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I miei pensieri come nuvole passeggere
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I miei pensieri come nuvole passeggere
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I miei pensieri come nuvole passeggere
di sdomenico
Mer 14 Set, 2011 9:05 am
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Autore Messaggio
sdomenico
bannato


Iscritto: 06 Lug 2004
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MessaggioInviato: Mer 14 Set, 2011 9:05 am    Oggetto: I miei pensieri come nuvole passeggere Rispondi con citazione

I miei pensieri, come nuvole passeggere, a volte
s'infrangono contro venti contrari...... Argh!

Suggerimenti e critiche sempre ben accetti
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vfdesign
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MessaggioInviato: Mer 14 Set, 2011 9:59 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Un ritratto importante, oserei dire intenso, colmo di pensieri, e personalità riflessa, in uno sguardo concentrato ma allo stesso tempo "libero" verso l'esterno. La precisa messa a fuoco, ed il taglio che definisce il confine del morbido essere della modella, cesellano forse uno dei tuoi migliori scatti, ad ora, per il quale non oso scendere nei particolari, già pienamente godibile così com'è. Superfluo dire che la gestione della luce è più che ottima Wink
A te, a lei, ed a tutto lo staff partecipante, vanno tutti i miei migliori complimenti. In gamba davvero.
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maushoot
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MessaggioInviato: Mer 14 Set, 2011 10:05 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Mi sembra impeccabile il fuoco centrato nei pochi cm quadrati dove era necessario.
Mi piace anche molto il tono caldo generale dello scatto quasi a cercare un tratto comune tra il colore dello sfondo, degli occhi e dei capelli.
Un po' meno il crop che ha tagliato le mani in quel modo.. ovviamente parere personale.
Ciao

_________________
Maurizio

"Una bella foto non rende il mondo migliore, ma una brutta contribuisce a renderlo peggiore!"
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sdomenico
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Iscritto: 06 Lug 2004
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MessaggioInviato: Mer 14 Set, 2011 10:32 am    Oggetto: Rispondi con citazione

vfdesign ha scritto:
Un ritratto importante, oserei dire intenso, colmo di pensieri, e personalità riflessa, in uno sguardo concentrato ma allo stesso tempo "libero" verso l'esterno. La precisa messa a fuoco, ed il taglio che definisce il confine del morbido essere della modella, cesellano forse uno dei tuoi migliori scatti, ad ora, per il quale non oso scendere nei particolari, già pienamente godibile così com'è. Superfluo dire che la gestione della luce è più che ottima Wink
A te, a lei, ed a tutto lo staff partecipante, vanno tutti i miei migliori complimenti. In gamba davvero.


Vfdesign, il tuo è un commento davvero lusinghiero, confesso una leggera commozione alla lettura delle tue belle parole perché hai centrato pienamente l'atmosfera dello scatto. Smile
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sdomenico
bannato


Iscritto: 06 Lug 2004
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MessaggioInviato: Mer 14 Set, 2011 10:37 am    Oggetto: Rispondi con citazione

maushoot ha scritto:
Mi sembra impeccabile il fuoco centrato nei pochi cm quadrati dove era necessario.
Mi piace anche molto il tono caldo generale dello scatto quasi a cercare un tratto comune tra il colore dello sfondo, degli occhi e dei capelli.
Un po' meno il crop che ha tagliato le mani in quel modo.. ovviamente parere personale.
Ciao


grazie Maushoot, confesso che non riesco ad immaginarla in un taglio diverso questa foto, poteva essere forse migliore nella composizione ma certe cose nascono e devono restare così come sono, lo dice uno che di solito interviene anche con una certa pesantezza negli scatti, ma ce ne sono alcuni, come questo, densi di emozione, che ritengo non si debbano toccare come per lasciare intatto quell'istante congelato così com'è nato.

