 |
|
 |
Mostra argomento precedente :: Mostra argomento successivo |
Autore |
Messaggio |
Adaster utente attivo
Iscritto: 21 Feb 2005 Messaggi: 606 Località: Parma
|
Inviato: Gio 05 Ott, 2006 9:21 am Oggetto: |
|
|
bigiagia ha scritto: | Adaster ha scritto: | io credo che il presupposto sbagliato sia "fotografare l'emozione".
...anche se in questi tempi va tanto di moda... |
Non ho capito che c'entra sta cosa delle emozioni.
Mi sembri ot.
Qui si parla del rapporto fra l'analogico e il digitale |
basta leggere il primo post.
Tutto però...
gtime ha scritto: | Personalmente non ho un tema fotografico che prediligo, sicuramente quello che mi piace fotografare è quello che mi “colpisce”, che sia un fiore, un animale, un paesaggio, una persona, uno sguardo…c’è un momento che “senti l’emozione”: click!
Come me credo che molti sentano allo stesso modo, quindi si può dire che fotografiamo più l’emozione che quello che abbiamo davanti. L’emozione possiamo ulteriormente elaborarla, dopo, con calma.
Grazie digitale!
Per fortuna digitale o no, elaborazioni o no, l’unica cosa che non possiamo cambiare è che se l’emozione che fotografiamo suscita in altri che vedono la nostra fotografia altre emozioni, allora sappiamo di aver fatto una bella foto! |
 |
|
Vai ad inizio pagina Vai a fine pagina |
|
 |
AleZan coordinatore

Iscritto: 16 Giu 2006 Messaggi: 11698 Località: Bologna
|
|
Vai ad inizio pagina Vai a fine pagina |
|
 |
claudiom non più registrato
Iscritto: 05 Lug 2004 Messaggi: 5459
|
Inviato: Sab 07 Ott, 2006 6:38 am Oggetto: |
|
|
E' interessante, l'ho già notato più volte qui e altrove, che se si esprime un circostanziato parere contrario di norma non si viene replicati, ma ignorati.
E' fonte di soddisfazione per chi si sia sforzato di essere chiaro.
Belare oportet?
ciao, Claudio. |
|
Vai ad inizio pagina Vai a fine pagina |
|
 |
Soli utente attivo
Iscritto: 04 Lug 2004 Messaggi: 517
|
Inviato: Sab 07 Ott, 2006 9:26 am Oggetto: |
|
|
claudiom ha scritto: | E' interessante, l'ho già notato più volte qui e altrove, che se si esprime un circostanziato parere contrario di norma non si viene replicati, ma ignorati.
E' fonte di soddisfazione per chi si sia sforzato di essere chiaro.
Belare oportet?
ciao, Claudio. |
vero, l'ho notato anch'io, qui e altrove, e talvolta gli interlocutori sono gli stessi... |
|
Vai ad inizio pagina Vai a fine pagina |
|
 |
gtime utente attivo

Iscritto: 13 Ott 2005 Messaggi: 1377 Località: Roma
|
Inviato: Sab 07 Ott, 2006 9:31 am Oggetto: |
|
|
interessante...grazie per la segnalazione  _________________ 👍 |
|
Vai ad inizio pagina Vai a fine pagina |
|
 |
holden utente attivo

Iscritto: 05 Dic 2005 Messaggi: 1542 Località: Roma-Latina
|
Inviato: Sab 07 Ott, 2006 10:40 am Oggetto: |
|
|
Claudio, ti sono grato per le tue parole.
Senza sarcasmo, si capisce che ti sono costate una certa fatica.
Io faccio parte della generazione che la pellicola la usava la mia mamma per avvolgere il panino quando andavo a scuola.
Ho cominciato a fotografare con una digitale di quelle graziose e compatte.
Adesso continuo a fare fotografie con una reflex di quelle graziose e compatte.
