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Il cuore del Chiapas di AndreaRosa commento di Domenico63 |
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ciao Andrea
il reportage, dal mio punto di vista , è godibile in particolare per otto scatti:
apertura - 7123 - 7143 - 7128 - 7159 - 7167 - 7174 - 7176
Anche io concordo nel definire il numero 7159 come il migliore.
Se ti posso consigliare, eliminerei il 7136 che è quasi un doppione del 7128 ed in più contiene troppi cavi elettrici.
La pp mi piace, in particolare per la tonalità cromatica; solo la vignettatura in molti scatti mi sembra troppo invasiva.
Stampali così potrai apprezzarli meglio e soprattutto .... farmeli vedere
Domenico |
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Il cuore del Chiapas di AndreaRosa commento di silma |
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quando ho letto:
immagini scattate con compattina visto che non è gradita la reflex (è diffusa la credenza che guardare nell'obiettivo ti rubi l'anima)
ho interpretato in maniera opposta a quanto da te spiegato (grazie di averlo fatto), da qui e' scaturita la mia critica. Rimane interessante quanto tu dici:
AndreaRosa ha scritto: |
Confesso che sono uscito da Chamula con l'amaro in bocca, rattristato...
La sensazione che il movimento zapatista, le proteste per i diritti delle minoranze del chiapas, la sopravvivenza di usi e costumi differenti siano state sconfitti, o ammansiti, dal turismo e dai soldi portati dai turisti e non dall'esercito è stata forte. Come dire che con la pancia piena non si fa la rivoluzione.
Scusate l'OT. |
quando visitai io il Chapas (meno di 10 anni fa, comunque un'eternita') la sensazione fu proprio diversa. A Chamula non si andava in auto, si andava solo con una guida locale da San Cristobal, pochi turisti al giorno e davvero la sensazione di essere di troppo. |
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Il cuore del Chiapas di AndreaRosa commento di AndreaRosa |
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Meglio chiarire, mi auto cito :
AndreaRosa ha scritto: | Un villaggio a pochi chilometri da San Cristobal de las casas, nel Chiapas, che ti lascia una sensazione di stretta al cuore... non per le condizioni di povertà ma per la convivenza tra la religione / riti cristiano animisti e il turismo sempre più presente.
In questo luogo, in quella chiesa si svolgono riti di guarigione con santone che sacrificano galline, passano uova sui bambini malati e pregano i santi e Gesù. All'interno è vietatissimo fare foto e la sensazione di disturbare, di sentirti estraneo e fuori posto è grandissima...
Fuori masse attendono il proprio turno per una benedizione, che avviene in chiesa seduti per terra (non ci sono sedie o panche ma il pavimento è ricoperto di aghi di pino) alla luce di migliaia di sottili candele.
Un'esperienza unica... da google chi fosse interessato trova anche altre immagini del luogo.
Suggerimenti e critiche sono benvenuti,
immagini scattate con compattina visto che non è gradita la reflex (è diffusa la credenza che guardare nell'obiettivo ti rubi l'anima) |
In primis ringrazio chi ha trovato il tempo di guardare le foto e lasciare un commento, devo dire che condivido gran parte delle critiche: le foto doppione che potevo selezionare meglio, e quelle un po' storte che potevo raddrizzare... quelle "diagonali" invece a me piacciono così, ma capisco che possano sembrare solo disordinate.
Mi spiace invece venire criticato su un aspetto che pensavo di aver curato bene: il rispetto degli abitanti e delle loro tradizioni / credenze.
Spreco due parole a mia difesa:
prima di arrivare con l'auto a Chamula già mi ero informato e già sapevo della diffidenza degli abitanti per le fotografie, tant'è che non pensavo di fare alcuno scatto. La compattina però ho detto la prendo che non si sa mai.
Arrivato nella piazza ho visto molti che scattavano fotografie e allora sono andato ad informarmi sia dal bigliettaio della chiesa che dai presenti se potessi fare qualche scatto. Tutti mi han detto: "fuori si può ma dentro assolutamente no." E così qualche foto l'ho fatta pure io, a puro titolo di ricordo... non ho pagato nessuno, non ho guadagnato nulla.