Peraltro l'inquadratura non poteva essere allargata, ho scattato con l'85 mm f 1,8 ed avevo il muro alle spalle seduto su un mobile per mancanza di spazio, lei si affacciava alla finestra tenendosi di lato e non poteva spostarsi e quindi......bene così, per forza! Smile
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Matteonibo
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Messaggi: 1567
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MessaggioInviato: Mer 14 Set, 2011 11:31 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Bellissima... Oramai sono un tuo Ultrà!
Ciao Matteo
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wildshark
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MessaggioInviato: Mer 14 Set, 2011 11:40 am    Oggetto: Rispondi con citazione

La modella è brutta, 3/4 di foto non sono a fuoco, si vede un occhio solo e mezza mano..... dove sta la bellezza di questa foto ?





Crying or Very sad Crying or Very sad Crying or Very sad Crying or Very sad Crying or Very sad
Brutta cosa l'invidia eh ?
Very Happy

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aerre
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MessaggioInviato: Mer 14 Set, 2011 2:59 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Una prova da "studio" davvero notevole, ...dove per "studio" ...non intendo il luogo dello shooting ma di quella preziosa attenzione rivolta all'idea dello scatto, ...preparazione e realizzazione. "Studio" ...appunto, attento e si vede.

Molto poco da aggiungere alle belle parole di Vfdesign che condivido.

Solo un paio di perplessità, ....giusto per mettere qualche sassolino nelle scarpe.

Il taglio della mano: tutto lo scatto è costruito attorno a quei pochissimi millimetri di pdc che sottolineano l'occhio. In quest'ottica il taglio della mano non è cosa gravissima, ...ma si è persa un'occasione a mio avviso.

Nella costruzione del fotogramma verticale c'è una traccia diagonale che collega occhio e mano, ...non solo fisicamente ...anche emozionalmente, ....occhio e mano sono legati da un "fare", ...da una gestualità emotiva che fano parte dello stesso racconto. Allargare l'inquadratura sino a cogliere per intero la gestualità della mano avrebbe ....come dire, ...spinto lo sguardo facendolo scivolare lungo questa diagonale e da lì oltre i margini del fotogramma.

Forse, ...per un mio gusto personale, ....l'inquadratura mi sembra un tantino alta. Sempre nell'ottica di quanto sopra avrei sacrificato qualche cm in alto a favore del piede del fotogramma.

Aerre Smile

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Il ritratto: Uomini, cani, gatti & Co.
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Habrahx
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Iscritto: 11 Set 2005
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MessaggioInviato: Mer 14 Set, 2011 7:38 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Dunque, resta poco da dire a un dilettante, dopo il commento di vfdesign e Aerre
Io però, essendo un non fotografo posso ragionare, o meglio, sragionare come mi pare.
Questo è sicuramente un bel ritratto, originale e ottimamente costruito. C'è una messa a fuoco verticale, come l'occhio di un gatto, che centra solo l'occhio e le labbra, un po' meno il naso, per niente il collo -il peggior difetto, perché troppo sfumato toglie appoggio all'insieme.
La tonalità calda conferisce, ancora più che lo sguardo, un ché di malinconico, come se il Soggetto fosse da lungo tempo in attesa di un qualcosa che ormai non spera più.
Ora, un ritratto per me è riuscito (Aerre mi perdoni) quando attraverso questo è leggibile il vero carattere del Soggetto, indipendentemente dalla posa.
La domanda è: dai pochi elementi che Domenico ci offre, possiamo capire, a grandi linee naturalmente, chi abbiamo davanti?
Io credo di si, questi pochi elementi mi hanno detto molto del Soggetto, che per discrezione tengo per me, che è comunque una bella e forte persona.
p.s. cìè un peluzzo a livello del naso che secondo me andrebbe eliminato
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sdomenico
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Iscritto: 06 Lug 2004
Messaggi: 8568

MessaggioInviato: Gio 15 Set, 2011 7:30 am    Oggetto: Rispondi con citazione

grazie Matteonibo per il tifo. Smile

Wildishark , sono d'accordo con te infatti l'ho pubblicata per avere critiche ed invece solo lodi, questo forum non è più quello di una volta... LOL

grazie Aerre, ancora una volta mi trovo d'accordo con te e ad una analisi strettamente tecnica non poteva non essere così, troppa aria sulla testa e quei centimetri potevo sfruttarli per dare più spazio alla mano. Ok!

grazie Habrahx per il tempo che hai speso, speso bene perché mi hai fatto riflettere ed anche se alla fine sono solo parzialmente d'accordo con te parlare di fotografia non può che fare bene. Il capello che sembra uscire dal naso lo toglierò, grazie peer avermelo fatto notare. Un ritratto secondo me più che il carattere deve mostrare lo stato d'animo più che il carattere, deve congelare il sentimento in quel preciso istante dello scatto.

