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di non più registrato |
Gio 01 Gen, 1970 1:00 am |
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Autore |
Messaggio |
giovanni schiavoni utente attivo

Iscritto: 06 Ago 2014 Messaggi: 3544 Località: Gatteo mare
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Inviato: Mar 16 Set, 2014 9:33 am Oggetto: |
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Premesso che è da pochissimo tempo che frequento il sito....premesso che non ho approfondite qualità tecniche e analitiche per commentare in modo approfondito e articolato alcune categorie di immagini...penso che questa foto sia la solita foto già vista e che ha suscitato commenti piuttosto vivaci (alcuni molto apprezzabili tecnicamente).Credo che il problema sia un altro....abituati ormai a vedere una .....industriale quantità di foto di ogni genere .siamo sazi fino alla nausea e se la pietanza (prendo spunto dai riferimenti culinari fatti) non è talmente sopraffina da solleticare ancora il nostro palato ed il nostro appetito ci rifiutiamo di mangiarla.Ora è difficile che ogni immagine grondi lacrime e sangue....o che scateni in noi sconvolgenti emozionalita'...o che sia veicolo di messaggi universali di valore assoluto come verità rivelate....allora senza prenderci troppo sul serio facciamo il nostro commento tecnico....se poi l'immagine ci trasmette un messaggio o suscita in noi una qualsiasi emozione esterniamola nel commento....tra l'altro credo poi la componente emozionale sia un fatto puramente soggettivo che ad ognuno di noi arriva in modo diverso...terminò rapidamente...La foto mi sembra ben composta....il bianco e nero non mi sembra da buttare...foto vista...si ...personalmente dico...gradevole....mi piace anche se non ho il groppo in gola.
PS. Scusate la mia lungaggine.
_________________ Gianni. |
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Alessandro Signore utente attivo

Iscritto: 30 Set 2007 Messaggi: 6225 Località: Lecce
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Inviato: Mar 16 Set, 2014 9:56 am Oggetto: |
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Alessandro Signore ha scritto: | Il problema è tutto tuo ché sei convinto che lo Staff Foto sia composto da critici d'arte e non hai capito ancora che non è così. Tornando a noi, ripartiamo da qui:
Cosa non ti è chiaro di preciso? Il commento è succinto, ma abbastanza diretto:
- è debole perché il contenuto è banale e non vi è alcuna interazione interessante tra l'uomo e ciò che lo circonda: se per te un tizio che guarda una vetrina merita di essere fotografato, convinciti che possa non esserlo per gli altri;
- il titolo è fuorviante: se per te l'interesse è l'uomo/vetrina, e vale quello che ho scritto sopra, perché chiamarla "199" come il numero civico? Se il titolo "è buttato lì" forse era meglio non metterlo.
- la scena è comune e scontata: senza scomodarsi per arrivare a Roma in Corso Vittorio Emanuele, è una scena che si ripete ovunque nel mondo, decine di volte al giorno. Anche qui vale quanto scritto dopo i due punti al primo paragrafo. |
_________________ “(...) attraverso la luce, ho immaginato prima e reso poi concreto e percepibile, qualcosa che non era visibile e che tuttavia esisteva e che la luce suggeriva, lasciando a me come fotografo, il solo compito di tradurre quel qualcosa”. [G.B.] |
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Ugolino Conte utente
Iscritto: 21 Ago 2012 Messaggi: 320
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Inviato: Mar 16 Set, 2014 12:55 pm Oggetto: |
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Liliana R. ha scritto: | dare il suo contributo in maniera continuativa ed a non fare incursioni sporadiche mettendo in discussione gli scritti di chi umilmente cerca di dare il suo apporto. . |
Non trovo alcun punto del regolamento in cui si afferma che la partecipazione dell'iscritto al forum deve essere
'continuativa e non mediante 'incursioni sporadiche'
esistono obblighi in tal senso? se si non sono stati formalizzati.
Ho espresso un giudizio, nei limiti del tempo che ho a disposizione da dedicare ad un forum, che (purtroppo o per fortuna) è molto limitato.
