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Maria Zudetti O.P.
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Maria Zudetti O.P.
Maria Zudetti O.P.
Olympus E-620 - 76mm
1/100s - f/9.0 - 100iso
Maria Zudetti O.P.
di Susanna.R
Lun 02 Giu, 2014 9:30 am
Viste: 5138
Autore Messaggio
Susanna.R
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Iscritto: 14 Mgg 2012
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Località: Toscana

MessaggioInviato: Lun 02 Giu, 2014 8:25 pm    Oggetto: Maria Zudetti O.P. Rispondi con citazione

Il fascino delle struttura abbandonate è indubbio, perché parlano dell'umanità che gli ha dato vita in passato e di cui rimangono tracce inattese…nel caso dell'ospedale Psichiatrico di Volterra, il rispetto è doppiamente dovuto, per le vicende dolorose che vi si sono svolte… la visita è stata sopratutto occasione di scoperta e studio di questo capitolo della psichiatria italiana e della sua evoluzione da fine Ottocento ad oggi: una storia fatta dai cosiddetti 'alienati' ma anche da tutti coloro che vi hanno interagito a vario titolo, vivendoci a stretto contatto per anni, e contribuendo a scrivere una pagina di storia che giunge, attraverso la legge Basaglia, fino ai nostri giorni.

1

Maria Zudetti Ospedale Psichiatrico.



2

…Maria ma anche Romilda, Oreste e le migliaia di persone che sono state ricoverate , in quasi cento anni di attività, nel' Ospedale Psichiatrico…



2b

…nel cimitero di San Finocchi, per anni, sono stati sepolte (e non nel cimitero cittadino) le salme dei deceduti durate il ricovero, finchè il sovraffollamento non ne ha determinato la chiusura…e che adesso versa in condizioni di totale abbandono...



2c

…l' OP constava di molteplici padiglioni e strutture di appoggio distribuite su una collina, essendo stato concepito come un 'villaggio'; il Direttore Luigi Scabia, all'inizio del '900, aveva infatti il progetto del manicomio-villaggio, autosufficiente ed autonomo. Fece impiantare all'interno officine, botteghe e laboratori di tutti i tipi, dalla fornace per i mattoni alla fabbrica di mattonelle, dal macello al forno per il pane, dal pastificio al frantoio, istituendo persino una moneta interna. La vita manicomiale doveva, in un certo qual modo, mimare quella reale...
Il modello culturale di Scabia prevedeva alcuni punti fermi, quali la terapia del lavoro (gli scavi del Teatro di Volterra videro partecipare anche alcuni ricoverati), l' attività fisica in generale ( incoraggiando musica e danza) e la riduzione dei sistemi di reclusione, con timidi tentativi di 'open door', riservati ai ricoverati non aggressivi

...negli anni successivi alla chiusura, abbandono e degrado hanno preso il sopravvento…



3




4

…sui muri esterni del padiglione Ferri, dove c'era il giardino, ancora sono visibili i graffiti di Oreste Nannetti, orfano abbandonato da piccolo dalla madre e detenuto dal 1948 in manicomio per oltraggio a pubblico ufficiale...



5

..durante le ore in giardino, Oreste scriveva sul muro con la cintura dei pantaloni, seguendo un suo pensiero magico…




6

…iniziava tirando delle linee su questo quaderno immaginario, e poi riempiva lo spazio circoscritto con parole e disegni. Il graffito originario era lungo 180 mt, ma i danni fatti dal tempo che passa ( nonostante le tettoie protettive posizionate molti anni or sono) ne hanno lasciati molti di meno...Parte del medesimo è stato recentemente rimosso per conservarlo ed esporlo in una sala museale...




7

…lo Charcot era uno dei tanti padiglioni, destinato ai residenti 'civili'...ma vi era anche il Ferri per i casi 'giudiziari' ed il Maragliano per i 'tubercolotici', e poi il Caggio, il Livi, il Chiarugi, il Verga, il Koch, lo Zacchia ed il Kraepelin ed altri ancora. La struttura manicomiale era talmente grande da contenere al suo interno un Laboratorio di Analisi e di Radiologia, oltre a molti servizi ambulatoriali.
Il proliferare dei padiglioni rispondeva ad un'altra delle caratteristiche del progetto di Scabia (peraltro diffuso anche in altri manicomi italiani), che prevedeva di richiamare molti 'ammalati' anche da altre parti di Italia, istituendo una sorta di 'commercio' dei ricoverati, in cui la retta di degenza offerta da Volterra era fra le più vantaggiose...il grande afflusso dei primi decenni del Novecento, portò alla notevole espansione del manicomio. Nel 1940 vi erano 4547 ricoverati...




