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FUJIFILM X100T - 23mm
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di Antonino Di Leo
Mar 03 Mgg, 2016 11:50 pm
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Autore Messaggio
Antonino Di Leo
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MessaggioInviato: Mar 03 Mgg, 2016 11:50 pm    Oggetto: Lecce Rispondi con citazione

Suggerimenti e critiche sempre ben accetti
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Antonino
"Credo davvero che ci siano cose che nessuno riesce a vedere prima che vengano fotografate." - Diane Arbus Visita www.antoninodileo.it
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M.R.
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MessaggioInviato: Mer 04 Mgg, 2016 6:37 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Ciao Antonino,
non vedo l'attinenza alla street in quanto non vi leggo un' azione o un momento particolare. Vedo solo una signora.. sempre di spalle che sta semplicemente rispettando il cartello, vedo caos e vedo un mezzo muso tagliato di un auto in primo piano. Ci hai visto qualcosa in particolare tu?

Ciao

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Matteo

Basta che un uomo odi un altro uomo perché l'odio vada correndo per l'umanità intera.

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opisso
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MessaggioInviato: Mer 04 Mgg, 2016 7:47 am    Oggetto: Rispondi con citazione

M.R. ha scritto:
...non vi leggo un' azione o un momento particolare.

Quoto però... non so bene perché ma mi piace. Forse per la compo e il buon uso dei colori Mmmmm
Insomma per come la vedo io un buon "non momento" Ok!
Distrae un po' la, per me eccessiva, "sovraesposizione" sulla destra...
Ciao


Ultima modifica effettuata da opisso il Mer 04 Mgg, 2016 12:42 pm, modificato 1 volta in totale
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Webmin
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MessaggioInviato: Mer 04 Mgg, 2016 10:44 am    Oggetto: Rispondi con citazione

... un classico dell'iconografia street che nella presenza del colore trova qualche motivo di distrazione. Smile

Webmin

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Mario Lisi
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Antonino Di Leo
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Località: Salento

MessaggioInviato: Gio 05 Mgg, 2016 5:21 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Citazione:
Vedo solo una signora.. sempre di spalle che sta semplicemente rispettando il cartello, vedo caos e vedo un mezzo muso tagliato di un auto in primo piano. Ci hai visto qualcosa in particolare tu?

Beh, sinceramente mi sembra abbastanza quanto hai notato tu in fondo... Wink

Citazione:
... un buon "non momento"

Ok!

Grazie ragazzi per esser passati e per i sempre utili e sinceri suggerimenti e impressioni.
Buona giornata.
Ciao

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Antonino
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M.R.
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Località: Brianza

MessaggioInviato: Gio 05 Mgg, 2016 6:46 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Antonino Di Leo ha scritto:
Beh, sinceramente mi sembra abbastanza quanto hai notato tu in fondo... Wink




Ti basta questo?

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Ugolino Conte
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Iscritto: 21 Ago 2012
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MessaggioInviato: Sab 07 Mgg, 2016 11:39 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Questa mattina di foto pubblicate nella sezione street di photo4 ne ho passate in rassegna 47, ovvero tutte quelle della prima pagina, poi mi son fermato. Ad eccezione di una passabile del buon vecchio Frank66, non ho visto nulla che possa soddisfare la promessa che ogni fotografo di strada fa al suo pubblico. Eh si, perché quando un fotografo di strada - ma vale in genere mutatis mutandis per qualsiasi genere fotografico - pubblica una foto e la porta all'attenzione degli spettatori implicitamente dice a chi la guarda :

ehi tu, uomo annoiato, distratto, intento a fare altro, tu che vivi tendenzialmente immerso nel brutto, nel già visto, guarda cosa ho visto io che tu probabilmente non vedrai così facilmente. Ho voglia di condividerlo con te per farti annoiare un po' meno, per farti vedere qualcosa di bello in un mondo che tendenzialmente bello non è, per ricordarti che è ancora possibile creare e non semplicemente subire la realtà, che è possibile creare illusioni, strappare un sorriso, conoscere un po' più l'altro che vive accanto a te, il passante che incroci distrattamente per strada.

Voi chiedete l'attenzione dello spettatore, lo spettatore ve la concede, siete in debito con lo spettatore nel momento stesso in cui la foto non è più solo vostra, ma viene condivisa. Voi fate implicitamente una promessa allo spettatore e le promesse non mantenute non piacciono mai.

Ho scelto questa foto per riportare quanto sopra, perché esemplifica il minimo storico della street fotoamatoriale italiana., quella voglia di fare che c'è, ma che non riesce ad andare oltre il limite di un tentativo che parte annoiato e che trasferisce la noia dal fotografo allo spettatore.

