Università di Urbino - Inaugurazione dell'anno accademico 2009-2010 |
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Università di Urbino - Inaugurazione dell'anno accademico 2009-2010 |
di Historicus |
Mar 19 Gen, 2010 12:25 pm |
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Historicus utente attivo

Iscritto: 02 Ott 2007 Messaggi: 2498 Località: Ferrara/Urbino
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Inviato: Mar 19 Gen, 2010 11:30 pm Oggetto: Università di Urbino - Inaugurazione dell'anno accademico 20 |
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Non sarò mai un fotografo di cerimonie. Se fossi un matrimonialista, fallirei in breve tempo. Mi capita anche nei rapporti con le persone: intervengo troppo presto, o troppo tardi, o entrambe le cose assieme. Arrivo troppo presto, poi vengo catturato dai meravigliosi dettagli del vestito della testimone e così mi perdo l'ingresso della sposa col padre al suono della marcia nuziale. Non sto affatto esagerando: quando, con una puntualità impeccabile, Gerhard Schroeder si è materializzato sulla porta del Nuovo Magistero, ero nel mio studio che chiacchieravo con un collega e quando ho realizzato cosa stava succedendo era troppo tardi: non ho uno scatto decente di quei momenti e del suo incontro col rettore. Mi sono consolato pensando che comunque non stavo lavorando su commissione e che quindi potevo permettermi questo e altro. Se mi assaliva un improvviso desiderio di fotografare solo i piedi e le gambe dei presenti, avrei potuto benissimo farlo – se solo avessi tollerato di venire guardato come un marziano. Per di più – ripetevo a me stesso – c'era chi avrebbe fatto reportages molto più completi e puntuali del mio, semplicemente perché era il loro mestiere e non il mio. Allora ho cominciato a fotografare a naso (è un'espressione figurata fino a un certo punto: possiedo un olfatto degno del Grenouille di Patrick Süskind). Se sia venuto fuori qualcosa di decente, non saprei proprio dirlo. Però mi sono divertito come un matto.
Se le immagini sono tante (sicuramente troppe rispetto alle dimensioni abituali dei reportages di Photo4u), è perché sono state pensate per i miei colleghi e gli studenti dell'Università di Urbino - e per questo le ho linkate su Facebook.
Un ringraziamento speciale a Francesca Martinuzzi, per l'aiuto e per i consigli.
10:03 Ultime istruzioni
Anche le cerimonie accademiche hanno il loro backstage, che spesso si rivela anche più interessante di tutto il resto.
10:07 Gadget
Se quando avevo vent'anni avessi saputo che, molto tempo dopo, le università avrebbero fatto ricorso a magliette omaggio per farsi pubblicità con gli studenti delle scuole superiori, sarei sicuramente entrato a far parte delle Brigate Rosse. O forse mi sarei accecato.
10:15 Aula vuota
L'Aula Magna di Nuovo Magistero è un capolavoro di Giancarlo De Carlo. Il piano superiore, di norma quattro aule di lezione chiuse da pannelli scorrevoli, viene aperto al bisogno.
11:05 L'attesa
Anche questo è uno spazio vuoto, temporale. Come a teatro, è bello se si ha qualcuno da cercare con gli occhi.
11:17 Ai vostri posti
Ci sono voluti ben tre avvisi per far sedere tutti. Ogni tanto mi chiedo perché il momento di inizio di molti eventi pubblici tenda sempre a venire rimandato avanti nel tempo. Comunque sia, ammiro l'intelligenza di chi ha composto quegli annunci. I primi due dicevano: "La cerimonia ecc. ecc. sta per cominciare". Il terzo, molto semplicemente: "La cerimonia ecc. ecc. comincia". A quel punto si sono seduti tutti. Quasi la stessa differenza che corre tra quei cartelli di divieto che recitano: "Vietato toccare – corrente ad alta tensione", e quelli che laconicamente, ma ben più efficacemente, dichiarano: "Chi tocca muore".