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..ciò che rimane di 'originale', sono corridoi e stanze ormai spogliate di molte delle suppellettili del tempo, tranne qualche sedia, pitale o letto malridotto….corridoi e stanze che contennero un tempo tutti coloro che la società riteneva 'diversi' e quindi 'pericolosi': non solo persone con reali patologie psichiatriche, ma anche ( e sopratutto all'inizio dell'attività del manicomio) orfani, persone sole in povertà, ragazze madri, alcolisti, ladruncoli, anarchici, persone affette da epilessia o da depressione, nonché da malattie endocrine, all'epoca misconosciute ed incurabili…ma anche personale sanitario, parasanitario, amministrativi, maestranze che hanno speso molta parte della loro vita dentro quelle stesse mura, a strettissimo contatto con gli 'alienati'…quando molto prima dei contratti di lavoro, le 38 ore settimanali di adesso si facevano in 2-3 giorni….




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11



12



13



14



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16

…negli anni, molti 'writers' sono passati da qui, lasciando murales, scritte, disegni, pensieri, oggetti...




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19



20

La struttura, acquistata anni fa da un magnate anglo-indiano, sembra essere definitivamente destinata ad essere trasformata in Resort di lusso.

Ciò porterà lavoro e nuova occasione di sviluppo per la città, che ebbe a soffrire economicamente non poco dalla chiusura del manicomio…ma resta un po' di tristezza al pensiero della futura distruzione di queste mura e delle vicende umane che ne hanno impregnato i mattoni per decenni, costituendo un patrimonio antropologico, sociale e storico di enorme valore




http://www.poggioallecroci.com/



Alcune storie e volti:

https://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=N2VRfj3oZVA

https://www.youtube.com/watch?v=ys8jC_1jhxY

https://www.youtube.com/watch?v=HJQpW7Ro5cc



Per eventualmente approfondire:

http://www.spazidellafollia.eu/it/complesso-manicomiale/ospedale-psichiatrico-di-volterra

http://www.edizioniets.com/Scheda.asp?N=9788846732644

http://it.wikipedia.org/wiki/NOF4



Un saluto a Stefano Pocck che ha condiviso con me questa esperienza Amici


Suggerimenti e critiche…Smile
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essedi
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Iscritto: 28 Nov 2013
Messaggi: 29603

MessaggioInviato: Lun 02 Giu, 2014 8:58 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Ottime immagini per questo triste ed inquietante reportage,complimenti anche per l'impegno umano oltre che tecnico.Ciao,Sergio.
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Luigi Volpe
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Iscritto: 08 Nov 2011
Messaggi: 4048
Località: verona

MessaggioInviato: Lun 02 Giu, 2014 9:19 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

ottimo lavoro
anche la tonalità sul verde segno di speranza di chi entrava
luigi Ok!
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Webmin
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Iscritto: 16 Ott 2006
Messaggi: 28048
Località: Militello in Val di Catania

MessaggioInviato: Mar 03 Giu, 2014 8:17 am    Oggetto: Rispondi con citazione

... eccellente dal punto di vista editoriale per empatia e coinvolgimento emotivo.

Mario Wink

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Mario Lisi
"Le interviste di photo4u.it! - Mario Lisi "Webmin" - "Catania in chiaroscuro" - "Street Photography in the World - The Book" - "THE STREET PHOTOGRAPHER BOOK" - "PicsArtist of the Month 12/2014" - "B&W" - "Colors" "Un viaggio nella terra dell'arte e dei sapori"
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Perretta Giuseppe
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Iscritto: 13 Dic 2009
Messaggi: 9917
Località: Novara

MessaggioInviato: Mar 03 Giu, 2014 10:32 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Ho letto e osservato bene ogni immagine. Reportage intenso su cui ci sofferma assai nel leggere attraverso gli spazi e i luoghi rimasti, attraverso il silenzio sorprenderci a sentirne ancora le voci...le voci rinchiuse. Complimenti Susanna.
Un saluto.
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Susanna.R
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Iscritto: 14 Mgg 2012
Messaggi: 3919
Località: Toscana

MessaggioInviato: Mar 03 Giu, 2014 6:50 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Grazie mille Sergio, Luigi, Mario e Giuseppe!! Smile
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ruichiobian
utente


Iscritto: 30 Set 2010
Messaggi: 457
Località: South Calabria

MessaggioInviato: Mer 04 Giu, 2014 9:30 am    Oggetto: Rispondi con citazione

la 4 e la 10 per me svettano su tutte. Bel reportage, alcune le avrei viste anche con un leggero hdr.
_________________
ban at ban at banjai
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Susanna.R
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Iscritto: 14 Mgg 2012
Messaggi: 3919
Località: Toscana