E' uno scatto che mi fa riflettere, mi chiedo da quando la street è diventata così dannatamente didascalica? da quando utilizza un lessico ridotto ai minimi termini? ma soprattutto dove è andata a finire la creatività, l'intuito, la fantasia del fotografo di strada e come mai un fotografo di strada si accontenti di così poco.

Intendiamoci, di foto di strada mediocri se ne sono fatte per anni, ma oggi qualcosa è cambiato rispetto a dieci anni fa. Lo spettatore era più paziente, era più ben disposto nei vostri confronti, aveva maggiore calma nel leggere una foto, aveva visto meno, la mole di immagini vomitate quotidinamente dai media era inferiore (basti pensare all'epoca pre Facebook). Oggi la produzione di immagini (e non parlo solo di foto, ma di immagini in senso ampio), è aumentata a livelli esponenziali, quindi se la street non recupera i caratteri che le sono sempre stati propri, se non arriva come una "rasoiata" a squarciare i sensi dello spettatore, non è che un granello di polvere che si unisce a ciò che lo spettatore abulicamente percepisce come un unico, enorme, agglomerato indistinto di vomito visivo e che, come tale, è poco propenso a metabolizzare.

E non è più tempo di tirare nuovamente in ballo la rappresentazione (facile scusa) del quotidiano se codesto "quotidiano" è narrato così come chiunque - anche chi non utilizza il lessico fotografico - lo può descrivere.
La street, come qualsiasi altra forma di comunicazione, si evolve e cerca di essere in sintonia con ciò che la circonda, in sintonia con l'oggetto che rappresenta, in armonia con le aspettative dello spettatore - anche se nei forum in cui il tempo è cristallizzato spesso manca la percezione del movimento. Usare oggi un linguaggio che era appena sufficiente dieci anni fa significa auto-annientarsi fotograficamente, ma soprattutto non mantenere la promessa fatta al vostro pubblico.

Dovrebbe cambiare anche l'etica del fotografo di strada. Dieci anni fa, probabilmente, avrei parlato dell'etica intesa come rispetto nei confronti del soggetto ritratto, oggi dò per scontato che il tema sia stato metabolizzato. Oggi dovrebbe essere percepito come eticamente corretto improntare una produzione fotografica ai canoni di cui sopra, senza contribuire a far lievitare una mole di immagini mediocri che produce come principale effetto la riduzione ai minimi termini della capacità dello spettatore di discernere tra bello e brutto, rilevante e irrilevante, noioso e stimolante.
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Antonino Di Leo
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MessaggioInviato: Sab 07 Mgg, 2016 3:09 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Ugolino inutile negare che sostanzialmente son d'accordo con la tua analisi che appare più una riflessione. Non su tutto, ma son d'accordo.
Mi fa altresì piacere che tu abbia scelto la "mia proposta" per farlo.
Citazione:
E non è più tempo di tirare nuovamente in ballo la rappresentazione (facile scusa) del quotidiano se codesto "quotidiano" è narrato così come chiunque - anche chi non utilizza il lessico fotografico - lo può descrivere.

credo che questa tua considerazione sia sbagliata.
In virtù di come la esponi diverrebbe lecito dire che la Divina Commedia, visto che non mi piace, potrebbe scriverla chiunque.
Ci sarebbe anche da dibattere sul concetto di street o, per meglio dire, la categorizzazione della fotografia, che diventa di fatto anche un suo limite, anche se necessario, forse, in determinati posti, non fosse altro che per una questione di "ordine".
Si potrebbe anche affermare che la Street Photography in fondo non esiste, o meglio non dovrebbe esistere il "metro di lettura" comunemente chiamato street, nel giusto senso del termine ovviamente.
Riporto un pensiero di Garry Winogrand che trovo piuttosto eloquiente:

Tutte le cose sono fotografabili.
Una fotografia può solo essere simile a come la macchina fotografica ha visto ciò che ha fotografato.
Ovvero, come la macchina fotografica ha visto quel pezzetto di tempo e spazio è responsabile dell'aspetto della fotografia.
Quindi, una fotografia può avere qualunque aspetto. Ovvero, non c'è nessun aspetto che la fotografia debba per forza avere (al di là di essere un'illusione di una descrizione letterale). Ovvero, non ci sono regole esterne o astratte o preconcette della forma che si possono applicare alla fotografia."


Grazie per esser passato e per avere espresso la tua sincera opinione.