11:18 L'uniforme
Portare una divisa con disinvoltura e al tempo stesso con serietà non è cosa da tutti. Molti professori con la toga, per esempio, palesemente non ci riescono. Gli intellettuali hanno spesso un rapporto ambiguo con divise e uniformi: sono sempre tentati di irriderle spaventati. Qualcuno comincia, ora, a capire che il senso dell'istituzione passa anche attraverso queste cose.
11:22 L'ingresso dei togati
Un'illustrazione efficace dell'espressione "Physique du rôle".
11:24 Il Magnifico
Si distingue dall'ermellino. Mi auguro che sia sintetico.
11:24 Gerhard Schroeder
L'invitato.
11:33 Tempo reale
Sarà anche un luogo comune, ma oggi un qualsiasi evento ha la possibilità di frantumarsi istantaneamente in una grande quantità di frammenti che lo riproducono più in piccolo. Istintivamente, il fotografo è portato a evitare di immortalare questo processo produttivo – anche perché di solito al committente non interessa. Io penso invece che bisognerebbe farlo sempre, perché la riproduzione dell'evento mentre accade fa parte dell'evento stesso.
11:34 I saluti del Rettore
Impegnato com'ero a fotografare, non credo di avere ascoltato nemmeno una sillaba di tutto quanto è stato pronunciato in aula magna quella mattina. Forse dovrei vergognarmene o mentire spudoratamente; farei senz'altro una figura migliore. Ma la fotografia è una cosa troppo seria per non richiedere una concentrazione pressoché esclusiva.
11:36 Eminenza grigia
Vescovo e rettore rappresentano due istituzioni in perenne crisi e in perenne rinnovamento. Più d'una volta, leggendo le lamentele sugli abusi e sulla corruzione della chiesa del Cinquecento, mi sono sorpreso a pensare alla strettissima analogia con quanto si dice oggi dell'università. In entrambi i casi, un disperato bisogno di riforme coesiste con la consapevolezza – da parte dei migliori – del fatto che i problemi hanno radici lontane e che andrebbero affrontati con un'azione che sappia andare al di là dell'immediato e della pura convenienza (non solo economica).
11:39 Gaudeamus igitur
Quando è partita la musica, Schroeder sembrava davvero sorpreso e divertito.
11:39 "Tocca a te, caro!"
Non amo molto gli stereotipi, ma ditemi voi se ognuno di questi sguardi non dichiara la propria nazionalità più di mille parole.
11:46 L'imprevisto
Il discorso del rappresentante degli studenti è stato contestato dall'associazione "Fuori Korso". E' stata una protesta molto civile e tranquilla, e anzi mi chiedo se chi non aveva la possibilità di vedere il cartello e lo striscione si sia accorto che si trattava di un fuori programma, tanto l'evento si è inserito bene nel protocollo della cerimonia. Ad ogni buon conto – forse la mia reattività non proprio istantanea mi si leggeva in faccia – qualcuno degli studenti si è premurato di avvertirmi prima, così avrei potuto fotografarli meglio. Glie ne sono tuttora molto grato.
11:55 Il comunicato
Il rettore sembra ascoltare attentamente, con un'espressione che lascia intendere una volontà di sospensione del giudizio.
11:56 Lo striscione
Che lo studio sia un diritto parrebbe essere una verità scontata. Invece non lo è. Non ancora. Non ancora abbastanza.
11:56 Il potere logora?
Non alludo alle responsabilità e alla fatica – che pure immagino pesanti e logoranti – quanto alla barriera che separa chi occupa una posizione di potere da tutti gli altri. Dalla stanchezza che questo stato di cose genera – e non solo da un desiderio di controllo – deriva l'abitudine di certi sovrani che si travestivano per confondersi coi loro sudditi.
11:58 I togati
Siedono alle spalle del rettore. Anche qui viene da chiedersi se lo stiano controllando o se rappresentino un'estensione delle sue facoltà.
