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ldetomi nuovo utente
Iscritto: 18 Ago 2006 Messaggi: 39 Località: Saronno (VA)
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Inviato: Ven 08 Set, 2006 1:22 pm Oggetto: Chiarimento di alcuni concetti chiave |
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Ciao,
Mi sono avvicinato da poco alla fotografia, soprattutto a quella digitale.
Vorrei sapere da voi se alcuni concetti chiave che adesso vi esporrò, sono stati da me recepiti nella maniera corretta.
1) Gli unici parametri che influenzano l'esposizione di una foto sono:
* Tempo di esposizione
* Apertura del diaframma
* Sensibilità ISO
2) Se quello che ho detto è vero, più combinazioni diverse dei 2 parametri, mi daranno la stessa identica esposizione, andando a influenzare solo profondità di campo, mosso, o rumore, giusto? Cmq, l'esposizione rimane la stessa azzeccando le giuste combinazioni.
3) I programmi di scatto della macchina servono solo a ottenere la stessa esposizione dando la priorità a certi parametri piuttosto che ad altri, cioè il programma Panorama dà la priorità a diaframma chiuso, mentre il Ritratto, tende ad aprire per sfocare sfondi, ecc.
Insomma se per esempio, per un particolare scatto, il programma AUTO mi fornisse gli stessi tempi di esposizione e apertura di diaframma, che mi darebbe il Ritratto, a parità di ISO, la foto sarebbe identica con i 2 programmi.
4) Il metodo di calcolo dell'esposizione (Multi, Spot, Media) serve solo a far regolare tempo e diaframma in maniera differente, facendo leggere l'esposizione della scena in maniera diversa da parte della macchina. Esempio pratico: se fotografo una una persona illuminata su un fondo scuro che mi interessa poco, conviene utilizzare lo Spot in modo che l'esposizione sia corretta per la persona, e questa non venga sovraesposta perchè la macchina cerca di schiarire lo sfondo. Mentre caso duale, se volessi fotografare una gola tra le montagne, dove ilcielo è molto luminoso ma sul fondo la luce è poca, cioè dove c'è molto contrasto tra luci e ombre, conviene un'esposizione Media, in modo da sottoesporre leggermente le luci, e sovraesporre leggermente le ombre, giusto?
5) Il bilanciamento del bianco serve a COMPENSARE l'effetto delle luci sulla foto. Cioè impostare il bilanciamento su "luce a incandescenza", cioè una luce giallognola che normalmente tendere a rendere più giallo il soggetto inquadrato, serve a compensare tale tendenza all'ingiallimento, rendendo il soggetto con colori più neutri, e quindi anche più freddi, probabilmente.
6) Ultima cosa, questa è proprio una cosa che non mi è molto chiara:
Se, in condizioni normali, faccio uno scatto variando forzatamente uno dei 3 parametri principali (tempo, diaframma, sensibilità), la macchina tende a regolare automaticamente (tranne in Manuale, ovviamente) gli altri 2, in modo da ottenere lo stesso livello di esposizione. Cioè se faccio una foto a diversi livelli di sensibilità, a parte il rumore, la profondità di campo, e il mosso, la foto è praticamente sempre la stessa, giusto?
Inoltre quando per esempio inquadro un'ambiente molto buio, la macchina mi evidenzia i parametri di scatto in rosso, indicandomi quindi che pur tirando al massimo i valori, per esempio diaframma tutto aperto e tempo di esposizione massimo, la scena è al di fuori dei valori corretti di esposizione, quindi verrà sottoesposta.
Se così fosse, però non dovrebbe mai accadere di avere foto sottoesposte fino a quando la macchina non raggiunge i proprio limiti fisici, cosa che però a me a volte succede, come mai?
Spero vogliate rispondermi, anche sinteticamente, a questa spataffiata di domande. _________________ Fujifilm s5600 - Mi piace molto questa macchina ma devo ancora imparare molte cose sulle tecniche fotografiche! |
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marklevi utente attivo

