I bambini si conoscono tutti |
|
|
I bambini si conoscono tutti |
di fabiopollio27 |
Sab 04 Nov, 2023 4:35 am |
Viste: 212 |
|
Autore |
Messaggio |
fabiopollio27 utente attivo

Iscritto: 30 Gen 2019 Messaggi: 2094 Località: Provincia di Brescia
|
Inviato: Sab 04 Nov, 2023 4:36 am Oggetto: I bambini si conoscono tutti |
|
|
Con i contest, a giudicare dai risultati, non vado molto d'accordo
Questa è la fotografia, da repertorio recente, che avevo scelto per INTERAZIONI
Mi prendo qualche riga per spiegarne il ragionamento.
Come l'alunno che cerca di spiegare alla maestra il compito che ha preso quattro  _________________ Fabio Pollio |
|
Vai ad inizio pagina Vai a fine pagina |
|
 |
fabiopollio27 utente attivo

Iscritto: 30 Gen 2019 Messaggi: 2094 Località: Provincia di Brescia
|
Inviato: Sab 04 Nov, 2023 4:52 am Oggetto: |
|
|
È inizio estate, forse giugno.
C'era stata una settimana di forte maltempo e al primo momento di sole disponibile, una domenica pomeriggio, io e la mia bimba decidiamo di prendere una boccata d'aria sul vicino lago d'Iseo.
Sulla piccola spiaggia ci sono diverse famiglie, alcune di origine straniera, in molti hanno avuto la stessa idea.
La scena è questa: i bambini, così vicini, a ridosso della riva, i genitori, a reciproca distanza di sicurezza, qualche metro più indietro.
Chi con l'ansia che i bambini non si sporchino o bagnino, chi distratto col cellulare a fare foto o, peggio, a fregarsene.
Io osservo la scena e faccio qualche foto con la macchina.
Ricordo di esser stato colpito da questo essere sconosciuti su due diversi livelli.
Quello adulto, pieno di indifferenza, distanza, potenzialità di avvicinamento e contatto pressoché nulla.
Quello dei bambini, pieno di interesse reciproco, di insicurezza a interagire ma anche di voglia di prossimità, di potenziale amicizia pronta a scaturire dal nulla.
E in effetti non molti attimi dopo la scena, i bambini si son messi a giocare insieme, come fossero amici da tempo.
Ciò che volevo trasmettere è l'attimo prima dell'interazione o meglio lo stato interiore, che appartiene a oggetti viventi e non viventi, che la favorisce: la disponibilità alla altrui vicinanza.
Quello stato d'animo di non ostilità, di apertura e curiosità verso l'esterno così tipico dell'infanzia.
Ciao a tutti _________________ Fabio Pollio |
|
Vai ad inizio pagina Vai a fine pagina |
|
 |
Pietro Bevilacqua redazione

Iscritto: 08 Ago 2014 Messaggi: 3304 Località: Sydney
|
Inviato: Sab 04 Nov, 2023 6:23 am Oggetto: |
|
|
L'immagine, per mio modo di vedere, è un pò distante dal titolo, o viceversa.
I bambini ritratti non sembrano molto interessati gli uni dagli altri.
La tua riflessione pre e post scatto chiarisce e permette all'osservatore di approfondirne il senso ed il perché della scelta del titolo.
Mia figlia in Australia sta vivendo la situazione da te descritta, il limite della lingua diversa (che in pochi mesi ha imparato a capire e a parlicchiare) è superato da quel linguaggio non convenzionale che i bambini usano magistralmente per comunicare, il gioco.
La fotografia di per se non mi ha esaltato, ma insieme alle tue parole mi ha emozionato.
Un saluto _________________
Pietro
 |
|
Vai ad inizio pagina Vai a fine pagina |
|
 |
Tony diGrigio utente attivo

Iscritto: 13 Ott 2023 Messaggi: 742
|
Inviato: Sab 04 Nov, 2023 9:41 am Oggetto: |
|
|
Buongiorno.
La difficoltà certe volte facendo fotografia è quella di separare le proprie elaborazioni mentali dalla realtà registrata sul sensore. Tutto quello che descrivi non c'è nella scena che vediamo e puoi conoscerlo soltanto tu che hai vissuto con completezza di sensi quel momento. Io vedo un bambino più solo degli altri (e perfino in ombra rispetto agli altri) e altri bambini più in là un po' più insieme (ma neanche poi tanto). Se la scena del gruppetto sullo sfondo avesse comunicato più vivacità e giocosità la foto avrebbe trasmesso proprio quella distanza (di umori, di emozioni, ecc.), quel divario tra le due realtà del primo e del secondo piano. Ancor più se il bambino solo ed in ombra avesse rivolto lo sguardo verso gli altri. Così invece (a me) comunica poco, soprattutto ben poca "interazione", semmai, anzi, il contrario.
Ciao.
Tony _________________ «La lode è molto più noiosa della critica» (Ernst H. J. Gombrich)
«Le difficoltà di un'arte appaiono negli esemplari meno riusciti o addirittura cattivi di essa, i buoni dànno invece la certezza di una facile riuscita, proprio perché tutto vi è risolto e la fatica non appare» (Ennio Flaiano) |
|
Vai ad inizio pagina Vai a fine pagina |
|
 |
fabiopollio27 utente attivo