Sul concreto, lei si affaccia alla finestra perché sembra aspettare qualcuno, è questo quello che le ho detto prima di scattare, lei ha interpretato magicamente quel lieve senso di attesa, di sospensione che permea lo scatto, il carattere secondo me c'entra poco. Per il resto mi trovi d'accordo. Ok!
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aerre
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Iscritto: 08 Nov 2005
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Località: Palermo

MessaggioInviato: Gio 15 Set, 2011 8:02 am    Oggetto: Rispondi con citazione

....Domenico, permettimi una piccola considerazione personale.
...Quando scrivi "lei si affaccia alla finestra perché sembra aspettare qualcuno, è questo quello che le ho detto prima di scattare, lei ha interpretato magicamente quel lieve senso di attesa" ...ti muovi sul quel limite molto difficile da definire tra "ritratto" e "studio".

Vedi, ...ho sempre sostenuto che i due generi per quanto a volte tendano a sovrapporsi, ...in realtà si muovono su registri narrativi paralleli e che puntano in direzioni opposte.

Mi spiego, ...scusandomi in anticipo se mi dilungo un pò e prendendo a prestito alcune righe che ho scritto in un mp ad un amico.

Il "ritratto" muove dal generale al particolare e si concentra sull'unica variabile realmente imporante che è l'identità del soggetto ed il suo universo personale. E prendo a prestito proprio un tuo scatto che per me ...per quanto realizzato in studio con tutti i crismi resta un "ritratto":
http://www.photo4u.it/viewcomment.php?pic_id=524805

Ricordi?

Bene .... anche se quella è palesemente una foto realizzata in studio la componente "Ritratto" è molto più evidente perchè vuole raccontare quel senso di assoluta delicatezza e grazia che si emana dalla ragazza. Cioè ....per dirla in altri termini, l'obiettivo non è realizzare una immagine ideale di "grazia e delicatezza" attraverso quella ragazza per veicolarne l'idea (il generale) ....ma l'opposto, ci racconta nello specifico il senso di "grazia e dlicatezza" che quella ragazza esprime, ...come carattere specifico della persona, ...come espression della sua anima.

La foto da studio, ...che non è da studio perchè si svolge tra le pareti di uno studio ma ..perchè presuppone uno "studio" (quindi può essere anche all'aperto) nasce da un progetto, una "idea" che presiede lo scatto e che molte volte trascende l'identità stessa dei soggetti.

Nel senso che, ...muovendo dal particolare (il soggetto) al generale (l'idea), la foto da studio non necessariamente guarda all'universo personale del soggetto e lì risolve il suo registro narrativo, ma chiama in causa il soggetto a giocare un "ruolo", ...a fare la parte del personaggio.

Come del resto è in questo scatto, ..."costruito", ...con abilità, ...attenzione, ...professionalità, ....ma "costruito" ...persino nella sua componente emozionale.

Questo non fa parte del "ritratto" e mi piacerebbe ...se posso permettermi, che tu stesso nella tua produzione riuscissi a trovare quel filo invisibile che separa (anche se a volte è impossibile) il "ritratto" e la "foto da studio".

Aspetto questo che non mi interessa per una stupida questione di lana caprina circa la "giusta sezione" dove collocare lo scatto, ...ma perchè ...ora in un caso ....ora nell'altro, tutti quanti si riesca ad apprezzare e a valutare i diversi aspetti di questo variegato universo fotografico ...ed umano.