Iscritto: 12 Apr 2005 Messaggi: 22878
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Inviato: Ven 08 Set, 2006 1:30 pm Oggetto: |
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1 si giusto. una foto a iso 100 f8 1/100 sarà uguale ad una iso 200 f11 1/100 (in questo caso ho aumentato di uno stop gli iso e chiuso di uno stop il diaframma) o iso 400 f8 1/400s (+ 2 stop iso, diaframma uguale, - 2 stop tempo)
il 3° esempio è meglio per scattare con un tele lungo o per bloccare un movimento veloce
il secondo esempio è il migliore per estendere la zona di messa a fuoco (pdc) _________________
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nikolevic utente attivo

Iscritto: 26 Apr 2004 Messaggi: 2479 Località: crema
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Inviato: Ven 08 Set, 2006 1:44 pm Oggetto: |
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Visto che provengo dall'analogico, la sensibilità non la metterei tra i parametri fondamentali (quando si monta un rullino hai gli stessi ISO per 36 scatti).
Il digitale offre questa possibilità che è da sfruttare il più possibile pur rimanendo consci che all'aumentare degli ISO perdi di qualità (nelle vecchie digitali di più e ora molto meno).
Dal mio punto di vista faresti molto meglio a ragionare solo su tempi e diaframmi rimanendo con gli iso più bassi possibili.
In situazioni difficili a rischio di mosso gli alzerai per poter continuare ad usare tempi accettabili.
Attenzione alla lettura degli esposimetri: spesso la loro logica di calcolo della media fa sbagliare completamente lo scatto, valuta tu in situazioni di forti contrasti di luci e ombre cosa ti interessa effettivamente fotografare ed esponi su quello.
nicola
ps forse ho divagato ma non posso farne a meno  |
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Nicola Giani utente attivo

Iscritto: 01 Feb 2006 Messaggi: 3677 Località: Milano
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Inviato: Ven 08 Set, 2006 2:03 pm Oggetto: Re: Chiarimento di alcuni concetti chiave |
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ldetomi ha scritto: | ....
6) Ultima cosa, questa è proprio una cosa che non mi è molto chiara:
Se, in condizioni normali, faccio uno scatto variando forzatamente uno dei 3 parametri principali (tempo, diaframma, sensibilità), la macchina tende a regolare automaticamente (tranne in Manuale, ovviamente) gli altri 2, in modo da ottenere lo stesso livello di esposizione. Cioè se faccio una foto a diversi livelli di sensibilità, a parte il rumore, la profondità di campo, e il mosso, la foto è praticamente sempre la stessa, giusto?
Inoltre quando per esempio inquadro un'ambiente molto buio, la macchina mi evidenzia i parametri di scatto in rosso, indicandomi quindi che pur tirando al massimo i valori, per esempio diaframma tutto aperto e tempo di esposizione massimo, la scena è al di fuori dei valori corretti di esposizione, quindi verrà sottoesposta.
Se così fosse, però non dovrebbe mai accadere di avere foto sottoesposte fino a quando la macchina non raggiunge i proprio limiti fisici, cosa che però a me a volte succede, come mai?
Spero vogliate rispondermi, anche sinteticamente, a questa spataffiata di domande. |
Tutto quello che dici è corretto.
L'unica informazione che manca è: "come fa la macchina a calcolare il parametro mancante?" "come fa la macchina a sapere qual'è esattamente il livello di luminosità da dare alla scena?"
La risposta è: l'esposimetro tratta ogni scena come se avesse esattamente la rifelttività media della superficie terrestre. Ovvero, la macchina dà per scontato che la riflettività media degli oggetti inquadrati sia 0,18 (in alri termini, l'esposimetro è tarato in modo da riprodurre esattamente una scena che riflette il 18% della luce bianca che riceve).
Questo però è sempre vero in media e, all'atto pratico, nel 99% dei casi. Ma dove la riflettività media della scena inquadrata è molto diversa da 0,18 l'esposimetro "sbaglia" introducendo compensazioni non volute. Quindi, se la tua scena, poniamo, avesse una riflettività del 60% o più (tipico esempio la pista da sci innevata) la foto ne risuleterebbe sottoesposta (più scura di quanto non sia in realtà).
Va detto anche che le macchine moderne hanno anche degli algoritmi di correzione che migliorano di parecchio il comportamento che ti ho descritto, e che gli esposimetri sono ingannati molto meno facilmente di quanto non accadesse qualche anno fa.
Moltissimi artisti producono autentici capolavori lavorando in modalità "P", ovvero regolando solo gli ISO.
A proposito di ISO: questo parametro, pur avendo lo stesso nome e valori simili, non ha nulla a che fare con la sensibilità della pellicola. Non utilizzarlo (o impostarlo una volta ogni 36 scatti) è lecito, ma è un modo di limitarsi. Come se si decidesse di usare sempre e solo F/8 oppure un tempo di 1/125, cambiandolo una volta sola ogni "rullino".
Si può fare, è anche un ottimo esercizio.
Ma prima si impara a ragionare in termini triangolari, prima si capisce che la fotografia digitale non è il surrogato di quella a pellicola.
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nikolevic utente attivo