11:59 Sostegno
Raramente si riflette a quanto la testa sia pesante da sostenere. Chi fa un lavoro sedentario lotta quotidianamente contro la forza di gravità e ne sperimenta gli effetti a lungo termine.
12:03 La lezione di Schroeder
Naturalmente in tedesco, con traduzione simultanea. Invidio profondamente quelli che non avevano bisogno dell'auricolare.
12:04 Fasce tricolori
Le autorità locali non mancano mai.
12:06 Traduzione simultanea
Non so perché, ma un signore elegante e attempato con una cuffia sulle orecchie suscita sempre una certa ilarità. Forse da qualche parte dentro di noi ci aspettiamo di vederlo improvvisamente mettersi a cantare e a ballare.
12:06 L'ascolto
Di certe persone, solo a guardarle, potrei dire con certezza che stavano ascoltando.
12:20 Montecitorio urbinate
Con l'ondata di antipolitica che c'è in giro, questo corre il rischio di essere scambiato per un insulto. Spero che non lo diventi mai.
12:25 Il palco
Se si osservano i togati, si può notare che ogni facoltà ha il proprio colore. Mio figlio Federico avrebbe di sicuro protestato per quello di Lettere e Filosofia, perché "è da femmine".
12:27 Autorità
Il fascino della divisa.
12:37 Soddisfazione
Il rettore è palesemente soddisfatto, anche se le sue espressioni non sono mai plateali. Tutto è andato a meraviglia e l'organizzazione è stata impeccabile. La cerimonia non è neanche stata troppo lunga, il che è un'ulteriore fonte di benessere.
12:38 Un uomo
I finali tronchi sono una mia specialità. Buona norma vorrebbe che, in chiusura una serie di foto dedicate a una cerimonia, venissero collocate immagini delle persone che se ne vanno, della sala svuotata, ecc. ecc. La verità è che questa volta mi sono stancato e ho preferito andarmene. Ma le chiusure brusche hanno contraddistinto i miei temi a scuola e i miei articoli più avanti, nonché, ancora adesso, i miei saluti nel prendere congedo dalle persone. Sottolineare che ci si sta lasciando è un moltiplicare inutilmente la sofferenza, pensa qualcuno nella mia mente. Naturalmente si sbaglia.
Ma questo è comunque un bel finale. Tanto per cominciare, è effettivamente un saluto. Il saluto di Sergio Zavoli a Gerhard Schroeder. Come molti altri dentro quella sala e fuori, ho una sconfinata ammirazione per Zavoli. "La notte della repubblica" è secondo me una delle cose migliori che abbia mai prodotto il giornalismo italiano.
In modo quasi infantile, volevo assolutamente avere tra le mie una foto di Zavoli. Così mi sono avvicinato a poco a poco mentre tutti si scambiavano saluti che erano al tempo stesso di presentazione e di commiato. Come spesso accade in quelle circostanze, Schroeder era circondato da una piccola folla e aveva qualche difficoltà a decidere a chi dare la precedenza nelle strette di mano. Così Zavoli è rimasto col braccio teso per almeno dieci-quindici secondi, aspettando che l'attenzione dell'altro si dirigesse verso di lui. Osservandolo attraverso il mirino mentre scattavo, provavo per lui un misto di pena e imbarazzo. Lo stesso che si prova quando, in pubblico, si saluta qualcuno che non si accorge di noi. Naturalmente, è un problema di immagine: la nostra facciata pubblica viene compromessa dal fatto che, se il tizio che salutiamo ci nega la sua considerazione, significa che non ne siamo degni. A quel punto, possiamo reagire in due modi: allontanandoci a nostra volta, oppure sollecitando in tutti i modi decorosamente possibili l'attenzione dell'altro, magari con qualche scherzosa rimostranza sulla sua distrazione. Sergio Zavoli, invece, è rimasto in paziente e fiduciosa attesa per un tempo che a me è parso interminabile – e che sicuramente, al suo posto, mi avrebbe fatto desistere, frustrato – e alla fine ha stretto la mano a Schroeder con quell'espressione di umile riconoscenza che si vede nella foto. E quando dico "umile", intendo dire forte e sicura. _________________ Historicus è Guido Dall'Olio
