La Primavera a Milano |
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La Primavera a Milano |
di Daniela Loconte |
Dom 02 Apr, 2017 6:50 pm |
Viste: 1599 |
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Autore |
Messaggio |
Daniela Loconte utente attivo

Iscritto: 02 Dic 2016 Messaggi: 1601 Località: MIlano
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Inviato: Dom 02 Apr, 2017 6:51 pm Oggetto: La Primavera a Milano |
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Suggerimenti e critiche sempre ben accetti
_________________ Daniela |
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1962 utente attivo

Iscritto: 16 Giu 2011 Messaggi: 16364 Località: Provincia Mantova
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Inviato: Dom 02 Apr, 2017 8:24 pm Oggetto: |
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una foto pulita' perfettamente composta, colori freschi e brillanti. Potrebbe essere tranquillamente una foto pubblicitaria. Molto brava
_________________ Claudio |
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Pietro Bevilacqua redazione

Iscritto: 08 Ago 2014 Messaggi: 3304 Località: Sydney
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Inviato: Dom 02 Apr, 2017 9:52 pm Oggetto: |
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Ciao...
Piace molto anche a me...complimenti...
Pietro
_________________
Pietro
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Tropico utente attivo

Iscritto: 04 Dic 2014 Messaggi: 4530
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Daniela Loconte utente attivo

Iscritto: 02 Dic 2016 Messaggi: 1601 Località: MIlano
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Inviato: Lun 03 Apr, 2017 10:35 am Oggetto: |
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1962 ha scritto: | una foto pulita' perfettamente composta, colori freschi e brillanti. Potrebbe essere tranquillamente una foto pubblicitaria. Molto brava  |
Beh Claudio, un commento così preciso e secco (e positivo) non lo avevo ancora mai avuto.
Grazie Felice di aver prodotto uno scatto gradevole
_________________ Daniela |
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Daniela Loconte utente attivo

Iscritto: 02 Dic 2016 Messaggi: 1601 Località: MIlano
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Inviato: Lun 03 Apr, 2017 10:36 am Oggetto: |
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Pietro Bevilacqua ha scritto: | Ciao...
Piace molto anche a me...complimenti...
Pietro |
Grazie Pietro.
_________________ Daniela |
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Mario Zacchi utente attivo

