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di opeio
Lun 23 Set, 2013 3:32 pm
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Autore Messaggio
Sisto Perina
bannato


Iscritto: 16 Giu 2007
Messaggi: 21882

MessaggioInviato: Dom 29 Set, 2013 9:15 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Citazione:
Per Sisto, il gallerista o i media possono fare il successo commerciale, di sicuro non il fotografo bravo

Errato: nel momento in cui hai il successo...sei un bravo fotografo...
(non per me... sia chiaro, forse nemmeno per te....è la massa che preoccupa...)

e qui chiudo, non per rifiuto al dialogo ma perchè si stanno aprendo troppe porte di discussione che sviano dal punto di partenza....
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LorenzaF
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Iscritto: 13 Mar 2006
Messaggi: 999

MessaggioInviato: Dom 29 Set, 2013 10:12 am    Oggetto: Rispondi con citazione

No, non sei un fotografo bravo, sei solo un fotografo che ha successo, tu stesso lo dici. E di quel che pensa la massa, al bravo fotografo, non gliene frega proprio niente.
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Santiago81
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Iscritto: 09 Apr 2011
Messaggi: 1866
Località: Fiano Romano

MessaggioInviato: Dom 06 Ott, 2013 2:40 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Prostituzione visiva...

Michelangelo affrescò la Cappella Sistina (e successivamente la parete di fondo) come lavoro su commissione; non si sentiva un pittore, non amava usare il colore. Ma Giulio II pagava bene, ed era il Papa. Quindi, anche se pitturare un soffitto non era il massimo della vita per uno come lui, il caro Buonarroti si mise all'opera. Lo fece a modo suo, ma era un lavoro commissionato.
Be'... Alla faccia della prostituzione visiva...

Riprendendo l'osservazione di Vittorio, non ha alcuna importanza l'emozione che il fotografo ha provato al momento dello scatto o quella che lo ha indotto a scattare, l'unica cosa che conta è l'emozione che un osservatore prova guardandola. Certe carattersitiche di una foto, siano esse tecniche o comtenutistiche, possono portare l'inconscio dell'ossevatore a risvegliare determinate emozioni. Però, questo è importante ricordarlo, la foto in sé non trasmette null'altro che luce riflessa (o retroproiettata). Tutto il resto è prodotto dall'osservatore.
È la capacità di capire e sfruttare i meccanismi che producono le emozioni a rendere efficace una comunicazione sul piano emotivo, non l'intensità delle emozioni provate dal produttore dell'immagine.
Togliamo quindi il misticismo, la poesia, lo struggimento, il tormento, la nostalgia e l'integrità artistica da quello che osserviamo e vediamo se rimane qualcosa, vediamo se rimane una qualche efficacia nel richiamare quelle emozioni.

Due cose trovo riuscite in questa immagine: il viraggio e la tipologia.
Il primo è semplice: con i toni lievemente acidi e tendenti al verde si è inseguita un'estetica da "pellicola anni '70" che nell'immaginario collettvo richiamano proprio quel sentimento di nostalgia che è uno dei temi indicati dall'autore, il momento che passa e diventa ricordo.
Per "tipologia", invece, intendo la rappresentazione minimalista di un oggetto banale. Condivido totalmente le osservazioni di Sisto ma queste sono le foto che vanno di più, adesso. Che l'immagine sia il frutto dell'ispirazione di un momento, che in essa vi siano davvero percorsi emotivi e mentali nascosti in una sorta di ermetismo visuale è del tutto irrilevante: l'unica cosa che conta è che sembri che sia così. Perché questo è un'immagine: apparenza.

In questo caso si avverte troppo la mancanza di elementi narrativi utili a riconoscervi una struttura anche dopo aver letto le spiegazioni dell'autore, quindi il bersaglio è stato mancato; però, con un po' di furbizia (leggasi: progettualità) in più, può essere un percorso sfruttabile.

