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S R bannato
Iscritto: 11 Nov 2006 Messaggi: 17391
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Inviato: Mer 16 Ott, 2013 9:37 am Oggetto: |
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martino papesso ha scritto: | Con il mio chiedere che vengano indicati chiaramente i difetti della diffrazione presentando come minimo uno screen shot dell'immagine nel punto in cui è difettosa non ho intenzione di mortificare nessuno.
Lo chiedo semplicemente per vari motivi.
Uno dei vari motivi è che i difetti possono in certi casi anche essere agevolmente corretti con photoshop e quindi uno può optare magari per aperture estremamente chiuse anzichè avere aperture piuttosto aperte ma con più ridotte profondità di campo, poi in ogni caso sarà da valutare di caso in caso la scelta. |
Sai perchè non ti ho fatto uno screen shot Martino (com'è comunque mio solito fare)? Per il semplice fatto che non ho nessun'area da evidenziare nè ingrandire, non serve a nulla insomma, lo puoi vedere sulla tua foto!
Eccetto l'acqua mossa tutta la foto (pietre e vegetazione) è affetta da poca nitidezza e questo lo si può solo scrivere in assenza di una foto nitida da confrontare dello stesso soggetto ma fatta bene.
Se, come ho letto, volevi fare una foto da National Geographic significa che le hai viste, sono nitidissime, brillanti... basta che prendi una rivista e confronti la foto che volevi emulare con la tua!
A quella distanza, con un 24 mm, con f/11 non dovresti avere problemi di profondità di campo ma avresti una nitidezza superiore, questo è certo!
Quello che invece non è vero è che puoi correggere il difetto con Photoshop, puoi solo attenuarlo e dare una migliore sensazione di nitidezza su un formato piccolo come questo ma nulla più.
Spero di essere stato un po' più chiaro... ciao |
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MadDog utente

Iscritto: 15 Ott 2011 Messaggi: 81
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Inviato: Mer 16 Ott, 2013 6:29 pm Oggetto: |
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Silvano Romanelli ha scritto: |
A quella distanza, con un 24 mm, con f/11 non dovresti avere problemi di profondità di campo ma avresti una nitidezza superiore, questo è certo! |
Ciao Silvano, leggo spesso con interesse i tuoi (preziosi) consigli! Ma questa volta volevo chiederti una delucidazione: come valuto/capisco che a 24mm il diaframma giusto sarebbe f/11?
Cerco di spiegarmi: come faccio a capire fino a dove spingermi con l'apertura del diaframma ad una determinata lunghezza focale per non rischiare di avere poca PDC e nel frattempo evitare i difetti di un diaframma troppo chiuso? _________________ Sony A390 - Sony 18-55 SAM - Sony 18-70 - Tokina 70-210 f/4-5.6 - Sigma 70-300 DG Macro
Sony A58 - Sony 18-55 SAM2 - Sigma 17-70 f/2.8-4 DG Macro HSM - Samyang 8 f3.5 |
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S R bannato
Iscritto: 11 Nov 2006 Messaggi: 17391
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Inviato: Gio 17 Ott, 2013 12:44 am Oggetto: |
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MadDog ha scritto: | ....come faccio a capire fino a dove spingermi con l'apertura del diaframma ad una determinata lunghezza focale per non rischiare di avere poca PDC e nel frattempo evitare i difetti di un diaframma troppo chiuso? |
So che non è facile perchè ci vogliono anni di esperienza ma se non si comincia mai...
Bisogna imparare (ad occhio ovviamente) le varie profondità di campo in base a:
1) focale,
2) dimensioni del sensore/pellicola,
3) diaframma usato,
4) punto di messa a fuoco,
5) Circolo di Confusione che deve essere di almeno 0,030.
In questo caso:
Con un 24 mm su una FF (24x36) usando f/11 su un soggetto posto a circa 5 metri (*) e mettendo a fuoco a 3 metri si ha una profondità di campo che va da 1,1 metri all'infinito (vedere immagine sotto).
Se si ha bisogno di una profondità di campo maggiore (per esempio soggetti ancora più vicini tipo pietre, piante eccetera) invece che a 3 metri basta mettere il fuoco su 2 metri e si avrà la PDC che partirà dalla distanza minima di 0,93 metri all'infinito senza chiudere di più il diaframma.
Dato che ad f/16 la diffrazione non fa ancora grossi danni si può arrivare ad avere una PDF che va da mezzo metro a 5,5 metri mettendo il fuoco su 1 metro.
Tutte queste prove le puoi simulare da qui ma sarebbe bene, se vuoi imprimere efficacemente nella memoria queste nozioni per poterle usare sul campo senza ricorrere a tabelline, metterle in pratica, per esempio, giocando con la fotocamera usando il pulsante della profondità di campo che quasi tutte le fotocamere reflex con l'ottica intercambiale hanno e imparare a "vedere" il risultato già nel mirino.
Ciao
(*) Non conoscendo le dimensioni della cascata ho stimato ad occhio la distanza fotocamera/cascata in 5 metri.
PDC = Profondità di campo
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MadDog utente

