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di gianpilux
Dom 11 Dic, 2016 12:07 pm
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MessaggioInviato: Dom 11 Dic, 2016 11:13 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

flavianoettore ha scritto:
Ti rispondo punto per punto sperando di darti un ulteriore spiegazione.

1 - Guardare una vetrina di per sé è un atto banale e per una donna evidentemente araba guardare una vetrina di indumenti arabi è lapalissiano che è un gesto banale. Che non possa indossarli lo stai deducendo tu, per una donna col chador quegli abiti sono l'equivalente di un abito da sera per un'occidentale. Niente di trascendentale insomma.

2 - Per comprensione non immediata si intende il colpo d'occhio che ti inganna, sul fattore surreale mi sa che ti sei perso gli ultimi 60 anni di street allora Very Happy
Ecco un paio di esempi comunque:
http://www.anyonegirl.com/content/uploads/2016/01/570_1PAR58963.jpg (alex webb)
http://in-public.com/wp-content/uploads/2016/05/Matt_Stuart_A_28.jpg (matt stuart)

3 - Non siamo d'accordo perché da nessun elemento della foto si evince che quella donna può indossare solo il chador, lo stai dicendo tu ma spesso non è così.

4 - Certo che ci vogliono determinati strumenti ed i miei commenti e quelli di altri servono proprio a fornire a chi ancora non li possiede quegli strumenti. Poi si può essere liberi di non amare il linguaggio della street ma si deve anche rispettarlo se non è proprio e quindi accettare se qualcosa non fa parte di quel linguaggio.

5 - Te lo ripeto, per ambientata non si intende che qualcuno ti dica dove è stata scattata la foto, ma che la foto te lo dica attraverso le immagini. Io vivo a Bruxelles e di situazioni del genere ne ho viste a centinaia, così come a Londra, Milano o qualsiasi altra metropoli europea. Per ambientare si intende che devi fare in modo che dove, o perlomeno il contesto, in cui è stata scattata la foto sia riconoscibile osservando la foto.

Con questo commento credo di ave risposto anche ai quesiti che hai posto successivamente, a presto.
PS concordo sul fatto che dando un'occhiata ai finalisti di quel concorso si capirebbero molte più cose rispetto a stare qui a fare le pulci ad una foto di un autore che forse giustamente non aveva nemmeno voglia di leggere tutti sti discorsi molto generici.
A presto Ciao

E' molto bello dialogare con te, argomenti come pochi sia nei contenuti che nella forma. Scusa se in-sisto e non de-sisto, così magari arriva pure Sisto. Very Happy
1- guardare una vetrina è un atto banale generalmente ma, senza andare alla foto in questione, ho fatto degli esempi rispondendo a Buonaluce, ti sentiresti di dire che in quei casi guardare una vetrina non sarebbe street? Quindi non è il gesto in sè quanto piuttosto l'insieme di fattori che possono rendere questo gesto non più banale, occorre insomma ragionare caso per caso, sei d'accordo almeno su questo? Poi che io sappia chi usa lo chador lo fa praticamente sempre, qui in Thailandia ci sono svariati muslim e le donne, pur non essendo così "drastiche" come in altri paesi, se mettono lo chador lo fanno sempre, altre non lo mettono proprio, vie di mezzo non ne vedo molte. E' un pò come una divisa, se si sposa quel credo ad oltranza non ci sono alternative, come gli ebrei ortodossi, li hai mai visti con camicie a fiori invece che i vestiti e cappelli neri e tipici? Quindi quegli abiti sfavillanti un'ortodossa non li mette proprio, spesso le sono proibiti in certi paesi.
2- mica ho detto che il surreale non ci deve essere, forse rileggendo mi sono spiegato male, ho detto non è condicio sine qua non.
3- leggere il punto 1. Very Happy
4- su questo ha parlato bene Clara, i confini li diamo arbitrariamente noi (ma vale per tutto lo scibile umano) ma sono confini sempre da mettere in discussione, diffido di brutto da chi ha le formule definitive, come ho detto prima nemmeno la scienza le possiede. Se ci fossero queste formule ci sarebbe il pensiero unico con tutto quello che ne consegue. spaventato!
5- e io ripeto che per questa foto non è importante che sia ambientata in qualche nazione in particolare, l'ambientazione è data da una donna musulmana in chador che guarda un negozio di vestiti orientali, basta e avanza per il messaggio che deve trasmettere, ovviamente mia opinione criticabilissima, ho la mia testa e non linko niente anche se potrei e qualche volta lo faccio pure ma sempre a sostegno di mie idee e non perchè devo difendere una setta, o categoria o ideologia che sia. Thanks! Wink
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MessaggioInviato: Dom 11 Dic, 2016 11:29 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Clara Ravaglia ha scritto:
A mio parere ci sono delle buone ragioni e considerazioni da varie parti, non in un solo lato della discussione, nella serie di commenti che si stanno succedendo. Per me uno scambio sempre utile, per inquadrare critcamente con esattezza una proposta fotografica.