Si tratta di considerazioni (utili o meno utili ognuno lo giudica) per stimolare il discorso che è sfociato, per l'ennesima volta, dal piano degli ARGOMENTI a considerazioni che nulla hanno a che fare sulla fotografia. E' l'impostazione atavicamente personalistica che del forum che fa spostare sempre l'attenzione dalle IDEE a CHI LE fa circolare.
Io attendo ancora degli argomenti oggettivi, che trovano riscontro sul piano visivo, in grado di smentire quello che ho affermato in precedenza.
Potrei rispondere a Mario in base alle sue controsservazioni, ma sarebbe bello che sugli ARGOMENTI intervenissero anche i partecipanti al topic per evitare il solito siparietto autore-commento-critica-risposta dell'autore alla critica. etc etc.
E comunque, Mario, leggere questa tua è sufficiente:
'Non c'è nessuna accortezza del fotografo? Ma ti rendi conto che gli elementi di cui parli sono fissi e stabiliti dal vetrinista e non dal fotografo (me) "
Disarmante, devastante per un fotografo . . . incommentabile direi considerato che l'unico potere che il fotografo ha sulla realtà è quello di scelta sul cosa includere e cosa escludere in una cornice di forma rettangolare o quadrata, in quale momento e con quale luce funzionale allo scopo (naturalmente, dando per scontato che il fotografo abbia ben chiaro nella mente lo scopo da raggiungere).
Da quando un fotografo 'subisce' la realtà che fotografa?
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il signor mario bannato

Iscritto: 01 Ago 2006 Messaggi: 9653
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Inviato: Mar 16 Set, 2014 2:03 pm Oggetto: |
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Al momento 298 visite, 22 commenti in poco più di 24 ore...
Verrebbe quasi da fare l'elogio della banalità, se una foto banale, e in un certa accezione del termine potrei anche essere d'accordo nel definirla così, e scontata, su questo non sarei in accordo con qualsiasi accezione, riesce a smuovere una tale sorta di argomenti, di alto livello, anche con persone che non erano mai passate su una mia foto, se riesce ad aprire un confronto su street photography & life photography, se riesce a portare, finalmente, Alessandro Signore a fare un commento da commentatore, non condivido nulla di quanto scrive ma almeno spiega il suo pensiero, sotto una mia foto...
Beh, ce ne fossero di banalità così!
Ma forse occorrerebbe rivedere i concetti di banalità e "scontatezza"
Per quanto mi riguarda ho avuto le conferme che cercavo in questa discussione decisamente utile ed istruttiva.
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il signor mario bannato

Iscritto: 01 Ago 2006 Messaggi: 9653
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Inviato: Mar 16 Set, 2014 2:17 pm Oggetto: |
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Ugolino Conte ha scritto: | ...
E comunque, Mario, leggere questa tua è sufficiente:
'Non c'è nessuna accortezza del fotografo? Ma ti rendi conto che gli elementi di cui parli sono fissi e stabiliti dal vetrinista e non dal fotografo (me) "
Disarmante, devastante per un fotografo . . . incommentabile direi considerato che l'unico potere che il fotografo ha sulla realtà è quello di scelta sul cosa includere e cosa escludere in una cornice di forma rettangolare o quadrata, in quale momento e con quale luce funzionale allo scopo (naturalmente, dando per scontato che il fotografo abbia ben chiaro nella mente lo scopo da raggiungere).
Da quando un fotografo 'subisce' la realtà che fotografa? |
Non si subisce la realtà se la si fotografa su di uno sfondo, mi pare molto interessante il discorso, ipotizziamo di voler fare una fotografia di una persona, in un ambiente chiuso, abbiamo come sfondo una parete, la situazione ci impone di utilizzare la luce ambiente e di non modificarla, immaginiamo pure che siamo costretti, o abbiamo scelto, di fotografarla utilizzando una data parete magari affrescata. Nel momento in cui effettuiamo la scelta della parete accettiamo di "subire", io direi utilizzare, quel determinato sfondo che per sua natura non possiamo modificare nella struttura, quello che invece caratterizza la scelta del fotografo non è, almeno in queste situazioni, lo sfondo ma il soggetto della foto e di come viene messo in relazione allo sfondo stesso, di come cioè si crea una relazione soggetto/sfondo (che poi questo sia avvenuto o meno nella mia foto è un altro discorso), e guarda che quello che affermo non è certamente un caso limite ma una situazione frequente in moltissimi casi dove l'intervento del fotografo si caratterizza, riguardo lo sfondo, da una serie di scelte, usarlo o non usarlo, a fuoco o sfuocato, differente esposizione... ma certamente non sulla disposizione degli oggetti che lo compongono.
