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IceGreen. di ludofox commento di ludofox |
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Daniele Gabella ha scritto: | Pende lievemente a sx. |
E' la bottiglia che è più stretta alla base. Se guardi l'etichetta, o il collo, vedrai che non pende...
Grazie a tutti! |
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Samsung Mini DV di Kurt Cobain commento di ludofox |
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Molto bella Elia!
Analizzando i particolari, mi piace moltissimo il riflesso del bordino cromato, così come anche la rotondità e il controluce sulla parte superiore.
Trovo invece poco "studiata" la faccia frontale. Un po' cupa.
Avrei abbozzato un "baffo" di luce che l'avrebbe reso più vivo, senza modificare la sensazione di penombra che ritengo sia utile per restituire la sensazione di tridimensionalità...
Comunque molto bravo! ...  |
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Solo il vino... di ludofox commento di ludofox |
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Shedar ha scritto: |
Una curiosità .....il committente è "Cristalleria Italiana"?
Ed hai gia' fatto un lavoro simile con dello spumante?
Cmq preferisco la prima versione. Perche' il "solo vino" dovrebbe presentare i riflessi di un calice di vetro?  |
La risposta alla prima domanda è SI.
La risposta alla seconda è NO.
Riguardo al tuo commento, direi che sia proprio quello il motivo per il quale sia stato scelto di non avere riflessi di alcun genere.
Tuttavia alla luce di alcuni commenti, e dopo averla vista e rivista, comincio a pensare che non sia stata la scelta più giusta.
O meglio: è una scelta corretta dal punto di vista teorico ma l'impatto visivo forse non supporta fino in fondo l'idea... |
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Solo il vino... di ludofox commento di ludofox |
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Navar ha scritto: | ho provato in due secondi
ecco, una cosa così intendo, ma fatta meglio. |
Molto interessante questa versione! ...
Cerco di interpretare l'idea del cliente e dell'Art Director, ma non è detto sia così.
Forse si voleva escludere ogni possibile dubbio sulla presenza di un recipiente evitando ogni più piccolo riflesso... tuttavia la tua versione è senza dubbio di gran lunga più bella e accattivante.
Ne terrò conto in futuro...
Grazie. |
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Sunglass di ludofox commento di ludofox |
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Ciao Gianclaudio! ...
Come ho già descritto, quella postata è la terza versione realizzata per soddisfare una richiesta del cliente ... so che anche tu mi capisci...
Tutto sommato, quel riflesso non mi dispiace anche se la versione che avevo scelto per il "portfolio" ne era priva poiché era una modifica della prima versione...
Farò una prova come da te suggerito. Il vantaggio è che il riflesso è su un livello a parte quindi nessun problema. |
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Sunglass di ludofox commento di ludofox |
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Approfitto del quote per risponderti...
Pietro Bianchi ha scritto: | Ludo approfitto della tua disponibilità, perdonami.
Ma non era un costo folle? scansionare una pellicola piana e elaborarla con i mezzi di solo 10 anni fa era un lavoro improbo per una qualsiasi workstation, senza contare il costo degli hard disc, la ram, i supporti, ecc. Oggi questo è scomparso in poco tempo (qualche anno) e quell'extra costo che fu ora dove finisce? temo non nelle tasche del fotografo
Non sono a conoscenza di quanto potessero ammontare i costi di fotoritocco dieci anni fa, o venti...
Era un costo preventivato ed inevitabile. Si doveva fare.
Esistevano, ed esistono ancora, strutture attrezzate come si deve per effettuare lavorazioni di quel tipo.
Da considerare poi, che si sta parlando di periodi diversi dall'attuale.
Periodi di vacche grasse, a confronto di questi...
Quei costi ora non finiscono nelle tasche dei fotografi, almeno non tutti, ma rimangono in quelle dei clienti... Ma tant'è.
e prima che si potesse operare con il fotoritocco al computer? buona la prima massimo la terza?
Prima i ritoccatori (veri artisti) andavano di pennello, tampone e colori Cyan, Magenta, Giallo e Nero su duplicati di grandi dimensioni (40x50).
Kodak produceva la Duplicating Film...
Gli scontorni venivano fatti anche negli anni '60...
Ovviamente si lavorava sfruttando la tecnologia disponibile. Alcune cose non si potevano fare. O meglio, non si potevano fare così bene...
Il ritocco è nato nello stesso istante nel quale è nata la Fotografia. Non quando è nata la Fotografia Digitale.
per gestire i rapporti di illuminazione immagino userai molto le lampade pilota quindi avrai N torce tutte identiche con lampade uguali, lo trovi determinante non mischiare torce e controllare il lavoro con le pilota?
ti capita di chimpare a schermo (immagino lavorerai collegato al pc) in maniera ossessiva come vedo fare di solito in giro o anni di vetro smerigliato ti consentono di andare molto più sciolto e prevenire/intuire invece che guardare dopo? ti ritieni fortunatamente formato dagli anni trascorsi sotto il panno e quindi dotato una sensibilità particolare che chi inizia col digitale tende a non avere? hai paura di perderla?