Quoto flaviano e folgore:
Su questo non si può che trovarsi in perfetto accordo, e quando si cita Mario webmin, senza nulla togliere ad alcuno, si prende come esempio uno streepher fuoriclasse, da cui si può solo imparare, o meglio farsi ispirare.
Qui però tropico ci mette sotto gli occhi una scena interessante:

l'espressione della donna per me è tutto un programma: sembra dire: io questo tipo di vestiario per una volta lo vorrei bypassare. O mi fate indossare un bel look consumistico, alla Benetton, o meglio ancora Armani, salendo assi di livello, per intenderci, o preferisco rimanere con il mio chador. Wink
Per la biancheria sexy, penso che le donne musulmane, in privato la indossino.
E non aggiungo commenti di alcun tipo sul problema, e nel rispetto di ogni libertà privata di pensiero e di uso. personalmente invece io ritengo che nel limite del buon gusto, ciascuno, donna o uomo o quqlsiasi altro gender.... dovrebbe poter girare anche nudo al polo nord, se preferisce, e nessun altro dovrebbe aprir bocca, al massino girare il capo se non gradisce!... eheh

E poi guardiamo l'abito nero sul manichino in vetrina: la decorazione centrale crea quasi un viso a maschera, poco soddisfatto, che un poco richiama la espressione non felicissima della donna.
E la perplessità magari nasce anche da questi manichini senza volto, con ovali di scritte al posto di liberi pensieri?
Insomma un po' di anima, di spirito street per me c'è, e certamente anche un filo di humor e sotto sotto un poco amaro.
Le categorie qui ( non in senso assoluto) sono indicative, e chi si avventura in street magari ha un ottimo passato paesaggistico, ma in questa sezione muove con le intenzioni passi più incerto. Per questo lascerei qui le come come stanno, anche in virtù di questo scambio , di commenti utilissimi e costruttivi.

Ciao
Clara

Smile

Clara quella frase è mia! LOL
Flaviano Ettore ha scritto l'opposto:
Non è street perché l'immagine non è surreale e non ti inganna a prima vista, è di immediata comprensione.
Quindi per lui questa è troppo immediata e quindi un elemento a sfavore e io infatti lo criticavo.
Mi fa piacere che hai sviluppato il discorso sull'espressione della donna che veramente è un valore aggiunto all'immagine in relazione agli elementi su cui stiamo discutendo.
La biancheria sexy la indosseranno pure ma tanto è coperta, chi la vede? Very Happy
Infine bellissima (tipica Ravagliata) l'osservazione sui manichini, abbiamo un elemento strret in più e pure di quelli non diretti, proprio come piacciono a Flaviano che per come scrive (benissimo!) mi sa che ha qualche parente illustre nel passato.... Wink
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MessaggioInviato: Lun 12 Dic, 2016 12:02 pm    Oggetto: Re: s.t. Rispondi con citazione

... adesso mi spiego perchè, da qualche giorno, iniziavano a fischiarmi le orecchie... LOL

... lungi da me l'idea o la volontà d'offrire una definizione o classificazione del genere fotografico in argomento, dal momento che essa è diventata quanto di più personale possa esistere, anche guardando lo scenario internazionale, per cui si finirebbe a disquisire di tante mezze verità senza venirne a capo. Rolling Eyes

... la scena nella sua estemporaneità possiede del potenziale nell'espressione della protagonista e le conseguenti declinazioni che possono scaturire nel raffronto con la vetrina.

... a tal proposito la presenza del colore può essere fonte di distrazione per quella che, a mio personale avviso, rimane una scena "culturalmente" orientata verso l'aspetto life.

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Mario Lisi
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