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sullerive non più registrato
Iscritto: 22 Ago 2004 Messaggi: 1310
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Inviato: Mer 20 Gen, 2010 8:43 am Oggetto: |
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Mi hai fatto partecipare all'inaugurazione e mi piace come hai raccontato, per immagini e anche un po'con i testi anche se mi chiedo se sia poi così essenziale associare parole ed immagini. |
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Mario Zacchi utente attivo

Iscritto: 07 Giu 2008 Messaggi: 6655
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Inviato: Mer 20 Gen, 2010 12:40 pm Oggetto: |
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Visto che hai scritto molto per spiegare tanto l' evento quanto il perché di queste riprese e che qualcuna delle considerazione che hai espresso è, per questo luogo, potenzialmente sopra le righe, preciso, casomai ce ne fosse bisogno, che qui prescindiamo dall' eventuale testo didascalico e dal suo contenuto e ci limitiamo ad osservare le foto e come esse sono state colte e poi articolate per raccontare l' evento.
Ciò detto mi pare si intravedano tre blocchi di immagini: dall’ apertura fino alle 11,05, le tre foto della protesta e poi una abbondante serie di riprese focalizzate su questo o quel partecipante, con l’ aggiunta di due scatti panoramici (12,20 e 12,25).
Le foto della prima parte scorrono abbastanza bene, dal punto di vista del racconto e così anche quelle della miniserie sulla protesta. Le altre, pur essendo in buona parte singolarmente significative, nel complesso soffrono, secondo me, per la mancanza di immagini che le raccordino con il contesto generale, sicché il loro contenuto sostanziale sembra ripetersi. 12,20 e 12,25, che avrebbero potuto essere utili sotto questo aspetto, appaiono inserite più come elemento di discontinuità che come punto di raccordo con e per le altre e perciò non riescono, sempre a mio avviso, a giocare giocano un ruolo forte.
Ciao  _________________ Belle foto. O perlomeno belle idee -> |
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vLuca utente attivo

Iscritto: 17 Gen 2009 Messaggi: 11942
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Inviato: Mer 20 Gen, 2010 10:45 pm Oggetto: |
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Ho guardato le immagini senza leggere le didascalie.
Francamente: ho trovato il tuo reportage molto noiso. Persino le immagini della protesta mi sono parse di maniera.
Siccome però normalmente trovo noiosissime questo genere di cerimonie (incluse le proteste di contorno) non saprei dire se sono stato da ciò condizionato, se sei stato bravo tu a rendere l'atmosfera o se il reportage è proprio mal riuscito.
Ciao _________________ Luca
Nokia 5800. Nikon Coolpix L4. Sony RX100. Canon EOS 450D, 10-22 f/3.5-4.5 IS, 18-55 f/3.5-5.6 IS, 50 f/1.8, 55-250 f/4-5.6 IS. |
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Historicus utente attivo

Iscritto: 02 Ott 2007 Messaggi: 2498 Località: Ferrara/Urbino
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Inviato: Ven 22 Gen, 2010 6:56 pm Oggetto: |
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Tutti e tre (anche il gazzaladra, che pure ha apprezzato più degli altri) avete notato la sovrabbondanza dei testi, un po' fuori luogo in un forum di fotografia. Questo può voler dire una sola cosa: che avete ragione voi!
Quindi ho lasciato sbollire l'irritazione e ho aspettato a rispondervi; nel frattempo, mi sono definitivamente convinto sulla validità delle vostre critiche.
@Marka: è vero, il racconto fotografico - o almeno la sequenza - poteva essere organizzato molto meglio (persino io, in passato, sono riuscito a fare di meglio). E questa è una delle poche cose che contano davvero in un "reportage".