Iscritto: 07 Giu 2008 Messaggi: 6655
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Inviato: Lun 03 Apr, 2017 12:12 pm Oggetto: |
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E’ una fotina che ha qualcosa di interessante per un paio di aspetti e relativi corollari, secondo me.
Privilegiare persone di spalle (o magari di fronte, ma non troppo vicine) spesso è tipico di chi ha poca dimestichezza nel rapporto con soggetti umani. Ma ci sono situazioni in cui ha senso, come questa. Anche in questi casi, però, se non c’ è qualcosa di particolare che la sostenga efficacemente, la foto appare scontata: una tra le tante.
In questo senso il giornale aperto è molto rischioso: un classico dei soggetti fotografati sulle panchine che, onestamente, spesso si rivela un po’ banale. Ma, in questo caso, a fianco c’ è quel braccio piegato in qualche modo verso di noi, quindi a creare un ponte visivo (e non solo) per chi osserva la foto. Braccio che non è piegato in maniera causale: è piegato con la stessa angolazione del giornale. Questa è in realtà una cosa molto piccola, un minimo particolare, ma è nel punto giusto per non sfuggire all’ occhio. O, meglio, alla percezione che tutto abbia una logica pensata in funzione della foto e il gesto abbia una funzione emblematica.
Quindi, non che non sfugga il fatto in sé per cui uno guarda e dice: caspita, l‘ angolazione è proprio la stessa! Assolutamente: non è questo il punto che, tra l’ altro, non basterebbe come dimostrano tante foto costruite su questi presupposti, ma nulla più. Nel quadro d’ insieme non sfugge perché lo percepiamo come “una” delle cose che rispondo alla vocazione della fotografia che è quella di imporre un ordine preciso alla realtà tagliandone un pezzo per mostrarcelo, ma in modo organizzato affinché abbia un senso: è questo che ci attendiamo. La percezione di questo senso, di questo speciale ordine si ritrova in questa istantanea anche in virtù di quel piccolo particolare, ma poi insieme ad altro.
Questa percezione possiamo benissimo averla senza renderci conto di quale sia il motivo preciso (che poi non è mai uno solo, appunto) tanto che, non so quanto ragionato o quanto istintivo sia stato lo scatto, ma guadandolo in quest’ ottica non posso escludere che abbia giocato un ruolo già nella fase del click e ti abbia spinto a dire: “questa” scena e non un’ altra merita una foto. Un riflesso nella valutazione che, in chi fotografa bene le scene che richiedono rapidità ,diventare automatico.
Abbiamo parlato del punto giusto. Il punto giusto del fotogramma i questo caso è il centro: il centro nel terzo basso. Il centro di un quadrato che è un formato stabile che, sfruttato così, è molto adatto alla ripresa di un placido pomeriggio (o mattino) di sole primaverile passato a svagarsi sulle rive di un laghetto. Il centro nel terzo basso e non il centro-centro che rischia di essere immobile, mentre l’ idea è di serenità, non di immobilità. Il centro sottolineato dai due cespugli ai lati che non svolgono solo una funzione geometrica nell’ inquadratura, ma ripresi così, tagliati ai lati a delimitare, a recintare lo spazio in cui si trovano i soggetti, ce li raffigurano come in una sorta di piccolo giardino privato dove la loro gestualità (e mi riferisco soprattutto alla persona al centro e a quella a destra perché quella a sinistra è meno significativa) assume una connotazione privata: è questo l‘ altro aspetto che rende interessante questa foto.
Un’ ultima osservazione riguarda il colore che personalmente trovo un po‘ amatoriale per una foto con questi aspetti interessanti e le ombre che nel controluce tendono a chiudersi molto, soprattutto quelle nei cespugli che finiscono, in questo modo, per diventare di un verde nerastro che non è granché.
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_________________ Belle foto. O perlomeno belle idee -> |
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Daniela Loconte utente attivo

Iscritto: 02 Dic 2016 Messaggi: 1601 Località: MIlano
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Inviato: Lun 03 Apr, 2017 11:05 pm Oggetto: |
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Tropico ha scritto: | Piace anche a me, ben composta.
Però Daniela abbiamo le solite dominanti (stavolta verdi e blu quindi fredde).
Inoltre si possono migliorare altre piccole cose soprattutto localmente, ecco un esempio per farti capire cosa intendo, dimmi se ti convince...  |
Ciao Tropico, grazie del suggerimento. Solo adesso me ne rendo conto confrontandola con la tua. E parlo delle dominanti. Gli altri ritocchi invece da te fatti non li noto anche perché non ho avuto modo di scaricare la foto e confrontarla da vicino con la mia.
La cosa che però ho notato nel tuo ritocco è la perdita,di vividezza nelle cime degli alberi all'orizzonte e il cielo un po' in confusione ma credo che non sia semplice intervenire su una immagine che ha subito di base una revisione da una mano specifica.
Ho provato quindi a rivederla secondo quanto da te suggerito e sicuramente migliora.
Grazie mille per il passaggio.
_________________ Daniela |
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Tropico utente attivo

Iscritto: 04 Dic 2014 Messaggi: 4530
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Inviato: Lun 03 Apr, 2017 11:46 pm Oggetto: |
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Daniela Loconte ha scritto: | Ciao Tropico, grazie del suggerimento. Solo adesso me ne rendo conto confrontandola con la tua. E parlo delle dominanti. Gli altri ritocchi invece da te fatti non li noto anche perché non ho avuto modo di scaricare la foto e confrontarla da vicino con la mia.
La cosa che però ho notato nel tuo ritocco è la perdita,di vividezza nelle cime degli alberi all'orizzonte e il cielo un po' in confusione ma credo che non sia semplice intervenire su una immagine che ha subito di base una revisione da una mano specifica.
Ho provato quindi a rivederla secondo quanto da te suggerito e sicuramente migliora.
Grazie mille per il passaggio.
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Dunque ascolta Dani, il cielo mi è venuto una ciofeca, confermo, però oltre al fatto di lavorare con un file ridotto diciamo che non ci son stato le ore a correggere. Volevo soprattutto farti notare le dominanti che vedo essere un tuo problema spesso e volentieri ma quella deve essere una delle prime cose da guardare per poi decidere se e quante lasciarne (ma anche dove lasciarne intervenendo localmente). In questo caso era un peccato spegnere quella bella luce coi colori freddi, considera che non ho nemmeno corretto tutto perchè troppo giallo mi suonava male mentre i rossi che mancavano li ho messi tutti. Poi se hai notato ho schiarito le due siepi, come peraltro ti ha consigliato pure Mario. Ho quindi dato due decimi di sottoesposizione al prato e attenuato la luminosità dei gialli e dei verdi sempre del prato. Infine ho dato una punta di tone mapping, cosa che non è strettamente necessaria diciamo. Però cielo a parte guarda come è migliorata, osserva attentamente anche la panchina e i suoi abitanti ai quali ho dato maggior chiarezza e nitidezza tra l'altro. Ovviamente si può fare molto meglio perdendoci tempo.
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Daniela Loconte utente attivo

