Rocco, gatto delle Nevi |
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NIKON D610 - 24mm
1/2000s - f/8.0 - 200iso
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Rocco, gatto delle Nevi |
di principessa |
Dom 01 Mgg, 2016 4:57 pm |
Viste: 1782 |
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Autore |
Messaggio |
principessa utente attivo

Iscritto: 15 Set 2008 Messaggi: 4233 Località: Correggio RE
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Inviato: Lun 02 Mgg, 2016 12:33 am Oggetto: Rocco, gatto delle Nevi |
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Riproposto in "reportage"
Rocco: storia di un gattino che ama stare in compagnia di chi sale sul Monte Ventasso .
Questa meraviglia pelosa, è il gattino dell'albergo che sta alla base del Monte Ventasso, Miceetto che ha come unica compagnia un cagnolino e è spesso solo...che ama moltissimo le coccole dei turisti che si apprestano a salire sul Monte o a sciare..Oggi ci ha accolto come sempre con le solite feste, si è fatto accarezzare..poi noi pensavamo sarebbe rimasto nel parcheggio dell'albergo..Invece aveva bisogno di coccole e di compagnia..Si è incamminato con noi, in mezzo alla neve fresca, verso il lago Calamone.. Correva, si girava, seguiva e calpestava le nostre orme per sprofondare meno, ci aspettava. Arrivati al lago ( sentiero semplice ) pensavo si sarebbe fermato..Invece no: si è incamminato con noi su, verso la Croce..Ed è davvero ripido, la neve fresca ci costringeva a usare le ciaspole, si sprofondava...Un'ora abbondante di salita...Lui sempre o davanti o tra me e Marco, che era salito con me.. e miagolava, chiacchierava, ci parlava davvero .. Per un po' l'ho preso in braccio e mentre mi fuseggiava e impastava la spalla, sono salita con lui da una parte e i bastoncini in una sola mano..Quando è stato impossible per la salita, è sceso e ci ha preceduto..Arrivato sotto alla Croce, ha provveduto a cercare un posto riparato dal vento e ha cominciato le sue pulizie quotidiane
Al ritorno un episodio spiacevole: da lontano vediamo salire un signore con un cagnolino....la fine! La faccio breve: Rocco ha anticipato le mosse del cane.. ( che era tenuto stretto , povero lui, dal padrone ..lo ha aggredito proprio lui, gli è saltato addosso, e poi addosso al proprietario che cercava di difenderlo, ha graffiato terrorizzato , poi è salito su un albero... Triste Probabilmente, ci diceva la signora delll'albergo, la domenica salgono a decine le persone, praticamente tutte con cani di grossa taglia liberi..sarà sicuramente stato rincorso, o spaventato da qualche cane..Adesso li previene lui ..
_________________ "Fotografare mi serve a non morire"
Rosanna
Ultima modifica effettuata da principessa il Lun 02 Mgg, 2016 12:39 am, modificato 1 volta in totale |
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principessa utente attivo

Iscritto: 15 Set 2008 Messaggi: 4233 Località: Correggio RE
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Inviato: Lun 02 Mgg, 2016 12:35 am Oggetto: |
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Rocco: storia di un gattino che ama stare in compagnia di chi sale sul Monte Ventasso .
_________________ "Fotografare mi serve a non morire"
Rosanna |
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essedi utente attivo

Iscritto: 28 Nov 2013 Messaggi: 29603
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Inviato: Lun 02 Mgg, 2016 6:14 am Oggetto: |
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Un reportage straordinario!Avevo sempre immaginato i gatti freddolosi e vicini al caminetto per scaldarsi,questo è proprio un "Gatto delle nevi"!!Belle immagini,ottimi i colori.Complimenti!Subito tra i preferiti!
_________________ Sergio Demitri https://www.flickr.com/photos/124946035@N02/ |
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Alessandro Signore utente attivo

Iscritto: 30 Set 2007 Messaggi: 6225 Località: Lecce
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Inviato: Lun 02 Mgg, 2016 8:28 am Oggetto: |
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Il racconto è certamente interessante anche se, a mio avviso, rientra in quelli dal tema "leggero" e "poco impegnativo".
C'è da dare certamente una bella sfoltita: nella maggior parte delle immagini si nota che ci hai girato intorno, riprendendolo spesso secondo uno stile già visto (nelle foto precedenti).
Concludendo: tema leggero + scenario ripetitivo + unico soggetto = 6/7 foto al massimo!
_________________ “(...) attraverso la luce, ho immaginato prima e reso poi concreto e percepibile, qualcosa che non era visibile e che tuttavia esisteva e che la luce suggeriva, lasciando a me come fotografo, il solo compito di tradurre quel qualcosa”. [G.B.] |
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principessa utente attivo