Iscritto: 26 Apr 2004 Messaggi: 2479 Località: crema
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Inviato: Ven 08 Set, 2006 2:20 pm Oggetto: |
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..... il triangolo noooooooooo!!!!!, non l'avevo consideratoooooooooo!!!!!!!
non mi è chiaro il concetto di ragionamento triangolare
nicola |
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ArgoviaCalibro9 utente attivo

Iscritto: 22 Lug 2005 Messaggi: 2100 Località: Aquae Helveticae - Confoederatio Helvetica
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Inviato: Ven 08 Set, 2006 2:37 pm Oggetto: Re: Chiarimento di alcuni concetti chiave |
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ldetomi ha scritto: | 3) I programmi di scatto della macchina servono solo a ottenere la stessa esposizione dando la priorità a certi parametri piuttosto che ad altri, cioè il programma Panorama dà la priorità a diaframma chiuso, mentre il Ritratto, tende ad aprire per sfocare sfondi, ecc.
Insomma se per esempio, per un particolare scatto, il programma AUTO mi fornisse gli stessi tempi di esposizione e apertura di diaframma, che mi darebbe il Ritratto, a parità di ISO, la foto sarebbe identica con i 2 programmi. |
No, c'è di più. Nelle macchine digitali i programmi di scatto includono anche regolazioni diverse per saturazione dei colori, contrasto, sharpening (=aumento del dettaglio) e così via.
Una macchina digitale tenderà per esempio ad usare molto sharpening e contrasto in modalità panorama per rendere più visibili i dettagli del paesaggio, saturazione dei colori alta in modalità macro per rendere i colori dei fiori più sgargianti, poco sharpening e poco contrasto in modalità ritratto per non accentuare rughe ed imperfezioni della pelle e così via. |
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cius utente attivo

Iscritto: 11 Apr 2006 Messaggi: 18690 Località: romagna
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Inviato: Ven 08 Set, 2006 3:38 pm Oggetto: Re: Chiarimento di alcuni concetti chiave |
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ArgoviaCalibro9 ha scritto: | ...nelle macchine digitali i programmi di scatto includono anche regolazioni diverse per saturazione dei colori, contrasto, sharpening.... |
wow! non lo sapevo proprio!
un motivo in più per non usarli!  _________________ Morgan
"perché le pupille abituate a copiare, inventino i mondi sui quali guardare" [De Andrè]
...lavoro...famiglia...lavoro...famiglia...lavoro...CLICK!!!...famiglia...lavoro... |
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Nicola Giani utente attivo