Iscritto: 30 Gen 2019 Messaggi: 2094 Località: Provincia di Brescia
|
Inviato: Sab 04 Nov, 2023 10:03 am Oggetto: |
|
|
Tony diGrigio ha scritto: | Buongiorno.
La difficoltà certe volte facendo fotografia è quella di separare le proprie elaborazioni mentali dalla realtà registrata sul sensore. Tutto quello che descrivi non c'è nella scena che vediamo e puoi conoscerlo soltanto tu che hai vissuto con completezza di sensi quel momento. Io vedo un bambino più solo degli altri (e perfino in ombra rispetto agli altri) e altri bambini più in là un po' più insieme (ma neanche poi tanto). Se la scena del gruppetto sullo sfondo avesse comunicato più vivacità e giocosità la foto avrebbe trasmesso proprio quella distanza (di umori, di emozioni, ecc.), quel divario tra le due realtà del primo e del secondo piano. Ancor più se il bambino solo ed in ombra avesse rivolto lo sguardo verso gli altri. Così invece (a me) comunica poco, soprattutto ben poca "interazione", semmai, anzi, il contrario.
Ciao.
Tony |
Condivido quanto dici, nella mia autoironia ho infatti ammesso un buco nell'acqua.
Ma lasciami dire che a volte noi fotoamatori dimentichiamo che "l'essenziale è invisibile agli occhi" (chiaramente non può essere la scusa per fotografie senza senso).
Se provi a tornare con la mente all'infanzia ricorderai quei momenti in cui, come fanno molti animali, ci si avvicinava, pian piano sempre di più, fingendo disinteresse.
La prossimità, nelle relazioni, è il momento che molto spesso precede l'interazione.
E anzi, molto spesso, è prima interazione fatta di sguardi di sbieco, olfatto, attesa dell'altro.
Avessi mostrato la foto dei bambini intenti a giocare (proverò a cercarla) avrei , secondo il mio modo di intendere quel contest, fatto un buco nell'acqua ancora più clamoroso per eccesso di schiettezza.
Quel che è certo è che quando si fotografa non sempre puoi spiegare troppo.
A meno che quell' immagine non sia a corredo di uno scritto.
Ma non era quello il caso.
Quindi...ritento alla prossima
Ciao e grazie del passaggio  _________________ Fabio Pollio
Ultima modifica effettuata da fabiopollio27 il Sab 04 Nov, 2023 10:40 am, modificato 1 volta in totale |
|
Vai ad inizio pagina Vai a fine pagina |
|
 |
fabiopollio27 utente attivo

Iscritto: 30 Gen 2019 Messaggi: 2094 Località: Provincia di Brescia
|
Inviato: Sab 04 Nov, 2023 10:07 am Oggetto: |
|
|
Pietro Bevilacqua ha scritto: | L'immagine, per mio modo di vedere, è un pò distante dal titolo, o viceversa.
I bambini ritratti non sembrano molto interessati gli uni dagli altri.
La tua riflessione pre e post scatto chiarisce e permette all'osservatore di approfondirne il senso ed il perché della scelta del titolo.
Mia figlia in Australia sta vivendo la situazione da te descritta, il limite della lingua diversa (che in pochi mesi ha imparato a capire e a parlicchiare) è superato da quel linguaggio non convenzionale che i bambini usano magistralmente per comunicare, il gioco.
La fotografia di per se non mi ha esaltato, ma insieme alle tue parole mi ha emozionato.
Un saluto |
Grazie anche a te Pietro.
Interessantissimo e intenso il tuo vissuto.
Ora capisco anche il motivo dei tuoi orari a volte così insoliti.
Un abbraccio _________________ Fabio Pollio |
|
Vai ad inizio pagina Vai a fine pagina |
|
 |
Tony diGrigio utente attivo

Iscritto: 13 Ott 2023 Messaggi: 742
|
Inviato: Sab 04 Nov, 2023 10:12 am Oggetto: |
|
|
E, nella pura comunicazione visiva, la difficoltà sta proprio nel trovare quel passaggio angusto che sta tra essere troppo espliciti (ovvi, banali, didascalici) e troppo ermetici (incomprensibili, astrusi, autoreferenziali).
Grazie a te, e buona fortuna con il prossimo tentativo, allora  _________________ «La lode è molto più noiosa della critica» (Ernst H. J. Gombrich)
«Le difficoltà di un'arte appaiono negli esemplari meno riusciti o addirittura cattivi di essa, i buoni dànno invece la certezza di una facile riuscita, proprio perché tutto vi è risolto e la fatica non appare» (Ennio Flaiano) |
|
Vai ad inizio pagina Vai a fine pagina |
|
 |
fabiopollio27 utente attivo