Ora non posso fare a meno di cogliere alcune delle tue frasi laconiche come dei pugnetti ben assestati alla bocca dello stomaco, e mi domando:
.....
avevo pronto un bell'elenco di interrogativi senza risposta, ma forse non serve....
Vedi, i miei studi (ho vinto con i punti dei biscotti una laurea in architettura) mi hanno insegnato che deve esistere un' -etica- nella produzione architettonica, più tutta quella serie di regolette che stanno scritte anche sul manuale dell'inutile buonsenso:
l'edificio-può-essere-bellissimo-ma-senza-fondamenta-crolla
l'importanza-dei materiali
l'importanza-della-luce
non-si-può-mettere-più-di-un-elemento-notevole-------la-composizione-si-indebolisce
la-simmetria-è-enfatica-fascista-sbagliata
less-is-more
devi-conoscere-le-regole-per-infrangerle
già-visto-già-fatto=vecchio
etc.etc.
E' facile trasporre queste regolette (ho scritto le più banali,le prime che mi sono venute alla mente) in fotografia.
Ma quali sono i confini dell'etica in fotografia?
Quali sono i confini dell'etica nella tecnica fotografica?
Alla prima domanda forse è meglio non dare risposte.E' pericoloso!
Ma sulla seconda forse si può tentare di fare qualche minimal-bignami-ragionamento.....
Tu parli di B&N e di immagini desaturate come sottoprodotto della tecnica digitale.
Forse che l'imitazione di un effetto con strumenti impropri non sia etico?
O forse è solo una questione puramente qualitativa. Come se gli strumenti attuali non siano adeguati a produrre immagini comparabili con quelle di ieri e di avant'ieri.
E qui ti cito:
"L'occhio allenato al b/n vede benissimo scorrendo le foto b/n proposte su 4U che sono foto a colori scolorite e niente di più, ci si accorge, dai commenti, che questa caratteristica non si coglie quasi più."
Ma allora se io da quando fotografo tento di realizzare e stampare immagini in B&N-sacala di grigi -RGB desaturato o che dir si voglia, con uno strumento digitale, dovrei gettare tutto alle ortiche?
Pensa che,confortato dall' ingenuità da principiante, i primi scatti li realizzavo direttamente desaturati perdendo definitivamente alla fonte le informazioni sul colore.
Ma mai, neanche con la prima foto fatta, ho pensato che il lavoro si esaurisse con un semplice Maiusc+ctrl+U (togli saturazione) . E allora sono seguite ore di occhi rossi davanti al monitor,prove,stampe e tutto il resto...
E se forse ancora mai ho avvertito nella mente quella sensazione di..... alleggerimento delle tempie, di quando senti che il lavoro fatto è un buon lavoro,
ho comunque fatto mia una frase di un amico Fotografo:
<<il Bianco e Nero è uno stile di vita!>>
Sono forse un androide tipo Blade Runner?
O forse il Bianco e Nero Digitale è un'altra storia;una nuova declinazione di qualcosa che già esiste, ancora non ben codificata, ma che vale la pena di approfondire?
ciao, Matteo  _________________ matteoprati.com |
|
Vai ad inizio pagina Vai a fine pagina |
|
 |
gian1804 utente attivo

Iscritto: 13 Gen 2005 Messaggi: 1350 Località: Rep. San Marino - Ravenna
|
Inviato: Sab 07 Ott, 2006 11:52 am Oggetto: |
|
|
Vedro' di spiegarvi, se ci riesco, il mio punto di vista.
Sono passato dal digitale alla pellicola ed è una scelta che rifarei.
Quando guardo le mie foto non cerco solo belle immagini, cerco foto appunto. Cerco un qualcosa di studiato, di meditato il piu possibile prima dello scatto.
Sono "contrario" oltre certi limiti al fotoritocco proprio per questo, non per oltranzismo o purimo, ma solo perche' ritengo un bella foto tale quando è il piu possibile fedele a quello che si è visto in fase di scatto.