Iscritto: 01 Feb 2006 Messaggi: 3677 Località: Milano
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Inviato: Ven 08 Set, 2006 4:51 pm Oggetto: |
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nikolevic ha scritto: | ..... il triangolo noooooooooo!!!!!, non l'avevo consideratoooooooooo!!!!!!!
non mi è chiaro il concetto di ragionamento triangolare
nicola |
Pensa alla corretta esposizione come all'area di un triangolo, i cui tre lati sono apertura, tempo, e ISO.
Una volta stabilita l'esposizione (l'area), puoi mantenerla costante variando la lunghezza dei tre lati. Ma se ne allunghi uno (per esempio usando diaframmi più aperti) devi accorciare almeno uno degli altri due.
Capisco che in termini rigorosamente matematici il discorso non torna, si tratta solo di un'immagine che serve per ricordare che si può giocare con tre parametri, visto che tutti gli altri (saturazione, White Balance, nitidezza, compressione, dimensione del file, ritaglio, bianconero, effetti vari....) possono essere regolati con calma in sviluppo.
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Straystudio utente attivo
Iscritto: 24 Ago 2006 Messaggi: 711 Località: Liguria-Versilia
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Inviato: Ven 08 Set, 2006 8:01 pm Oggetto: Re: Chiarimento di alcuni concetti chiave |
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Complimenti,
hai già ottimamente assimilato le basi e lo si vede da come le esponi; la scrittura
è in effetti un ottimo coaudiuvante al 'fissaggio' dell'apprendimento.
Attenzione però che le macchine non possono predisporre esposizioni 'a macchie di leopardo':
ldetomi ha scritto: | .. in modo da sottoesporre leggermente le luci, e sovraesporre leggermente le ombre, giusto? |
Se sovraesponi, sovraesponi per tutte e due luci e ombre (per tutta l'immagine); come pure se sottoesponi.
Quello che invece diventa 'il cruccio' del fotografo, sta nel decidere i parametri espositivi
su un valore intermedio che vada bene (si accettabile) per tutte e due le zone.
Talvolta il miglior riferimento può non cadere perfettamente intermedio, dipende un po' dai
dettagli degli oggetti in scena; a volte può essere preferibile sovraesporre, pur tendendo ad appiattire
le alte luci, per avere però maggiore visibilità nelle ombre, se occupano gran spazio della foto
e contengono particolari di rilievo.
E allora il cruccio sarà di aprire sì le ombre, ma di non appiattire (bruciare) le luci;
cioè di valutare si dove si può osare con la sovraesposizione.
E viceversa, in casi analoghi per leggere sottoesposizioni.
Il digitale è più critico, meno tollerante sotto questo aspetto.
Con le pellicole avevi più larghe 'latitudini di posa' che tolleravano questi scarti nei due sensi.
E questo è probabilmente quello che in realtà volevi dire.
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ldetomi nuovo utente
Iscritto: 18 Ago 2006 Messaggi: 39 Località: Saronno (VA)
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Inviato: Ven 08 Set, 2006 8:49 pm Oggetto: Re: Chiarimento di alcuni concetti chiave |
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Molto preziosi i commenti di INGEGNERE e ArgoviaCalibro9, anche se sapevo di queste regolazioni aggiuntive, ma le avevo lette sul manuale di una pentax compatta. Sul manuale della mia s5600 non vi è citazione di questa variazione su tonalità e nitidezza, che anzi sembrano essere solo regolazioni impostabili manualmente e forzatamente. Ma magari le fa lo stesso, qualcuno lo sa?
Straystudio ha scritto: | Complimenti,
hai già ottimamente assimilato le basi e lo si vede da come le esponi; la scrittura
è in effetti un ottimo coaudiuvante al 'fissaggio' dell'apprendimento.
Attenzione però che le macchine non possono predisporre esposizioni 'a macchie di leopardo':
ldetomi ha scritto: | .. in modo da sottoesporre leggermente le luci, e sovraesporre leggermente le ombre, giusto? |
Se sovraesponi, sovraesponi per tutte e due luci e ombre (per tutta l'immagine); come pure se sottoesponi.
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Ti ringrazio molto del complimento!
In effetti mi sono espresso male su quella che sembra essere l'esposizione "a macchia di leopardo", quello che volevo dire è questo:
In una foto dove ho un forte contrasto tra le zone illuminate e quelle in ombra, può accadere che la misurazione spot o multi fallisca, esponendo correttamente una delle 2 zone (luci o ombre), mediante un certo tempo e un certo diaframma, che però è totalmente sbagliato per l'altra area della foto. Esempio pratico, a spanne, considerando di variare, per semplicità solo il diaframma: magari per esporre correttamente la zona in ombra, ignorando le luci, bisognerebbe impostare F3,2 1/125. Invece per esporre la zona illuminata, ignorando questa volta le ombre, bisognerebbe impostare F8 1/126. Io immagino che la misurazione spot o multi, sbagli in uno scatto di questo tipo perchè legge solo le impostazioni di un'area, mettiamo quella in ombra, la espone correttamente, bruciandomi le zone illuminate. Forse l'esposizione media, facendo appunto una media, mi imposta i seguenti parametri: F5.6 1/125.
A questo punto, le zone in ombra saranno un po' più scure rispetto alla corretta esposizione ma comunque accettabili, quelle illuminate, un po' sovraesposte, ma non bruciate. Poi in fotoritocco posso toccare i livelli delle 2 zone in maniera indipendente. Confermate?
Nella mia galleria ho caricato 2 foto che esemplificano questo mio problema, sono state scatta questa estate alle gole dell'Alcantara in Sicilia, con esposizione Multi. Come dicevo, forse era meglio Media...  _________________ Fujifilm s5600 - Mi piace molto questa macchina ma devo ancora imparare molte cose sulle tecniche fotografiche! |
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nikolevic utente attivo