Iscritto: 02 Dic 2016 Messaggi: 1601 Località: MIlano
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Inviato: Mar 04 Apr, 2017 6:30 pm Oggetto: |
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Tropico ha scritto: | Dunque ascolta Dani, il cielo mi è venuto una ciofeca, confermo, però oltre al fatto di lavorare con un file ridotto diciamo che non ci son stato le ore a correggere. Volevo soprattutto farti notare le dominanti che vedo essere un tuo problema spesso e volentieri ma quella deve essere una delle prime cose da guardare per poi decidere se e quante lasciarne (ma anche dove lasciarne intervenendo localmente). In questo caso era un peccato spegnere quella bella luce coi colori freddi, considera che non ho nemmeno corretto tutto perchè troppo giallo mi suonava male mentre i rossi che mancavano li ho messi tutti. Poi se hai notato ho schiarito le due siepi, come peraltro ti ha consigliato pure Mario. Ho quindi dato due decimi di sottoesposizione al prato e attenuato la luminosità dei gialli e dei verdi sempre del prato. Infine ho dato una punta di tone mapping, cosa che non è strettamente necessaria diciamo. Però cielo a parte guarda come è migliorata, osserva attentamente anche la panchina e i suoi abitanti ai quali ho dato maggior chiarezza e nitidezza tra l'altro. Ovviamente si può fare molto meglio perdendoci tempo.  |
Tutto chiaro. Grazie della ulteriore spiegazione. Sicuramente la panchina ha acquistato nitidezza e i cespugli laterali più luce però a me non dispiace nella mia versione.
Dosare le dominanti è anche una questione di gusti come ad esempio prediligere i toni freddi ai caldi (o viceversa). Quando lavoro una mia immagine lo faccio sempre cercando di riproporre/riprodurre la stessa atmosfera, le stesse sensazioni che ho provato scattando. E queste sono del tutto personali a prescindere dai canoni o dalle convenzioni. O no?!
_________________ Daniela |
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Daniela Loconte utente attivo

