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Commenti da teresa zanetti
Commenti alle foto che gli utenti sottomettono alla critica
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Commenti
Vecchi divieti
Vecchi divieti di essedi commento di teresa zanetti

Ah Sergio, che serena visione.
Tutto al suo posto, compresi i due montanti dello stesso color dell'asfalto e le persiane in nuance con la scala rugginosa.
La nota dissonante della porta a sinistra aggiunge profondità al canto corale intonato da questa immagine.
Buona giornata
Tere
la guida
la guida di elis bolis commento di teresa zanetti

Un girotondo aperto al prossimo che vuole aggiungersi.
E tutti, chi più chi meno, con il piede destro sollevato, a imitare chi è più grande e sa il da farsi.
A me piace così com'è, cielo fangoso, terra grumosa e luce che accarezza i profili.
Bravissima, Elis.
Buona giornata.
Tere
chromosaturation
chromosaturation di teresa zanetti commento di teresa zanetti

Grazie anche a voi

Nicola
Giovanni
Elis
Clara


per le vostre riflessioni.
Buona notte a tutti.
Tere
chromosaturation
chromosaturation di teresa zanetti commento di teresa zanetti

Quel che è stato curioso constatare è la presenza di più colori rispetto a quelli presenti in mostra e rispetto al tutto bianco che vedevo io.

Suggerimenti e critiche sempre ben accetti
le cantatrici calve
le cantatrici calve di marzai commento di teresa zanetti

Un dialogo assurdo tra una cartolina e due manichini in posa (di) plastica teatrale.

Le cartoline costituiscono la prima identità di un luogo, ciò in cui, in modo non mediato, identifichiamo una città. Sono una riduzione del mondo in chiave iconografica definitiva. In questo senso rappresentano l'ovvio che, se portato alle sue estreme conseguenze, costituisce precisamente il sustrato di cui il teatro dell'assurdo si nutriva.

In primo piano una Nike di Samotracia e una Lady Macbeth, fiera e folle.
Mute e sorde l'una nei confronti dell'altra e entrambe rispetto a quanto le circonda.

Assurda nel suo insieme l'intera scena, in cui ogni pezzo può essere sostituito con qualche altro elemento, senza per ciò modificare il senso di quanto è messo in scena. Perché il senso è solo apparentemente uno.

A me piace che una proposta estetica (artistica?) non si limiti a essere bella, ma che mi imponga di ragionare, di farmi delle domande.
Non importa se poi giungo a una risposta (e magari a distanza di tempo la risposta può variare).
Nemmeno mi importa che la mia risposta sia la stessa di chi quella proposta ha realizzato.
Un po' come le fotografie di Opeio, lui non dà mai una chiave di lettura. Lascia la libertà a chi osserva.

Non riesco a distogliere lo sguardo dalle unghie laccate del manichino di sinistra.

Buon tutto
Tere
Non finito sardo
Non finito sardo di Klizio commento di teresa zanetti

Piace molto anche a me, Nicola.
Quest'oro grumoso che punta verso l'infinito, il non finito appunto, che pare bello, grazie a come l'hai proposto, pur non essendolo affatto.
Per il racconto che ci proponi, io non trovo necessaria la precisione compositiva assoluta, mi pare sufficiente quella che c'è, ché anch'essa parla di non finito.
Buon tutto
Tere
chromosaturation
chromosaturation di teresa zanetti commento di teresa zanetti

Grazie di passaggi e commenti, a tutti e a ciascuno personalmente

Cesare
Francesco
Stefano
Bruno
Bruno BB


E' stato un esperimento molto curioso.
Ho scattato, per ciascuna stanza, le fotografie tenendo fissa la focale a 10mm e il diaframma a 3.5 (per ottenere questo effetto flou e una sorta di sensazione di galleggiamento, che era quella che stavo provando), regolando poi i tempi per esporre come indicava la fotocamera e poi aumentando e diminuendo, ma mai oltre uno stop (non sono stata troppo sistematica, perché era piuttosto affollato).
Tutto ha acquisito una sorta di "incorporeità". Tutto appariva pervaso, compenetrato, dalla luce, anche nel momento in cui non se ne percepiva più il colore.

La mostra è alla GAM di Torino, resterà aperta sino al 23/7. Per chi può, è davvero un'esperienza interessante.