Infine, una risposta alla domanda di Lorenza.
Nella comunicazione esistono tre "P", tre elementi che si possono strizzare come le mammelle di una mucca che produca latte all'infinito: Poppe, Poppanti e Pianto.
Per citare Amica Chips, "la patatina tira"; qualcuno sará sconvolto da questa scoperta, qualcun altro no.
Così come i bambini sono sempre elogiati, anche quando sono brutti in foto brutte, e le foto di guerra, degrado, disperazione, tragedie, catastrofi e tutto ciò che è dolore diventano motivo di ammirazione per la "coraggiosa denuncia della crisi della nostra società occidentale".
Se poi si è interessati a capire i meccanismi che rendono le tre P tanto efficaci, non resta che farsi una cultura fra testi di psicologia, sociologia e marketing.
Come ho scritto nel thread sul commento alle foto, il fatto che le Poppe e i Poppanti riecevamo complimenti anche quando non li meritano, non significa che ci si debba esaltare solo perché una foto non li rappresenta.
Se ci fai caso, tra l'altro, quando una foto mediocre con una bella donnina riceve commenti positivi, questi si limitano ad esaltare le grazie del soggetto, ad esprimere un "mi piace" alla maniera di Facebook o a riempirsi di pollicioni alzati.
Insomma, non lo definirei esattamente "un grande successo".
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Habrahx
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Iscritto: 11 Set 2005
Messaggi: 8721

MessaggioInviato: Dom 06 Ott, 2013 8:50 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Santiago81 ha scritto:
Che l'immagine sia il frutto dell'ispirazione di un momento, che in essa vi siano davvero percorsi emotivi e mentali nascosti in una sorta di ermetismo visuale è del tutto irrilevante: l'unica cosa che conta è che sembri che sia così. Perché questo è un'immagine: apparenza.
....

E no, spero di non andare fuori tema, i mod mi perdonino, ma trovo estremamente interessante l'argomento, ovviamente non la critica alla critica; condivido quasi tutto, ciò che affermi, parole che ho letto con estremo interesse e attenzione, ma la definizione dell'immagine come apparenza mi pare fuorviante; in un certo senso tutto potrebbe essere definito apparenza, a buona ragione quindi anche tutto ciò che vediamo.
L'immagine è carattere grafico, una sorta di ideogramma, che noi vediamo come se osservassimo lettere dell alfabeto, lettere che altro non sono che sintesi di immagini elementari.
Questo ricercare il carattere, letterario direi nell'immagine, è alla radice intima della pulsione tutta umana di ricercare e produrre rappresentazioni grafiche, in qualunque maniera queste si presentino (scultura, pittura, grafiti ecc.) POertanto l'immagine non è mai apparenza, ma lettera, ovvero qualcosa che si legge.
(AMMP, naturalmente Wink )
Ciao
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Santiago81
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Iscritto: 09 Apr 2011
Messaggi: 1866
Località: Fiano Romano

MessaggioInviato: Dom 06 Ott, 2013 12:22 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Un'immagine non la ascolti, non la gusti e non la annusi (a meno di non avere un feticismo per gli odori della stampa).
La guardi, quindi appare e basta.

Dov'è la differenza con la scrittura?
Non nel fatto che entrambe debbano essere lette.
Quando in una pagina trovi la descrizione di una scena, essa può essere precisa quanto si vuole ma deve comunque subire il processo corruttivo della mente. Tu mi descrivi quello che vedi e traduci in parole un'immagine; io ascolto, comprendo e poi devo ritradurre ciò che ho compreso in una immagine. Le due immagini non saranno mai perfettamene identiche.
Chi si ritrova a preferire il libro rispetto al film (tralasciamo il fatto che si tratta di un confronto concettualmente sbagliato) è solitamente perché in partenza preferisce la narrazione per parole piuttosto che per immagini e la preferisce perché ama intervenire con la propria immaginazione su quello che legge entrare in un mondo che è suggerito e impostato dall'autore ma creato dal lettore.
Nel film come nella fotografia questo non può e non deve accadere: essi mostrano esattamente quello che l'autore voleva mostrare. La luce, le ombre, le forme, i toni sono esattamente quelli prodotti dall'autore. Le uniche variazioni possono derivare dall'impostazione dello schermo o dalla luce sotto cui si osserva la stampa, non entra in gioco la nostra immaginazione.