Aggiungo che "subire" "o utilizzare" lo sfondo è spesso una caratteristica della fotografia street, si sceglie l'ambiente, e/o lo sfondo e si aspetta la situazione giusta per lo scatto. Messa così direi che un fotografo non subisce la situazione ma la utilizza per un suo fine specifico.
PS, sono abituato a dire come si può dopo aver detto come non si fa... Come avresti modificato gli elementi della vetrina?
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Ugolino Conte utente
Iscritto: 21 Ago 2012 Messaggi: 320
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Inviato: Mar 16 Set, 2014 3:08 pm Oggetto: |
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Mario, capiamoci preliminarmente:
vogliamo parlare, in generale, dell'utilizzo degli elementi dello scenario in una ripresa street o, meglio ancora, da reportage
o
vogliamo parlare, in particolare, dell'utilizzo degli elementi dello scenario fatto in questa foto
a me vanno bene entrambi gli argomenti, l'importante è trattarli separatamente.
...
Foto di cui si discute:
Visto che, sino ad ora, l'idea di base non è emersa con forza, allora ti chiedo: quale è stato l'input per realizzare la foto. In attesa di info, provo ad aggiungere dei dettagli sulle 'accortezze' a cui si è fatto riferimento in precedenza con alcuni esempi generali, non potendo rispondere alla tua domanda:
'Come avresti modificato gli elementi della vetrina?'
proprio perchè non conosco e non è emerso quello che è stato l'input iniziale
1) E' rilevante il rapporto uomo, manichini? (per tornare all'interpretazione di Lilliana) allora perchè non usare l'accortezza di un taglio orizzontale, piuttosto che portare lo spettatore ad esplorare il frame in verticale? (la metà superiore del frame è irrilevante partendo da queste premesse)
2) E' rilevante l'ambiente, la cornice della vetrina racchiusa nell'elemento architettonico e quindi il taglio verticale è giustificato? Allora perchè includere l'omino
3) E' rilevante cosa faceva l'uomo davanti alla vetrina? Allora perchè non riprendere una posa chiara e maggiormente eloquente
4) E' rilevante il rapporto uomo/architettura? allora perchè includere anche la vetrina stessa con forme 'antropomorfe' che introducono altre chiavi interpretative.
e così via ..
Il problema dello scatto è che l'elemento 'rilevante' non emerge.
L'elemento 'rilevante' - centro di interesse, se così è più chiaro, è quel qualcosa che tu poni all'attenzione dello spettatore dicendogli in maniera sottointesa: dedica attenzione al mio scatto perchè ho qualcosa da dirti, qualcosa di rilevante, degno di essere visto, degno di occupare qualche minuto del tuo tempo.
....
In termini generali sulla fotografia di strada e nel reportage:
E' lapalissiano che la strada non è uno studio di posa e che il controllo su luci, elementi della composizione, elementi rilevanti ed irrilevanti è decisamente differente.
Al tempo stesso, il mito dell'imperfezione connaturata alla street o al reportage è da sfatare in maniera netta.
Nessuno è infallibile, naturalmente, ma il più scrauso fotografo che scatta foto in strada abitualmente (per diletto o per lavoro) sa almeno fare due cose:
- Gestire al meglio gli elementi disponibili nello scenario per raggiungere lo scopo (comunicare il messaggio principale che naturalmente deve essere ben chiaro prima dello scatto)
- Cestinare le foto che non soddisfano i requisiti nonostante gli sforzi per raggiungere il primo obiettivo.
Ci sono, per esempio, ottime foto di reportage (intendo con reportage anche foto che circolano quotidianamente su riviste e giornali di cronaca 'spicciola' ) che hanno composizioni così così per limiti contingenti, che però passano in secondo piano perchè la 'rilevanza' del messaggio è chiara e cristallina.
