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behind the rain
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di huncke
Sab 05 Mgg, 2012 10:43 pm
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huncke
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MessaggioInviato: Sab 05 Mgg, 2012 11:19 pm    Oggetto: behind the rain Rispondi con citazione

Suggerimenti e critiche sempre ben accetti
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Mario Aliberti
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MessaggioInviato: Dom 06 Mgg, 2012 1:09 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Bellissima, una composizione, una ripresa superba........e quella mano in tasca!
Atmosfera da cinematografia americana di Woody Allen, piuttosto che, restando negli Stai Uniti, le atmosfere giovanili di un Bob Dilan, insomma atmosfera degli anni 60 -70, dove è successo di tutto è di più e da dove tutto deriva, nel bene e nel male.
Ciao Huncke, un’immagine emozionante.
mario

Quello che non capisco di coloro che giudicano certe immagini è che non sono mai presi dall'impeto della spontaneità, raramente lo manifestano, come se ci fosse un pudore, una autocastrazione spirituale nel buttar fuori, subito, una sensazione, anche quando l'immagine funziona, come se la taratura dell'esternazione del piacere, del godimento immediato, sia posizionata e bloccata al minimo senza possibilità di variazioni. Non si esterna l'impressione, la si tiene nascosta, si esternano i dubbi, i difetti tecnici, si dice come si dovrebbe fare, come l'avrebbe fatta, con i peccati sempre ricorrenti, ma nessuno si sbilancia in maniera diretta dicendo questa immagine è bellissima, straordinaria, fantastica, però!!
C'è il però iniziale, che demolisce e poi il contentino della gradevole,ben fatta, tutto sommato. Oppure si usano frasi di due parole sibilline, dalle quali non si evince nulla, se non che non sia un parere negativo etc etc.
Il rovescio della medaglia è che l'atteggiamento cambia radicalmente, si inverte, di fronte ad altre immagini che funzionano e anche mediocri , e si inverte in maniera cosi evidente, così enfatizzata, da far pensare che costoro non hanno contezza, in buona fede, dei comportamenti che assumono in altre situazioni.

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Habrahx
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MessaggioInviato: Dom 06 Mgg, 2012 7:03 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Mario Aliberti ha scritto:
Bellissima, una composizione, una ripresa superba........e quella mano in tasca!
Atmosfera da cinematografia americana di Woody Allen, piuttosto che, restando negli Stai Uniti, le atmosfere giovanili di un Bob Dilan, insomma atmosfera degli anni 60 -70, dove è successo di tutto è di più e da dove tutto deriva, nel bene e nel male.
Ciao Huncke, un’immagine emozionante.
mario

Quello che non capisco di coloro che giudicano certe immagini è che non sono mai presi dall'impeto della spontaneità, raramente lo manifestano, come se ci fosse un pudore, una autocastrazione spirituale nel buttar fuori, subito, una sensazione, anche quando l'immagine funziona, come se la taratura dell'esternazione del piacere, del godimento immediato, sia posizionata e bloccata al minimo senza possibilità di variazioni. Non si esterna l'impressione, la si tiene nascosta, si esternano i dubbi, i difetti tecnici, si dice come si dovrebbe fare, come l'avrebbe fatta, con i peccati sempre ricorrenti, ma nessuno si sbilancia in maniera diretta dicendo questa immagine è bellissima, straordinaria, fantastica, però!!
C'è il però iniziale, che demolisce e poi il contentino della gradevole,ben fatta, tutto sommato. Oppure si usano frasi di due parole sibilline, dalle quali non si evince nulla, se non che non sia un parere negativo etc etc.
Il rovescio della medaglia è che l'atteggiamento cambia radicalmente, si inverte, di fronte ad altre immagini che funzionano e anche mediocri , e si inverte in maniera cosi evidente, così enfatizzata, da far pensare che costoro non hanno contezza, in buona fede, dei comportamenti che assumono in altre situazioni.