Una eccessiva post produzione (crop spinti, saturazione esasperata ecc...) mi fanno dire "wow, bella immagine...ottima postproduzione ma pessimo scatto".
Avrei in sostanza una foto fatta da un fotografo scarso ma da un ottimo postproduttore.
Ovviamente poi io con la pellicola e la camera oscura provo un gusto inenarrabile nel vedere l'immagine formarsi sulla carta fotografica, e ritengo il bn chimico ancora avanti anni luce rispetto alla conversione digitale.
Insomma, la poesia dove la mettiamo?
La p o e s ia..... _________________ Fujifilm s5500 - Nikon coolpix 2100 - Minolta XE- 1, Minolta XE-7 - Rokkor 28mm 3.5 - Rokkor 50 1.2 - Rokkor 50 1: 7 Rokkor 135 2.8 - Zoom Minolta MD 70-210/4,5-5,6 vivitar 24mm 2.8 Zenitar 16mm Ingranditore Lupo M2, Rodenstock 50mm |
|
Vai ad inizio pagina Vai a fine pagina |
|
 |
chinchillart utente attivo

Iscritto: 15 Apr 2004 Messaggi: 5227 Località: Ravenna
|
Inviato: Sab 07 Ott, 2006 12:52 pm Oggetto: |
|
|
claudiom ha scritto: | Due cose:
Questo intervento riguarda solo lo statuto della fotografia e l'arte fotografica, non la produzione di immagini decorose.
Sono abituato, quando scrivo, a non farla troppo lunga.
"la post produzione è la base del digitale"
Quanta post produzione? fino a che punto una fotografia resta tale?, questo è il punto. |
E' un discorso scottante, che forse ha a che fare con l'etica. E' nata da poco la nuova etichetta: la "photoshopography". Purtroppo ho notato che chi si cimenta con questo approccio , al massimo ottiene delle immagini bizzare, niente di più.
claudiom ha scritto: |
"fino all'avvento del d. la scelta (fra b/n e colore) era fatta ..in base alle proprie esperienze, alle sue preferenze"
Il fotografo decideva se essere a colori o b/n, sono due approcci mentali e compositivi molto molto diversi. L'occhio allenato al b/n vede benissimo scorrendo le foto b/n proposte su 4U che sono foto a colori scolorite e niente di più, ci si accorge, dai commenti, che questa caratteristica non si coglie quasi più.
Nella storia della fotografia non esistono fotografi eccellenti nel b/n E nel colore, qualcosa dovrà far pensare.
|
E' vero, come succede di solito con la transizione al formato digitale, si perde la memoria di quello che c'era prima. Sono convinto che molto fotografi qui su p4u non abbiano la benchè minima idea di cosa sia un vero b&n analogico. Esattamente come chi è nato col CD audio non ha la più pallida idea della magia di un vinile suonato da un buon giradischi.
claudiom ha scritto: |
" quando la media viene alzata si alza anche anche la media di chi eccelle!"
Non è mai successo nella storia dell'arte, neppure una singola volta, anzi si può discutere, con cognizione di causa, che la media si stia alzando. |
Secondo me la media si sta abbassando. Si è perso tutto il percorso formativo che portava un "punta-e-scatta" a diventare un fotografo. Un percorso fatto di tentativi ed errori, di grande pazienza, di riflessione e di dubbi, e di rapporti umani. E' tutto troppo "istantaneo" adesso. Nessuno vuole imparare da un fotografo di vecchio stampo. Si dà per scontato che sia obsoleto (il vecchio fotografo..).
claudiom ha scritto: |
"L'elaborazione ci permette anche di sperimentare e sicuramente migliorare i nostri scatti"
L'equazione tra elaborare/sperimentare/ migliorare è tutta da discutere, se non altro perchè sottintende che col chimico non si facesse sperimentazione, voglio ricordare che TUTTI gli effetti di PS relativi al b/n sono stati ottenuti MOLTO PRIMA col chimico.