Ovviamente le torce sono equipaggiate con lampada pilota, altrimenti sarebbe impossibile controllare cosa si sta combinando sul set...
E' possibile modificare l'intensità rendendola proporzionale alla potenza del flash ma io non utilizzo mai quella funzione. Tengo la luce pilota sempre alla massima potenza; innanzitutto perché così si vede meglio... e poi, conoscendo ormai la mia attrezzatura, riesco tranquillamente ad andare... a occhio.
Non lavoro mai col dorso collegato al computer. E' una mia scelta.
Mi sono liberato vent'anni fa del cavetto sincro usando un radio-comando.
Non ci penso neanche ad avere caverie varie che penzolano.
Non avevo voglia di avere il banco ottico con un cavo collegato al computer che dovrei trascinarmi dietro ogni volta che sposto lo stativo a colonna.
Non ho necessità di velocizzare eccessivamente il flusso di lavoro.
Il dorso Hasselblad (Ixpress 96C) scarica su un HD. Fatto lo scatto, con calma, me lo collego al computer e lavoro il file prima con FlexColor, poi con Photoshop.
Se dovessi verificare che occorre apportare qualche modifica, non faccio altro che ricollegare l'HD al dorso e ri-scattare dopo aver apportato le modifiche opportune...
L'imprinting del vetro smerigliato non si perde più. Presto la massima attenzione alla fase di ripresa anche se uso attrezzatura digitale. Esattamente come prima.
Chi inizia col digitale è portato a prestare meno attenzione poiché l'attrezzatura da minor aiuto sotto questo punto di vista, è vero.
la pellicola, anche per questioni di costi, porta ad una maggior riflessione. La sfida, infatti, è assorbire la stessa mentalità e lo stesso approccio anche con questa tecnologia. Cosa possibile oltre che auspicabile.
infine preferisci usare i frost per la possibilità di creare gradienti sulla superficie illuminante del frost cosa che non è possibile fare con un bank? come risolvi il problema degli spill di luce dal frost che ovviamente un bank non presenta? stando semplicemente attento a dove vanno oppure bandierando oppure ancora si risolvono con gli scontorni?
Il motivo della mia preferenza verso il Frost è proprio quella.
A mio avviso un diffusore ben utilizzato arriva dove un bank non può arrivare.
Nelle foto di metalli, ad esempio, è uno spettacolo. Con pellicola o sensore.
Con un po' di pratica, non vi è nessun tipo di problema. Ritengo quel tipo d'illuminazione molto più versatile poiché vi sono tre parametri modificabili: la distanza diffusore/oggetto come con un normale bank, ma inoltre è possibile modificare la distanza torcia/diffusore e il tipo di parabola utilizzata e qui il bank non può nulla...
grazie mille!
Grazie a te per la bella chiacchierata. |
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Sunglass di ludofox commento di ludofox |
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Pietro Bianchi ha scritto: |
...non oso pensare cosa le puoi aver pagate ai tempi. |
Una bella botta!
Pietro Bianchi ha scritto: |
Modificatori sulla torcia intendevo griglie (e le usi), barndoors, parabole differenti, bank, intendendo come non sulla torcia pannelli, teli, bandiere, frost, ecc. Ad esempio non ti ho mai sentito dire di usare un bank. |
Certo, le torce sono ... nude.
Utilizzo parabole di varie dimensioni, griglie, ecc...
I SoftBox, pur avendone alcuni (40X40, 90X90 e 60X120), non li uso quasi mai.
Preferisco di gran lunga utilizzare diffusori (in particolare fogli di HaevyFrost di LeeFilters) retroilluminati.
Pietro Bianchi ha scritto: |
Per la pdc col digitale non sarebbe più comodo usare messe a fuoco combinate di più scatti invece che chiudere tanto? |
Qualche volta l'ho fatto ma la PDC su un formato così piccolo come quello del sensore, non è per nulla un problema
Pietro Bianchi ha scritto: |
e un ultima curiosità, una volta a pellicola come facevi con pannelli vicinissimi e montaggi di più scatti?! eppure le foto erano sempre eccezionali come oggi |
La stessa identica procedura. La differenza consisteva nel fatto che consegnavo al ritoccatore di turno, la serie di fotocolor che venivano scannerizzati, ... scansionati, ... scansiti (o come diavolo si dice), e da quel punto in avanti il lavoro era identico.
Certo, considerato che il montaggio non era fatto da me e difficilmente potevo controllarlo, tendevo a consegnare il minor numero possibile di scatti da fondere, ma il concetto è il medesimo.
Il solo pensiero di tornare a lavorare con le pellicole è per me un vero incubo... |
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Sunglass di ludofox commento di ludofox |
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Pietro Bianchi ha scritto: | per curiosità ludo usi monotorcie o generatori? marca? modificatori sulla torcia ne usi o fai tutto "dopo"? |
Niente monotorcia.