Aerre Smile

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sdomenico
bannato


Iscritto: 06 Lug 2004
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MessaggioInviato: Gio 15 Set, 2011 8:38 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Una interessante disquisizione però secondo me falsata in un paio di aspetti:

primo, secondo il tuo punto di vista un ritratto diventa "studio" nel momento stesso in cui dici alla ragazza/ragazzo, "vieni che ti faccio due foto", l'unico vero ritratto sarebbe a questo punto il ritratto "rubato" , è trasparente che nel momento stesso in cui la ragazza sa che sarà fotografata in qualche modo si preparerà, sarà emozionata, impostata, tesa magari. Secondo quanto dici soltanto dicendole "mettiti così" o "girati verso me" diventa "studio".

Seconda cosa, quando io suggerisco ad una modella di interpretare uno stato d'animo non interpreta me ma se stessa, in quel momento è lei che stà lì alla finestra ad aspettare il suo ragazzo, e quello sguardo e quel gesto sono roba sua. paradossalmente io credo fermamente che questo sia un vero ritratto, quello con un forte e precisa preparazione e non quello dove sei al mare le dici "girati" e tu scatti, in quel momento (quello del mare) lei è assolutamente consapevole della presenza della macchina fotografica ed è già meno "ritratto" per come lo intendi tu.

Quando io parlo ad una modella le chiedo di scavare nei suoi ricordi, di cercare quello stato d'animo che è comunque il suo, a volte questa cosa riesce così bene che non pensano neanche più alla macchina fotografica che è lì a un metro da loro perché rivivono (quando riescono certo) così intensamente quel momento che in quell'istante sono genuinamente loro, allora sì che è un vero ritratto.

Ti racconto brevemente una cosa, volevo quel giorno da lei un'espressione triste, nostalgica ed intensa, le ho detto di cercare nella sua memoria quell'istante, quello dell'abbandono , del sentirsi sola, disperata, le sono venute le lacrime agli occhi, mi è anche dispiaciuto e mi sono scusato con lei per averle fatto rivivere quelle brutte emozioni ma, in quell'istante preciso lei non pensava minimamente alla macchina fotografica e quello è stato a tutti gli effetti un vero ritratto! Poi dopo si è messa proprio a piangere e mi è dispiaciuto ancor più, .

E' un esempio estremo ma è successo ed è per dire che Roberta che guarda dalla finestra in questa foto, non è un momento costruito ma è proprio LEI che aspetta qualcuno perché sono certo che non vista lei si affaccerebbe alla finestra in questo esatto modo semplicemente perché è il suo modo di farlo.

Io la vedo così. Smile

P.S. Aggiungo questa considerazione finale: per me non esistono ritratti da studio o "ritratti", è una distinzione fuorviante, ma soltanto ritratti riusciti bene o riusciti male, tutto qui.
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aerre
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MessaggioInviato: Gio 15 Set, 2011 9:05 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Un momento, ...siamo sempre parlando di generi che spesso ...inevitabilmente si sovrappongono e cercare di trovare una distinzione in molti casi è anche fuorviante.

Non è proprio come dici. Non è vero che secondo la mia logica solo uno scatto rubato può dirsi ritratto. ....Ci mancherebbe. Dovremmo allora escludere tutti i ritratti "posati" ...e sarebbe ovviamente assurdo. Quando io steso dico a mia figlia ...per esempio "Ari ,...vieni qui che ti faccio una foto" o ...magari condiziono in qualche modo la sua posa dicendole di mettersi un pò più di 3/4 (anche se il più delle volte sono io a girare attorno al soggetto e non viceversa) ...non sto indirizzando in un senso o nell'altro l'espressione del suo universo personale.

Attraverso il suo modo suo porsi, ...il suo atteggiamento anche nell'assumere una posa vagamente suggerita, ....Arianna esprime se stessa ...quello che in quel momento le passa per la testa, ...la sua identità fisica ed emozionale.

Ma non mi sono mai messo a ricreare con nessuno dei miei soggetti una condizione emozionale.

E' questa la differenza di fondo che mi lascia perplessa: tentare di ricreare o evocare una condizione emozionale, che è suggerita e non spontanea.

Per carità, ....nell'esempio che citi tu ci credo che ti sei trovato di fronte ad una persona che ha espresso realmente se stessa e da lì il racconto di un ritratto, ....ma l'idea che la "modella" che viena chiamta in causa a recitare una parte ....quella della persona triste o felice, ..non mi convnce ....perchè è aprioristica rispetto alla lettura che tu dovresti fare del soggetto e fondamentalmente sbagliata. A mio avviso, ...attenzione. A mio avviso sbagliata.

