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A street photographer without more... streets di NOCTILUX commento di NOCTILUX |
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Per bruciatura intendo qualcosa di veramente irrecuperabile, dove i contorni proprio siano indistinguibili... la versione a colori è correttamente esposta, del resto ci sono già abituato da anni ad esporre, mettere a fuoco e inquadrare correttamente, a tal punto che poi tutto diventa noia, nel senso che anche gli istogrammi non presentano più sorprese... è per quello che nella versione b/n mi sono divertito a "bucare" un po' sulle alte luci, tuttavia senza arrivare completamente alla bruciatura, che in questo caso è più assimilabile al biancore sgargiante della maglietta a manica lunga appena fuoriuscente dalla camicia, dove i due bianchi quasi si toccano e oltretutto si fondono con un inizio di sfocato... ma anche se avessi sforato leggermente sulle altissime luci, no problem, ho lavorato sulla versione b/n senza preoccuparmi troppo di curve ed istogrammi...
Invece, Idani, potrebbe rivelarsi reale il problema di un'eventuale stampa, e lì dopo qualche prova al limite ci sarebbe da compensare un po' sulle ombre, anche se dipende molto da chi stampa, e sappiamo che la taratura dei vari laboratori può spesso presentarsi in modo dissimile... |
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A street photographer without more... streets di NOCTILUX commento di NOCTILUX |
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Hello, mr. Mezzini e Idani!
Ho operato la solita scelta estrema: volevo che la parte in ombra fosse veramente illeggibile e quasi al limite del visibile, mentre quella in luce fosse veramente in luce, tuttavia non c'è nessuna bruciatura né qui né sull'originale a colori, che qui sotto posto... in realtà le alte luci sono in gamma, ma qui, rispetto al fotogramma a colori di partenza, si può avere quell'impressione perché la parte destra è molto scura e oltretutto il bordo bianchissimo della camicia è stato volutamente "sparato" in fase di conversione b/n, proprio per ottenere bianchi contrastatissimi e sfavillanti e ombre durissime. Una scelta, ma anche un po' il senso della foto. Avrei potuto semplicemente convertire l'immagine a colori in b/n senza lavorare su luci e ombre, ma l'effetto non sarebbe stato così suggestivo, forse proprio in virtù dell'eccessiva leggibilità di alcuni particolari e quello che volevo ottenere era invece tutt'altro.
Ciao! |
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A street photographer without more... streets di NOCTILUX commento di NOCTILUX |
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Vero, potrebbe sopravvivere a sé stante solamente la parte sx del fotogramma, tuttavia sarebbe un'altra foto, è quello che intendevo dire a Idani... preferisco l'estensione fino all'estremo lembo dx, con la figura umana appena scrutabile: volto fuori fuoco e mano anche, appena appoggiata sul mento in segno di riflessione, il futuro incerto che inizia a delinearsi come un attimo di sgomento da consumarsi nel disagio dell'oscurità.
Certo, ero indeciso se metterla in "ritratto", proprio perché i termini della questione qui sono capovolti, effettivamente come ritratto è molto particolare proprio perché è simbolico, ritrae non tanto un individuo ma piuttosto un destino, una tendenza, le sorti della fotografia...
Ehehehe, sì, sarebbe costosetto come posacenere il 24-70, e mi fa piacere tu ne abbia colto l'aspetto ironico... in effetti, il duplice significato è anche questo: l'obsolescenza prematura e il pensionamento forzato dell'attrezzatura di un fotografo, altro scottante e attualissimo tema!
Ciao |
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A street photographer without more... streets di NOCTILUX commento di NOCTILUX |
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Gracias ferrer...
Idani, ma come potrei tagliarla in verticale? Dovrei eliminare il resto della figura umana, che rimane appena accennata in penombra (riesci a vederla? Se hai il monitor tarato con bassa luminosità, forse no)... in realtà non c'è nessuna parte del fotogramma inutilizzata... |
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A street photographer without more... streets di NOCTILUX commento di NOCTILUX |
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Un momento duro, tratteggiato da un B/N duro, contrastato, una luce che giunge forte da sinistra, il fotogramma che risolve il suo senso sulla destra, sospeso tra penombra e oscurità... un'immagine che simboleggia il destino di un certo tipo di fotografia, forse al tramonto... e un obiettivo diviene così macabro ricettacolo di polvere, cenere e speranze tradite, non più potente "medium" tra noi e il mondo... |
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Reportage ex manicomi di andy-capp commento di NOCTILUX |
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Veramente un gran bel lavoro, che avevo avuto già modo di apprezzare nel tuo blog. Ci sono echi di soffrenze reali e tangibili, un po' come il coltello invisibile che la merini si porta conficcato nel petto da una vita.