Uso generatori Eurotodde che ormai hanno una quindicina d'anni, forse un paio meno, ma funzionano benissimo.
Ne ho cinque da 3200Ws con relative torce tra cui due bi-bulbo collegabili, volendo, a due generatori; permettono di poter avere un punto luce con una potenza di 6400Ws.
Potenza, oggi molto meno necessaria di un tempo.
Lavorando con pellicole piane, e la conseguente necessità di ottiche piuttosto lunghe e PDF spesso critica, i diaframmi d'utilizzo medi erano compresi tra f/32 e f/64.
Con il dorso digitale lavoro a diaframmi compresi tra f/16 e f/22.
In sostanza quando usavo le pellicole piane 10x12' l'ottica che mediamente usavo di più era uno Schneider Symmar-S 300mm f/5.6
Col dorso Hasselblad (3,7x3,7) uso maggiormente uno Schneider Digitar 90mm f/4.5 che produce un angolo di campo analogo.
Per modificatori sulle torce, cosa intendi? ... |
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Solo il vino... di ludofox commento di ludofox |
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Immagine realizzata per una cristalleria.
Il senso è: Tu pensa al contenuto. Al contenitore ci pensiamo noi.
Il set è così semplice, che più semplice non si può.
Avendo l'esigenza di non avere riflessi sulla parte frontale del calice, ho sfruttato solamente un controluce. Un diffusore retroilluminato in modo tale che risultasse una sfumatura gradevole all'interno del liquido.
In post-produzione, poi, ho rimosso il resto. |
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Sunglass di ludofox commento di ludofox |
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Grazie ancora a tutti! ...
M Brex ha scritto: | illuminazione usata? |
Flash da studio.
In particolare generatori da 3200Ws e relative torce. |
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Caponata sicula di p@blo commento di ludofox |
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Concordo con UMB sulla questione delle foglie di basilico sfocate.
Quando ci si trova a dover realizzare una foto con ridotta PDC è difficile, a volte, ottenere il fuoco dove sarebbe opportuno ci fosse.
Un suggerimento: Due scatti senza muovere nulla.
Il primo a diaframma aperto per ottenere l'effetto voluto di scarsa PDC e un secondo scatto chiudendo il diaframma e compensando di conseguenza l'esposizione.
In Photoshop si sovrappongono i due scatti e con un Maschera di Livello si fanno emergere le zone che si desidera siano più a fuoco.
In questo caso una "pennellata" sulle foglie del basilico, sfruttando un secondo scatto realizzato ad hoc, avrebbe giovato molto.
L'aspetto generale, tuttavia, è abbastanza fresco e appetitoso.
Avrei solo dato più luce (o meglio controluce) alla zona del fondo a destra che va spegnendosi un po' troppo... |
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Sunglass di ludofox commento di ludofox |
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orso59 ha scritto: | sbaglio o il secondo set e' stato usato anche per i riflessi morbidi del vetro ? |
No, il secondo set è servito solo per la trasparenza del liquido.
Infatti si tratta di un diffusore retro-illuminato e quel tipo di luce non può creare nessun riflesso dal lato dell'osservatore.
Per creare i riflessi morbidi sul calice ho utilizzato ancora un diffusore ma posto lateralmente con un'angolazione, più o meno, di 45°. |
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Sunglass di ludofox commento di ludofox |
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Grazie ragazzi! ...
Questa foto ha avuto una storia abbastanza lunga.
La prima versione richiesta dal cliente era questa...
La zona in basso sfumata nel nero avrebbe accolto i testi.
Una seconda versione, o meglio una mia interpretazione da mettere in Portfolio, è questa.
Qualche mese dopo, mi è stata richiesta una maggior presenza del bicchiere.
Ho allora ri-fotografato lo stesso calice vuoto su fondo nero e ho allestito un semplice set che mi potesse creare i riflessi sul vetro.
Li ho poi inseriti nella foto esistente sfruttando il Metodo di Fusione Scolora.
Quindi l'immagine oggetto del thread è la fusione di quattro scatti.
1) - Profili di luce della bottiglia.
2) - Profili di luce del calice.
3) - Trasparenza liquido.
4) - Riflessi morbidi sul vetro.
I set per la realizzazione dei punti 1) 2) e 3)
Primo set per i punti 1) e 2)
Secondo set per il punto 3)
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converse di paglia commento di ludofox |
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Un buon close-up.
Buona anche la composizione e la morbidezza del laccio che ...cade.
Riuscire a rendere bene il bianco e le zone scure non è facilissimo.
Infatti in quest'immagine non si riesce a percepire in modo ottimale la tomaia (si chiama così?).
Sarebbero bastati un paio di ...baffi di luce con l'uso di un paio di piccoli pannelli riflettenti.
P.S.
Scusa per il ritardo...  |
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