|
Per usare una similitudine, se metti a disposizione di chi era abituato a scrivere a mano o a macchina uno strumento WYSIWYG, come Word, non è detto che riesca a produrre risultati migliori. L'aumento delle opzioni di solito si traduce in una "paralisi delle opzioni". Non in un aumento di creatività. Anche qui, less is more.
caludiom ha scritto: |
"la foto come emozione"
Discorso già anche troppo affrontato su 4U e vedo con esiti di grande inutilità: ribadisco solo quel che sanno tutti gli artisti: l'arte figurativa non nasce mai come comunicazione di emozioni, ne come riproduzione delle stesse, mai in nessun caso.
|
Qui si parla di storia dell'arte, e io sono ignorante in materia. Dovresti approfondire l'argomento. Come nasce l'arte figurativa?
claudiom ha scritto: |
"Se l'emozione che fotografiamo suscita...allora sappiamo di aver fatto una buona foto"
Sappiamo di aver fatto una foto che piace a molti, come piace Il grande fratello.
|
Non banalizziamo. Il GF è un prodotto commerciale per le masse di scarsa cultura e maturità. (ad esempio gli adolescenti)
E' stupido, ignorante, freddo. Una foto prodotta da chi ci mette impegno e sensibilità, comunque, secondo me, trasmette questo impegno e sensibilità. Anche se è la foto del gatto di casa. Puoi dire che è banale ma non che è stupida o vuota.
claudiom ha scritto: |
"...si potrà produrre una fotografia scegliendo ...da 100 frames al secondo"
Perchè quando si gira un film esiste il fotografo di scena?, se lo chieda chi ha fatto questa affermazione.
|
Infatti sono perfettamente d'accordo. Sparare a caso, anche 1000 frame al secondo, non produrrà mai una buona foto, se prima non si è fatto un lavoro di ricerca su soggetto, contesto, luce, ambiente.
claudiom ha scritto: |
"sperimentatori e conservatori"
Non confondiamo facilità d'uso con sperimentazione, sono due anni che guardo le foto su 4U e non ho visto una singola sperimentazione che sia una.
Non confondiamo almeno la mia posizione con quella di un conservatore, uso il pc e i programmi di elaborazione probabilmente da prima che qualcuno di voi nascesse.
|
Alle volte reinventare la ruota aiuta. Nelle scuole d'arte, nelle facoltà di matematica e di filosofia, si insegna a rifare le sperimentazioni già fatte da altri, si parte con le piccole cose. Devi per forza scrivere quello che è già stato scritto, se poi vuoi scrivere in futuro qualcosa di veramente tuo.
claudiom ha scritto: |
"il mondo che vedo è a colori"
Il mondo che vede un fotografo b/n è tradotto SUBITO in b/n, non c'è MAI nel fotografo b/n l'idea che "in b/n renda meglio", semplicemente non considera i colori nello scatto.
|
Sono d'accordo. Infatti raramente produco b&n digitale.
claudiom ha scritto: |
"..il digitale ci offre più strumenti per ottenere i nostri traguardi espressivi.."
Il massimo del senso di libertà espressiva si realizza nella estrema limitatezza dei mezzi materiali, questa non è mia, come anche tutto il resto, ma forse questa è la più difficile.
|
Non mi sembra così difficile. E mi sembra sacrosanta verità. Meno strumenti hai per creare, più è facile dominarli. E qui si ritorna al discorso della "paralisi delle opzioni" (espressione di Douglas Coupland).
claudiom ha scritto: |
Dubbi, abbiate dubbi, non dite, non pensate mai "è ovvio", "evidentemente".