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Antonino
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opisso
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MessaggioInviato: Mer 11 Mgg, 2016 8:53 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Ugolino Conte ha scritto:
Oggi la produzione di immagini (e non parlo solo di foto, ma di immagini in senso ampio), è aumentata a livelli esponenziali, quindi se la street non recupera i caratteri che le sono sempre stati propri, se non arriva come una "rasoiata" a squarciare i sensi dello spettatore, non è che un granello di polvere che si unisce a ciò che lo spettatore abulicamente percepisce come un unico, enorme, agglomerato indistinto di vomito visivo e che, come tale, è poco propenso a metabolizzare.


Capisco il discorso ma non mi risulta, come dice in altro modo Antonino, che la rasoiata, piuttosto che la fotografia dell'ordinario, sia il carattere peculiare della street “d’autore” e non.
Tanto per fare un esempio illustre:
http://www.in-public.com/JoelMeyerowitz/image/1203

Comunque se andiamo a vedere il genere nasce proprio per fotografare “l'ordinario” nelle strade, analizzando di conseguenza i comportamenti "sociali".
Certo oggi per far questo si fa prima a raccogliere un po' di foto da fb che andandosi a vedere il lavoro di qualche “grande” fotografo. E non tanto perché a fotografare l'ordinario siamo bravi tutti (vallo a dire ad Eggleston) ma perché anche un' immagine fotograficamente povera ci racconta comunque qualcosa di chi l'ha scattata e quindi può risultare comunque “rappresentativa” dei nostri tempi. E forse anche per questo come dici tu per distinguersi bisogna andare a cercarsi le "rasoiate"...
Ma non so, non mi sembra che fare foto "ad effetto" debba essere la soluzione unica per risollevare il genere. Altrimenti si finisce come chi in altri ambiti per distinguersi aumenta i contrasti, saturando i colori, e “sparando” hdr a caso.

Forse semplicemente i tempi d'oro sono destinati a non ripetersi più. Un po' come è successo al rock nella musica... c'è chi lo suona bene anche adesso ma il mio pensiero va in automatico agli anni 70...
Personalmente, per il poco che conosco, trovo che i fotografi più stimolanti attualmente si siano messi a bazzicare altri generi.

Scusate il lungo OT, non essendo un “esperto” probabilmente ho solo perso tempo “a fare due chiacchere” e a sparare un po’ di belinate Wink

Ritornando alla foto di Antonino, non so se sia "bella", forse neanche particolarmente originale, ma mi sembrava coerente con un certo suo percorso fotografico e con la sua idea di fotografia. Mi sembrava insomma che "sapesse cosa stava facendo". Il che certo non basta a ergerlo al ruolo di "Maestro" però diciamo che in questo senso ho potuto trovare la chiave per apprezzarla.
Passo e chiudo Ciao

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Ugolino Conte
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MessaggioInviato: Mer 11 Mgg, 2016 12:06 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Antonino Di Leo ha scritto:

Riporto un pensiero di Garry Winogrand che trovo piuttosto eloquiente:


.. e il problema è proprio questo.

.. Winogrand è nato nel 1928 e morto nel 1984, quello che ha detto e fatto è avulso dalla realtà di oggi, deve essere contestualizzato, come ogni fatto umano.

.. è la solita iconografia ricorrente - più ricorrente nei forum che altrove, a dire il vero - come è iconografia ricorrente citare In-Public associato al concetto di Street Photography, esattamente come lo si citava quasi 10 anni fa quando bazzicavo più di frequente su questi schermi

.. conferme del tempo che si è fermato, della persistente inevoluzione - è come essere stato criogenizzato ed essersi risvegliato in un mondo che è rimasto sempre uguale a se stesso, mentre quello reale ha fatto passi avanti a ritmi doppi e tripli.

Ma non voglio annientare quanto di buono detto da Winogrand (eoni fa) solo far riflettere che lui parla dell'"atto del fotografare" - che è legittimo e sacrosanto in qualsiasi epoca, come legittimo e sacrosanto è scaccolarsi in disparte o darsi una grattatina dove non batte il sole.

Tra l'atto del fotografare, che può essere cosa intima e personale, e l'atto del condividere - ed è il tema della "condivisione" quello centrale e ricorrente dei nostri tempi - esiste una differenza rilevante. Ed è la differenza che fa il fotografo critico ed auto-critico per cercare di porre un argine ad una valanga inarrestabile di foto ed immagini insignificanti che travolgono anche quelle (poche) significanti.