Chi scatta in strada per lavoro punta sempre alla sostanza e a soddisfare le richieste del committente, la cura formale è bene accetta, ma le sbavature ci stanno se non manca la rilevanza del fatto e l'attitudine della composizione a documentarlo senza equivoci.
Un fotoamatore ha molti meno vincoli, molti meno obblighi di ottenere il risultato in tempi brevi, molte meno esigenze di scattare e condividere ad ogni costo. Se una foto non va, perchè la fortuna o l'abilità non sono sufficienti a confezionare al meglio il frame, semplicemente può permettersi il lusso di cestinarla.
Se la composizione è così così e il messaggio anche, allora perchè un osservatore dovrebbe dedicare quei minuti del suo tempo allo scatto? La promessa del fotografo non è stata mantenuta.
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Alessandro Signore utente attivo

Iscritto: 30 Set 2007 Messaggi: 6225 Località: Lecce
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Inviato: Mar 16 Set, 2014 4:02 pm Oggetto: |
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il signor mario ha scritto: | Al momento 298 visite, 22 commenti in poco più di 24 ore... |
Non ti esaltare, la metà dei commenti sono tuoi e buona parte del resto sono stati generati dai tuoi piagnistei.
il signor mario ha scritto: | (...)se riesce a portare, finalmente, Alessandro Signore a fare un commento da commentatore (...) |
Non ti esaltare nemmeno in questo caso: la mia idea resta la prima, ossia quella di un'immagine mediocre su cui vale la pena spendere a malapena il tempo necessario a scrivere quell'unico rigo, per poi impegnare in maniera più produttiva il resto a commentare altre foto comunque più stimolanti della tua o fare altro. Ognuno di noi impiega il proprio tempo come crede, non è che se uno è "commentatore" come dici tu, debba scrivere trenta righe sotto ogni foto come questa dài, "fatti persuaso".
Beh, ora ti lascio, prima che arriviamo a 30 va'...
Alla prossima mario.
_________________ “(...) attraverso la luce, ho immaginato prima e reso poi concreto e percepibile, qualcosa che non era visibile e che tuttavia esisteva e che la luce suggeriva, lasciando a me come fotografo, il solo compito di tradurre quel qualcosa”. [G.B.] |
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bobo3361 utente attivo

Iscritto: 06 Ago 2011 Messaggi: 548 Località: Milano e zone limitrofe
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Inviato: Mar 16 Set, 2014 4:11 pm Oggetto: |
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Alessandro Signore ha scritto: |
Non ti esaltare, la metà dei commenti sono tuoi e buona parte del resto sono stati generati dai tuoi piagnistei.
Non ti esaltare nemmeno in questo caso: la mia idea resta la prima, ossia quella di un'immagine mediocre su cui vale la pena spendere a malapena il tempo necessario a scrivere quell'unico rigo, per poi impegnare in maniera più produttiva il resto a commentare altre foto comunque più stimolanti della tua o fare altro. Ognuno di noi impiega il proprio tempo come crede, non è che se uno è "commentatore" come dici tu, debba scrivere trenta righe sotto ogni foto come questa dài, "fatti persuaso".
Beh, ora ti lascio, prima che arriviamo a 30 va'...
Alla prossima mario.
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scusa Liliana, lo dico in pubblico ... questo stile di risposta, scritta da un membro dello staff, proprio non mi piace ...
'au revoir'
_________________ Paolo Bologna (c) 1971-now: (i shoot film) - http://pibistudio.blogspot.it/ ; https://www.flickr.com/photos/bobo3361/
"la nitidezza è un concetto borghese - HCB" |
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ed alonso utente attivo
Iscritto: 15 Feb 2013 Messaggi: 641
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Inviato: Mar 16 Set, 2014 5:11 pm Oggetto: |
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Da cestinare, hai un commento in più , ed è quello che volevi.