Niente è ovvio, niente è evidente.
ciao, Claudio |
Ti faccio notare che spesso i tuoi post sono decostruttivi. Di solito ti limiti a confutare, e fin qui va bene. Ma ogni tanto dovresti portare dei contributi costruttivi. Si capisce che hai una certa cultura. Non tenertela tutta per te.
roberto _________________ "The single biggest problem in communication, is the illusion that it has taken place." ~ George Bernard Shaw |
|
Vai ad inizio pagina Vai a fine pagina |
|
 |
claudiom non più registrato
Iscritto: 05 Lug 2004 Messaggi: 5459
|
Inviato: Sab 07 Ott, 2006 1:24 pm Oggetto: |
|
|
>Dovresti approfondire l'argomento. Come nasce l'arte figurativa?
scrive Roberto.
Per carità, troppo difficile per me.
Solo un flash: hai mai visto un prete dire messa alle sei del mattino, d'inverno in una chiesa deserta?
Non lo fa per comunicare, non lo fa per mettere in comunione, non lo fa per esprimere nulla, lo fa per una intima adesione ad una visione del mondo e del suo stare nel mondo, così è per l'artista.
Niente emozione, niente comunicazione, solo rappresentazione del mistero di cui si sente parte.
Come nasce: nasce come rituale, nasce come una messa detta al buio delle grotte, una speranza di aver compreso l'orrido animale che ci aspetta fuori, da 40000 anni fino ad ora.
Basta scrivere cazzate, ciao, Claudio. |
|
Vai ad inizio pagina Vai a fine pagina |
|
 |
AleZan coordinatore

Iscritto: 16 Giu 2006 Messaggi: 11698 Località: Bologna
|
Inviato: Sab 07 Ott, 2006 3:06 pm Oggetto: |
|
|
Rileggendo gli ultimi interventi, aggiungo alcune considerazioni. Ho già espresso il mio personale parere sull'oggetto del thread nel mio primo intervento e non sto a riprenderlo.
Quando iniziamo questo tipo di discorso sul digitale mi pare si creino quasi sempre due posizioni che grosso modo potremmo definire: gli "entusiasti" e gli "apocalittici". E spesso ci sono delle radicalizzazioni nel dibattito, che non sempre sono produttive, dal momento che non portano... all'annientamento dell'"altro" (è una battuta, ovviamente).
Quello che sta succedendo alla fotografia oggi è qualcosa che potremmo definire un cambio di paradigma. E' successo e succede nell'arte, nella tecnica, nella scienza, nella fiolosofia, nella politica, in tutte l'espressioni del pensiero umano. Un bel giorno... ci si accorge che da tempo si sono create delle condizioni (e non ce ne eravamo davvero accorti) per cui le cose stanno cambiando, improvvisamente e radicalmente. E siamo già dentro il cambiamento. Un cambiamento che obbliga ad un riassetto di tutto l'insieme delle idee finora valido.
La tranzisione dall'immagine analogica a quella digitale (i francesi usano due bei termini: argentique e numérique) è appunto un cambio di paradigma. Non solo dal punto di vista tecnico, ma anche estetico.
Cominciamo a produrre immagini in *modo* diverso e produciamo immagini che *sono* diverse, diverse nella loro materialità, nel loro modo di essere fruite. Una Kodachrome proiettata è come un'immagine su un LCD? Una stampa su carte baritata è come una stampa ai pigmenti al carbone?
La risposta è: no. Non solo perché si ottengono con procedimenti tra loro estranei, ma anche perché quando guardo questi oggetti con un "occhio emotivo" sento di essere di fronte a cose "intimamente" diverse. Il CD non è il vinile.
Ogni cambio di paradigma è "destabilizzante". C'è chi ci si butta a pesce e chi resiste. Entusiasti e apocalittici. Inevitabilmente c'è una piccola "guerra fredda". Ma la cosa certa è che il cambiamento non si ferma.
Come in tanti qui, sono una persona che ha passato una vita dentro l'immagine argentique ed ora approccia da "studente" l'immagine numérique. Però non mi sento di affermare "di certo questo è meglio di quello".