E per tornare ancora a Winogrand, basta scorrere distrattamente in rassegna le sue foto per rendersi conto che ciò che ha detto non si applica a ciò che fatto, se il suo pensiero viene interpretato come una legittimazione dell'insignificante in fotografia o dell'inflazionato spot che sostiene che in fotografia non ci sono regole. I grandi razzolano sempre meglio di quanto predicano, e sono stati sempre più tecnici/calcolatori e meno geniali di quanto, poeticamente, non li si voglia far apparire.
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opisso
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MessaggioInviato: Mer 11 Mgg, 2016 12:49 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Boh, in realtà ho citato in public solo perché sapevo che vi potevo recuperare quella foto di un "non momento".
Comunque i fotografi nuovi che stanno reinventando dando nuova linfa alla street superando i loro vecchi maestri oramai "ammuffiti" e facendo foto "significanti" secondo te Conte chi sarebbero?
Lo chiedo assolutamente senza nessuna vena polemica Smile
Forse con degli esempi capisco meglio il discorso che stai facendo e imparo anche qualche nome meritevole...

Se il discoro è invece generale sul bombardamento delle immagini be' il discorso si fa più ampio e travalica i confini della street.

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Mais78
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MessaggioInviato: Gio 12 Mgg, 2016 7:52 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Ugolino Conte ha scritto:
Questa mattina di foto pubblicate nella sezione street di photo4 ne ho passate in rassegna 47, ovvero tutte quelle della prima pagina, poi mi son fermato. [ omissis]


Non entro nel merito della foto proposta ma sottoscrivo in toto le considerazioni di Ugolino. Ok!

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Ugolino Conte
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MessaggioInviato: Ven 13 Mgg, 2016 9:17 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

opisso ha scritto:
Boh, in realtà ho citato in public solo perché sapevo che vi potevo recuperare quella foto di un "non momento".
Comunque i fotografi nuovi che stanno reinventando dando nuova linfa alla street superando i loro vecchi maestri oramai "ammuffiti" e facendo foto "significanti" secondo te Conte chi sarebbero?
Lo chiedo assolutamente senza nessuna vena polemica Smile
Forse con degli esempi capisco meglio il discorso che stai facendo e imparo anche qualche nome meritevole...

Se il discoro è invece generale sul bombardamento delle immagini be' il discorso si fa più ampio e travalica i confini della street.


Posso dire dove guardare - a mio avviso - non chi guardare perché non credo si abbia più bisogno di singoli individui da elevare a maestri, creando nuovi stereotipi, ma di idee che ognuno può elaborare e reinterpretare secondo la propria sensibilità e creatività (ammesso che ne sia dotato), seguendo i propri percorsi e le proprie personali ispirazioni. Il web è grande e un po' di ricerca fatta in prima persona non fa mai male.

Detto questo, direi che dopo l'iconografia classica della street raccontata dai soliti noti occidentali, sarebbe utile di guardare cosa succede in Asia. Vedo lavori molto ben fatti in Cina e India e parlo di lavori di fotografi cinesi e indiani che raccontano il mondo in cui vivono e non dei fotografi occidentali che fanno la gitarella estiva e tornano a casa contenti del loro """"""reportage""""""" all'estero. Fotografi, a scanso di equivoci, anche amatoriali e foto, altrettanto a scanso di equivoci, che sono street pure, racconto del quotidiano.

E nel fare questa valutazione non uso la lente dell'occidentale che guarda foto di un paese che non conosce, uso la lente di chi apprezza la genuinità della narrazione, una sincera voglia di raccontare il mondo in cui si vive, la propensione verso l'altro e l'utilizzo di quel lessico fotografico fatto di attimi, reinterpretazioni della realtà - senza mai spezzare veramente del tutto il legame con la realtà - capacità di sorprendere e di sorprendersi con gli elementi che la strada offre, tutti elementi che rappresentano il DNA della fotografia di strada e che altrove hanno perso brillantezza (sarà perchè l'occidentale annoiato racconta la sua noia e quella di chi lo circonda?).
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opisso
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MessaggioInviato: Lun 16 Mgg, 2016 7:47 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Ugolino Conte ha scritto:
...e non dei fotografi occidentali che fanno la gitarella estiva e tornano a casa contenti del loro """"""reportage""""""" all'estero.

Be' questo è chiaro e il discorso vale sia per i fotografi amatoriali che per i cosiddetti "professionisti" Wink

Grazie per lo spunto Conte Smile
E grazie anche ad Antonino per aver lasciato fluire queste lunghe e interessanti (credo/spero) disquisizioni all'interno del suo spazio...
Ciao

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