Buon tutto a tutti
Tere
...
... di Antonino Di Leo commento di teresa zanetti

Riferendosi al lavoro (ormai leggendario) "Uncommon Places", di Stephen Shore, non so più chi (forse lo stesso Szarkowski, ma non ha poi molta importanza) parlava di "vernacular landscapes": paesaggi colloquiali.
Il doppio significato del termine, per me, ben si attaglia a questa, come anche ad altre immagini presenti nella tua galleria.
Una colloquialità, intendo, che si esplica sia nel senso della "quotidianità" dei soggetti che riprendi, sia nel senso di un dialogo che essi instaurano con chi poi osserva la fotografia.
Non paesaggi straordinari, quindi. Non bellezze mozzafiato, immagini che appagano l'occhio e lì si fermano. Bensì luoghi disadorni, a volte anche squallidi, come nota Luca, ma che tu riconduci a un significato proprio che poi interroga chi guarda, costretto così a porsi domande, non solo sulle tue ragioni, ma anche sulle proprie.
E qui, io almeno, non toccherei una sola virgola, perché è autoevidente che hai ripreso esattamente ciò che volevi, nel modo in cui volevi farlo.
Buona giornata
Tere
chromosaturation
chromosaturation di teresa zanetti commento di teresa zanetti

Carlos Cruz Diez ideò questa installazione nel 1965.
Si tratta di una serie di stanze comunicanti, bianche, illuminate ciascuna da una luce di un unico colore.
Una volta entrati in una stanza, in un breve lasso di tempo (che varia per ciascuno, ma comunque è di pochi secondi) si perde la percezione del colore e la stanza appare bianca.

E' un fenomeno ottico conosciuto, di cui l'artista si è servito per la sua opera.

Ho scattato questa serie di fotografie, che proporrò mano a mano, solo nel momento in cui la stanza mi è apparsa bianca, affidandomi unicamente alla macchina per l'esposizione.
Dopo una quindicina di minuti però, ho provato un'intensa sensazione di disagio e sono dovuta uscire.

Suggerimenti e critiche sempre ben accetti
Martina tra i papaveri
Martina tra i papaveri di Daniele63 commento di teresa zanetti

Papaveri e righe e capelli che volano nel vento.
Un inno alla gioia e alla spontaneità.
Molto bello lo sfocato.
L'espressione della bimba è impagabile.
La preferisco!
Tere
ingredienti....la fantasia!
ingredienti....la fantasia! di Enrico Lorenzetti commento di teresa zanetti

Tra Arcimboldo e Neil di Art Attack!
Simpatica.
Tere
s.t.
s.t. di I.K. commento di teresa zanetti

Buono il B/N, come sempre.
Ma che volgarità!
Buona serata
Tere
s.t.
s.t. di I.K. commento di teresa zanetti

Forse non è tanto una questione di maggiore o minore nobiltà, bensì di differenza di intenti.
Qualunque soggetto che sia consapevole di essere ripreso costruisce, in quell'infinito istante che scorre tra il momento in cui si compone e quello in cui si apre l'otturatore, il monumento di se stesso.
Cerca cioè di assumere la fisionomia che vuole mostrare a coloro che osserveranno l'immagine.
Perché quell'immagine è ciò che di sé resterà fisso nel tempo.
Nessuno sfugge, nemmeno i professionisti cui, infatti, i fotografi non si stancano di chiedere di "apparire naturali". Curioso, no?, che venga loro richiesto di fingere di essere come dovrebbero essere se la fotocamera non ci fosse.
Perché è un fatto, la macchina, come ogni strumento di misura (e la fotocamera è appunto uno strumento che permette di misurare e comparare le varie misure tra di loro e, in definitiva, il mondo), è un elemento che altera lo stato di fatto.
Se quindi si vogliono cogliere espressioni genuinamente naturali, non resta altra scelta di quella di I.K.
Detto questo concordo sulla schiarita, non concordo sul brufolo, che in fondo racconta che questa donna è proprio molto giovane. Nemmeno concordo sull'ipotizzata sua coscienza di sé, o un suo carattere forte. A me invece pare una giovane come molte, un po' insicura, un po' troppo truccata per i suoi pochi anni (dal pancake steso a spugna, in doppio strato, al pesante ritocco delle sopracciglia, scurite con forza eccessiva), abbastanza seccata da un'attesa protratta.
Ricorda Béatrice Dalle, che, a questa età era un incanto.
Tere
Autodemolizioni (giugno 2017)
Autodemolizioni (giugno 2017) di Pietro Bevilacqua commento di teresa zanetti