Bè, non possimo fare qui una trattazione sull'estetica della fotografia moderna.
Questa immagine, e parlo di immagine, non di fotografia, non può essere commentata, tranne che con frasi sibilline o che parlano d'altro o che ricorrano insomma ad impressioni che scaturiscono, alla fine, per un gioco di rimandi emotivi, all'immagine che si osserva.
Insomma, questa è una fotografia che tu per primo definisci impressionista: "Non si esterna l'impressione, la si tiene nascosta..." invece è proprio questo tener nascosto, non commentare con mi piace o non mi piace, che valorizza l'immagine.
Questo tipo di immagini, e tu lo sai bene, non vogliono catturare il nostro senso estetico-formale, ma la nostra percezione più sottile, nascosta, che semplicemente non può rispondere ai canoni formali del bello o non bello.
Non fu un caso che la prima mostra degli impressionisti si tenesse nello studio di un fotografo: la fotografia si riteneva allora, avrebbe ucciso la pittura, e questa decise di ricorrere a nuovi canoni estetici, rifiutando ciò che fino ad allora era definito bello, per giungere fino all'astrattismo, alla pop art, all'informale, nel tentativo di sfuggire al come è per manifestare il è-è, oppure come e-è, o ancora è-e; ebbene la fotografia non solo non ha ucciso la pittura, ma l'ha addirittura imitata, ora come allora.
Detto questo non sono del tutto d'accordo con te nel collocare questa scena alla cinematografia americana, fosse pure W.A., puttosto la avvicinerei alla nouvelle vague, che so, ad una scena forse non girata dei Les Cousins...
Un amore tradito, mancato, indifferente, che si svolge sotto i nostri occhi, impotenti...
Giovanni
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Claudio R.
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MessaggioInviato: Dom 06 Mgg, 2012 8:01 am    Oggetto: Rispondi con citazione

A me questa foto piace, va da se che se era più visibile o più chiara era magari più immediata, ma va comunque lodato il tentativo..
trovo apprezzabile la posa delle ''mani'' che rendono il quadro molto narrativo.
Sto provando anch'io dei progetti simili, anzi mi dai lo spunto per presentarne una.
L'atmosfera cinematografica citata da Mario, la trovo attinente, molto bella a colori!!!
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vittorione
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MessaggioInviato: Dom 06 Mgg, 2012 11:12 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Trovo molto bella questa foto, proprio per la sua indefinitezza, per quanto spazio lascia all'immaginazione di chi osserva, per le tonalità calde e ben pennellate, per la visione filtrata da quel velo di pioggia. Personalmente la trovo riuscita ed evocativa, un gran bel lavoro.

(Non capisco invece le considerazioni "preventive" di Mario Aliberti su coloro che giudicano certe immagini è che non sono mai presi dall'impeto della spontaneità, raramente lo manifestano, come se ci fosse ..., ecc. ecc. Non le capisco davvero (ma questo neanche importa). Le trovo fuori posto e fuori luogo e spero sinceramente che si parli qui di questa bella fotografia e non d'altro che non c'entra.)

Ciao Ciao

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Nessuna "Verità", solo opinioni personali, al massimo spunti di riflessione.
Vittorio
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Mario Aliberti
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Messaggi: 859

MessaggioInviato: Dom 06 Mgg, 2012 11:27 am    Oggetto: Rispondi con citazione

vittorioneroma2 ha scritto:


(Non capisco invece le considerazioni "preventive" Le trovo fuori posto e fuori luogo e spero sinceramente che si parli qui di questa bella fotografia e non d'altro che non c'entra.)

Ciao Ciao


Non sono preventive, sono ragionate e c'entrano, sono nè fuori posto nè fuori luogo, e anche se ot, tutti ne usufruiscono una tantum, e ne ho già parlato, anche prima di te e per primo, di questa infinitamente bella immagine di huncke.
Ciao Vittorio, un saluto
mario

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Mario Zacchi
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MessaggioInviato: Dom 06 Mgg, 2012 1:22 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Il difficile non è fare (tutto s' impara). Il difficile è inventare. Per questo uno sguardo critico non si adagia sulla sensazione che è sempre personale e che ci può sempre essere, anche sul dejavu. Anzi, paradossalmente, proprio se si tratta di dejavù, la proposta si libera della possibilità di dare luogo a dissonanza cognitiva nello spettatore, cui può seguire un rigetto della proposta stessa, ponendo invece una buona ipoteca sulla possibilità di ottenere un risultato prevedibile.
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Mario Aliberti
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MessaggioInviato: Dom 06 Mgg, 2012 4:14 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Mario Zacchi ha scritto:
Il difficile non è fare (tutto s' impara). Il difficile è inventare. Per questo uno sguardo critico non si adagia sulla sensazione che è sempre personale e che ci può sempre essere, anche sul dejavu. Anzi, paradossalmente, proprio se si tratta di dejavù, la proposta si libera della possibilità di dare luogo a dissonanza cognitiva nello spettatore, cui può seguire un rigetto della proposta stessa, ponendo invece una buona ipoteca sulla possibilità di ottenere un risultato prevedibile.


....quindi tu dai per scontato che l'esternazione della sensazione si appoggi sempre al dejavù, sul già visto e conosciuto, e allora perchè su certe immagini di eguale "riconoscibilità" si usano due pesi e due misure, risultando, paradossalmente, l'una accolta e l'altra rigettata, pur configurando un dejavu? Perchè non c'è mai un salto di qualità della critica, seriamente e visibilmente, tale da gratificare, non per l'impegno generico e assiduo, ma per la proposta nuova , spiazzante, fuori dagli schemi e fuori da ogni dejavu'. Io fino ad oggi non ho visto, tranne qualche caso, un approccio critico in tal senso. Ho visto sempre una critica conservativa e casalinga.