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il signor mario bannato

Iscritto: 01 Ago 2006 Messaggi: 9653
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Inviato: Mar 16 Set, 2014 5:19 pm Oggetto: |
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Alessandro Signore ha scritto: | Non ti esaltare nemmeno in questo caso: la mia idea resta la prima, ossia quella di un'immagine mediocre su cui vale la pena spendere a malapena il tempo necessario a scrivere quell'unico rigo, per poi impegnare in maniera più produttiva il resto a commentare altre foto comunque più stimolanti della tua o fare altro. Ognuno di noi impiega il proprio tempo come crede, non è che se uno è "commentatore" come dici tu, debba scrivere trenta righe sotto ogni foto come questa dài, "fatti persuaso".
Beh, ora ti lascio, prima che arriviamo a 30 va'...
Alla prossima mario.
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Risposta insultante ben al di fuori del regolamento e indegna di un membro dello staff, detto tra di noi anche di un qualsiasi utente, di quel gruppo di persone che si è impegnato a non attuare comportamenti insultanti e che possano far scaturire flame.
Mi hai chiesto di attivarmi presso i piani alti per farti togliere la tutina celeste, ti ho risposto che non ne ho alcuna intenzione e continuo a restare della mia idea ma inizio a chiedermi come mai non hai ancora avuto la coerenza di attivarti tu per fartela togliere visto che questo genere di commenti non è assolutamente degno del ruolo che ricopri.
Aggiungo che malgrado il livello di alcuni banalissimi commenti da un rigo la discussione che si sta sviluppando è, a mio parere, particolarmente interessante e che apprezzo anche i commenti molto duri nei confronti della mia foto, e in un certo senso anche nei miei, di chi come ad esempio Ugolino Conte, sa e vuole argomentarli e spiegarli perché comunque portano ad una crescita non solo mia ma anche di chi commenta e, soprattutto, di tutto il forum.
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il signor mario bannato

Iscritto: 01 Ago 2006 Messaggi: 9653
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Inviato: Mar 16 Set, 2014 5:53 pm Oggetto: |
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Ugolino Conte ha scritto: | Mario, capiamoci preliminarmente:
vogliamo parlare, in generale, dell'utilizzo degli elementi dello scenario in una ripresa street o, meglio ancora, da reportage
o
vogliamo parlare, in particolare, dell'utilizzo degli elementi dello scenario fatto in questa foto
a me vanno bene entrambi gli argomenti, l'importante è trattarli separatamente.
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Foto di cui si discute:
Visto che, sino ad ora, l'idea di base non è emersa con forza, allora ti chiedo: quale è stato l'input per realizzare la foto. In attesa di info, provo ad aggiungere dei dettagli sulle 'accortezze' a cui si è fatto riferimento in precedenza con alcuni esempi generali, non potendo rispondere alla tua domanda:
'Come avresti modificato gli elementi della vetrina?'
proprio perchè non conosco e non è emerso quello che è stato l'input iniziale
1) E' rilevante il rapporto uomo, manichini? (per tornare all'interpretazione di Lilliana) allora perchè non usare l'accortezza di un taglio orizzontale, piuttosto che portare lo spettatore ad esplorare il frame in verticale? (la metà superiore del frame è irrilevante partendo da queste premesse)
2) E' rilevante l'ambiente, la cornice della vetrina racchiusa nell'elemento architettonico e quindi il taglio verticale è giustificato? Allora perchè includere l'omino
3) E' rilevante cosa faceva l'uomo davanti alla vetrina? Allora perchè non riprendere una posa chiara e maggiormente eloquente
4) E' rilevante il rapporto uomo/architettura? allora perchè includere anche la vetrina stessa con forme 'antropomorfe' che introducono altre chiavi interpretative.
e così via ..
Il problema dello scatto è che l'elemento 'rilevante' non emerge.
L'elemento 'rilevante' - centro di interesse, se così è più chiaro, è quel qualcosa che tu poni all'attenzione dello spettatore dicendogli in maniera sottointesa: dedica attenzione al mio scatto perchè ho qualcosa da dirti, qualcosa di rilevante, degno di essere visto, degno di occupare qualche minuto del tuo tempo. |
L'idea dello scatto nasce dagli atteggiamenti che le varie persone hanno di fronte a questa vetrina, che pare non essere indifferente ai passanti, e al provar di capire cosa li fa fermare, è facile intuire perché ci si possa fermare una donna sui 25/30 anni meno facile capire cosa fa fermare un uomo di mezz'età davanti a questa vetrina: ricordi? Rimpianti?... Probabilmente hai sbagliato a dire che non è passata con forza, forse non è passata proprio, forse servivano più scatti? .... No meglio di no visto il casino nato da uno solo
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Ugolino Conte ha scritto: | In termini generali sulla fotografia di strada e nel reportage:
E' lapalissiano che la strada non è uno studio di posa e che il controllo su luci, elementi della composizione, elementi rilevanti ed irrilevanti è decisamente differente.