@vLuca: grazie della sincerità, anche se un po' brusca (non sono affatto ironico, ti assicuro). Effettivamente, chi non appartiene a quell'ambiente probabilmente si chiede che senso ha quello che sta guardando. E anche di questo dovevo tener conto.
Aggiungerei solo un paio di cose, non per ribattere, quanto piuttosto per chiarire il senso di quello che ho postato.
Innanzitutto, perché ho messo le foto e i testi qui. Sono affezionatissimo a Photo4u, che è il primo forum (non solo fotografico) a cui abbia mai partecipato in vita mia e per certi aspetti qui mi sento ancora "a casa". Avevo due alternative: Flickr e Facebook. Ma Flickr mi sembrava un po' troppo anonimo; Facebook troppo vacuo. Così ho fatto un compromesso: Flickr per gli originali delle foto, su Facebook solo un link, e per P4u testo e immagini.
Secondariamente, il senso dei testi (oltre che di alcune delle foto): il mio scopo era di trasformare un "reportage" (per quanto, come ho detto, mal riuscito in quanto reportage) in una spece di diario privato di una cerimonia pubblica, cioè una cronaca un po' partecipe e un po' distaccata, riflessiva... (in questo senso, l'unica cosa su cui non concordo con Marka è il fatto di essere andato "sopra le righe", ma è senz'altro questione di punti di osservazione).
Beh, ho nuovamente scritto un romanzo... . Sarà meglio che taccia un po' e che torni a fotografare.
 _________________ Historicus è Guido Dall'Olio
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_NN_ non più registrato

Iscritto: 04 Giu 2006 Messaggi: 7318
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Inviato: Dom 24 Gen, 2010 1:03 pm Oggetto: |
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Si può discutere sul montaggio, ma secondo me i fotogrammi sono tutti riusciti.
Foto ben fatte una volta tanto, e parlo proprio di qualità che non deve essere scontata quando si scatta all'interno di un'edificio nella "pressa" della cerimonia. Focali lunghe e diaframma aperti .. situazione difficile da gestire, ma Guido non ha sbagliato un colpo con la MAF nè con il mosso e questo va sottolineato. Ottima tecnica quindi.
Ben eseguite, ben composte, tanti particolari che possono essere degli spunti di riflessione interessanti sul mondo accademico. Insomma a me personalmente questo tour nell'inaugurazione dell'anno accademico non mi è dispiaciuto per niente.
Poi, ogni lavoro fotografico può essere adattato a mille utilizzi. Quando l'autore deciderà definitivamente come e dove proporlo allora sono sicuro che raffinerà ancor meglio la sequenza.
P.s. tu dici di essere fuori tempo, ma i momenti salienti e i soggetti giusti li hai ripresi anche se magari così non ti sembra: l'aula, il pubblico, le autorità, l'apertura della cerimonia, la mini-protesta ... insomma il racconto c'è ... |
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nexus7 utente

Iscritto: 01 Nov 2007 Messaggi: 55 Località: Pordenone
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Inviato: Dom 24 Gen, 2010 3:02 pm Oggetto: |
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Robert Capa diceva che se la tua foto non è buona, è perchè non eri abbastanza vicino. Pagò con la vita l'adesione a tale credo. La mina a cui pestò i piedi nel 1954 in Indocina non ne capiva di fotografia.
La vicinanza al soggetto è la condizione necessaria (anche se spesso non sufficiente) per far nascere l'empatia col contesto in cui ci stiamo immergendo, per instaurare, attraverso il nostro mirino, qualche secondo di complicità col soggetto . E' una condizione mentale più che uno stato fisico, anche se da questo prende necessariamente le mosse.
Credo che ogni eccesso di pretesa analitica uccida il piacere che le immagini tentano di comunicarci e mortifichi quell' appagamento che l'autore prova nei loro confronti.
Ti sei mosso in punta di piedi, componendo le immagini con quel rigore che il contesto richiedeva.