La sensazione immediata, tuttavia e comunque, non la collegherei sempre al dejavu, ma piuttosto alle doti di sensibilità e preparazione di ciascuno di noi. La sensazione esternata è pure quella dello stupore, dello smarrimento, dello spiazzamento, che raramente viene sottolineata e esplicitata, più spesso, anche quando si è consci di tutto ciò, vi è un più comodo, "non capisco" o un più rassicurante e sbrigativo astenersi dal commento....e questo è un dato di fatto e non una considerazione preventiva. Ed è un fatto, anche se raro, che si prenda nei confronti di utenti, una precisa presa di posizione negativa.

Lo scambio di idee casalingo e familiare mi va pure bene, ma questo non esime nessuno, tanto meno i critici dall'affrontare argomentazioni leggermente più impegnative, e aggiungerei, interessanti dietro il paravento "dell'accollarsi una fatica critica" o della solita pretestuosa , demagogica, arretrante e sciocca "proposta ponderata"verso la platea media degli utenti.

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Mario Zacchi
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MessaggioInviato: Dom 06 Mgg, 2012 5:07 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

No, il senso è un altro. Voglio dire che lo sguardo critico si interroga (o prima o dopo aver goduto, eventualmente, della sensazione, ma si interroga, si chiede perché). Da qui nasce poi un' opinione. Posso aver goduto di un dejavù e continuare a farlo, perché no? ma non posso attribuirgli il patentino d' invenzione se non lo è. Allo stesso modo posso trovare, anche oltre una prima sensazione positiva o negativa, motivi di interesse.

Vale a dire, in breve, che facendosi prendere "solo" dall' impeto della spontaneità si può aver ragione; ma si possono prendere anche dei granchi più grossi di quelli che già non si rischia di prendere comunque, anche quando s' indaga un po' di più.

Più si guarda con occhio attento (sinonimo di critico, qui) più si è portati a chiedersi cosa c' è dietro una proposta, piuttosto che a lasciarsi trasportare e basta. Scoprire qualcosa è un piacere pari a quello cui sottintendi tu. E' vero che si scopre poco e raramente; ma non è colpa dello sguardo Wink

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huncke
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MessaggioInviato: Dom 06 Mgg, 2012 7:06 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Mario Zacchi ha scritto:
No, il senso è un altro. Voglio dire che lo sguardo critico si interroga (o prima o dopo aver goduto, eventualmente, della sensazione, ma si interroga, si chiede perché). Da qui nasce poi un' opinione. Posso aver goduto di un dejavù e continuare a farlo, perché no? ma non posso attribuirgli il patentino d' invenzione se non lo è. Allo stesso modo posso trovare, anche oltre una prima sensazione positiva o negativa, motivi di interesse.

Vale a dire, in breve, che facendosi prendere "solo" dall' impeto della spontaneità si può aver ragione; ma si possono prendere anche dei granchi più grossi di quelli che già non si rischia di prendere comunque, anche quando s' indaga un po' di più.

Più si guarda con occhio attento (sinonimo di critico, qui) più si è portati a chiedersi cosa c' è dietro una proposta, piuttosto che a lasciarsi trasportare e basta. Scoprire qualcosa è un piacere pari a quello cui sottintendi tu. E' vero che si scopre poco e raramente; ma non è colpa dello sguardo Wink


che poi insomma i diversi piani di analisi non si devono escludere ma integrare: anzi su più livelli si sviluppa l'analisi più ricca e aperta diventa la possibilità di sviluppo della creazione..
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huncke
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MessaggioInviato: Lun 07 Mgg, 2012 5:07 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Mario Aliberti ha scritto:
Bellissima, una composizione, una ripresa superba........e quella mano in tasca!
Atmosfera da cinematografia americana di Woody Allen, piuttosto che, restando negli Stai Uniti, le atmosfere giovanili di un Bob Dilan, insomma atmosfera degli anni 60 -70, dove è successo di tutto è di più e da dove tutto deriva, nel bene e nel male.
Ciao Huncke, un’immagine emozionante.
mario