Al tempo stesso, il mito dell'imperfezione connaturata alla street o al reportage è da sfatare in maniera netta.
Nessuno è infallibile, naturalmente, ma il più scrauso fotografo che scatta foto in strada abitualmente (per diletto o per lavoro) sa almeno fare due cose:
- Gestire al meglio gli elementi disponibili nello scenario per raggiungere lo scopo (comunicare il messaggio principale che naturalmente deve essere ben chiaro prima dello scatto)
- Cestinare le foto che non soddisfano i requisiti nonostante gli sforzi per raggiungere il primo obiettivo.
Ci sono, per esempio, ottime foto di reportage (intendo con reportage anche foto che circolano quotidianamente su riviste e giornali di cronaca 'spicciola' ) che hanno composizioni così così per limiti contingenti, che però passano in secondo piano perchè la 'rilevanza' del messaggio è chiara e cristallina.
Chi scatta in strada per lavoro punta sempre alla sostanza e a soddisfare le richieste del committente, la cura formale è bene accetta, ma le sbavature ci stanno se non manca la rilevanza del fatto e l'attitudine della composizione a documentarlo senza equivoci.
Un fotoamatore ha molti meno vincoli, molti meno obblighi di ottenere il risultato in tempi brevi, molte meno esigenze di scattare e condividere ad ogni costo. Se una foto non va, perchè la fortuna o l'abilità non sono sufficienti a confezionare al meglio il frame, semplicemente può permettersi il lusso di cestinarla.
Se la composizione è così così e il messaggio anche, allora perchè un osservatore dovrebbe dedicare quei minuti del suo tempo allo scatto? La promessa del fotografo non è stata mantenuta. |
Qui secondo me si apre un discorso molto ampio, quello della "banalità" Del "già visto" relativo alla fotografia street o life, in quasi 100 anni è stato fotografato tutto, davvero tutto, sicuramente guardando negli HD fotoamatoriali di uomini pelati che guardano una vetrina ce ne saranno migliaia, di uomini pelati di mezz'età che guardano una vetrina di abiti da sposa poche centinaia, forse alcune decine, il problema è che qualsiasi soggetto prendi, qualsiasi situazione riprendi troverai centinaia di foto simili alla tua in giro, e la possibilità della facile condivisione degli scatti aumenta questa sensazione di "banale" di ripetitivo. L'errore sta a mio avviso nel considerare la fotografia di street un qualcosa in cui si trova sempre un soggetto nuovo, una situazione nuova in un mondo dove per forza di cose tutto è "finito", diciamo che la situazione in un certo senso è simile alla fotografia naturalistica: per quanto raro sia un animale c'è sempre qualcuno che lo ha fotografato prima di te e probabilmente meglio, le scoperte eccezionali sono appunto eccezionali e non usuali.
Nasce però un paradosso: se la fotografia street in fondo non consente un controllo accurato della situazione e della tecnica e allo stesso tempo non è più in grado di "stupire" con qualcosa di nuovo (potrei riferirmi a Bruxelles, 1932 Bresson ad esempio) perché è stato già fatto spesso decine di anni fa potremmo affermare che la fotografia street è morta affogata nella sua banalità da cui non la solleva neanche la ricerca esasperata della perfezione tecnica come potrebbe accadere in macrofotografia (dove fra l'altro nessuno si sognerebbe di dire che l'ennesima foto di un licenide è banale perché ce ne sono già dozzine o perché la posa "è sempre quella")
Apprezzo il velato ed educato consiglio per il cestino e ti ringrazio del piacere di questa preziosa discussione sulla fotografia.
