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potomo utente attivo

Iscritto: 24 Gen 2006 Messaggi: 1164 Località: Ozzano dell'Emilia (BO)
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Inviato: Mar 13 Feb, 2007 9:12 am Oggetto: Perchè è meglio chiudere un pò il diaframma? |
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Ciao a tutti, questa mattina mi è venuto questo dubbio (banale forse):
Sia in camera oscura che con gli obiettivi che normalmente utilizzo, lavorando a diaframma chiuso (5,6-8) si ottengono i risultati migliori per quanto riguarda la definizione ed il contrasto.
Sapete spiegarmi come mai?? Quale legge c'è dietro??
Grazie Potomo _________________ Ciò che è affermato senza prova, può essere negato senza prova Euclide |
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mico1964 utente attivo
Iscritto: 14 Mar 2006 Messaggi: 1496 Località: Pavia
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Inviato: Mar 13 Feb, 2007 11:33 am Oggetto: |
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Lavorando a diaframa chiuso utilizzi la parte centrale delle lenti.
La definizione migliora perché si riduce l'aberrazione sferica.
Il contrasto migliora perché si riduce l'aberrazione cromatica assiale. _________________ 5D Mark III | 7D | E-M1 | E-P5 | X-T1 | X100S |
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marklevi utente attivo

Iscritto: 12 Apr 2005 Messaggi: 22878
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Inviato: Mar 13 Feb, 2007 8:57 pm Oggetto: |
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Potomo, hai mai pensato a quante volte si chiudono un po gli occhi per vedere meglio qualcosa...?
c'entra o no? forse  _________________
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charlyjazz utente

Iscritto: 20 Ago 2005 Messaggi: 128 Località: Piove di Sacco (PD)
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Inviato: Mer 14 Feb, 2007 11:30 am Oggetto: |
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Mi collego a questa domanda per farne una simile:
sulla rivista T.F. ogni mese fanno vedere delle foto tatte in studio
con modella e fondale a qualche metro di distanza, ci sono i dati di scatto
e noto che lavorano sempre con valori di apertura molto chiusi;
con quei valori ho sicuramente una grande profondita di campo ma
l'obbiettivo perde in definizione!! Perchè allora hanno bisogno di quei valori se dietro c'è un fondale??
spero di esseermi spiegato
Ciao _________________ Vorrei fermarmi ad intrecciare parole d'amore
ma la pista e piu lunga del tempo. A. Gheller |
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Donagh utente attivo
Iscritto: 16 Lug 2004 Messaggi: 2116 Località: TRENTINO, Riva Del Garda
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Inviato: Mer 14 Feb, 2007 8:05 pm Oggetto: |
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charlyjazz ha scritto: | Mi collego a questa domanda per farne una simile:
sulla rivista T.F. ogni mese fanno vedere delle foto tatte in studio
con modella e fondale a qualche metro di distanza, ci sono i dati di scatto
e noto che lavorano sempre con valori di apertura molto chiusi;
con quei valori ho sicuramente una grande profondita di campo ma
l'obbiettivo perde in definizione!! Perchè allora hanno bisogno di quei valori se dietro c'è un fondale??
spero di esseermi spiegato
Ciao |
perche il flash da studio anche al minimo ha talmente tanta potenza che serve quel diaframma...
i miei al minimo a iso 50 mi fanno fare f 5.6 fai conto.... _________________ - Eos 5d mark 3 - 24IIf1.4 - 50f1.2L - 135f2L Fuji X100s - La mia galleria : www.ramonsist.com - https://www.flickr.com/photos/autolycus/sets |
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marklevi utente attivo

Iscritto: 12 Apr 2005 Messaggi: 22878
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Inviato: Mer 14 Feb, 2007 8:42 pm Oggetto: |
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confernmo Donagh  _________________
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potomo utente attivo

Iscritto: 24 Gen 2006 Messaggi: 1164 Località: Ozzano dell'Emilia (BO)
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Inviato: Gio 15 Feb, 2007 8:53 am Oggetto: |
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marklevi ha scritto: | Potomo, hai mai pensato a quante volte si chiudono un po gli occhi per vedere meglio qualcosa...?
c'entra o no? forse  |
io di solito chiudo gli occhi perchè sono astigmatico... _________________ Ciò che è affermato senza prova, può essere negato senza prova Euclide |
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Raimondo utente attivo
Iscritto: 18 Dic 2003 Messaggi: 532 Località: Catania - Tremestieri Etneo
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Inviato: Gio 15 Feb, 2007 11:10 am Oggetto: |
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l'okkio è paragonabile ad un obiettivo ma quello che si chiude per regolare l'entrata di luce non è la palpebra(volontaria) ma la pupilla che si chiude in maniera del tutto involontaria |
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charlyjazz utente