MessaggioInviato: Mer 04 Giu, 2014 5:02 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Grazie Ruichiobian del tuo parere e per il suggerimento !
Ciao Smile
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pocck
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Iscritto: 22 Lug 2011
Messaggi: 8037
Località: livorno-Lucca

MessaggioInviato: Mer 04 Giu, 2014 8:51 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Ciao Susanna! Che dire... hai fatto un lavoro molto coinvolgente..., ho camminato assieme a tè in quei corridoi...e rivederli così ben ritratti, ben rappresentati...direi molto curati nella composizione, non solo mi riporta esattamente sotto quei soffitti, con la memoria, ma mi da' la misura della tua perizia e preparazione tecnica.... ed anche culturale: leggere le introduzioni ed i dati riportati sotto le fotografie fanno meglio comprendere cosa è stato il "manicomio" di Volterra... Una giornata che mi ha lasciato dentro molte domande..., mura che trasudano di emozioni, vecchie e nuove... Scorrere il tuo reportage l'ho trovato naturale, come scorrere i miei ricordi..., le luci e l'atmosfera che hai fatto emergere è la stessa che ho visto affacciandomi sui corridoi, nelle stanze..., scrutando i soffitti e scegliendo la via che offriva maggiori possibilità di non beccarsi qualcosa in testa... Sei stata molto brava...hai composto un bel reportage, difficile selezionare le foto che possono essere funzionali per comporre una storia, quali scartare...? Tu hai fatto le scelte giuste.... ed io ti faccio i miei complimenti sinceri, molto molto brava.
Un ringraziamento a te' per la piacevole, piacevolissima, ed interessante giornata trascorsa..., un abbraccio, ed un saluto anche al Giova.
Stefano

_________________
StefanoIl mio sitowww.stefanopoccioni.com
Sugli interventi esprimo il mio punto di vista che non è mosso dalla convinzione di presunte e particolari capacità. Sono appunti dettati da gusti personali, per un eventuale motivo di riflessione.
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Liliana R.
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Iscritto: 06 Dic 2006
Messaggi: 22444
Località: Roma

MessaggioInviato: Gio 05 Giu, 2014 12:49 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

E' un reportage che va visto e rivisto per poter apprezzare sia il testo che lo accompagna che il lavoro fotografico.
Inizialmente pensavo che il numero di immagini fosse eccessivo ma poi, leggendo le note di accompagnamento, ho convenuto che ognuna è importante per il quadro generale.
Bella quella di apertura.
Il cancello della 2b mi ha ricordato quello di Auschwitz.
La 5, che poteva sembrare superflua, invece risulta molto importante per comprendere gli stati d'animo di queste persone rinchiuse.
Forse la 11, la 13 e la 15 appaiono superflue.
Complessivamente risulta ben orchestrato ma sopratutto si recepisce il tuo coinvolgimento emotivo. Ciao

_________________
Il mio sitoweb
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Susanna.R
utente attivo


Iscritto: 14 Mgg 2012
Messaggi: 3919
Località: Toscana

MessaggioInviato: Gio 05 Giu, 2014 5:06 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

@Stefano: grazie mille Amici..alla prossima uscita Smile....il Giova contraccambia Wink
@Lili: grazie mille per il tempo dedicato!! Concordo sostanzialmente su tutto: della 11 mi piaceva la (poca) luce mentre la 15 era per mostrare qualcuno dei pochissimi letti rimasti...la 5 era per mostrare le scritte di Oreste un po' contestualizzate: aggiungo che, in un tratto di questo muro, si appoggiavano i 'catatonici': dato che non si muovevano, Oreste incideva il suo pensiero tutto attorno al loro profilo appoggiato: adesso è stato rimosso, ma in rete si trovano ancora immagini del muro originale, con le scritte che scompaiono (e l'intonaco appare intatto) laddove si appoggiavano i degenti.

...sì, questa vicenda mi ha 'acchiappato' parecchio Smile
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rrrrossella
moderatore


Iscritto: 14 Set 2011
Messaggi: 11794
Località: Roma

MessaggioInviato: Gio 05 Giu, 2014 5:42 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Una triste ma bellissima testimonianza di una realtà molto difficile, da comprendere e soprattutto da giudicare.
Brava… per l’impegno e per farci soffermare a pensare...
Rossella
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Alessandro Signore
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Iscritto: 30 Set 2007
Messaggi: 6225
Località: Lecce

MessaggioInviato: Gio 05 Giu, 2014 8:19 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Tante foto che raccontano e il testo che completa dove serve.
Sono arrivato tardi e rischierei di ripetere i commenti già espressi da chi mi ha preceduto, pertanto mi limito solo a farti i miei complimenti. Smile

