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San Salvi, ex Manicomio di Firenze
San Salvi
San Salvi
Canon EOS 5D Mark II - 17mm
1/160s - f/8.0 - 100iso
San Salvi
di compagno.sir
Gio 10 Mar, 2011 12:50 pm
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Autore Messaggio
compagno.sir
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Iscritto: 23 Apr 2010
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Località: Firenze

MessaggioInviato: Gio 10 Mar, 2011 5:29 pm    Oggetto: San Salvi, ex Manicomio di Firenze Rispondi con citazione

Manicomio. Il vocabolo in se mette già a disagio. Un gigantesco manicomio. 32 ettari per 20 padiglioni. Un luogo per 'dare ordine alle menti disordinate'. Vi sono state rinchiuse fino a 4.000 persone in condizioni da 'lager'. Due affermati fotografi italiani, Carla Cerati e Gianni Berengo Gardin, nel 1968 documenteranno in un agghiacciante reportage fotografico la situazione di San Salvi, 'immagini dure di donne e uomini prigionieri, incarcerati, legati, puniti, umiliati, ridotti a sofferenza e bisogno'.
All’epoca della sua fondazione - siamo nel settembre del 1890 - Firenze contava circa 170 mila abitanti. Se ne dedurrebbe che c’era un matto ogni 40 fiorentini. E svelare le cause dell’anomalia è Claudio Ascoli, che a San Salvi, con la sua ormai arcinota compagnia teatrale Chille de Balanza, ci sta da più di 10 anni.
E ormai ne conosce tutti i segreti. 'Ho scoperto che in realtà non erano tutti matti quelli chiusi qui. C’erano una serie di categorie che non c’entravano affatto coi matti' i poveri (soprattutto se donne, e ancor di più se ragazze madri), gli omosessuali e coloro che avevano denunciato cose assurde (è stata trovata la lettera di una mamma rivolta al professore che gestiva San Salvi, diceva 'faccia uscire mio figlio perché abbiamo ritirato la denuncia': suo figlio aveva denunciato un ministro per tangenti sui lavori della ferrovia).
Il complesso di San Salvi è nato 1890 in sostituzione del vecchio ospedale psichiatrico di San Bonifazio, che si trovava in via San Gallo al posto della Questura. Lo ha fortemente voluto lo psichiatra Tamburini, un’eminenza nel suo campo, che ha affidato il progetto all’architetto Giacomo Roster, lo stesso del Tepidarium in via Bolognese. Su richiesta di Tamburini, sono state realizzate delle particolari volte a quattro per avere il massimo effetto di rimbombo ed evitare la comunicazione tra i degenti (le stesse che troviamo in molti manicomi dell’800, come a San Remy dove era rinchiuso Van Gogh). E San Salvi, nel gennaio del 1918 è stato ricoverato il poeta Dino Campana, che vi è rimasto ben 14 anni. I vari padiglioni di San Salvi sono tutti collegati da un camminamento che era destinato agli psichiatri.
I medici davano le terapie guardando i 'matti' dall’alto del camminamento come si potrebbe guardare gli animali allo zoo. Il complesso aveva il suo deposito d’acqua per essere autosufficiente. La ciminiera che vediamo è quella del riscaldamento che, in modo avveniristico per l’epoca, scaldava tutta l’area di San Salvi con molto risparmio. Il problema è che non era stato previsto nessun sistema per sezionarlo.
Per molto tempo, dopo la chiusura dei manicomi nel 1978 con la legge Basaglia, si sono spesi 1 miliardo e 200 milioni di vecchie lire per riscaldare un'area praticamente vuota. Oggi qui c’è un po’ di tutto, dal campo scuola di Vigilandia ai vari di distaccamenti di Asl e quant’altro. Ma è inevitabile notare che in alcune aree il degrado raggiunge livelli di totale indecenza. E non manca neanche la parte 'occupata' di 'Villa Panico'.

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compagno.sir
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Iscritto: 23 Apr 2010
Messaggi: 464
Località: Firenze

MessaggioInviato: Gio 10 Mar, 2011 5:30 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

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francodipisa
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Iscritto: 30 Ago 2007
Messaggi: 11116
Località: Pisa

MessaggioInviato: Gio 10 Mar, 2011 6:07 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Reportage notevole, preceduto da note storiche molto importanti per la lettura. Un bianco e nero molto essenziale, niente fronzoli. Alcune foto di grende bellezza prese anche a se stanti; a me, come fotografia, piace specialmente la 4, seguita dalla 3 e dalla 2; la 1 pure buona. Le altre hanno validità dal contesto più che per particolari meriti individuali, secondo me; ma all'interno del reportage acquistano una significatività piena.
Un ottimo lavoro

P.s. qualcosa al posto dei manicomi dovranno per forza inventarlo, pazzi che ritengono che esistano ministri corrotti mi sa che ce ne siano ancora...