È certamente presente una grammatica e di essa bisogna tenere conto (come ho anche sottolineato nella parte in cui davo il mio parere sulla foto in questione) ma anche tale grammatica deve "apparire", essere presente nell'immagine, deve trovarsi "scritta" dentro i quattro lati altrimenti non esiste.

Se io provo un'emozione che mi spinge a scattare, o sono in grado di far apparire quell'emozione oppure avrò fallito il mio tentativo di comunicarla.
Di più: posso non provare alcuna emozione nello scattare ma se sono in grado di tratteggiarla conoscendo i meccanismi che portano a determinate reazioni emotive sarò più efficace in tal senso di un autore pieno di emozioni ma incapace di scriverle per immagini.

Ecco perché la foto, in sé, è pura apparenza: essa è null'altro che un'immagine. Contenuti ulteriori appartengono ad una fase successiva, alla decifrazione; essi, però, non sono realmente dentro l'immagine bensì dentro di noi. E, in qualche modo, stiamo comunque corrompendo l'opera, anche se seguiamo la grammatica visiva voluta dall'autore.
Io preferisco fermarmi un attimo prima di cadere nella trappola: cerco di riconoscere, per quanto mi è possibile, la struttura di un'immagine ma non voglio farmi trascinare nella percezione emotiva perché essa proverrebbe in ogni caso da me.

Ma sia che si intenda approcciarsi emotivamente, sia che si preferisca non farlo, tutto parte comunque da ciò che appare e l'immagine è lì che si ferma.
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Habrahx
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Iscritto: 11 Set 2005
Messaggi: 8721

MessaggioInviato: Dom 06 Ott, 2013 2:36 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Santiago la discussione diviene troppo complessa e finisce per esulare dal commento a questa fotografia.
Sostanzialmente a leggere i nostri argomenti non si rilevano differenze di fondo, solo, voglio ribadire che l'apparenza è riferito a ciò che ha parvenza di realtà ma non è reale. L'immagine, indipendntemente dal suo supporto e da chi l'ha prodotta, ha una realtà imprescindibile. Essa esiste, ed esiste indipendentemente dal nostro giudizio, e perfino se chiudessimo gli occhi essa continuerebbe ad esistere.
Ciao
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ilioyumbo
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Iscritto: 23 Giu 2012
Messaggi: 2684
Località: FC Bari 1908

MessaggioInviato: Dom 06 Ott, 2013 5:17 pm    Oggetto: Re: ''' Rispondi con citazione

opeio ha scritto:
Suggerimenti e critiche sempre ben accetti

ho "scoperto " solo ora questa foto e, incuriosito dalla massa d'interventi, ho cominciato a leggere. Dopo un po', però, mi sono...arreso e ho smesso. Senza offesa per nessuno ( e se qualcuno s'offende me ne scuso) considero, da sempre e spesso credo d'averlo ribadito anche quando ero direttamente coinvolto, tutto ciò spesso solo sfoggio di esercizi dialettici, questioni di lana caprina (chiacchiere?...). Per me la fotografia è cosa assai più semplice, odio i tentativi di cavarne fuori ad ogni costo significati...reconditi (sia da parte degli autori che dei "critici"). Detto ciò, tornando in particolare alla foto in questione, dico che condivido in toto il parere di Sisto Perina (il primo intervento, gli altri non li ho letti) e il successivo di Silvano Romanelli. Di mio ci aggiungo che questa è una foto che magari avrei fatto pure io in uno di quei momenti di crisi creativa e di...astinenza in cui mi capita di fotografare di tutto, ma che mai mi sarei sognato di presentarla e sottoporla al parere dei frequentatori di un forum. In tutta sincerità e senza malanimo nei confronti dell'autore al quale chiedo scusa per l'opinione forse troppo cruda Ciao