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Mister Solo utente attivo

Iscritto: 29 Ott 2010 Messaggi: 1842
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il signor mario bannato

Iscritto: 01 Ago 2006 Messaggi: 9653
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Inviato: Mar 16 Set, 2014 6:04 pm Oggetto: |
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Mister Solo ha scritto: | Secondo me, per quello che volevi rappresentare, è troppo dispersiva... opterei per un'inquadratura più sintetica, tipo quella che allego.
Ciao  |
Mi piace, grazie
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Ugolino Conte utente
Iscritto: 21 Ago 2012 Messaggi: 320
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Inviato: Mar 16 Set, 2014 7:39 pm Oggetto: |
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il signor mario ha scritto: | Qui secondo me si apre un discorso molto ampio, quello della "banalità" Del "già visto" relativo alla fotografia street o life, in quasi 100 anni è stato fotografato tutto, davvero tutto, sicuramente guardando negli HD fotoamatoriali di uomini pelati che guardano una vetrina ce ne saranno migliaia, di uomini pelati di mezz'età che guardano una vetrina di abiti da sposa poche centinaia, forse alcune decine, il problema è che qualsiasi soggetto prendi, qualsiasi situazione riprendi troverai centinaia di foto simili alla tua in giro, e la possibilità della facile condivisione degli scatti aumenta questa sensazione di "banale" di ripetitivo. L'errore sta a mio avviso nel considerare la fotografia di street un qualcosa in cui si trova sempre un soggetto nuovo, una situazione nuova in un mondo dove per forza di cose tutto è "finito", diciamo che la situazione in un certo senso è simile alla fotografia naturalistica: per quanto raro sia un animale c'è sempre qualcuno che lo ha fotografato prima di te e probabilmente meglio, le scoperte eccezionali sono appunto eccezionali e non usuali.
Nasce però un paradosso: se la fotografia street in fondo non consente un controllo accurato della situazione e della tecnica e allo stesso tempo non è più in grado di "stupire" con qualcosa di nuovo (potrei riferirmi a Bruxelles, 1932 Bresson ad esempio) perché è stato già fatto spesso decine di anni fa potremmo affermare che la fotografia street è morta affogata nella sua banalità da cui non la solleva neanche la ricerca esasperata della perfezione tecnica come potrebbe accadere in macrofotografia (dove fra l'altro nessuno si sognerebbe di dire che l'ennesima foto di un licenide è banale perché ce ne sono già dozzine o perché la posa "è sempre quella")
Apprezzo il velato ed educato consiglio per il cestino e ti ringrazio del piacere di questa preziosa discussione sulla fotografia. . |
Ma perchè questa rassegnazione? Sinceramente, non comprendo.
Non voglio indagare su quale è la finestra di osservazione sul mondo della fotografia contemporanea che porta ad affermare che tutto è stato già fatto e nulla di nuovo si può fare, ma le foto interessanti, per fortuna, ancora esistono, anche se statisticamente sono nulla, paragonato alla mole pattume che rimbalza quotidianamente in rete.
Per fortuna non esiste solo il 'cosa' fotografare, ma anche il 'come', il 'quando', il 'perchè' e, sempre per fortuna esistono combinazioni di oggetti, persone, ambienti, momenti, luci, archiettetture che definire infinite è riduttivo.
Certo, se, nel 2014 si continua a parlare ancora di Bresson, della fotografia Street in BN, di un approccio alla fotografia di strada spremuto ed esasperato sino all'inverosimile, sterotipato e ridotto a vuota forma, di strade per fare altro, sinceramente non ne vedo. E' conclamato, assodato, glorificato, universalmente celebrato questo genere di street e lo sarà in saecula seculorum in luoghi 'senza tempo' come sono quelli virtuali del web.
Nel frattempo, qualcosa di diverso esiste. Basta dare uno sguardo nel mondo reale. Cito spesso il Festival della fotografia di Arles e lo ricito, per suggerire di andare farci un giro, una visita tra le foto 'tridimensionali' non quelle postate nei forum. Qualcosa di interessante c'è sempre, senza fare ricerche troppo approfondite.