Iscritto: 15 Ott 2011 Messaggi: 81
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Inviato: Gio 17 Ott, 2013 3:16 pm Oggetto: |
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Grazie Silvano per le delucidazioni, non c'ho capito ancora un tubo (in fin dei conti l'ho letto solo 4 volte il tuo post... ) però mi ci devo applicare e capire questo "meccanismo". Più che altro lo devo sperimentare, alla fine tanta teoria non serve a niente se poi non la sai mettere in pratica "sul campo"! Sono stufo di foto piatte e piene di difettucci!!!
Grazie mille!  _________________ Sony A390 - Sony 18-55 SAM - Sony 18-70 - Tokina 70-210 f/4-5.6 - Sigma 70-300 DG Macro
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edgar amministratore

Iscritto: 15 Dic 2003 Messaggi: 6378 Località: Milano
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Inviato: Gio 17 Ott, 2013 4:36 pm Oggetto: |
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Si tratta di uno scatto paesaggistico d'atmosfera, caratterizzato dalla delicata trama dell'acqua.
Il punto di forza dello scatto è certamente l'uso di tempi lenti che trasforma l'acqua in un delicato velo bianco, davvero riuscito.
I punti di miglioramento sono invece:
* l'inquadratura un po' "stretta" verticalmente, che lascia poca "aria" sopra la cascata, ma soprattutto in basso "chiude" un po' bruscamente lo scorrere dell'acqua subito dopo la sua caduta.
* Il contrasto generale dell'immagine troppo basso, che rende poco "materiche" le rocce e fa risaltare poco la vegetazione. Osservando l'istogramma nel controllo dei livelli infatti si nota il grafico spostato verso le basse luci e "vuoto" nelle alte luci; riequilibrandolo meglio si ottiene questo risultato:
Come vedi in questo modo l'acqua spicca per contrasto moto di più, le rocce sembrano molto più "presenti" e solide e aumenta l'impressione di "bagnato" delle stesse.
Di base comunque uno scatto elegante e gradevole.
Ciao, mandaci altri scatti.
EDgar _________________
Edgar
Perchè "Primi Scatti" è diverso: il progetto ° Primi passi: 1 Diaframmi e Tempi ° 2 L'Esposizione
3 La Significatività ° 4 La Semplicità °5 L'inquadratura ° 6 La composizione
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martino papesso utente