Iscritto: 20 Ago 2005 Messaggi: 128 Località: Piove di Sacco (PD)
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Inviato: Gio 15 Feb, 2007 11:52 am Oggetto: |
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Ok per le luci ma mi parlate di diaframmi a f5,6 in cui l'obiettivo da il suo massimo, qui devo fare un esempio: su tuttif.... di febbraio 2006 posto i dati come li leggo: fotocamera Nikon FM2 -
primo set : 60mm afd micro nikkor f2,8 . Diaframma di lavoro f/8,5
secondo set: 105 afd micro nikkor f2,8 . Diaframma di lavoro f/16
tempo di posa 1/60s
Il set vede una ragazza illuminata da 3 bank ed un ombrello.
La mia curiosita sta nel capire cosa guadagno e in cosa perdo,
curiosita perche non ho ancora mai provato a fare delle foto del genere.
Ciao e grazie _________________ Vorrei fermarmi ad intrecciare parole d'amore
ma la pista e piu lunga del tempo. A. Gheller |
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Donagh utente attivo
Iscritto: 16 Lug 2004 Messaggi: 2116 Località: TRENTINO, Riva Del Garda
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Lennon nuovo utente
Iscritto: 09 Feb 2007 Messaggi: 17
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Inviato: Ven 16 Feb, 2007 9:13 am Oggetto: |
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Beh, chiudendo un po' si riducono anche un po' le aberrazioni tipo coma, curvatura di campo e curvatura di fuoco, vignettatura, guaietti di centratura lenti ed offset (leggi errori) di messa a fuoco,ecc...
Poi ci sono mostri costosissimi che danno il meglio a TA, come i 200/1.8 o 400/2.8, ma non so se è il tu caso.
Altrimenti, complimenti per il corredo ! _________________ musica e foto ! |
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Filippo Secciani utente attivo
Iscritto: 02 Lug 2006 Messaggi: 3680 Località: Provincia di Siena
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Inviato: Ven 16 Feb, 2007 9:56 am Oggetto: |
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Solitamente e dico solitamente, non sempre e non è detto che il mio Xmm fY marca Zeta, si comporti come un' altro Xmm fY stessa marca Zeta, hanno diverse caratteristiche al variare dell' apertura dei diaframmi, ma non è detto che l' effetto che vogliamo ottenere sia proprio quello in cui la resa dell' obiettivo è maggiore! Vediamo un po' e accoglete questo contributo personale, fermo restando che quello che scrivo non è oro colato e che la mia esperienza e conoscenza hanno comunque dei limiti.
Tutti si sa: il fattore di modulazione e trasferimento (m.t.f.), aumenta se si chiude il diaframma, però da un certo valore in poi diminuisce. Non tutti però notano che al centro la resa dell' obiettivo è quasi sempre a valori massimi o vicini al massimo e che al chiudere i diaframmi, sostanzialmente si aumenta anche di tanto la resa ai bordi mentre al centro i valori crescono proporzionalmente molto meno (sempre che crescano!!!).
Quindi, avremo una naturale differenza di resa del trasferimento ai bordi, che diminuisce via via che si chiudono i diaframmi. Da considerare che, anche se da certi valori in poi, il fattore di trasferimento diminuisce globalmente, avremo comunque una resa via via sempre più omogenea su tutta la pellicola.
Il micro contrasto poi, indifferentemente dalla pura resa ottica comunque aumenta, con il diminuire del diaframma. Per cui a f16 o f22, se si ha un obiettivo buono, si ha una sensazione di nitidezza comunque buona.
Quanto poi influisca l' apertura del diaframma, nella gestione del controluce... non so che dire, perchè non lo ho mai effettivamente testato. Mi verrebbe da dire che riducendo il passaggio della luce, si riduce anche il classico impastamento dell' immagine, ma mi vien da pensare che comunque la luce investe sempre tutta la lente frontale e che a parità di illuminazione si deve comunque aumentare il tempo di esposizione. Penso che gli eventuali vantaggi si dovrebbero annullare con gli "obblighi" dovuti alle varie esigenze. Pregherei per questo argomento degli approfondimenti.
Ritengo che i vari illuminatori da studio, sono progettati per lavorare con i banchi ottici, che hanno obiettivi che chiudono fino a f64 e raramente aprono più di f4,5 con focali di 120mm o 150mm come minimo. Se noi ci ritroviamo a fotografare con le nostre luride 35mm con quei lampeggiatori, è ovvio che ci si deve adeguare, e bisogna o chiudere il diaframma o allontanare i bank o coprirli con più strati di seta bianca! _________________ Tanti mettono in firma la propria attrezzatura. A me piacerebbe metterci la mia voglia di far belle fotografie. Forse non mi basterebbe il posto.
Parafrasando Andy: "oltre la foto, nulla" |
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potomo utente attivo

Iscritto: 24 Gen 2006 Messaggi: 1164 Località: Ozzano dell'Emilia (BO)
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Inviato: Dom 18 Feb, 2007 11:19 am Oggetto: |
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Citazione: | Tutti si sa: il fattore di modulazione e trasferimento (m.t.f.), aumenta se si chiude il diaframma, però da un certo valore in poi diminuisce. Non tutti però notano che al centro la resa dell' obiettivo è quasi sempre a valori massimi o vicini al massimo e che al chiudere i diaframmi, sostanzialmente si aumenta anche di tanto la resa ai bordi mentre al centro i valori crescono proporzionalmente molto meno (sempre che crescano!!!).
Quindi, avremo una naturale differenza di resa del trasferimento ai bordi, che diminuisce via via che si chiudono i diaframmi. Da considerare che, anche se da certi valori in poi, il fattore di trasferimento diminuisce globalmente, avremo comunque una resa via via sempre più omogenea su tutta la pellicola. |
Grazie Rembrant, molto interessante quello che scrivi  _________________ Ciò che è affermato senza prova, può essere negato senza prova Euclide |
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