Posso solo chiederti di chi è la splendida e convincente voce narrante che accompagna il video in apertura al blog? E' tua?
Ciao! |
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Sara Fashion Industriale di Pietro Bianchi commento di NOCTILUX |
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Citazione: | le scritte sono necessarie perchè il grafico fotte, ci sono agenzie grafiche che hanno personale assunto apposta per fottere e se vogliono farlo prego ma devono essere bravi e pazienti col timbro clone. Con le foto ci mangio e ogni pagnotta in meno fa male!
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Fai benissimo: hai tutto il mio appoggio... le foto si vedono bene lo stesso, ovviamente per chi vuole "solo" vederle; se qualcuno vuole invece farci dell'altro, ovvero perdere un bel po' di tempo a sistemare con Clone il furto appena realizzato, almeno gli rendi dura la vita e il guadagnarsi la pagnotta che nel frattempo ti hanno disonestamente sfilato. Speriamo che questi banditi che si spacciano per grafici e artisti finiscano a lavare i cessi in qualche galera. Macché, magari, resta un sogno proibito anche questo... |
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il poeta di andy-capp commento di NOCTILUX |
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Ciao Giacomo, grande scatto anche questo: follia e poesia (forse sono la stessa cosa) che si compenetrano in un lavoro concettuale che si sta materializzando nel giusto modo... Complimenti anche per il blog, dove questi elementi si legano a una indispensabile dose d'ironia, l'unico viatico per poter capire, strumento di comprensione e tolleranza verso una realtà altrimenti soffocante e insopportabile, nonché l'unico rimasto per poter irridere la morte che ci incalza alle spalle... |
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giro giro tondo casca il mondo di andy-capp commento di NOCTILUX |
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Foto della settimana? Sarebbe riduttivo, questa è una foto senza tempo, è un ectoplasma che vaga in una dimensione atemporale dove viene a mancare qualsiasi riferimento se non quello del dramma rappresentato: questa immagine potrebbe essere stata realizzata oggi come cent'anni fa, non cambia nulla, e ciò la rende grande.
Un maledetto incubo che sembra uscire da una stampa all'albumina d'altri tempi, dove l'horror vacui esistenziale viene amplificato dalle movenze ambigue dei soggetti, una danza di figure fantasmatiche eppure riconoscibili nei loro ruoli. E' tutto impalpabile ma per questo ancora più iperrealistico, concreto e convincente. L'imperfezione dello sfocato diventa qui perfezione assoluta, rendendo di fatto obsoleta una tecnologia come quella odierna che si definisce invece "performante" per il solo fatto di giovarsi dell'alta definizione d'immagine, ma che si rivela invece strumento inadatto e insufficiente a incorniciare situazioni di questo tipo. Non si parla più di fotocamere, obiettivi, tempi/diaframmi, ma l'attenzione si sposta solo su ciò che va visto - il momento da fissare in assenza di progettualità e mediazioni - il resto viene annullato perché la fotocamera diventa solo un mezzo qualunque per cogliere e restituire un macabro sortilegio che appartiene indistintamente a chiunque.
Qui vengono a decadere i "generi fotografici", la foto semplicemente non si colloca: siamo "nell'essenza delle cose", una dimensione non solo fotografica che rimane immutabile, eterna... |
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giro giro tondo casca il mondo di andy-capp commento di NOCTILUX |
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Questa foto è sublime, contiene un universo autonomo di pensieri e azioni che forse per la prima volta in vita mia vedo congelato in questa forma e in un'unica soluzione: un'immagine diretta e fuggevole assieme, terribilmente efficace nel rappresentare il non rappresentabile dell'involucro sociale; qui si concretizza la volontà della fotografia, per una volta tanto, di farsi largo tra le varie suggestioni dei linguaggi formali per addentrarsi nel sottobosco di ciò che l'uomo comune non vuole deliberatamente vedere solo perché teme di essere correo di taluni meccanismi (e tale paura è senza dubbio fondata).
E' in casi come questo che la fotografia cede il posto alla FOTOGRAFIA, si erge ad arte rivelatrice e si pone come mezzo superiore di ispezione nei confronti di realtà sotterranee, scomode e non sempre raggiungibili all'occhio umano.
Un capolavoro. |
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Holy Mountain di NOCTILUX commento di NOCTILUX |
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Muchas gracias a todos...