Iscritto: 09 Ago 2012 Messaggi: 190 Località: Biella
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Inviato: Ven 18 Ott, 2013 9:02 am Oggetto: |
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MadDog ha scritto: | evitare i difetti di un diaframma troppo chiuso? |
I difetti di un diaframma troppo chiuso li puoi scoprire facendo un test molto semplice.
Fai come me.
Fotografa lo stesso oggetto a tutte le aperture che il tuo obiettivo consente.
Poi con massima calma ti guardi gli scatti e li confronti.
Puoi sbizzarrirti ad ingrandire moltissimo e fare il confronto a massimo ingrandimento.
Per esempio, sei convinto che a f 22 c'è una perdita di nitidezza e l'immagine è affetta da altri difetti della diffrazione?
Molto bene.
Verificalo.
Prendi lo scatto fatto ad f 22 e confrontalo con quello ad f 8 oppure a f 2,8 , ecc. e osserva con tutta calma e con foto particolarmente ingrandite in che consiste questa perdita di nitidezza.
Osserva e cerca poi tutti i problemi che la diffrazione ha cagionato sulla foto.
Come oggetto per semplificarti la vita fotografa un foglio tutto scritto in piccolo.
Puoi prendere una pagina di giornale , un documento che non ti serve più ecc. ecc.
Appendilo ad una parete di fronte a te( o a qualcosa di simile)dimodochè faccia 90°con il suolo.
Macchina fotografica su cavalletto e ti metti di fronte al foglio riempendo completamente l' inquadratura.
Illumini il foglio con la luce( o le luci) più forte che hai nei paraggi.
Possibilmente scatta con il cavo per evitare movimenti della fotocamera(magari usa la modalità Mup -mirror up).
Modalità A e scatti per tutte le aperture di diaframma.
Prima di iniziare gli scatti
metterai a fuoco sul foglio con cura per avere la massima nitidezza.
Bloccherai la messa a fuoco poi.
Magari iso 100 potrebbe andare bene.
Attenzione che se fai un test per scoprire quanto povera è la gente , poi ti capita di testare anche i ricchi eh... |
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martino papesso utente

Iscritto: 09 Ago 2012 Messaggi: 190 Località: Biella
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Inviato: Ven 18 Ott, 2013 9:09 am Oggetto: |
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edgar ha scritto: | Si tratta di uno scatto paesaggistico d'atmosfera[...]
Ciao, mandaci altri scatti.
EDgar |
Grazie per l'attenzione verso il mio scatto.  |
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edgar amministratore

Iscritto: 15 Dic 2003 Messaggi: 6378 Località: Milano
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Inviato: Ven 18 Ott, 2013 9:12 am Oggetto: |
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L'immagine non presenta a mio avviso particolari limiti legati a scarsa nitidezza; la nitidezza esistente è sufficiente per valorizzare gli elementi compositivi presenti nella scena, quando sia ripristinato il corretto contrasto, come ho mostrato prima.
Conoscendo però bene la D800, che uso da maggio dello scorso anno, posso confermare che la nitidezza del file inizia a decrescere progressivamente dopo f/8 e subisce un ulteriore forte calo dopo f/16.
Ciò non toglie che la nitidezza risultante possa comunque essere pienamente sufficiente in molte situazioni, anche a tali diaframmi.
Giusto per ri-bilanciare il peso di questo elemento nella discussione.
EDgar _________________
Edgar
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Webmin utente attivo

Iscritto: 16 Ott 2006 Messaggi: 28048 Località: Militello in Val di Catania
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martino papesso utente