Parlare con il soggetto, ....è la regola principale dei ritrattisti. ..."Conoscere" ....anche se in pochi istanti l'universo che abbiamo di fronte ...pur se non lo abbiamo mai conosciuto, ...ma io non posso approcciare un ritratto dicendo "voglio da te una espressione triste o un'espressione felice".
Questo è "studio" non è "ritratto", ...mi dispiace. Quello che io dovrei volere dal soggetto è ....semplicemente svelarne l'anima, ....che sia triste, ...felice, ...fra le nuvole o incazzata a vita ...quella è una parte del racconto che lascio scrivere ai miei soggetti.

Aerre Smile

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maushoot
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MessaggioInviato: Gio 15 Set, 2011 9:18 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Citazione:
maushoot ha scritto:
Un po' meno il crop che ha tagliato le mani in quel modo.. ovviamente parere personale.


Citazione:
sdomenico ha scritto:
grazie Aerre, ancora una volta mi trovo d'accordo con te e ad una analisi strettamente tecnica non poteva non essere così, troppa aria sulla testa e quei centimetri potevo sfruttarli per dare più spazio alla mano.


Sono contento che alla fine mi hai dato un po' ragione sul crop! Very Happy
Battute a parte, stiamo cercando dei cavilli ad uno scatto comunque superbo, ritratto o studio che sia! Ok!

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Maurizio

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Ronnie70
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MessaggioInviato: Gio 15 Set, 2011 9:19 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Ho osservato più volte questa foto sforzandomi di capire se effettivamente si poteva dare di più con un taglio diverso della mano ma personalmente continuo a trovare questa composizione geniale; l'occhio ha il suo spazio e la mano se lo conquista.
Se poi (la composizione) sia stata forzata dall'obiettivo utilizzato troppo lungo oppure meditata inconsciamente o altro questo non lo so, ma l'intera mano, anche se sfocata, avrebbe a mio avviso dominato forse un po' troppo la scena, coadiuvata anche dalla posizione in cui si trova.
In questo modo invece, la mano appena visibile diventa l'appiglio, il sostentamento, il sostegno per qualcosa di molto più importante che è lo sguardo, uno sguardo perso nell'infinito dei propri pensieri, ma aggrappato alle proprie certezze e alle proprie speranze.
Queste sono le foto che ammiro di più, foto che mostrano poco, ma che comunicano e coivolgono moltissimo.
Facciamo i complimenti anche a Roberta che, oltre alla innegabile bellezza, possiede la capacità di esprimere le proprie emozioni con intensità, limpidezza e trasparenza.
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sdomenico
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Iscritto: 06 Lug 2004
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MessaggioInviato: Ven 16 Set, 2011 7:34 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Onestamente Aerre la distinzione che sostieni mi sembra estremamente sottile e più che altro un esercizio di pensiero, quando si è sul campo, tu con la tua Arianna ed io con una ragazza che tu dica "mettiti così..." oppure io che dico "fammi una faccia triste..." c'è comunque una macchina fotografica davanti e questo già falsa quelli che sono i "dintorni" e l'atteggiamento del soggetto.

Sono davvero convinto che se il soggetto fissa la sua attenzione su uno stato emozionale (anche ricreato) alla fine sia più spontaneo che lo stare semplicemente davanti alla macchina. Ripeto, in ogni caso mi sembra una distinzione teorica e non di fatto.