Mi pare di scorgere invece un limite nelle posizioni più radicali: il limite è il non riuscire a prendere quel che c'è di buono nel "campo dell'altro".
Davvero mi pare che questa fase così "sincretica" della fotografia sia una fase ricca, non di decadenza.
L'importante è non chiudersi al nuovo. L'importante è non rinnegare il vecchio.
Aprirsi a tutto, conoscere tutto, decentrare il proprio punto di vista, allontanarsi dalle certezze.
L'importante mi sembra questo.
ciao _________________ Alessandro - www.alessandrozanini.it
 |
|
Vai ad inizio pagina Vai a fine pagina |
|
 |
Adaster utente attivo
Iscritto: 21 Feb 2005 Messaggi: 606 Località: Parma
|
Inviato: Sab 07 Ott, 2006 3:40 pm Oggetto: |
|
|
claudiom ha scritto: |
Solo un flash: hai mai visto un prete dire messa alle sei del mattino, d'inverno in una chiesa deserta?
Non lo fa per comunicare, non lo fa per mettere in comunione, non lo fa per esprimere nulla, lo fa per una intima adesione ad una visione del mondo e del suo stare nel mondo, così è per l'artista.
Niente emozione, niente comunicazione, solo rappresentazione del mistero di cui si sente parte.
|
GRAZIE. |
|
Vai ad inizio pagina Vai a fine pagina |
|
 |
Soli utente attivo
Iscritto: 04 Lug 2004 Messaggi: 517
|
Inviato: Sab 07 Ott, 2006 5:12 pm Oggetto: |
|
|
claudiom ha scritto: | >Dovresti approfondire l'argomento. Come nasce l'arte figurativa?
scrive Roberto.
Per carità, troppo difficile per me.
Solo un flash: hai mai visto un prete dire messa alle sei del mattino, d'inverno in una chiesa deserta?
Non lo fa per comunicare, non lo fa per mettere in comunione, non lo fa per esprimere nulla, lo fa per una intima adesione ad una visione del mondo e del suo stare nel mondo, così è per l'artista.
Niente emozione, niente comunicazione, solo rappresentazione del mistero di cui si sente parte.
Come nasce: nasce come rituale, nasce come una messa detta al buio delle grotte, una speranza di aver compreso l'orrido animale che ci aspetta fuori, da 40000 anni fino ad ora.
Basta scrivere cazzate, ciao, Claudio. |
Già. L'arte è una forma di meditazione.
E poi non sono cazzate: questa ultima cosa dell'orrido animale è davvero bella, fuori e dentro dalla metafora.
ciao  |
|
Vai ad inizio pagina Vai a fine pagina |
|
 |
Soli utente attivo
Iscritto: 04 Lug 2004 Messaggi: 517
|
Inviato: Sab 07 Ott, 2006 5:13 pm Oggetto: |
|
|
ops, doppio  |
|
Vai ad inizio pagina Vai a fine pagina |
|
 |
holden utente attivo

Iscritto: 05 Dic 2005 Messaggi: 1542 Località: Roma-Latina
|
Inviato: Sab 07 Ott, 2006 5:39 pm Oggetto: |
|
|
Citazione: | mi hanno insegnato che deve esistere un' -etica- nella produzione architettonica, più tutta quella serie di regolette che stanno scritte anche sul manuale dell'inutile buonsenso:
l'edificio-può-essere-bellissimo-ma-senza-fondamenta-crolla
l'importanza-dei materiali
l'importanza-della-luce
non-si-può-mettere-più-di-un-elemento-notevole-------la-composizione-si-indebolisce
la-simmetria-è-enfatica-fascista-sbagliata
less-is-more
devi-conoscere-le-regole-per-infrangerle
già-visto-già-fatto=vecchio |
Mi auto-cito per precisare un pensiero che forse non sono riuscito a trasmettere correttamente.
l'esposizione di queste "regolette" non vogliono essere l'intervento del secchione del primo banco che spiega cosa si debba fare.