In caso di sconforto, delusione, noia, valgono sempre un paio di frasi di Mario Merz:
'io sono il ragazzo che andava nei campi, sperando di poter portare a casa un disegno dei campi senza dover imitare il paesaggio dell'ottocento e sono rimasto tale'
'essere eccessivi nell'arte è una delle neccessità dell'arte, essere normali nell'arte non significa nulla'
Tra il dire e il fare c'è un abisso, (tra l'altro parlare di 'arte' associata alla fotografia, oggi, mi fa sempre venire l'orticaria) ma tra il provarci e il non provarci c'è la stessa differenza che passa tra la speranza e la rassegnazione.
Ultima modifica effettuata da Ugolino Conte il Mar 16 Set, 2014 8:35 pm, modificato 1 volta in totale |
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surgeon utente attivo

Iscritto: 20 Lug 2008 Messaggi: 3002 Località: Pistoia
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Inviato: Mar 16 Set, 2014 8:00 pm Oggetto: |
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Partendo da una semplice fotografia siamo arrivati ad una discussione animata emotivamente e ricca di divagazioni personali. Alcune di queste sono positive mentre altre rimangono negative. Senza entrare nel merito di ciascuna di queste vorrei ringraziare di cuore tutti i partecipanti, colorati e non ed invitarli a prendere "il meglio" da questa discussione ovvero la critica oggettiva all'immagine e le idee scaturite da questa affinchè siano di una qualche utilità in futuro. Se ci fossero ancora idee in merito possiamo discuterne in maniera più generale nell'apposita sezione "Il mondo della fotografia". Non sono gradite invece ulteriori divagazioni personali.
Grazie a tutti
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frank66 utente attivo

Iscritto: 11 Dic 2006 Messaggi: 5726 Località: Milano
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Inviato: Mer 17 Set, 2014 2:50 am Oggetto: |
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Mario, lo spunto narrativo è potenzialmente presente, tuttavia, a mio parere, non riesce ad emergere a causa del punto di ripresa troppo distante e dell'inquadratura. Quest'ultima risulta dispersiva (includendo molti elementi superflui) ma soprattutto, nella sua "accuratezza formale", finisce per attribuire maggior peso alla descrizione architettonica piuttosto che all'interazione narrativa uomo-vetrina. Sembrerà banale dirlo - ed è più facile dirlo che farlo - ma questa foto andava scattata a un metro e mezzo dal soggetto, possibilmente mostrandone l'espressione (per quanto riguarda quest'ultimo punto, pensa se la foto di HCB che hai appena allegato fosse stata scattata con i due completamente di spalle...).
Saluti
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il signor mario bannato

Iscritto: 01 Ago 2006 Messaggi: 9653
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Inviato: Mer 17 Set, 2014 8:12 am Oggetto: |
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frank66 ha scritto: | Mario, lo spunto narrativo è potenzialmente presente, tuttavia, a mio parere, non riesce ad emergere a causa del punto di ripresa troppo distante e dell'inquadratura. Quest'ultima risulta dispersiva (includendo molti elementi superflui) ma soprattutto, nella sua "accuratezza formale", finisce per attribuire maggior peso alla descrizione architettonica piuttosto che all'interazione narrativa uomo-vetrina. Sembrerà banale dirlo - ed è più facile dirlo che farlo - ma questa foto andava scattata a un metro e mezzo dal soggetto, possibilmente mostrandone l'espressione (per quanto riguarda quest'ultimo punto, pensa se la foto di HCB che hai appena allegato fosse stata scattata con i due completamente di spalle...).
Saluti  |
È sempre un piacere leggere i tuoi commenti competenti e mai banali anzi ricchi di spunti di riflessione.
L'idea era proprio quella di spalmere l'osservatore sulla vetrine, di creare un rapporto tra il passante e i manichini, non so il perché ma questa vetrina messa in un pessimo punto riesce comunque ad attirare l'attenzione di un'altissima percentuale di passanti, un rapporto molto stretto ma vedo che, almeno qui, non è passato quindi qualcosa nell'idea non funziona, forse con l'interpretazione di Mister Solo funziona meglio, comunque la vetrina è a circa 20' di passeggiata da casa mia ci passerò nuovamente e posterò il risultato di un nuovo scatto realizzato tenendo conto di tutti gli interventi costruttivi che si sono susseguiti.
Grazie
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