La discussione è molto interessante ma forse priva di risvolti pratici perchè quando tu testualmente dici: "Arianna esprime se stessa ...quello che in quel momento le passa per la testa, ...la sua identità fisica ed emozionale." E' vero che "esprime se stessa" ma esprime se stessa davanti ad una macchina fotografica e la differenza non è poca... Smile

grazie Maushoot, però è bello ed interessante cavillare sulle foto ci fa funzionare le rotelle..... Smile

Ronnie70 la tua chiave di lettura sulla mano e sul resto è molto bella ed interessante, mi riporta un pò a quanto ho detto sopra, di questo scatto non cambierei nulla, pur riconoscendo almeno il limite della troppa aria sulla testa, perché certe cose nascono in un modo e devono restare così. La tua descrizione di quella mano lì come "sostentamento" è intrigante e concreta nel senso che senza quel che si vede della mano lei sarebbe semplicemente sbilanciata in avanti e l'equilibrio ne sarebbe compromesso. grazie per la bella analisi. Ok!
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Habrahx
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MessaggioInviato: Ven 16 Set, 2011 8:03 am    Oggetto: Rispondi con citazione

sdomenico ha scritto:
Onestamente Aerre la distinzione che sostieni mi sembra estremamente sottile e più che altro un esercizio di pensiero,

Non direi, forse è il punto di vista del ritrattista rispetto allo...studista? e come diavolo si dice Smile Very Happy Wink
E' evidente, ognuno legge in una immagine soprattutto ciò che ci mette: una brava Modella-attrice- un bravo fotografo-tecnico, sono in grado di ricreare una scena, una situazione definiamola "emozionale" e se così non fosse non esisterebbe il cinema.
Ma alcuni amano guardare oltre la scena, che in molti casi non è altro che un tappeto, una cornice su cui si pone il soggetto più importante: l'anima di una persona appunto, che per sua natura è irriprendibile.
chi guarda sa che la scena è costruita, e accetta la convenzione, ma il gusto, il piacere dell'oservazione sta proprio nel ricercare ciò che non può essere recitato, e la bravura tecnica del fotografo non può in alcun modo alterare.
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aerre
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MessaggioInviato: Ven 16 Set, 2011 9:57 am    Oggetto: Rispondi con citazione

No, Domenico ....non è teorica ...è molto sostanziale invece.

Questa è una splendida fotografia e la questione "ritratto" o "studio" ...non è un valore aggiunto nè in un senso nè nell'altro, ....questo spero sia chiaro sin dall'inizio. Nessuno ne mette in dubbio la qualità.

Ma "ricreare" una condizione emozionale ....dicendo alla modella ..."fammi una faccia triste" ....e dopo "adesso pensa alle vacanze e mi fai quella felice" ....ha molto poco a vedere con la poetica del ritratto, ...almeno per come la intendo io.

Proprio perchè se anche la modella riesce ad immedesimarsi nel ruolo facendo la faccia triste, starà interpretando un ruolo. Ma quel che è più importante è il tuo approccio alla persona.

Tu non stai scandagliando l'animo di quella persona, ....stai inseguendo una idea. "Fammi la faccia triste" ....vuol dire che ha te interessa concretizzare una "idea" di tristezza, ...di malinconia, ....di nostalgico trasporto. Ma è qualcosa che si sovrappone alla reale identità del soggetto e della sua condizione emozionale di quel momento ....perchè è indotta.

A te non interessa il soggetto come persona (non è un giudizio negativo attento) ma solo il soggetto come personaggio che ti aiuta a ricreare e concretizzare una tua e sottolineo tua idea personale.

Questo lo fa la "fotografia da studio", ....non lo fa il "ritratto". E la questione non è affatto teorica ma attiene a quell'aspetto tanto poco considerato da molti fra coloro che approcciano il genere che è l'approccio al soggetto, ...la lettura che noi si fa del suo animo ...della sua identità e con essa l'aspressione, più o meno inconsapevole, del nostro "giudizio".

Ti ho linkato una tua foto prima, in cui tu ....nonostante il carattere da studio dello scatto fai un "ritratto". Un bellissimo ritratto. E lo fai perchè guardi alla persona.

In molti altri casi, ...la maggior parte, ...tu fai fotografia da studio. Bella fotografia da studio, ...ma non ritratto.

Aerre Smile

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MessaggioInviato: Ven 16 Set, 2011 11:02 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Non sono convinto Aerre, fermo restando si sta parlando di un'idea di ritratto e non della validità di una foto in particolare....per me il problema non è l'approccio al soggetto, perché tra te che dici alla tua bimba di mettersì lì che facciamo fotografie e me che dico chiudi gli occhi, guarda qui e guarda lì tutta questa differenza davvero non la vedo.