Piuttosto sono concetti scaduti in luoghi comuni da cui sto cercando di allontanarmi.  _________________ matteoprati.com |
|
Vai ad inizio pagina Vai a fine pagina |
|
 |
Massimo Passalacqua utente attivo

Iscritto: 04 Dic 2005 Messaggi: 18397 Località: Siena
|
Inviato: Sab 07 Ott, 2006 6:30 pm Oggetto: |
|
|
claudiom ha scritto: | Dubbi, abbiate dubbi, non dite, non pensate mai "è ovvio", "evidentemente".
Niente è ovvio, niente è evidente.
ciao, Claudio |
Sottoscrivo l'affermazione di claudiom che mi sembra abbia espresso con grande efficacia quello che intendeva.
Ciao.
Massimo _________________ massimo (già sanpit) |
|
Vai ad inizio pagina Vai a fine pagina |
|
 |
hamham utente attivo

Iscritto: 11 Dic 2005 Messaggi: 10088 Località: brianza - cesano maderno
|
|
Vai ad inizio pagina Vai a fine pagina |
|
 |
bigiagia utente attivo

Iscritto: 18 Set 2005 Messaggi: 1793 Località: milano
|
Inviato: Sab 07 Ott, 2006 8:46 pm Oggetto: |
|
|
claudiom ha scritto: | >Dovresti approfondire l'argomento. Come nasce l'arte figurativa?
scrive Roberto.
Solo un flash: hai mai visto un prete dire messa alle sei del mattino, d'inverno in una chiesa deserta?
Non lo fa per comunicare, non lo fa per mettere in comunione, non lo fa per esprimere nulla, lo fa per una intima adesione ad una visione del mondo e del suo stare nel mondo, così è per l'artista.
Niente emozione, niente comunicazione, solo rappresentazione del mistero di cui si sente parte.
Basta scrivere cazzate, ciao, Claudio. |
L'arte del ventunesimo secolo è tutta costruita sulla comunicazione.
Quello che scrivi tu è solo retorica. Definire l'arte rappresentazione
del mistero di cui si sente parte, non vuol dire assulatamente una mazza. |
|
Vai ad inizio pagina Vai a fine pagina |
|
 |
cius utente attivo

Iscritto: 11 Apr 2006 Messaggi: 18690 Località: romagna
|
Inviato: Sab 07 Ott, 2006 9:53 pm Oggetto: |
|
|
claudiom ha scritto: | Il massimo del senso di libertà espressiva si realizza nella estrema limitatezza dei mezzi materiali |
davvero illuminante _________________ Morgan
"perché le pupille abituate a copiare, inventino i mondi sui quali guardare" [De Andrè]
...lavoro...famiglia...lavoro...famiglia...lavoro...CLICK!!!...famiglia...lavoro... |
|
Vai ad inizio pagina Vai a fine pagina |
|
 |
Soli utente attivo
Iscritto: 04 Lug 2004 Messaggi: 517
|
Inviato: Dom 08 Ott, 2006 12:56 pm Oggetto: |
|
|
claudiom ha scritto: | >una speranza di aver compreso l'orrido animale che ci aspetta fuori |
a tal proposito non posso fare a meno di pensare a Diane Arbus (sulla quale è in uscita una biografia da Rizzoli, l'autrice si chiama Patricia Bosworth) alla quale questa speranza, per essere stata esaudita, oppure proprio per il contrario, è costata la vita, in un atto suicida. |
|
Vai ad inizio pagina Vai a fine pagina |
|
 |
|
|
Non puoi iniziare nuovi argomenti Non puoi rispondere ai messaggi Non puoi modificare i tuoi messaggi Non puoi cancellare i tuoi messaggi Non puoi votare nei sondaggi Non puoi allegare files in questo forum Non puoi scaricare gli allegati in questo forum
|
|