Quello che non capisco di coloro che giudicano certe immagini è che non sono mai presi dall'impeto della spontaneità, raramente lo manifestano, come se ci fosse un pudore, una autocastrazione spirituale nel buttar fuori, subito, una sensazione, anche quando l'immagine funziona, come se la taratura dell'esternazione del piacere, del godimento immediato, sia posizionata e bloccata al minimo senza possibilità di variazioni. Non si esterna l'impressione, la si tiene nascosta, si esternano i dubbi, i difetti tecnici, si dice come si dovrebbe fare, come l'avrebbe fatta, con i peccati sempre ricorrenti, ma nessuno si sbilancia in maniera diretta dicendo questa immagine è bellissima, straordinaria, fantastica, però!!
C'è il però iniziale, che demolisce e poi il contentino della gradevole,ben fatta, tutto sommato. Oppure si usano frasi di due parole sibilline, dalle quali non si evince nulla, se non che non sia un parere negativo etc etc.
Il rovescio della medaglia è che l'atteggiamento cambia radicalmente, si inverte, di fronte ad altre immagini che funzionano e anche mediocri , e si inverte in maniera cosi evidente, così enfatizzata, da far pensare che costoro non hanno contezza, in buona fede, dei comportamenti che assumono in altre situazioni.


grazie Mario, devo dire che quando ho visto il risultato in PP, ho pensato alle tue produzioni e mi sono ispirato per raccoglierne l'atmosfera interiore.

per quello che scrivi, hai ragione che forse il filtro tecnico potrebbe inibire un giudizio "di pancia", però il giudizio tecnico se accurato e definito aiuta a crescere (IMHO)

ciaoo Smile
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huncke
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MessaggioInviato: Lun 07 Mgg, 2012 5:08 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

vittorioneroma2 ha scritto:
Trovo molto bella questa foto, proprio per la sua indefinitezza, per quanto spazio lascia all'immaginazione di chi osserva, per le tonalità calde e ben pennellate, per la visione filtrata da quel velo di pioggia. Personalmente la trovo riuscita ed evocativa, un gran bel lavoro.

(Non capisco invece le considerazioni "preventive" di Mario Aliberti su coloro che giudicano certe immagini è che non sono mai presi dall'impeto della spontaneità, raramente lo manifestano, come se ci fosse ..., ecc. ecc. Non le capisco davvero (ma questo neanche importa). Le trovo fuori posto e fuori luogo e spero sinceramente che si parli qui di questa bella fotografia e non d'altro che non c'entra.)

Ciao Ciao


grazie Vittorione,
sono contento che incontri il tuo gusto.
ciaoo Smile
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huncke
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MessaggioInviato: Lun 07 Mgg, 2012 5:10 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Claudio R. ha scritto:
A me questa foto piace, va da se che se era più visibile o più chiara era magari più immediata, ma va comunque lodato il tentativo..
trovo apprezzabile la posa delle ''mani'' che rendono il quadro molto narrativo.
Sto provando anch'io dei progetti simili, anzi mi dai lo spunto per presentarne una.
L'atmosfera cinematografica citata da Mario, la trovo attinente, molto bella a colori!!!


vista la tua raining picture, é interessante come dagli stessi presupposti: si arrivi ad atmosfere diverse, passo a commentarla.
ciaoo Smile
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huncke
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MessaggioInviato: Lun 07 Mgg, 2012 5:13 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Habrahx ha scritto:
Bè, non possimo fare qui una trattazione sull'estetica della fotografia moderna.
Questa immagine, e parlo di immagine, non di fotografia, non può essere commentata, tranne che con frasi sibilline o che parlano d'altro o che ricorrano insomma ad impressioni che scaturiscono, alla fine, per un gioco di rimandi emotivi, all'immagine che si osserva.
Insomma, questa è una fotografia che tu per primo definisci impressionista: "Non si esterna l'impressione, la si tiene nascosta..." invece è proprio questo tener nascosto, non commentare con mi piace o non mi piace, che valorizza l'immagine.
Questo tipo di immagini, e tu lo sai bene, non vogliono catturare il nostro senso estetico-formale, ma la nostra percezione più sottile, nascosta, che semplicemente non può rispondere ai canoni formali del bello o non bello.
Non fu un caso che la prima mostra degli impressionisti si tenesse nello studio di un fotografo: la fotografia si riteneva allora, avrebbe ucciso la pittura, e questa decise di ricorrere a nuovi canoni estetici, rifiutando ciò che fino ad allora era definito bello, per giungere fino all'astrattismo, alla pop art, all'informale, nel tentativo di sfuggire al come è per manifestare il è-è, oppure come e-è, o ancora è-e; ebbene la fotografia non solo non ha ucciso la pittura, ma l'ha addirittura imitata, ora come allora.
Detto questo non sono del tutto d'accordo con te nel collocare questa scena alla cinematografia americana, fosse pure W.A., puttosto la avvicinerei alla nouvelle vague, che so, ad una scena forse non girata dei Les Cousins...
Un amore tradito, mancato, indifferente, che si svolge sotto i nostri occhi, impotenti...
Giovanni


ciao Habrahx, grazie per il passaggio.
anch'io pensato subito ad una visione cinematografica: l'atmosfera alla nouvelle vague, la mano in tasca, nevrotica un po' al vecchio w.allen di Manatthan, forse.
Smile
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