Entrato poi in chiesa, come ho già scritto la sensazione che ti trasmette il luogo è di essere fuori posto ma non perchè te lo trasmettano i presenti, lo senti tu stesso... Assisti a cerimonie / usi che ai tuoi occhi sembrano molto intimi e personali e intorno a te ci sono comitive di turisti che ridacchiano... a me ha dato fastidio il comportamento di questi turisti che si riteneva evidentemente di cultura superiore, comportandosi quasi fossero in visita ad uno zoo.
Confesso che sono uscito da Chamula con l'amaro in bocca, rattristato...
La sensazione che il movimento zapatista, le proteste per i diritti delle minoranze del chiapas, la sopravvivenza di usi e costumi differenti siano state sconfitti, o ammansiti, dal turismo e dai soldi portati dai turisti e non dall'esercito è stata forte. Come dire che con la pancia piena non si fa la rivoluzione.
Scusate l'OT. |
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Il cuore del Chiapas di AndreaRosa commento di silma |
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nerofumo ha scritto: | altro che furto dell'anima, mi sembra di capire che in cambio di denaro chiudono un occhio magari mettendosi pure in posa.
Rimaniamo con i piedi per terra per favore, certi moralismi sono fin troppo facili se si da per scontato che le nostre norme comportamentali siamo per forza di cosa le più adeguate. |
Non mi sembra di aver fatto del gran moralismo, in ogni caso ho visto personalmente a San Juan Chamula un locale aggredire un turista reo di aver alzato la macchina fotografica...poi possono essere cambiate le cose e la poverta' potrebbe anche aver indotto questo popolo a scendere a compromessi ma il ricordo che ho io e' quello che fotografare fose ritenuto molto offensivo. tutto qui!
Diciamo che vedo questo argomento separato da quello che tu riporti e che condivido:
nerofumo ha scritto: | Ma di che stiamo parlando ? Di andare in giro per il mondo e rammentarsi di quanto siamo ingessati in Italia che a momenti ti arrestano se fotografi l'ombra di qualcuno ? Perchè biasimare l'autore di queste foto che da turista si porta a casa delle foto ricordo quando esiste tutta una certa fotografia rampante che sfrutta giornalmente le disgrazie di popoli in guerra o affamati dalle carestie. |
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Il cuore del Chiapas di AndreaRosa commento di nerofumo |
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silma ha scritto: | Ciao,
sulla qualita' fotografica del reportage non discuto, ci sono alcune foto che rendono davvero bene l'anima del luogo. Io l'ho visitato qualche anno fa e dal tuo reportage lo riconosco bene.
Non trovo invece affatto giusto aver scattato fotografie a persone che NON VOGLIONO essere fotografate (almeno cosi' ci avevano detto quando ci andai io). Se non ricordo male gli Tzotzil non negano il diritto di fotografare per poi venderselo per qualche dollaro al turista voglioso, hanno una profonda paura della fotografia "che ruba l'anima". Per quanto tale credenza possa suonare strana credo che andrebbe rispettata. Scusa la franchezza. |
altro che furto dell'anima, mi sembra di capire che in cambio di denaro chiudono un occhio magari mettendosi pure in posa.
Ma di che stiamo parlando ? Di andare in giro per il mondo e rammentarsi di quanto siamo ingessati in Italia che a momenti ti arrestano se fotografi l'ombra di qualcuno ? Perchè biasimare l'autore di queste foto che da turista si porta a casa delle foto ricordo quando esiste tutta una certa fotografia rampante che sfrutta giornalmente le disgrazie di popoli in guerra o affamati dalle carestie. Rimaniamo con i piedi per terra per favore, certi moralismi sono fin troppo facili se si da per scontato che le nostre norme comportamentali siamo per forza di cosa le più adeguate. |
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Il cuore del Chiapas di AndreaRosa commento di silma |
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Ciao,
sulla qualita' fotografica del reportage non discuto, ci sono alcune foto che rendono davvero bene l'anima del luogo. Io l'ho visitato qualche anno fa e dal tuo reportage lo riconosco bene.