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Franco fotografato da Onaizit8 - Stando a Pisa posso farle anche pendere un po', ma mai un pò con l'accento ( Diabolico ) o un po senza apostrofo (Muro )!
E' l'ordinario che voglio fotografare, prima che svanisca come il mondo della mia giovinezza...
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daniele56
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Messaggi: 2566
Località: Toscana

MessaggioInviato: Gio 10 Mar, 2011 10:13 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Cimentarsi in un reportage del genere comporta sempre molti rischi, e per il genere fortemente inflazionato e poi per gli inevitabili raffronti con i mostri sacri della fotografia che si sono confrontati col genere ( a proposito di S.Salvi ho ancora in mente gli scatti di B.Gardin)
Provo a dare una lettura; il BN è molto leggibile pulito (anche troppo) il momento/i di luce utilizzata risultano buoni per portare ad un contrasto che accentua le forme e la profondità degli ambienti.
Naturalmente quello che tu proponi è la visione "attuale" dei padiglioni del manicomio, una dimensione un pò distante dai tempi del "lager" è in un certo senso un ambiente riappropriato, una sorta di centro sociale, anche se ancora fortemente degradato, ci fai vedere principalmente l'aspetto esterno nel suo insieme e d'altra parte credo che gli interni in parte stiano subendo una trasformazione e riconversione almeno in certi padiglioni. Comunque traspare ancora molto bene, e credo sia quello che volevi dimostrare, il senso di oppressione e d'inquietudine di quella che dev'essere stata la vita qua dentro. Mi sembra che la scelta del mostrare il moderno degrado esterno per immaginare quello storico interno sia una scelta azzeccata. Per gli scatti personalmente trovo un gradino al di sopra la 2 - 4 - 6 - 10 e la 12.
Interessantissima e indispensabile la bella descrizione iniziale.
Per i fiorentini ma per i toscani in genere, S.Salvi anche se riconvertito purtroppo si porterà sempre dietro questa maledizione del manicomio lager......recentemente mi trovavo in coda con tante persone ad uno degli uffici pubblici sorti all'interno del centro e dopo un'estenuante attesa siamo stati tutti dirottati verso un'altro ufficio con conseguente altra coda e perdita di tempo; un signore si alza e sbotta: Ma siete tutti pazzi??
e un altro: Ma cosa pretendevi qui una volta c'erano i matti!!

Ciao.

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Sisto Perina
bannato


Iscritto: 16 Giu 2007
Messaggi: 21882

MessaggioInviato: Gio 10 Mar, 2011 11:48 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Urca...ci sarebbe da scrivere un sacco su questo tuo lavoro....
Un bella introduzione che per noi, poveri ignoranti su luogo ed avvenimenti, risulta perfettamente esauriente...
Una tecnica che ci propone un bel bianco e nero ed un'eccellente tecnica compositiva in ogni scatto proposto...
Non certo ultima in considerazione...vi è l'analisi di ciò che suscita in noi il tuo reportage legato alla descrizione iniziale....
questa sinceramente è un'impresa per me molto ardua....è infatti difficile avere flashback importanti ai tempi del pieno funzionamento del manicomio con queste sole immagini...certo si può immaginare...ma la sensazione è certamente diversa...
Le tue righe iniziali aiutano moltissimo in questo senso ed è per questo che le ritengo inscindibili dal resto del progetto...
Un buon documentario del luogo oggi conoscendo cosa successe ieri....

ciaoo
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caracol
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Iscritto: 21 Giu 2006
Messaggi: 5532

MessaggioInviato: Ven 11 Mar, 2011 12:14 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Mi piace il modo di sfruttare le ombre o gli elementi di "disturbo" nella 2-4-8-12, sembrano il passato proiettato sull'oggi.
Smile

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Las penas y las vaquitas / se van por la misma senda
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Mario Zacchi
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Iscritto: 07 Giu 2008
Messaggi: 6655

MessaggioInviato: Ven 11 Mar, 2011 8:10 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Come spesso accade sono foto che documentano lo stato di abbandono della struttura; in questo caso senza una particolare enfasi. Che sia un manicomio, inteso come luogo di frustrazione e annullamento dell' essere o di un ospedale che, all' opposto, è inteso come luogo di speranza nella guarigione, l' effetto di foto come queste è lo stesso. Da questo reportage non traspare nessun dramma, nessuna atmosfera particolare: solo un "normale" degrado, frutto più che altro della nostra italiana incapacità di riconvertire tempestivamente preziosi patrimoni di edilizia e di spazi. Sotto quest' ultimo aspetto è una serie di scatti utile se inserita in un documento.

