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Pio Baistrocchi utente attivo

Iscritto: 30 Ago 2007 Messaggi: 11599 Località: Busseto(Pr)
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Inviato: Dom 23 Gen, 2011 8:22 pm Oggetto: st |
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Canon450D+70/200 L F4
f/7.1
1/400
ISO100
135mm |
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Giordano utente attivo
Iscritto: 06 Mgg 2007 Messaggi: 699
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Inviato: Dom 23 Gen, 2011 10:46 pm Oggetto: |
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vLuca utente attivo

Iscritto: 17 Gen 2009 Messaggi: 11942
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Inviato: Dom 23 Gen, 2011 10:54 pm Oggetto: |
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Ottima: come la gran parte delle tue. _________________ Luca
Nokia 5800. Nikon Coolpix L4. Sony RX100. Canon EOS 450D, 10-22 f/3.5-4.5 IS, 18-55 f/3.5-5.6 IS, 50 f/1.8, 55-250 f/4-5.6 IS. |
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surgeon utente attivo

Iscritto: 20 Lug 2008 Messaggi: 3002 Località: Pistoia
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Inviato: Lun 24 Gen, 2011 12:29 am Oggetto: |
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Anche stasera mi trovo nella piacevole situazione di trovarmi fuori sezione e come per ieri, di commentare una fotografia di un commentatore... Questo non vuol dire che non seguo i percorsi artistici e le evoluzioni dei singoli utenti fuori delle mie competenze ma che soprassiedo volentieri e mi limito ad osservare... Su questo paesaggio di Pio Baistrocchi mi soffermo , perché si lascia guardare volentieri scostandosi piacevolmente dalle abitudinarie visioni. Qui l'autore conferma la sua ultima produzione di questo genere fotografico presentando ancora una volta ed in maniera sempre più convincente uno sguardo profondamente riflessivo. L'immagine opaca “rappresenta” un paesaggio, non nella maniera scontata, senza sostituire qualcosa di presente a qualcosa di assente, ma presentandosi nell'atto di presentare qualcosa. In parole più semplici, quello su cui ci soffermiamo (e su cui la fotografia richiama la nostra attenzione) non è la scena rappresentata ma il fatto che quello che abbiamo davanti è appunto una fotografia, un artificio umano che riproduce un aspetto del Reale. Siamo di fronte ad una riflessione quindi, un pre-testo piuttosto che l'argomento di un discorso visivo. La visione miope di Pio Baistrocchi cha da un pò di tempo accompagna la sua ultima produzione, funziona da marca dell'enunciazione fotografica e mette in scena il linguaggio stesso della fotografia, una riflessione meta-fotografica. Sempre più consapevolmente riesce, con questa sua sfuocatura, a generare un brillante dispositivo visivo per investigare la rappresentazione fotografica. Quei rami spogli ben delineati diventano un sicuro trampolino visivo che permette alla messa a fuoco mentale dello spectator di approdare allo sfondo e di poter così godere del risultato involontariamente pittorico, squisitamente ambiguo e reticente. Ma se questa riflessione è possibile, se questo salto visivo ci è concesso, dobbiamo renderne merito e legittimare l’autore. Un autore che conosce bene il linguaggio fotografico e la fine arte della comunicazione visiva, e che ha capito come far diventare meno descrittivo e oggettivo uno scorcio paesaggistico, rendendolo più aperto a molteplici letture ed interpretazioni. Non mi soffermerò quindi sulle sensazioni soggettive di cui una tale immagine è prodiga e che sicuramente incontrerà ma mi limito a mettere in luce come l’artista ha utilizzato il mezzo. Vorrei che l’autore non si fermasse a sperimentare ma rimanesse aperto anche ad altro.
buon serata  |
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Perretta Giuseppe utente attivo

Iscritto: 13 Dic 2009 Messaggi: 9917 Località: Novara
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Inviato: Lun 24 Gen, 2011 10:45 am Oggetto: |
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Un altro bell'istante. Il frammento sfocato di un
paesaggio e la nitida presenza di un accenno di
natura...l'ennesima sensazione a cui si è dato
forma e colore. Delicata e intensa. Complimenti Pio.
Un saluto  |
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Pio Baistrocchi utente attivo

Iscritto: 30 Ago 2007 Messaggi: 11599 Località: Busseto(Pr)
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Inviato: Lun 24 Gen, 2011 10:52 pm Oggetto: |
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Grazie
Giordano
Luca
Surgeon(un analisi approfondita la tua che probabilmente da maggior valenza di quel che si merita a uno scatto prevalentemente istintivo e formale nella costruzione;ma il fatto che dietro la quinta dei rami e oltre la sensazione pittorica del contenuto riesca a emergere quella riflessione,quello scarto dal soggettivo,questo mi rende particolarmente contento)
Giuseppe |
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