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potessi anch'io... di billy.liar commento di ankelitonero |
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Ai fini del messaggio della foto , che funzione hanno quelle colonne ai lati?
Personalmente le trovo d'intralcio, fastidiose, perchè tagliate, perchè chiare rispetto alla zona in penombra in cui si svolge la scena principale (che finisce col ritrovarsi al centro del fotogramma).
Sarebbe buona norma avvicinarsi se non si vuole croppare...
Ad ogni modo valida la parte centrale della foto
ciao  |
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Pigalle1980 di billy.liar commento di belgarath |
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Eliminerei la parte sinistra, dopo l'uomo che corre, che vedo inutile, con il vantaggio di riuscire a dare più importanza ai due soggetti più vicini e contemporaneamente ridurre l'accentramento. Tra l'altro in quella parte si ha il più vistoso calo di luminosità, difetto che ha tutta l'immagine a mio avviso.
Forse la sensazione che ha avuto pocket, che in prima battuta ho condiviso anch'io, dipende solo dal non aver valorizzato bene gli ingredienti, che secondo me ci sono.
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Pigalle1980 di billy.liar commento di ankelitonero |
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Poteva essere interessante una ripresa più ravvicinata del palazzo sul fondo,quella quasi al centro con la scritta "au tonneau", che, come non è sfuggito a pocket, ricorda un volto: le due finestre sono gli occhi, l'insegna con la scritta è il naso, il portone la bocca, in cui avrei cercato di collocare tre, quattro passanti, ben distanzianti, che potevano essere i denti, oppure uno solo, singolo , ed ottenere una rivisitazione de l'Inferno di Doisneau (Boulevard de Clichy,Paris IX,1952).
Con una ripresa così ampia, le persone, che pur volendo considerare nella loro totalità, non acquistano forza, e da protagoniste diventano elementi anonimi di un paesaggio urbano: la foto diventa al limite rappresentazione di uno scorcio particolare di città , ma continua a mancare, quell'attimo, quel racconto particolare, proprio della street.
ciao  |
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Pigalle1980 di billy.liar commento di civ833 |
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Scena perfetta. I due uomini che si "scontrano", la focale che uniforma la distanza di oggetti distanti, "au tonneau" che quasi fagocita una scena che sa di un'urbanità perduta, in cui l'atlas con i "films pornos" e la boulangerie coesistono assieme alla folla che li frequenta, che vi passa davanti, che vi transita. Bello il senso di dinamismo dato dall'uomo che corre sulla sinistra, dai lavori in corso a destra e lì vicino dall'uomo che indica, sembra di vedere uno scontro a fuoco di un western ambientato in una città del novecento, statica e insieme in movimento.
Il bianco e nero della parte alta è praticamente perfetto, nei contrasti e nella suddivisione in "campi" di colore, che enfatizza questa quotidianità pittoresca e particolare. In basso, si sente un certo appiattimento del contrasto tra l'uomo a sinistra e i suoi vestiti e la ringhiera, che dà una perdita di nitidezza che però non spersonalizza, proprio perché soggetto della foto non è lo "scontro a fuoco" ma quello e la scena che lo circonda, che lo anima, che lo fa esistere.
E' uno scatto le cui peculiarità e il cui senso "street" nascono e si completano nell'istante in cui inquadri, in cui fai chiudere e riaprire l'otturatore, nell'attimo raffigurato. Quello il suo punto di forza, un punto di forza che non è così comune e scontato come dovrebbe. |
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Pigalle1980 di billy.liar commento di _NN_ |
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Bella l'atmosfera urbana .. ma dammi un particolare su cui soffermarmi altrimenti diventa un paesaggio urbano ... l'edificio che sembra un viso ? .. forse .. o forse no ..  |
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turismo di massa 2 di billy.liar commento di billy.liar |
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pocket ha scritto: | Non è sparando tra la folla che si riesce a tirare fuori una street interessante ... Questa scena si ripete sempre a Roma in una qualsiasi giornata ... Dovresti soffermarti sua qualche particolare per evitare di realizzare scatti eccessivamente dispersivi ... In questa dovevi anche fare attenzione alle condizioni di luce ... la zona in ombra in pp non va molto d'accordo con quella dietro .. Se il succo era fare una foto ai turisti romani potevi superare la fontana e fotografare la scalinata illuminata meglio ...
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Ringrazio per il giudizio severo ma giusto e per i competenti consigli. |
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turismo di massa 2 di billy.liar commento di _NN_ |
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Non è sparando tra la folla che si riesce a tirare fuori una street interessante ... Questa scena si ripete sempre a Roma in una qualsiasi giornata ... Dovresti soffermarti sua qualche particolare per evitare di realizzare scatti eccessivamente dispersivi ... In questa dovevi anche fare attenzione alle condizioni di luce ... la zona in ombra in pp non va molto d'accordo con quella dietro .. Se il succo era fare una foto ai turisti romani potevi superare la fontana e fotografare la scalinata illuminata meglio ...
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a volte ritornano di billy.liar commento di billy.liar |
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ZioMauri29 ha scritto: | Ciao Billy..
L'idea non è male, tuttavia mi lascia un po' perplesso la posizione così sulla destra del bambino (o quel bambino che è tornato) che hai sacrificato così tanto verso il taglio dell'immagine.
Perché non dargli una posizione un po' meno defilata? una cosa, però, non capisco: perché calcare così tanto l'effetto della pioggia e rendere così vivo e intensa la visione del bambino? sembra un po' troppo estraneo alla scena, forse la vedo male io.. ma anche se fosse uno spettro o un fantasma, immagino che dovrebbe trovarsi 'dietro' all'acqua che cade, e non davanti a tutta la massa liquida..
Ho una curiosità, da chiederti: perché hai lasciato più visibilità alla statua sulla sinistra?  |
Non so se sono capace di rispondere ai quesiti che mi poni, questa immagine mi è venuta così, più per istinto che per ragionamento.
L'immagine di partenza è uno scatto al cimitero di Montparnasse a Parigi.
La testa del Cristo eccessivamente dolente, fino a sfiorare il ridicolo del kitsch, mi ha suggerito l'idea di contrapporle, sul lato opposto dell'immagine, un personaggio incongruo:un buffo bambino sorridente tratto da una foto degli anni '20 o 30. Per questa ragione ho reso queste due figure più evidenti.
La velatura non voleva essere niente di realistico, non pretendeva di rappresentare esplicitamente la pioggia; ma voleva suggerire un'idea di inquietudine e di mistero attraverso il gioco dell'indistinzione della realtà degli oggetti raffigurati (tombe, alberi, ecc.).
Queste le intenzioni.
Il risultato, poi, è un'altra cosa e sta al giudizio di chi guarda.
Ti ringrazio dell'attenzione. |
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