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..gap generazionale..
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di gps73
Ven 11 Ott, 2013 2:14 pm
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Autore Messaggio
gps73
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Iscritto: 26 Mgg 2011
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MessaggioInviato: Ven 11 Ott, 2013 2:15 pm    Oggetto: ..gap generazionale.. Rispondi con citazione

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Paolo
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Fiabesco
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Località: Pavia

MessaggioInviato: Ven 11 Ott, 2013 3:14 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

L'immagine è molto bella e anche il momento colto fra 2 generazioni molto distanti fra loro, hai messo tutto a fuoco e lo sfondo è piacevolmente sfuocato.
Personalmente non amo l'esasperazione del contrasto quando ci sono i bambini, ma è un gusto personale.
La conversione in B/N mi piace.
Bravo Ok!

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Habrahx
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MessaggioInviato: Sab 12 Ott, 2013 7:03 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Fiabesco ha scritto:
L'immagine è molto bella e anche il momento colto fra 2 generazioni molto distanti fra loro, hai messo tutto a fuoco e lo sfondo è piacevolmente sfuocato.
Personalmente non amo l'esasperazione del contrasto quando ci sono i bambini, ma è un gusto personale.
La conversione in B/N mi piace.
Bravo Ok!

concordo: ci sarebbe voluto un b&n più morbido
Ciao
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edgar
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Iscritto: 15 Dic 2003
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Località: Milano

MessaggioInviato: Sab 12 Ott, 2013 9:44 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Si tratta di un ritratto che racconta con chiarezza una storia.

La storia di un bambino che guarda accigliato il mondo e che esprime tutta la sua disapprovazione e la sua preoccupazione; il nonno, esperto della vita, gli dice: " Non preoccuparti caro, il mondo è difficile, ma ti aiuterò io, e ce la farai".

E' una storia vera e drammatica, che ha molto a che fare con il forte legame tra i due personaggi, ma - ohimè - poco a che fare con la tenerezza dell'infanzia (piuttosto con il dramma di chi inizia a conoscere la vita).

E, per un dramma, i toni forti di un contrasto esasperato sono il più naturale e potente strumento di comunicazione.

Ben fatta e ben ottimizzata.

EDgar

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Edgar
Perchè "Primi Scatti" è diverso: il progetto ° Primi passi: 1 Diaframmi e Tempi ° 2 L'Esposizione
3 La Significatività ° 4 La Semplicità °5 L'inquadratura ° 6 La composizione


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edgar
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Iscritto: 15 Dic 2003
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Località: Milano

MessaggioInviato: Sab 12 Ott, 2013 9:53 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Fiabesco ha scritto:

Personalmente non amo l'esasperazione del contrasto quando ci sono i bambini, ma è un gusto personale.


Habrahx ha scritto:
concordo: ci sarebbe voluto un b&n più morbido


Come ho detto nel mio precedente post di commento, in questo caso il vero soggetto della foto non è "l'infanzia" ma è "il dramma" dell'infanzia di fronte alla vita. Quindi il contrasto drammatico è strettamente funzionale al racconto fotografico.

I gusti personali sono ovviamente per definizione insindacabili, ma suggerisco quando si commentano le foto di altri (ma anche le proprie quando si effettuano le autovalutazioni) di sforzarsi di farlo nel modo più oggettivo possibile, lasciando da parte i gusti personali che non aiutano, per concentrarsi invece sulla valutazione oggettiva degli elementi - che magari non sono affini alla nostra sensibilità - me che sono coerenti con il racconto fotografico che stiamo esaminando.

EDgar

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Habrahx
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Iscritto: 11 Set 2005
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MessaggioInviato: Sab 12 Ott, 2013 10:32 am    Oggetto: Rispondi con citazione

edgar ha scritto:
Come ho detto nel mio precedente post di commento, in questo caso il vero soggetto della foto non è "l'infanzia" ma è "il dramma" dell'infanzia di fronte alla vita. Quindi il contrasto drammatico è strettamente funzionale al racconto fotografico.

I gusti personali sono ovviamente per definizione insindacabili, ma suggerisco quando si commentano le foto di altri (ma anche le proprie quando si effettuano le autovalutazioni) di sforzarsi di farlo nel modo più oggettivo possibile, lasciando da parte i gusti personali che non aiutano, per concentrarsi invece sulla valutazione oggettiva degli elementi - che magari non sono affini alla nostra sensibilità - me che sono coerenti con il racconto fotografico che stiamo esaminando.