Iscritto: 09 Ago 2012 Messaggi: 190 Località: Biella
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Inviato: Ven 18 Ott, 2013 9:41 am Oggetto: |
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Si può iniziare a pubblicare immagini di confronto quindi.
Suggerirei di mettere uno scatto a F22 e lo stesso scatto ad F 8 (o altra apertura) e ad altre aperture ( F 5,6 , 2,8 , 11 ecc.)
Foto sempre dello stesso oggetto.
Suggerivo per semplificare un foglio tutto scritto.
Foto in cui vien consentito un massimo ingrandimento(link esterno magari).
E prive di dati exif.
Si inizierà toccare con mano che significa che ci sono problemi alle massime aperture.
Anche io sto preparando degli scatti da postare
uno è questo :
0461
0474
Postando tutti gli scatti per tutte le aperture di diaframma osservati poi al massimo ingrandimento, si individuerà i cali di nitidezza nonchè i danni fatti dalla diffrazione (sempre che il proprio obiettivo presenti tali problemi...)
Questi sono due scatti a due diverse aperture di diaframma.
Ma la cosa sarà ancora più interessante quando vi saranno più scatti.
Ultima modifica effettuata da martino papesso il Ven 18 Ott, 2013 10:43 am, modificato 5 volte in totale |
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S R bannato
Iscritto: 11 Nov 2006 Messaggi: 17391
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Inviato: Ven 18 Ott, 2013 9:57 am Oggetto: |
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Webmin ha scritto: | ...quale sarebbe, partendo da questi presupposti, il formato massimo di stampa di questo tipo di ripresa? |
10x15... e osservato da almeno 40 cm.  |
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edgar amministratore

Iscritto: 15 Dic 2003 Messaggi: 6378 Località: Milano
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Inviato: Ven 18 Ott, 2013 10:06 am Oggetto: |
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Webmin ha scritto: | ... tanto per capire: attingendo alla tua esperienza diretta con la D800, quale sarebbe, partendo da questi presupposti, il formato massimo di stampa di questo tipo di ripresa?
Mario |
I file della D800 sono enormi, per cui la dimensione di stampa può essere altrettanto enorme se osservato alla giusta distanza di osservazione e non si fa del "pixel peeping".
In questo caso (ma vale in generale) se la nitidezza è adatta allo scatto, quest'ultimo può essere stampato nella dimensione che vuoi, perchè a mano a mano che il dettaglio diventa meno nitido a causa del maggiore ingrandimento, tu poi ti allontani durante la visione.
Ovvio che se al contrario se uno scatto è troppo poco nitido, non verrà mai bene in stampa comunque, a qualsiasi dimensione (solo forse il limite sarà un po' meno evidente con dimensioni piccolissime).
In sintesi quello delle dimensioni di stampa è un falso problema, come sostengo da sempre.
E' causato dalla scorretta abitudine contratta esaminando i file a video, in cui andiamo a guardare il dettaglio troppo da vicino e tendiamo a trasportare lo stesso metro di giudizio anche nelle stampe cartacee, che spessissimo vengono osservate troppo da vicino.
EDgar _________________
Edgar
Perchè "Primi Scatti" è diverso: il progetto ° Primi passi: 1 Diaframmi e Tempi ° 2 L'Esposizione
3 La Significatività ° 4 La Semplicità °5 L'inquadratura ° 6 La composizione
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S R bannato
Iscritto: 11 Nov 2006 Messaggi: 17391
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Inviato: Ven 18 Ott, 2013 10:28 am Oggetto: |
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edgar ha scritto: | ...In sintesi quello delle dimensioni di stampa è un falso problema, come sostengo da sempre. |
Esatto!
Una 10x15 osservata a 20 cm. e un cartellone pubblicitario 6 metri per 4 osservato da 10 metri danno la stessa identica sensazione di nitidezza (ovviamente stiamo parlando di stampe provenienti dallo stesso negativo/file).
Ho sentito centinaia di volte la frase: "Questa foto fino a che formato posso ingrandirla senza che si "sfochi" troppo?"
Quello che fa nascere questa domanda è prima di tutto il non conoscere il Circolo di Confusione e, infine, il fatto che molto spesso una 30x45, per esempio, viene osservata da mezzo metro quando invece la distanza ottimale e di circa 1 metro mentre quella di un 10x15 è di circa 25 cm. Insomma, l'angolo di campo della visione di una stampa dovrebbe essere sempre lo stesso, quello che varia è la distanza osservatore/stampa che se rispettata si può arrivare senza alcun problema... all'infinito e con la stessa identica nitidezza di una 10x15 a 25 cm.!
Provare per credere!
Ciao |
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