Iscritto: 26 Apr 2004 Messaggi: 2479 Località: crema
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Inviato: Sab 09 Set, 2006 8:59 am Oggetto: |
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Se le esposizioni sono troppo diverse secondo me le scelte possibili sono tre:
1- ti accontenti della media
2- sacrifichi o le luci o le ombre
3- fai due scatti (uno per le luci e uno per le ombre) e poi li sovrapponi
nicola |
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ArgoviaCalibro9 utente attivo

Iscritto: 22 Lug 2005 Messaggi: 2100 Località: Aquae Helveticae - Confoederatio Helvetica
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Inviato: Sab 09 Set, 2006 9:07 am Oggetto: Re: Chiarimento di alcuni concetti chiave |
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ldetomi ha scritto: | Molto preziosi i commenti di INGEGNERE e ArgoviaCalibro9, anche se sapevo di queste regolazioni aggiuntive, ma le avevo lette sul manuale di una pentax compatta. Sul manuale della mia s5600 non vi è citazione di questa variazione su tonalità e nitidezza, che anzi sembrano essere solo regolazioni impostabili manualmente e forzatamente. Ma magari le fa lo stesso, qualcuno lo sa? |
Non so se tutte le digitali fanno come ho detto, le più sofisticate come le reflex fanno così, probabilmente alcune compatte non variano tutti i parametri come saturazione e contrasto al variare dei programmi. |
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nikolevic utente attivo

Iscritto: 26 Apr 2004 Messaggi: 2479 Località: crema
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Inviato: Sab 09 Set, 2006 9:07 am Oggetto: |
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Ingegnere ha scritto: |
Pensa alla corretta esposizione come all'area di un triangolo, i cui tre lati sono apertura, tempo, e ISO.
Una volta stabilita l'esposizione (l'area), puoi mantenerla costante variando la lunghezza dei tre lati. Ma se ne allunghi uno (per esempio usando diaframmi più aperti) devi accorciare almeno uno degli altri due.
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Sei stato chiarissimo, grazie.
Visto però l'influenza dell'aumento degli "ASA" sulla qualità dell'immagine, personalmente preferisco considerarlo un parametro "d'emergenza".
Sia ben chiaro che tra 100 e 400 asa ci gioco normalmente, è superare questo limite che secondo me porta problemi.
nicola |
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Soli utente attivo
Iscritto: 04 Lug 2004 Messaggi: 517
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Inviato: Sab 09 Set, 2006 9:18 am Oggetto: |
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ok, sei già pronto per l' HDR
ciao |
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