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di Tia
Dom 23 Apr, 2017 11:00 am
Viste: 499
Autore Messaggio
Tia
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Iscritto: 19 Ago 2007
Messaggi: 3070
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MessaggioInviato: Dom 23 Apr, 2017 11:00 am    Oggetto: St Rispondi con citazione

La realtà esiste nella mente umana e non altrove. (George Orwell)

Alle volte semplicemente la realtà non è sufficiente per rappresentare emozioni, forme e colori.

Suggerimenti e critiche sempre ben accetti

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Mattia
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opeio
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Iscritto: 18 Lug 2013
Messaggi: 3229

MessaggioInviato: Dom 23 Apr, 2017 11:38 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Siamo nell'attimo prima di capire cosa vediamo Wink
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La banalità è negli occhi di chi guarda
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Tia
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Iscritto: 19 Ago 2007
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Località: Trento

MessaggioInviato: Dom 23 Apr, 2017 8:18 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Grazie del commento opeio! Smile Ciao
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Mattia
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quelo
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Iscritto: 28 Mar 2016
Messaggi: 176

MessaggioInviato: Dom 23 Apr, 2017 10:42 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

A me l'idea della visione personale della spiaggia o della costa ,cosi' indefinita che puo' essere ovunque, ma è un luogo preciso, piace.
La difficolta' è che siamo un po' a meta' fra un mood e l' astratto,per quelli che chiedono un paesaggio preciso e piu' descrittivo.La parte bassa sembra mostrare,maggiormente una tonalita' calda sulla spiaggia, vagamente vintage come le vecchie foto.
ciao
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Tia
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Iscritto: 19 Ago 2007
Messaggi: 3070
Località: Trento

MessaggioInviato: Lun 24 Apr, 2017 2:04 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Quelo, grazie... L'idea è di provare a cercare altre vie per rappresentare il paesaggio. Vie meno convenzionali che possono e vogliono essere diverse dai paesaggi precisi e descrittivi. Da un lato la soddisfazione e la motivazione in questa esplorazione sono enormi, dall'altro ovviamente bisogna fare i conti con dei messaggi che deviando dal classico non sono così immediati. Anche solo per concludere che non piacciono! Smile Ciao
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Mattia
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teresa zanetti
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Iscritto: 14 Feb 2017
Messaggi: 1535

MessaggioInviato: Mar 25 Apr, 2017 11:57 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Come ti capisco, Tia!
Qualcuno sostiene che il paesaggio sia morto, perché non ha più nulla da dire, dal momento che il suo solo destino pare quello di dover essere rappresentato unicamente per ciò che esso è, in una sorta di "necessarietà restitutiva", dalla quale non gli è concesso di prescindere.
Oppure "disinnescato", annegato, così come spesso lo si vede, nei mille effetti setosi, o in lame di luce che calano dall'alto, come piogge benedicenti, da primo giorno della creazione, o ancora in nebbie dorate e polverose ...
Una vista. Tutte viste. La stessa formula ripetuta all'infinito, diverso l'oggetto, identico il racconto.
Si sono spesi fiumi di inchiostro sul tema.
Ma io continuo a essere convinta che si possa ancora dir qualcosa con la terra-madre.
Un paesaggio dell'anima, che sappia raccontare le nostre inquietudini, così come le nostre serenità, senza dover sempre necessariamente ricorrere a quel linguaggio ormai consueto, cui siamo tutti assuefatti.
E il tuo cammino verso l'astratto mi pare un buon punto di partenza.
Questa tua vive dei suoi colori. L'acqua, la sabbia, la battigia, il cielo presenti eppure resi immateriali, spogliati della loro essenza, per raccontarci l'intimo sentimento di pace al loro cospetto.
Da valutare, secondo me, anche un formato wide-screen, eliminando la parte di cielo con le nuvole, per una sensazione ancor maggiore di "tempo dilatato".
Buon tutto
Tere
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Tia
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Iscritto: 19 Ago 2007
Messaggi: 3070
Località: Trento

MessaggioInviato: Mar 25 Apr, 2017 2:43 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

teresa zanetti ha scritto:
Come ti capisco, Tia!
Qualcuno sostiene che il paesaggio sia morto, perché non ha più nulla da dire, dal momento che il suo solo destino pare quello di dover essere rappresentato unicamente per ciò che esso è, in una sorta di "necessarietà restitutiva", dalla quale non gli è concesso di prescindere.
Oppure "disinnescato", annegato, così come spesso lo si vede, nei mille effetti setosi, o in lame di luce che calano dall'alto, come piogge benedicenti, da primo giorno della creazione, o ancora in nebbie dorate e polverose ...
Una vista. Tutte viste. La stessa formula ripetuta all'infinito, diverso l'oggetto, identico il racconto.
Si sono spesi fiumi di inchiostro sul tema.
Ma io continuo a essere convinta che si possa ancora dir qualcosa con la terra-madre.
Un paesaggio dell'anima, che sappia raccontare le nostre inquietudini, così come le nostre serenità, senza dover sempre necessariamente ricorrere a quel linguaggio ormai consueto, cui siamo tutti assuefatti.
E il tuo cammino verso l'astratto mi pare un buon punto di partenza.
Questa tua vive dei suoi colori. L'acqua, la sabbia, la battigia, il cielo presenti eppure resi immateriali, spogliati della loro essenza, per raccontarci l'intimo sentimento di pace al loro cospetto.
Da valutare, secondo me, anche un formato wide-screen, eliminando la parte di cielo con le nuvole, per una sensazione ancor maggiore di "tempo dilatato".
Buon tutto
Tere


Teresa, grazie per esserti presa il tempo di scrivere. Il tuo supporto mi rende un po' piú consapevole che c'é qualcuno con la stessa visione ma soprattutto stessa speranza e voglia di comunicare. Io sono convinto che finché esistono occhi (e mente) nuovi ci sará sempre lo spazio per creare. A patto che, e questo mio "percorso" é inziato non molto tempo fa, si sperimenti e si liberi la mente dai (pre)giudizi. A questo proposito non posso che consigliarti(vi) gli scritti di Guy Tal, fotografo (e scrittore) che ha intrapreso una strada che pochi percorrono ma solo perché questo é ció che lo rende felice. Smile Ciao

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Mattia
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