Ciao Wink

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Belle foto. O perlomeno belle idee ->
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andreaboni
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Iscritto: 11 Apr 2006
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Località: Pisa

MessaggioInviato: Ven 11 Mar, 2011 9:20 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Ciao compagno.sir
Io vado un po' contro corrente.
A mio avviso il b/n è troppo pulito, troppo "perfetto" per un lavoro che dovrebbe dare ansia...
Gli scatti che ci proponi, con una fantastica introduzione, non lasciano trasparire che si tratti di un ex-manicomio. Non so se sia ancora possibile entrar dentro la struttura, fotografare qualche dettaglio specifico, senza introduzione, a parte un paio di scatti, potrebbe essere stato il reportage di un qualsiasi edificio abbandonato...
Scusa la franchezza

andrea

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Tutti hanno un paio di ali ma solo chi sogna impara a volare. (JDM)
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compagno.sir
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Iscritto: 23 Apr 2010
Messaggi: 464
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MessaggioInviato: Ven 11 Mar, 2011 10:36 am    Oggetto: Rispondi con citazione

ci mancherebbe che uno si debba scusare perchè è sincero Wink per me il mondo del "reportage" sul territorio è totalmente nuovo, l'uso della macchina fotografica come strumento di racconto è ancora tutto da costruire, quindi se propongo questo mio primo lavoro è proprio per avere risposte franche e sincere... quindi tutto ok Ok!
la mia unica vera paura, se così si può dire, nel proporre questo racconto era legata a un aspetto che molti di voi hanno rilevato, cioè la difficoltà di distinguere la struttura ospedaliera da un qualsiasi altro edificio in malora.. purtroppo l'accessibilità al luogo storico è sempre più limitata; i padiglioni stanno subendo una riqualificazione continua che se da un lato rende alla comunità degli spazi comunque importanti, dall'altro cancella giorno dopo giorno la memoria di un luogo che è stato centrale per la città di firenze fino a non troppi anni fa: fa specie che sia una compagnia teatrale, quasi abusiva nei suoi primi anni di attività, ora "istituzionalizzata" un po' contro voglia, a mantenere vivo il ricordo di quello che è stato l'ospedale di san salvi.
sicuramente poter scattare all'interno dei padiglioni avrebbe reso meglio l'idea, poter salire sul camminamento ora chiuso per dare l'idea di quello che erano gli spazi visti dall'alto avrebbe reso meglio l'idea... ma non è più possibile, anche se non dispero che d'estate - fino a qualche anno fa era così - la compagnia organizzi delle visite notturne guidate al'interno delle strutture, fin giù nei sotterranei, che comprendono anche il camminamento... 5-6 anni fa l'ho fatto, ed è stato così che ho riscoperto san salvi dopo averci passato una gran fetta dei w.end della mia infanzia perchè la sede dei boy scout che frequentavo era lì: all'epoca si che c'era da rabbrividire a star in quel posto! se sarà possibile entrarci mi riprometto di portare la macchina e fotografare dentro. sicuramente scatti in quest'occasione potrebbero suggerire angoscia, mentre se in questa mia serie ciò non traspare, ed è questa forse l'unica "critica" che non accetto completamente, è anche voluto... ho cercato di dare il più possibile pulizia e facilità di lettura alle immagini per creare una sorta di contrasto col suo passato indubbiamente di dolore; l'apparente serenità di quel luogo (c'è un sacco di verde, gli spazi son grandi e luminosi) stride molto con quello che si sa esser stato... però qui si ricade nel primo problema di un racconto che per incapacità mia e anche per blocchi logistici è per forza di cose incompleto.
ad ogni modo, se anche l'unico messaggio che passa riguarda l'abbandono e l'incuria di una struttura che avrebbe meritato miglior sorte, son soddisfatto lo stesso, vuol dire che le immagini non sono mute, e questa è già una piccola soddisfazione LOL

di nuovo grazie a tuti per i commenti Smile Smile

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mike1964
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MessaggioInviato: Sab 19 Mar, 2011 11:20 am    Oggetto: Rispondi con citazione

andreaboni ha scritto:
Ciao compagno.sir
Io vado un po' contro corrente.
A mio avviso il b/n è troppo pulito, troppo "perfetto" per un lavoro che dovrebbe dare ansia...
Gli scatti che ci proponi, con una fantastica introduzione, non lasciano trasparire che si tratti di un ex-manicomio. Non so se sia ancora possibile entrar dentro la struttura, fotografare qualche dettaglio specifico, senza introduzione, a parte un paio di scatti, potrebbe essere stato il reportage di un qualsiasi edificio abbandonato...
Scusa la franchezza

andrea


Concordo in tutto; e d'altra parte pure compagno.sir mi pare aver colto.

Piccola proposta: perchè non torni sul posto e ci riprovi?

Wink

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