Iscritto: 02 Dic 2016 Messaggi: 1601 Località: MIlano
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Inviato: Mar 04 Apr, 2017 7:02 pm Oggetto: |
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Mario Zacchi ha scritto: | E’ una fotina che ha qualcosa di interessante per un paio di aspetti e relativi corollari, secondo me.
Privilegiare persone di spalle (o magari di fronte, ma non troppo vicine) spesso è tipico di chi ha poca dimestichezza nel rapporto con soggetti umani. Ma ci sono situazioni in cui ha senso, come questa. Anche in questi casi, però, se non c’ è qualcosa di particolare che la sostenga efficacemente, la foto appare scontata: una tra le tante.
In questo senso il giornale aperto è molto rischioso: un classico dei soggetti fotografati sulle panchine che, onestamente, spesso si rivela un po’ banale. Ma, in questo caso, a fianco c’ è quel braccio piegato in qualche modo verso di noi, quindi a creare un ponte visivo (e non solo) per chi osserva la foto. Braccio che non è piegato in maniera causale: è piegato con la stessa angolazione del giornale. Questa è in realtà una cosa molto piccola, un minimo particolare, ma è nel punto giusto per non sfuggire all’ occhio. O, meglio, alla percezione che tutto abbia una logica pensata in funzione della foto e il gesto abbia una funzione emblematica.
Quindi, non che non sfugga il fatto in sé per cui uno guarda e dice: caspita, l‘ angolazione è proprio la stessa! Assolutamente: non è questo il punto che, tra l’ altro, non basterebbe come dimostrano tante foto costruite su questi presupposti, ma nulla più. Nel quadro d’ insieme non sfugge perché lo percepiamo come “una” delle cose che rispondo alla vocazione della fotografia che è quella di imporre un ordine preciso alla realtà tagliandone un pezzo per mostrarcelo, ma in modo organizzato affinché abbia un senso: è questo che ci attendiamo. La percezione di questo senso, di questo speciale ordine si ritrova in questa istantanea anche in virtù di quel piccolo particolare, ma poi insieme ad altro.
Questa percezione possiamo benissimo averla senza renderci conto di quale sia il motivo preciso (che poi non è mai uno solo, appunto) tanto che, non so quanto ragionato o quanto istintivo sia stato lo scatto, ma guadandolo in quest’ ottica non posso escludere che abbia giocato un ruolo già nella fase del click e ti abbia spinto a dire: “questa” scena e non un’ altra merita una foto. Un riflesso nella valutazione che, in chi fotografa bene le scene che richiedono rapidità ,diventare automatico.
Abbiamo parlato del punto giusto. Il punto giusto del fotogramma i questo caso è il centro: il centro nel terzo basso. Il centro di un quadrato che è un formato stabile che, sfruttato così, è molto adatto alla ripresa di un placido pomeriggio (o mattino) di sole primaverile passato a svagarsi sulle rive di un laghetto. Il centro nel terzo basso e non il centro-centro che rischia di essere immobile, mentre l’ idea è di serenità, non di immobilità. Il centro sottolineato dai due cespugli ai lati che non svolgono solo una funzione geometrica nell’ inquadratura, ma ripresi così, tagliati ai lati a delimitare, a recintare lo spazio in cui si trovano i soggetti, ce li raffigurano come in una sorta di piccolo giardino privato dove la loro gestualità (e mi riferisco soprattutto alla persona al centro e a quella a destra perché quella a sinistra è meno significativa) assume una connotazione privata: è questo l‘ altro aspetto che rende interessante questa foto.
Un’ ultima osservazione riguarda il colore che personalmente trovo un po‘ amatoriale per una foto con questi aspetti interessanti e le ombre che nel controluce tendono a chiudersi molto, soprattutto quelle nei cespugli che finiscono, in questo modo, per diventare di un verde nerastro che non è granché. |
Ciao Mario, grazie di essere passato.
Allora, da dove inizio? La foto è stata scattata volutamente proprio così come la vedi. Mi sono avvicinata ma non troppo e li ho ritratti di spalle perchè l'immagine da ritrarre era proprio quella (per tua conoscenza sappi che non ho problemi a fotografare gli sconosciuti, nè di fronte, nè a distanza ravvicinata come dimostrano alcune foto che trovi nella mia galleria).
Il resto non è opera mia. La scena mi si è presentata spontaneamente; io l'ho colta immediatamente e ho capito che era la scena giusta da immortalare (un attimo dopo quel braccio era giù). Certo, il mio è stato un gesto istintivo ma sono felice che tu abbia saputo leggere un senso logico e tecnico in quello che per me si era presentato sotto forma di sensazione.
Tutto esprimeva un senso di armonia e di serenità: la posizione della panchina al centro dei due cespugli; la famiglia i cui componenti, ciascuno a modo proprio stava godendo del calore del sole; il lago con i riflessi; un orizzonte verde e un cielo mediamente movimentato.
Una bellezza a cui non ho resistito.
Il formato e i tagli dei cespugli sono ovviamente scelte effettuate in pp.
I soggetti nel terzo basso (e non in centro-centro) una scelta in fase di scatto.
In entrambi i casi sono felice, molto, di aver fatto quelle giuste.
Per i colori.....beh, a parte le dominanti blu e verdi che secondo te e Tropico incidono un po' troppo (ma che ad altri utenti sono invece piaciute) direi che ho fatto un buon lavoro.
Grazie ancora Mario. Buona serata.
_________________ Daniela
Ultima modifica effettuata da Daniela Loconte il Mer 05 Apr, 2017 12:18 am, modificato 1 volta in totale |
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Tropico utente attivo