Il fatto veramente decisivo e sostanziale è che in ambedue le situazioni i soggetti sono di fronte alla consapevolezza che saranno fotografati, è questo che secondo me rende falsa la convinzione di poter fare un ritratto "spontaneo".

Mi chiedo come tu possa parlare di "spontaneo" se loro hanno davanti una macchina fotografica in mano ad un tizio che gli gira attorno scattando in continuazione, come può esserci la "spontaneità" del soggetto in una situaziopne tale.

Per me sono tutti ritratti da studio (e siamo d'accordo nel non voler dare una connotazione negativa alla definizione, anzi... Very Happy ) per il semplice fatto che c'è una macchina fotografica.
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aerre
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MessaggioInviato: Ven 16 Set, 2011 11:36 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Domenico, ...giuro che non ti inquino più il topic Very Happy ....io mi riferisco al tentativo che fai nel ricreare una condizione emozionale.

"Fai la faccia triste" o "fai la faccia felice" significa cercare di alludere all'espressione di uno stato d'animo che che è ....appunto "ricreato", ...come fa un attore davanti la cinepresa.

La consapevolezza di essere fotografati non inficia assolutamente la spontaneità del ritratto ....perchè in ogni caso è proprio in questa consapevolezza che il soggetto esprime se stesso. Lo fa ....dissimulando, ...aprendosi, ....nascondendosi, ...mettendosi a nudo o celandosi ...ma, ...ed è qui la questioe, lo farà sempre nella "spontaneità" della sua reazione emotiva difronte all'obiettivo.

Ma se io prendessi mia figlia e gli dicessi: "Ari, guarda da quella parte e fammi la faccina triste" ....a parte il gioco (che potrebbe assumere altro tipo di aspetto nella valenza teatrale che lo scatto potrebbe acquisire) ....non mi interesserebbe più lo scatto come "ritratto", ...come cioè lettura della "mia" Arianna. E quando dico "mia" Arianna non lo dico tanto per: mi riferisco a quella straordinaria magia che si realizza nell'incontro tra l'identità tra fotografo e soggetto.

Ma perchè questa magia si compia il modo che il soggetto ha di relazionarsi con l'obiettivo, ...nel caso di scatti consapevoli, ...deve essere assolutamente neutro senza che il fotografo ne dirotti l'espressione emozionale.

Se poi il nostro obiettivo è un altro, ...tutto ok. Io posso cercare di dare forma ad una IDEA di bellezza, ....di gioia, ...di felicità o tristezza e lo realizzo attraverso l'INTERPRETAZIONE indotta nel soggetto. Ma è altra cosa rispetto alla reale identità emozionale di quest'ultimo.

Poi, ...siamo d'accordo che "ritratto" non è meglio di "studio" e viceversa. Le difficoltà che attengono a questo e a quel genere sono appunto specifiche della loro diversa natura.

Sulla questione di dove tu vorrai postare i tuoi scatti, ....su questo non mi pronuncio. Potrai continuare a postare i tuoi scatti qui o in studio, secondo come senti l'immagine e vuoi proporla agli utenti.

Ricorda però che postare qui o lì significa anche ricevere critiche, ...valutazioni ...e tutto il resto, ....diverse proprio perchè diverso è in genere (in linea generale ovviamente) il sentire di chi segue questa o quella sezione.

E a mio avviso tu hai delle potenzialità che potrebbero trovare un giusto confronto soprattutto in fotografia da studio, ...là dove ....questa o quella differenza di apertura di diaframma ...tanto per dirne una, ...o la diversa struttura della composizione fanno davvero la differenza.

Qui tu ricrei una condizione emozionale e per definizione questo approccio, ti consente la "ripetibilità" dello scatto in funzione della capacità della modella di "ripetere" o meno la sua interpretazione, ...ed è chiaro quindi che hai tutto il tempo e l'agio di stabilire quali scelte tecniche ti sono più congeniali all'espressione della tua "idea".

In "ritratto" cogli un'istante, ....un battito d'ali.

Buon lavoro

Aerre Smile

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