Iscritto: 15 Set 2008 Messaggi: 4233 Località: Correggio RE
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Inviato: Lun 02 Mgg, 2016 12:41 pm Oggetto: |
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Alessandro Signore ha scritto: | Il racconto è certamente interessante anche se, a mio avviso, rientra in quelli dal tema "leggero" e "poco impegnativo".
C'è da dare certamente una bella sfoltita: nella maggior parte delle immagini si nota che ci hai girato intorno, riprendendolo spesso secondo uno stile già visto (nelle foto precedenti).
Concludendo: tema leggero + scenario ripetitivo + unico soggetto = 6/7 foto al massimo! | ah... esisteva una sottocategoria di Reportage? Ho sbagliato a postarlo ? Ci sono temi impegnati e temi leggeri da tenere divisi ? Ho cercato di far vedere Rocco in tutte le condizioni di neve, e in tutte le condizioni di salita ( il reportage è dedicato tutto a lui..avrei altre foto del panorama, ma forse non sarebbero state a tema ) : mentre ci precede, mentre segue, mentre cammina nelle impronte e mentre invece si avventura da solo. Mentre si arrampica sull'albero per sfuggire al cane.. Secondo te cosa è da tenere e cosa da scartare ? ( se hai voglia di perderci tempo, naturalmente .... )
_________________ "Fotografare mi serve a non morire"
Rosanna |
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Alessandro Signore utente attivo

Iscritto: 30 Set 2007 Messaggi: 6225 Località: Lecce
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Inviato: Mar 03 Mgg, 2016 7:06 am Oggetto: |
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Non ho detto che ci sono reportage di serie A e reportage di serie B, ma è indubbio che alcune sequenze, per tematica e attinenza ai gusti e/o alla cultura di chi le guarda, possono destare più o meno interesse. Come in tutte le cose, d'altronde.
A parte questo, che è e resta un problema di chi guarda le tue fotografie, secondo me il limite è proprio l'averlo ripreso "mentre (ci) precede, mentre segue, mentre cammina nelle impronte e mentre invece si avventura da solo. Mentre si arrampica sull'albero per sfuggire al cane..." generando, sempre in chi guarda, un senso di ripetitività e ridondanza delle scene, aggravato dall'alto numero di immagini.
Ho provato a riassumere la tua sequenza secondo un ordine logico-narrativo descrivendo la partenza, l'arrivo in quota e il ritorno. Ovviamente l'ho fatto senza conoscere i luoghi né i momenti, ho solo spostato le foto secondo la logica data dai punti di ripresa, (immagini in salita, in altura e in discesa): al di là dell'esattezza o meno dei momenti e dei contesti, quello che cerco di dimostrare è che il racconto deve passare (possibilmente) attraverso la narrazione delle sole immagini, accostandole in maniera ragionata, evitando di essere prolissi e ripetitivi, ma sintetizzando i moneti salienti, cercando di incatenare le immagini l'un l'altra, magari inserendo nella successiva un richiamo alla precedente.
Spero di esserti stato d'aiuto!
PS: cliccando sull'immagine sotto, con un ulteriore click hai la possibilità d'ingrandire per vedere bene.
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_________________ “(...) attraverso la luce, ho immaginato prima e reso poi concreto e percepibile, qualcosa che non era visibile e che tuttavia esisteva e che la luce suggeriva, lasciando a me come fotografo, il solo compito di tradurre quel qualcosa”. [G.B.] |
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principessa utente attivo

Iscritto: 15 Set 2008 Messaggi: 4233 Località: Correggio RE
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Inviato: Mar 03 Mgg, 2016 7:46 am Oggetto: |
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Alessandro Signore ha scritto: | Non ho detto che ci sono reportage di serie A e reportage di serie B, ma è indubbio che alcune sequenze, per tematica e attinenza ai gusti e/o alla cultura di chi le guarda, possono destare più o meno interesse. Come in tutte le cose, d'altronde.
A parte questo, che è e resta un problema di chi guarda le tue fotografie, secondo me il limite è proprio l'averlo ripreso "mentre (ci) precede, mentre segue, mentre cammina nelle impronte e mentre invece si avventura da solo. Mentre si arrampica sull'albero per sfuggire al cane..." generando, sempre in chi guarda, un senso di ripetitività e ridondanza delle scene, aggravato dall'alto numero di immagini.
Ho provato a riassumere la tua sequenza secondo un ordine logico-narrativo descrivendo la partenza, l'arrivo in quota e il ritorno. Ovviamente l'ho fatto senza conoscere i luoghi né i momenti, ho solo spostato le foto secondo la logica data dai punti di ripresa, (immagini in salita, in altura e in discesa): al di là dell'esattezza o meno dei momenti e dei contesti, quello che cerco di dimostrare è che il racconto deve passare (possibilmente) attraverso la narrazione delle sole immagini, accostandole in maniera ragionata, evitando di essere prolissi e ripetitivi, ma sintetizzando i moneti salienti, cercando di incatenare le immagini l'un l'altra, magari inserendo nella successiva un richiamo alla precedente.
Spero di esserti stato d'aiuto!
PS: cliccando sull'immagine sotto, con un ulteriore click hai la possibilità d'ingrandire per vedere bene.  | grazie!!
_________________ "Fotografare mi serve a non morire"
Rosanna |
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