Per Belgarath: quel leggero alone rossastro che vedi c'è anche sul seno sintetico originale, è come una leggera sfumatura che prende tutto l'emisfero dalla metà in giù, solo che nella foto fatta col cellulare non si vede, perché il flashetto a distanza ravvicinata non è calibrabile e l'ha praticamente bruciata (infatti il seno appare bianco, mentre è rosa e con le sfumature sottostanti che virano al rosso)... che ci vuoi fare, ciarpame cinese da 3 euri... poi mettici che il nikkor 50 tende già alla dominante rossa, quindi tende a raccogliere maggiormente in quella banda e fino in fondo, tanto che prima di desaturare era forse eccessiva.
Ciao! |
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Holy Mountain di NOCTILUX commento di NOCTILUX |
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Ecco cosa ho usato: mini-manichino di legno, scaletta realizzata con stuzzicadenti da involtini, zinna di gomma piena presa al negozio di oggetti carnevaleschi; un telo nero steso su 2 livelli diversi, rflex ben piantata su treppiede e nikkor 50 1.4 chiuso per bene, 200 iso posa B e faretti che spegnevo e accendevo nelle zone che volevo selettivamente illuminare durante i 30 secondi di posa.
Allego foto, anche se presa da un'altra angolazione, scattata col cellulare... |
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Holy Mountain di NOCTILUX commento di NOCTILUX |
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Thanks, Ste and Mauro...
... e bravo Eidos: sì, Alejandro Jodorowsky è stato ed è ancora, per il sottoscritto, un'influenza notevole e un punto di riferimento non indifferente... La Montagna Sacra è uno dei film che più mi hanno colpito, ovviamente film ai più misconosciuto, purtroppo dirò... regista e pensatore molto importante Jodorowsky, che qui rileggo a modo mio veicolato dalle incursioni di Freud.
Vorrei precisare una cosa, così magari l'immagine non mi viene spostata in altra sezione: questo non è un fotomontaggio, dunque non è un artwork, è pura fotografia da studio giocata su luci e ombre (intersezione di 3 faretti ad intermittenza posti sopra omino, scaletta, oggetto sessuale), poi posto anche uno scatto del set che ho utilizzato perché possano tutti meglio cogliere la procedura usata... |
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Nais my love di NOCTILUX commento di NOCTILUX |
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Citazione: | I sotterranei spogli crudi e immobili,mi sembrano rimandare, per contrappunto, a ciò che lo scatto non ritrae , alla vita in superficie. Quella stessa vita che riproduce se stessa mi sembra ,poi, rappresentata e contraddetta, nella sua sterilità compiaciuta, dall'uomo con la sua bambola...
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Hai colto nel segno: è proprio la sterilità della vita che replica se stessa, in una simulazione forzata dove anche il compiacimento diviene a sua volta un alibi per giustificare l'assenza di vita che ruota attorno al protagonista dello scatto: non è vita questa, non è vita l'altra, quella comunemente intesa e spacciata come tale... dov'è, dunque, questa "vita vera", intesa come respiro pieno e alieno dai troppi compromessi impostici? Nei recessi oscuri dei corridoi che iniziano proprio lì dove vanno a sfumare i lati del fotogramma? Forse... |
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Nais my love di NOCTILUX commento di NOCTILUX |
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E' vero, è di un'ironia molto amara, qui si sorride a fatica e veramente a denti stretti, oppure si può esplodere in una risata isterica e liberatoria, l'altra faccia della stessa medaglia. L'intento è manifestamente freudiano, che va ad innestarsi su alcune problematiche sociali realmente esistenti e di una certa gravità, anche se molti preferiscono non vederle pur essendone coinvolti in prima persona.
Grazie a chi è intervenuto, e grazie a te Claudio per le tue parole nei confronti del lavoro che sto portando avanti: pago semplicemente il prezzo di una scelta fatta già molto tempo fa, ma era stato messo in conto preventivamente... si sa, nella vita le scelte si pagano, di qualunque tipo esse siano, ma del resto non posso piegarmi a un tipo di fotografia che non mi interessa, tradirei solo me stesso e il mio universo interiore che mi porta a concepire le immagini in un certo modo. |
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fantasmagoria di jedi7 commento di NOCTILUX |
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Bella idea, e ben realizzata. Ottima l'idea della cornetta telefonica vibrante a mezz'aria e del quadro che riprende il soggetto quand'era in vita, dunque i richiami per rendere la scenetta evocativa di certo non mancano.
A volere proprio essere pignoli si potrebbe dire che, a differenza di tutti gli altri elementi presenti nella scena, c'è un richiamo moderno, il braccialettino "hippy style" di cuoio sul braccio destro della pianista, ma è senz'altro un dettaglio trascurabile (e comunque eliminabile in pochi istanti) che non pesa sulla globalità dell'immagine. |
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