EDgar

Prendo atto ma permettimi di non essere d'accordo con la tua osservazione.
Innanzitutto l'oggettività in fotografia sarebbe tutta da definire; per es. in questa affermi che si assiste al "dramma" della vita piuttosto che all'infanzia.
Ebbene cosa ti fa pensare che la vita, nel contesto presentato, sia un dramma?
La presenza di un anziano?
Ma un anziano non è mai un dramma, piuttosto un completamento, quando presentato di fronte ad una giovane vita; completamento inteso nel senso di circolo, conclusione.
Ma ammettendo che anche questa considerazione rientri nel mondo concettuale personale, resta da definire il rapporto fra chi presenta la fotografia e chi ne fruisce.
Questo rapporto può essere incanalato in una visione univoca, quindi oggettivamente valida per tutti gli osservatori; fattore che per comodità possiamo chiamare anche coerenza?
Io penso di no; e questa differenza di veduta, che esula dal gusto personale, nel rispetto dei lavori altrui, quando c'è merita di essere espressa.
Naturalmente restando nella masima onestà intellettuale.
Giovanni
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Habrahx
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MessaggioInviato: Sab 12 Ott, 2013 10:32 am    Oggetto: Rispondi con citazione

edgar ha scritto:
Come ho detto nel mio precedente post di commento, in questo caso il vero soggetto della foto non è "l'infanzia" ma è "il dramma" dell'infanzia di fronte alla vita. Quindi il contrasto drammatico è strettamente funzionale al racconto fotografico.

I gusti personali sono ovviamente per definizione insindacabili, ma suggerisco quando si commentano le foto di altri (ma anche le proprie quando si effettuano le autovalutazioni) di sforzarsi di farlo nel modo più oggettivo possibile, lasciando da parte i gusti personali che non aiutano, per concentrarsi invece sulla valutazione oggettiva degli elementi - che magari non sono affini alla nostra sensibilità - me che sono coerenti con il racconto fotografico che stiamo esaminando.

EDgar

Prendo atto ma permettimi di non essere d'accordo con la tua osservazione.
Innanzitutto l'oggettività in fotografia sarebbe tutta da definire; per es. in questa affermi che si assiste al "dramma" della vita piuttosto che all'infanzia.
Ebbene cosa ti fa pensare che la vita, nel contesto presentato, sia un dramma?
La presenza di un anziano?
Ma un anziano non è mai un dramma, piuttosto un completamento, quando presentato di fronte ad una giovane vita; completamento inteso nel senso di circolo, conclusione.
Ma ammettendo che anche questa considerazione rientri nel mondo concettuale personale, resta da definire il rapporto fra chi presenta la fotografia e chi ne fruisce.
Questo rapporto può essere incanalato in una visione univoca, quindi oggettivamente valida per tutti gli osservatori; fattore che per comodità possiamo chiamare anche coerenza?
Io penso di no; e questa differenza di veduta, che esula dal gusto personale, nel rispetto dei lavori altrui, quando c'è merita di essere espressa.
Naturalmente restando nella masima onestà intellettuale.
Giovanni
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edgar
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MessaggioInviato: Dom 13 Ott, 2013 12:14 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Habrahx ha scritto:
Prendo atto ma permettimi di non essere d'accordo con la tua osservazione.
Innanzitutto l'oggettività in fotografia sarebbe tutta da definire; per es. in questa affermi che si assiste al "dramma" della vita piuttosto che all'infanzia.
Ebbene cosa ti fa pensare che la vita, nel contesto presentato, sia un dramma?
La presenza di un anziano?
Ma un anziano non è mai un dramma, piuttosto un completamento, quando presentato di fronte ad una giovane vita; completamento inteso nel senso di circolo, conclusione.
Ma ammettendo che anche questa considerazione rientri nel mondo concettuale personale, resta da definire il rapporto fra chi presenta la fotografia e chi ne fruisce.
Questo rapporto può essere incanalato in una visione univoca, quindi oggettivamente valida per tutti gli osservatori; fattore che per comodità possiamo chiamare anche coerenza?
Io penso di no; e questa differenza di veduta, che esula dal gusto personale, nel rispetto dei lavori altrui, quando c'è merita di essere espressa.
Naturalmente restando nella masima onestà intellettuale.
Giovanni


Ciao Giovanni, ho letto e riletto con molta attenzione il tuo intervento e le tue motivazioni. E' un intervento attento e analitico e merita assolutamente una risposta altrettanto meditata.

La ragione per cui ho attribuito al ritratto una valenza drammatica e per cui ho dato priorità al "dramma della vita" come centro d'interesse della foto, rispetto al semplice tema dell'infanzia, è intimamente legato all'espressività dei personaggi.

Per spiegarmi meglio ti racconto qual è stato il cammino analitico che ho effettuato quando ho esaminato la foto e quando poi ho scritto il commento. Al primo esame si è presentato un ritratto che mostra un bimbo e una persona anziana (nel racconto fotografico: "il nonno") in relazione tra loro.

La prima lettura che automaticamente mi è venuta in mente è quella tenera e gioiosa dell'infanzia, potenziata dall'affetto della generazione più anziana che fa da contraltare. Questo è il primo livello di lettura.

Poi c'è un secondo livello di lettura che è emerso: legato prima di tutto all'espressione del bimbo: lui guarda nella direzione del futuro con una specie di smorfia preoccupata, con il visino contratto e non con un sorriso felice. Mostra preoccupazione di fronte e qualcosa, che noi non conosciamo, ma che compositivamente parlando, ci parla del "futuro".
Contemporaneamente il nonno - nel cui atteggiamento si legge l'affetto verso il piccolo nipotino - con il viso vicino al suo gli sussurra all'orecchio parole di conforto, di consolazione.