Grande la pulizia e l’ equilibrio formale, sempre in sintonia col rango dei soggetti. Hai colto dettagli, espressioni e momenti salienti, intercalandoli giustamente con immagini di maggior respiro.
La cromia è ottima e le note sono parte integrante perché spiegano le dinamiche di una cerimonia che altrimenti sarebbero state eloquenti solo ai presenti.
Da come scrivi a come descrivi, con la penna e la fotocamera, mi pare di intendere che quel giorno ricoprissi un incarico istituzionale (professore?!) prima ancora di fotografo. Davvero non lo vedo un professore in giacca e cravatta gettarsi a terra per ricercare l’inquadratura ardita ed eccentrica.
Nella mobilità ristretta dei ranghi serrati di un simile contesto istituzionale, hai svolto un lavoro eccellente.
Il lettore che cerca l'immagine sensazionale in un simile reportage rimarrà deluso ed annoiato, ma ritengo che le fragranze eteree e delicate possano coesistere con i profumi intensi e decisi. E’ solo una questione di circostanze.
La chiusura è una perla che racchiude nella disarmante nobiltà di un “umile” sguardo, tutta la maestosità del soggetto.
Da sola ripaga l’intera giornata. Complimenti. |
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luxi utente attivo

Iscritto: 16 Dic 2007 Messaggi: 924
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Inviato: Dom 24 Gen, 2010 3:31 pm Oggetto: |
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Io l'ho letto come un racconto illustrato. Le foto non so come sono ma se non ci fossero stato non sarei stato attaccato al monitor a leggere questa breve e bellissima storia. Ciao |
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Massimo Passalacqua utente attivo

Iscritto: 04 Dic 2005 Messaggi: 18397 Località: Siena
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Inviato: Dom 24 Gen, 2010 8:28 pm Oggetto: |
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Sono d'accordo con Salvatore Carrozzini, le foto sono davvero ben fatte: composizione, nitidezza, resa cromatica davvero ottime, se si considera il contesto e le luci non certo sotto il tuo controllo.
Anche il racconto secondo me ha funzionato, dal momento che mi sono sentito coinvolto e interessato, anche grazie ai testi intelligenti ed arguti che lo accompagnano.
Ciao.
Massimo _________________ massimo (già sanpit) |
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Historicus utente attivo

Iscritto: 02 Ott 2007 Messaggi: 2498 Località: Ferrara/Urbino
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Inviato: Lun 25 Gen, 2010 12:20 am Oggetto: |
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Salvatore, nexus7, luxi e sanpit, grazie di cuore a tutti per i bei commenti!
nexus7, ebbene sì, sono un professore! (di storia, come dice il nick). La cravatta però me la metto solo se mi minacciano di morte . I colleghi ormai mi guardano strano - ma alcuni sono anche piacevolmente divertiti - perché porto la D300 e un bel po' di obiettivi anche in Consiglio di Facoltà (le foto che faccio lì però non posso mostrarvele!). Per ora evito accuratamente di fotografare gli studenti, se non in circostanze pubbliche, perché altrimenti pensano subito a quel mio collega che faceva i filmini erotici alle studentesse .
Salvatore-pocket, hai ragione. Nonostante abbia detto che questo lavoro è rivolto soprattutto a colleghi e studenti, c'è ancora una forte incertezza sui destinatari precisi del messaggio, sia per quanto riguarda le foto, sia per i testi. L'aveva osservato, in maniera molto acuta, anche Francesca, la persona che ho ringraziato all'inizio (e questo è solo uno dei motivi per cui l'ho fatto). Infatti, dopo la sua osservazione, ho eliminato alcune frasi davvero troppo intime e introspettive che avrebbero stonato col resto. Questa incertezza, inevitabilmente, pesa ancora sul linguaggio, credo in particolar modo su quello fotografico. Mah, magari se mi verrà in mente di proporlo a qualcuno, rimetterò mano alla sequenza, magari anche togliendo o sostituendo qualcosa. Intanto, grazie ancora!
 _________________ Historicus è Guido Dall'Olio
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