_________________
“(...) attraverso la luce, ho immaginato prima e reso poi concreto e percepibile, qualcosa che non era visibile e che tuttavia esisteva e che la luce suggeriva, lasciando a me come fotografo, il solo compito di tradurre quel qualcosa”. [G.B.]
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Cemb
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Iscritto: 26 Ago 2008
Messaggi: 1258
Località: Novara

MessaggioInviato: Ven 06 Giu, 2014 1:51 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Complimenti anche da parte mia! Questo tema è stato "abusato" nel periodo dell'anniversario della legge Basaglia, ma tu hai saputo dare una lettura molto più approfondita (non è un "turismo da manicomio", ma la ricerca di una lettura personale basata sulla storia di chi ci è stato in passato..). Mi piace molto in questo senso proprio l'apertura, fatta su una (o più) persone che non ci sono più e che hanno lasciato solo una croce dimenticata tra le erbacce.
Testo ed immagini si integrano e invogliano a scoprire di più.

Ciao!

_________________
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Susanna.R
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Iscritto: 14 Mgg 2012
Messaggi: 3919
Località: Toscana

MessaggioInviato: Ven 06 Giu, 2014 6:48 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Rossella, Alessandro e Cemb: grazie mille! Sono contenta di essere riuscita, almeno in parte, ad aver trasmesso lo spirito con cui mi sono interessata di questo argomento stravisto, ovvero la storia delle persone che hanno vissuto in quel luogo...in tal senso, anche io sono molto 'affezionata' a Maria Zudetti in apertura Smile
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Sisto Perina
bannato


Iscritto: 16 Giu 2007
Messaggi: 21882

MessaggioInviato: Ven 06 Giu, 2014 10:02 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Io trovo che l'integrare un racconto per immagini con delucidazioni e note su ciò che si sta osservando sia talvolta imprescindibile...
La cura nel documentarsi e trasferire a noi la conoscenza di com'erano (e come sono) questi luoghi, come funzionavano e che pazienti accoglievano, credo sia da ammirare.
Forse gli scatti potrebbero parlare da soli (o almeno con il solo titolo ad indirizzare il visitatore) ma il racconto che accompagna queste immagini rende ancor più reale e palpabile l'atmosfera che il luogo emana; la sensazione di conoscere le migliaia di storie che sono passate dentro queste mura e che lì, spesso, si son fermate...
bel lavoro

ciaoo
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Susanna.R
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Iscritto: 14 Mgg 2012
Messaggi: 3919
Località: Toscana

MessaggioInviato: Dom 08 Giu, 2014 8:01 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Grazie mille Sisto Smile .... 'la sensazione di conoscere...' era proprio quello che speravo di riuscire a fare!!
Ciao Smile
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Mario Zacchi
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Iscritto: 07 Giu 2008
Messaggi: 6655

MessaggioInviato: Dom 08 Giu, 2014 11:21 am    Oggetto: Rispondi con citazione

La foto 6, grande, senza cornice. Un muro bianco, grande. Una stanza vuota. Non mettere alcuna chiacchiera a contorno che non serve. "Butta" tutto il resto che è visto e rivisto e parla solo di ruderi, non delle persone.
_________________
Belle foto. O perlomeno belle idee ->
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Susanna.R
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Iscritto: 14 Mgg 2012
Messaggi: 3919
Località: Toscana

MessaggioInviato: Dom 08 Giu, 2014 6:24 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Grazie mille Mario Z per il passaggio ed il suggerimento sull'allestimento Wink
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Viola Lorenza Savarese
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Iscritto: 29 Lug 2011
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Località: Modena

MessaggioInviato: Mar 10 Giu, 2014 5:23 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Ho avuto modo di fotografare il complesso di Volterra, sette anni fa, piu o meno, quando ho compiuto una ricerca assai minuziosa di quasi tutti gli ex manicomi italiani dove si riusciva ad entrare in chetichella. I reportage di archeologia urbana, manicomi soprattutto, sono una mia enorme passione parallela a quella del ritratto di nudo erotico.
Conosco a memoria ogni cm di quel posto e mi fa male vedere come non solo l'incuria del tempo, ma anche quella dell'uomo hanno ridotto questi luoghi cosi tanto ricchi di sofferenza che quando sei dentro la senti pesantissima sulle spalle. Il graffito di Nannetti che in realta' parlava in una lingua aliena, diceva lui, e' stato lasciato rovinosamente li dov'e', salvandone solo un pochino dopo una insurrezzione che li ha fatti rinsavire. Ma sapete la cosa buffa? Che lui riusciva a rileggerlo... SEMPRE... nello stesso identico modo Smile
Ci si chiede chi era il matto...
Racconto ben gestito. Ok!

_________________
Viola Lorenza Savarese
violalorenzasavarese.tumblr.com ... www.violalorenzasavarese.it
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