Non trovo invece affatto giusto aver scattato fotografie a persone che NON VOGLIONO essere fotografate (almeno cosi' ci avevano detto quando ci andai io). Se non ricordo male gli Tzotzil non negano il diritto di fotografare per poi venderselo per qualche dollaro al turista voglioso, hanno una profonda paura della fotografia "che ruba l'anima". Per quanto tale credenza possa suonare strana credo che andrebbe rispettata. Scusa la franchezza. |
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Il cuore del Chiapas di AndreaRosa commento di Sisto Perina |
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A me non dispiace questo tuo lavoro...
Concordo con i suggerimenti precedenti sulle inclinazioni delle foto ed aggiungerei anche un eccesso di vignettatura...
Il distacco dalle persone fotografate non credo sia una pecca nell'analisi del lavoro complessivo; è un reportage molto più turistico che specifico o introspettivo delle persone fotografate....
Cercherei invece di spulciare qualche scatto pseudo "doppione"
ciaoo |
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Il cuore del Chiapas di AndreaRosa commento di Claudio R. |
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francodipisa ha scritto: | danno fastidio le foto storte, non vedo cosa esprimano di più di quanto non avrebbero fatto le stesse diritte - mi riferisco a quelle intenzionalmente storte come le 7120, -22, -23 e -24, ma queste sono scelte personali condivisibili o meno. Altre sono un po' storte, e in questi casi una raddrizzatina ce la vedrei proprio bene; vedi 7128, -43, -50, -56, -59. Almeno, io penso che l'intero lavoro ne guadagnerebbe. |
Concordo in pieno con Franco
trovo anch'io la 7159 decisamente la migliore! |
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Il cuore del Chiapas di AndreaRosa commento di francodipisa |
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Un reportage molto bello, che racconta efficacemente un luogo e la sua gente ed esprime in alcuni casi immagini bellissime - tra cui quella di apertura e l'ultima, ma anche, a mio gusto, la 7143 e le 7159 - 67 - 74. A me personalmente danno fastidio le foto storte, non vedo cosa esprimano di più di quanto non avrebbero fatto le stesse diritte - mi riferisco a quelle intenzionalmente storte come le 7120, -22, -23 e -24, ma queste sono scelte personali condivisibili o meno. Altre sono un po' storte, e in questi casi una raddrizzatina ce la vedrei proprio bene; vedi 7128, -43, -50, -56, -59. Almeno, io penso che l'intero lavoro ne guadagnerebbe. |
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Il cuore del Chiapas di AndreaRosa commento di AndreaRosa |
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Un villaggio a pochi chilometri da San Cristobal de las casas, nel Chiapas, che ti lascia una sensazione di stretta al cuore... non per le condizioni di povertà ma per la convivenza tra la religione / riti cristiano animisti e il turismo sempre più presente.
In questo luogo, in quella chiesa si svolgono riti di guarigione con santone che sacrificano galline, passano uova sui bambini malati e pregano i santi e Gesù. All'interno è vietatissimo fare foto e la sensazione di disturbare, di sentirti estraneo e fuori posto è grandissima...
Fuori masse attendono il proprio turno per una benedizione, che avviene in chiesa seduti per terra (non ci sono sedie o panche ma il pavimento è ricoperto di aghi di pino) alla luce di migliaia di sottili candele.
Un'esperienza unica... da google chi fosse interessato trova anche altre immagini del luogo.
Suggerimenti e critiche sono benvenuti,
immagini scattate con compattina visto che non è gradita la reflex (è diffusa la credenza che guardare nell'obiettivo ti rubi l'anima) |
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In Svezia non è tutto IKEA di AndreaRosa commento di vLuca |
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M piacciono i colori, mi piace la composizione e il soggetto.
POtendo avrei forse lasciato un filo di aria in più sopra e meno sotto.
Comunque: bella. |
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In Svezia non è tutto IKEA di AndreaRosa commento di AndreaRosa |
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Nikon D300
Obiettivo SIGMA 10-20mm F/3,5 EX
ISO 200
Dist.focale 20mm
F/4 con tempo 1/800 sec
NO flash; NO treppiede
Selezione A - priorità diaframma
WB Automatico
Graditi commenti e critiche |
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Superstars di AndreaRosa commento di Pierin0 |
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... tutti scatti uguali, direi un allenamento per fare i panning ... alcuni riusciti alcuni no e immagini troppo piccole per giudicare |
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