Iscritto: 30 Gen 2019 Messaggi: 2094 Località: Provincia di Brescia
|
Inviato: Sab 04 Nov, 2023 10:27 am Oggetto: |
|
|
Tony diGrigio ha scritto: | E, nella pura comunicazione visiva, la difficoltà sta proprio nel trovare quel passaggio angusto che sta tra essere troppo espliciti (ovvi, banali, didascalici) e troppo ermetici (incomprensibili, astrusi, autoreferenziali).
Grazie a te, e buona fortuna con il prossimo tentativo, allora  |
È come dici, ti ringrazio.
Proponendo la foto volevo proprio attirare il discorso, mettere allo scoperto la distanza, non colmata col processo creativo, tra ragionamento-emozione di quel momento e immagine elaborata.
Non ci si può aspettare che tutti capiscano.
Ma soprattutto non ci si può illudere che il limite sia in chi non capisce.
Molte volte dimentico che le foto che mostriamo devono parlare agli altri.
A me capita spesso, semplicemente perché troppe volte uso la fotografia come parte di un pensiero o di un ricordo che non può compiersi soltanto nell'immagine.
Chiederò allo staff di cambiare il titolo della foto "i bambini non si filano per niente"
Scherzo ovviamente, grazie e un caro saluto _________________ Fabio Pollio |
|
Vai ad inizio pagina Vai a fine pagina |
|
 |
paolo cadeddu staff foto

Iscritto: 25 Giu 2008 Messaggi: 7060 Località: Torino
|
Inviato: Sab 04 Nov, 2023 11:20 am Oggetto: |
|
|
È una foto che descrive i tempi di oggi...cinque ragazzetti... ognuno solo che non interagisce con gli altri....il titolo per me è 'solitudine'.... Quindi a parte il titolo la trovo un ottima immagine
Saluti _________________ Sonya7 iv - Sony Alpha 850-Sony rx100 mk III
Paolo
     |
|
Vai ad inizio pagina Vai a fine pagina |
|
 |
nonsolopane utente attivo

Iscritto: 07 Ott 2010 Messaggi: 6820 Località: milano
|
Inviato: Sab 04 Nov, 2023 5:39 pm Oggetto: |
|
|
E' molto difficile in fotografia trasmettere le sensazioni, le emozioni; e non solo perchè la fotografia è per natura bidimensionale, non trasmette i suoni, gli odori, ma anche perchè non c'è un prima e un dopo, c'è solo il presente, l'istante fermato. Forse il momento più significativo, ma non è detto.
Allora concentriamoci sul momento, sull'istante che ci presenti.
Forse il titolo non è il migliore per descrivere lo scatto ma quei bambini pur sembrando non interagire tra di loro non sono così soli, distanti.
Le loro posizioni così ravvicinate indicano che se verrà il momento propizio, se succede qualcosa di interessate, possono dare vita ad un momento gioioso di partecipazione collettiva.
Forse sarò stato influenzato dalla tua descrizione ma un titolo diverso poteva indirizzare a una migliore comprensione. _________________ Giuseppe |
|
Vai ad inizio pagina Vai a fine pagina |
|
 |
LorenzaF utente attivo

Iscritto: 13 Mar 2006 Messaggi: 999
|
Inviato: Sab 04 Nov, 2023 5:45 pm Oggetto: |
|
|
Prova a fare una cosa: rinuncia a mettere un titolo alle foto che posterai per, non so, due mesi. Fotografa sapendo che non puoi usare il titolo come stampella per spiegare una foto. La foto deve funzionare da sola. _________________ https://www.instagram.com/lorenza_f/ |
|
Vai ad inizio pagina Vai a fine pagina |
|
 |
fabiopollio27 utente attivo

Iscritto: 30 Gen 2019 Messaggi: 2094 Località: Provincia di Brescia
|
Inviato: Sab 04 Nov, 2023 6:24 pm Oggetto: |
|
|
Grazie Paolo, grazie Giuseppe per il passaggio e le riflessioni dedicate.
Grazie Lorenza: ti confesso che dare un titolo mi diverte un sacco. Sono anche della teoria che, più che una stampella, scegliere il titolo sia spesso (non sempre) il modo giusto per suggellare una fotografia.
Un atto di ulteriore completezza di ciò che si voleva comunicare (ovviamente col rischio, come in questo caso, di un buco nell'acqua clamoroso).
Ma raccolgo il tuo consiglio, farò come dici, almeno per un po'.
Grazie per il tempo e l'attenzione. _________________ Fabio Pollio |
|
Vai ad inizio pagina Vai a fine pagina |
|
 |
|
|