Questi atteggiamenti sono moto evidenti e "forti" nello scatto e sono posti tra loro in relazione così stretta e consequenziale, che non possono essere ignorati nel costruire l'analisi del "racconto".

Come sempre capita anche in un racconto teatrale, la presenza degli attori di per sè non giustifica e non racconta la storia; ciò che racconta sono gli atteggiamenti e le posture, che nascono a teatro proprio dal fatto che gli attori devono sapere "perchè" sono in scena e "che cosa" devono fare.

In fotografia è un po' la stessa cosa; forse a volte gli attori sono meno consapevoli che a teatro (soprattutto nella foto "Candid"), ma i loro atteggiamenti, le posture in cui vengono colti e la relazione che si instaura tra loro sono gli elementi che più concretamente "raccontano".

Questa è la ragione per cui ho sottolineato l'aspetto del dramma e non certo perché nell'inquadratura ci sia una persona anziana; certamente essere anziani non è un dramma, è una fase della vita. Semplicemente si tratta di un diverso livello di lettura, riferito alla "recitazione" dei personaggi, piuttosto che alla loro semplice presenza.

Ciao a grazie per i tuoi interventi, sempre moto attenti e approfonditi.

EDgar

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Edgar
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Habrahx
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MessaggioInviato: Dom 13 Ott, 2013 8:05 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Imbarazzato
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gps73
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MessaggioInviato: Lun 14 Ott, 2013 10:30 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Fiabesco, Habrahx, edgar innanzitutto grazie per i vostri commenti.
Un doppio grazie per essere andati oltre nelle lettura della foto..
non pensavo di dovermi impegnare così tanto nel leggere i vs commenti; ne sono lusingato.

Vorrei esprimere il mio parere su quanto è stato detto, anche se non è così semplice per me
che non ho né l'arte della scrittura né l'arte della fotografia (e per arte intendo proprio il mestiere) Smile

Vorrei partire dall'oggettività di cui si è detto, premettendo che il mio è un personale punto di vista.
Per mio credo riconosco solo la matematica universalmente oggettiva, tutto il resto è soggettivo.

Quindi per quanto riguarda il b/n al di la di ogni lettura, canoni prestabiliti e mode del momento,
lo ritengo un effetto soggettivo che nasce: in primo luogo dallo stato d'animo di chi lo ha realizzato; secondo come metodo comunicativo.
Così come un regista, un pittore o uno scrittore attraversano momenti (o fasi) in cui si esprimono in una certa maniera,
utilizzando stili e metodi che rispecchiano lo stato d'animo di quel preciso momento anche il fotografo suo malgrado ne è "vittima" più o meno consapevolmente.
Altrettanto dicasi per lo spettatore/fruitore. Anch'egli è più o meno disposto ad accettare l'espressione dell'autore in base al suo stato d'animo e il contesto che lo ospita in quel dato momento.

Qui riconosco ad edgar una lettura che si avvicina allo stato d'animo dell'autore mentre ad Habrahx una lettura secondo i propri canoni stilistici - attuali -
dico attuali perché per me si cambia strada facendo. Io stesso potrei rivedere questa foto fra qualche anno e convenire che è troppo drammatica..
A tal proposito però sottolineo che questa foto l'ho scattata e prodotta sei mesi fa. E come spesso accade per le immagini che realizzo, le lascio decantare un po' prima di pubblicarle,
proprio per capire se lo stile del momento mi appartiene a fondo, o è solo il frutto di un impulso estemporaneo. (oh quante PP eccessive ho fatto e cestinato dopo!)

Fiabesco e Habrahx grazie per l'apprezzamento e il vs parere sul b/n, ne prendo atto e ovviamente non escludo Vi possa dare ragione in futuro..

Edgar: posso quindi dire che la tua approfondita lettura è in sintonia con quello che il sottoscritto voleva esprimere;
e aggiungo che nel gap (tra nonno e nipote) volevo inoltre sottolineare la difficoltà che sempre c'è nel dialogo tra generazioni..
Ti ringrazio ancora per le parole e il tempo che hai speso.

Soddisfatto e affaticato cordialmente Vi saluto,
A presto Ciao

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Paolo
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nerofumo
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MessaggioInviato: Mer 30 Ott, 2013 11:22 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Congratulazioni gps73, il tuo scatto è stato scelto per comparire In vetrina per la sezione "Primi scatti" nel mese di Ottobre 2013

http://www.photo4u.it/viewtopicnews.php?p=4821007#4821007

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gps73
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Località: Torino

MessaggioInviato: Mer 30 Ott, 2013 12:30 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

nerofumo ha scritto:
Congratulazioni gps73, il tuo scatto è stato scelto per comparire In vetrina per la sezione "Primi scatti" nel mese di Ottobre 2013
Grazie nerofumo e grazie allo Staff tutto.. Sono contento Oh yeah!
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