Iscritto: 04 Dic 2014 Messaggi: 4530
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Inviato: Mar 04 Apr, 2017 11:16 pm Oggetto: |
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Daniela Loconte ha scritto: | Tutto chiaro. Grazie della ulteriore spiegazione. Sicuramente la panchina ha acquistato nitidezza e i cespugli laterali più luce però a me non dispiace nella mia versione.
Dosare le dominanti è anche una questione di gusti come ad esempio prediligere i toni freddi ai caldi (o viceversa). Quando lavoro una mia immagine lo faccio sempre cercando di riproporre/riprodurre la stessa atmosfera, le stesse sensazioni che ho provato scattando. E queste sono del tutto personali a prescindere dai canoni o dalle convenzioni. O no?!
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L'ho detto mi sembra che dosare le dominanti è una questione di gusti ma solo per chi ci smanetta sopra e sa adoperarle, cosa peraltro che si impara abbastanza facilmente. Però finora tu hai sempre confessato di non averci badato, se poi dici che l'hai fatto in questa ti credo e quindi la tua dominante puoi lasciarla come e quando vuoi ovviamente. Fermo restando che quello che hai visto è molto più vicino alla correzione perchè il sensore aggiungendo dominanti modifica la realtà che percepisce il tuo occhio che appunto è più vicina a quella corretta. Spero di essermi spiegato una volta per tutte visto che già ne abbiamo parlato nella tua foto liberty se ricordi...
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Daniela Loconte utente attivo

Iscritto: 02 Dic 2016 Messaggi: 1601 Località: MIlano
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Inviato: Mar 04 Apr, 2017 11:38 pm Oggetto: |
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Tropico ha scritto: | L'ho detto mi sembra che dosare le dominanti è una questione di gusti ma solo per chi ci smanetta sopra e sa adoperarle, cosa peraltro che si impara abbastanza facilmente. Però finora tu hai sempre confessato di non averci badato, se poi dici che l'hai fatto in questa ti credo e quindi la tua dominante puoi lasciarla come e quando vuoi ovviamente. Fermo restando che quello che hai visto è molto più vicino alla correzione perchè il sensore aggiungendo dominanti modifica la realtà che percepisce il tuo occhio che appunto è più vicina a quella corretta. Spero di essermi spiegato una volta per tutte visto che già ne abbiamo parlato nella tua foto liberty se ricordi...  |
Ciao Tropico. Era chiaro, sin da prima
A proposito di questa foto ho scritto che ho cercato di riproporre/ritrovare l'atmosfera che ho sentito in quel momento. Quelle dominanti "accentuate" erano nelle mie corde nel momento in cui ho sviluppato la foto. Mi sono fermata quando ho trovato quello che per me, rispetto le mie sensazioni e i ricordi erano meglio rappresentativi dello scenario che ho fotografato.
Grazie di esserti soffermato ancora.
_________________ Daniela |
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Tropico utente attivo

Iscritto: 04 Dic 2014 Messaggi: 4530
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Inviato: Mar 04 Apr, 2017 11:55 pm Oggetto: |
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Daniela Loconte ha scritto: | Ciao Tropico. Era chiaro, sin da prima
A proposito di questa foto ho scritto che ho cercato di riproporre/ritrovare l'atmosfera che ho sentito in quel momento. Quelle dominanti "accentuate" erano nelle mie corde nel momento in cui ho sviluppato la foto. Mi sono fermata quando ho trovato quello che per me, rispetto le mie sensazioni e i ricordi erano meglio rappresentativi dello scenario che ho fotografato.
Grazie di esserti soffermato ancora.  |
Hai ragione, avevi scritto "quando lavoro le mie immagini" e dovevo interpretare quel "lavoro" come postproduzione, il termine generico mi ha ingannato. Vabbè ci siamo chiariti e da oggi in poi non ti romperò più le scatole con le dominanti visto che ora le.....domini....
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