_________________
Ilio
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GianniAmodeo
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Iscritto: 27 Apr 2013
Messaggi: 73

MessaggioInviato: Dom 06 Ott, 2013 5:48 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

In questa foto - mi perdonerà l'autore - non percepisco alcuna valenza tecnica e il mio corpo non è attraversato da alcuna vibrazione emotiva.
Tant'è...ha fatto registrare decine di commenti (talvolta forse, neppure troppo attinenti) a dispetto di foto di ben altro spessore che passano totalmente (con tanto di dignitoso silenzio da parte dell'autore) inosservate.

Tornando alla foto in oggetto, sono certo che l'autore sia così intelligente che saprà estrapolare dai vari interventi, preziose conclusioni.

Ricordandoci sempre che, porre al giudizio una propria creazione equivale a mettersi in gioco e, quando ci si mette in gioco, bisogna accettare qualsiasi punto di vista. Dal metafisico che ti fa sentire un Dio al cinico che te "la strappa" in faccia.
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Susanna.R
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Iscritto: 14 Mgg 2012
Messaggi: 3919
Località: Toscana

MessaggioInviato: Dom 06 Ott, 2013 6:45 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

@Gianni, il numero di risposte al thread mi pare un buon segnale della vivacità di questo forum, non credi ? Smile
...periodicamente, e spesso proprio a seguito di foto fuori dai canoni, magari lontane dal 'gradimento' della maggior parte degli utenti, si intavolano lunghe discussioni che abbandonano la foto in questione e si allargano ai nostri diversi modi di considerare la fotografia.
Opeio, come hai notato, non ha fatto un plissè per le critiche mosse, limitandosi a spiegare le sue intenzioni e mostrando, a mio parere, di aver ben compreso la natura del forum.
Insomma il numero di commenti non è sempre direttamente proporzionale al valore che ciascuno di noi attribuisce ad una foto, propria od altrui...a volte anche io rimango un pò stupita, ma sono contenta di leggere le discussioni che si sviluppano (quando restano civili, come questa), proprio perchè c'è sempre qualcosa da imparare Wink
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GianniAmodeo
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Iscritto: 27 Apr 2013
Messaggi: 73

MessaggioInviato: Dom 06 Ott, 2013 6:47 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

SusannaSusanna ha scritto:
@Gianni, il numero di risposte al thread mi pare un buon segnale della vivacità di questo forum, non credi ? Smile


Assolutamente si Smile

_________________
Occupare la corsia più libera a destra!!!
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Habrahx
non più registrato


Iscritto: 11 Set 2005
Messaggi: 8721

MessaggioInviato: Dom 06 Ott, 2013 7:59 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Concordo Susanna: il forum è vivo! Chi mi conosce da molto tempo sa che sono ben lontano dal voler essere spocchioso; il fatto Ilio è che la fotografia richiede, come tutte le espressioni umane, studio e approfondimento.
E non necessariamente questo deve avvenire su un capolavoro.
a mio modesto parere naturalmente Wink
Ciao
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Santiago81
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Iscritto: 09 Apr 2011
Messaggi: 1866
Località: Fiano Romano

MessaggioInviato: Lun 07 Ott, 2013 1:22 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Questa foto l'ho notata solo in seguto al thread sui commenti.
Come sempre, ho cercato comunque di dare una mia impressione la quale, alla fine, è abbastanza vicina a quella di Sisto.

Rimaneva pendente la domanda di Lorenza, il cui discorso già spaziava verso il concetto stesso di "fotografia interessante", e ho provato a fornire una risposta.

Infine, l'autore ci ha spiegato le circostanze e le motivazioni che hanno prodotto l'immagine e su questo si è potuto affrontare un ulteriore filo di discussione.

Non è detto che a dare il via ai discorsi più articolati siano necessariamente le foto migliori.
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