sigma 20/1.8 EX DG . 17-70/2.8-4.5 DC
[ Ullalà che figo ] |
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bigiagia utente attivo

Iscritto: 18 Set 2005 Messaggi: 1793 Località: milano
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Inviato: Gio 22 Feb, 2007 2:12 am Oggetto: |
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Roiter non sono molto d'accordo. Non vedo perchè quella dei contest
non debba esere vera fotografia. Il tema non imbriglia, al contrario
stimola, allena la mente e l'occhio, impone delle scelte, una ricerca,
un fine, una disciplina. E pure sulla questione di cercare di fare foto che piacciano agli altri prima che a se stessi anche qui il filo è sottile.
Fare foto per un contest significa esporre delle foto che comunichino
qualcosa a qualcuno che le osserva. Spesso chi fa foto per sè stesso
si parla addosso perchè non è abituato a comunicare qualcosa
agli altri attraverso il linguaggio fotografico. Se tu invece hai l'obbligo
di comunicare il tuo pensiero su un tema specifico attraverso la fotografia,devi allenarti per trovare un linguaggio che "arrivi", che
"comunichi" che sia in grado di trasmettere chiaramente concetti,
emozioni e sensazioni. E per fare ciò ci vuole pure qui disciplina,
ricerca. Ma non bisogna abbassare il tiro, come pensi tu possa
succedere per piacere a tutti, anzi il tiro deve essere alto.
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Lord Axel nuovo utente

Iscritto: 26 Feb 2007 Messaggi: 24 Località: Roma
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Inviato: Lun 05 Mar, 2007 10:43 pm Oggetto: |
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Il problema, mi permetto di aggiungere, risiede essenzialmente nel fatto che non è possibile, ovvero non è verosimilmente possibile, affermare di aver interpretato con correttezza ciò che l'artista, in senso lato, voleva comunicare. In altre parole, quello che Cartier Bresson o anche Dalì o Asimov o altri volevano comunicare, ammesso che abbiano cercato di comunicare ma qui entriamo in altro campo che andrebbe OT, non è "certo" che sia stato interpretato correttamente. In sostanza la chiave di lettura è soggettiva, non viene fornita con l'opera stessa, anche se l'oggettività dell'opera rimane, che sia letteratura, scultura, pittura, fotografia ecc..
Si potrebbe discutere all'infinito, mio parere personale, se un'opera è "bella" perchè riproduce la realtà o perchè trasmette qualcosa o perchè impressiona o perchè.... si potrebbe continuare a lungo secondo me con questo elenco. Di fatto, la fotografia immortala un attimo, uno solo. Che poi in quell'attimo ci sia realtà, modo di pensare, modo di vivere, fantasia, comunicazione, messaggi subliminali o quant'altro, spetta al "lettore" capirlo. Oppure no.
_________________ Fuji S8200 - Fuji S5600 - Ricoh KR 10M |
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roiter utente attivo

Iscritto: 05 Feb 2004 Messaggi: 13523 Località: Brianza
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Inviato: Mar 06 Mar, 2007 12:50 pm Oggetto: |
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mi ero dimenticato di questa discussione... grazie Axel per averla riportata all'attenzione.
x bigiagia:
sono le due facce della stessa medaglia, ed il discorso se vuoi torna all'origine: il tema "imposto" da una parte imbriglia e dall'altra è fonte di ricerca ed ispirazione, come scegliere di scattare costruendo una scena si contrappone alla ricerca di una immagine spontanea.
Nella storia, del resto, ci sono fulgidi esempi artistici sia di opere realizzate "su commissione" che di opere realizzate "su ispirazione"... però sai, qui si parte da una base amatoriale... non tutti sono avvezzi ad esprimersi per immagini con facilità, anzi...
x Lord Axel:
è una gran bella cosa che l'interpretazione del messaggio sia soggettiva: non siamo delle macchine che rispondono ad un input in maniera predeterminata, ed anzi penso che un autore dovrebbe essere affascinato dal modo con cui ogni singolo individuo interpreta un'opera.
Gli spazi di confronto come il nostro su P4U hanno aumentato sensibilmente la possibilità di comprendere... il difficile è sfruttare correttamente il mezzo tecnologico, che per sua natura amplifica tutto, sia l'informazione buona che il "rumore"...
_________________ Canon 40D . 10-22 . 50/1.8 MK I . 70-300 DO IS . Sigma 20/1.8 EX DG . 17-70/2.8-4.5 DC
[ Ullalà che figo ] |
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Lord Axel nuovo utente

Iscritto: 26 Feb 2007 Messaggi: 24 Località: Roma
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Inviato: Mar 06 Mar, 2007 2:03 pm Oggetto: |
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Grazie a te roiter e a voi tutti per il livello, molto elevato, del confronto.
Credo che il tema "imposto" sia stata una caratteristica portante, almeno in pittura, della stragrande maggioranza della produzione artistica nei secoli precedenti al nostro. Da tali temi imposti sono pervenute a noi opere di valore immenso e irripetibili, credo non servano esempi.
La libera produzione e/o interpretazione di un soggetto di qualsivoglia tipo non è da meno, avendo generato capolavori altrettanto validi e valorizzati (se giustamente o no è un'altro discorso).
Banalizzando un pò, chissà perche si tende molto ad accostare la fotografia alla pittura , il concetto appena espresso è perfettamente traslabile sul piano della fotografia secondo me. E qui, probabilmente ripetendomi, dico che la produzione "imposta", ovvero anche "libera", non ha confini, non ha limiti. Tranne quello forse della soggettività che "legge" l'opera. E la interpreta.
_________________ Fuji S8200 - Fuji S5600 - Ricoh KR 10M |
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