Ricordano le accumulazioni di Arman.
Un bel portfolio, che racconta senza annoiare, lasciando la sensazione di non esserne sazi. Il che è buona cosa.
B/N come sempre adeguato ad accompagnare la narrazione.
Buona serata.
Tere
Il campo di grano
Il campo di grano di bunjin commento di teresa zanetti

Onde di blu e di giallo respirano in questo mare che ricorda le forme-pensiero teorizzate da Annie Besant.
Un astratto potentemente materico, in cui le pennellate di colore appaiono quasi pastose.
Una prova ben riuscita.
Tere
...
... di 1962 commento di teresa zanetti

Un paesaggio silente. Assorto in un b/n da meditazione.
Per tutti quelli che non credono al paesaggio in b/n.
Struggente bellezza.
Buona serata
Tere
Trieste img.015
Trieste img.015 di essedi commento di teresa zanetti

Delle tue fotografie mi colpisce sempre l'ordine a cui riesci a ricondurre ogni situazione.
Come in questo caso, in cui ogni elemento dialoga con gli altri: il cartello che indica la fine della zona pedonale - un uomo solo barrato in rosso - e i due pedoni, due appunto, non uno solo; i vari mezzi di locomozione al di là e al di qua del cartello, biciclette, autovetture, il bastimento; i rettangoli di cui è disseminato tutto il frame: da quelli colorati riportanti i nomi delle varie città, alle porte sul muro, passando per la cassetta delle lettere sino ad arrivare alle finestre dell'edificio e al gioco del colonnato.
E infine i colori, tutti radunati sulla nave dipinta e tutti disseminati nel frame.
Un'immagine che rasserena. Di quelle in cui tutti i conti tornano.
Assai bella.
Tere
.valzer  con Tere.
.valzer con Tere. di filippo de marco commento di teresa zanetti

Una delle cose che mi affascinano sono gli ossimori. Corpi unici in cui convivono, in perfetta armonia, due anime contrapposte.
Questa tua proposta mi pare un ossimoro visivo in cui coabitano staticità e movimento, soggetti che fanno a e altri che osservano, in un'unica danza che tutti coinvolge.
Impagabile lo sguardo che sbuca tra le falde dell'abito.
Se di primo acchito avrei anch'io scelto per il taglio suggerito da Tina, per rigore e capacità di focalizzare l'attenzione sui soggetti principali (la coppia danzante e i due osservatori), riflettendoci mi pare che questa visione più ampia sia anch'essa significativa perché "il resto" pare fuoriscire dal movimento dei ballerini sparato via dalla forza centrifuga.
Bello il b/n.
Ma ... È il valzer che mi aveva proposto Rossodivino?
Se è così, grazie!
E buon tutto.
Tere
l'errore fotografico - 3 - il riflesso
l'errore fotografico - 3 - il riflesso di teresa zanetti commento di teresa zanetti

Grazie di passaggi e commenti, a tutti e a ciascuno personalmente

Cristian
Daniel
Sergio
Francesco


Raccontare (un luogo, in questo caso, precisamente il Politecnico di Torino, con i lavori del raddoppio) per errori fotografici è un'interessante esperienza. Mette a confronto con le proprie capacità, perché commettere un errore involontariamente è cosa da poco, e assai facile.
Decidere di sbagliare richiede consapevolezza e capacità tecnica.
Un po' come cantare una canzone stonando volutamente.
E infatti ho scattato decine e decine di fotografie che sono tutte finite nel cestino!
Ma ... sbagliando si impara!

@Cristian: credo (ma non ne sono certa) che l'oggetto giallo sia una sorta di slitta per il trasporto di materiali, poco oltre ce n'era un altro su cui erano ammucchiati dei sacchi di cemento.

@Daniela: sempre troppo buona! A me pare che la tua creatività e la tua voglia di imparare ti stiano portando, passo dopo passo, dove tu vuoi arrivare.

@Sergio: un commento poetico, il tuo, che mi emoziona.

@Francesco: la realtà e il suo riflesso, il sogno, il vero, il verosimile ... sono il mio pane!

Buon tutto a tutti
Tere
metamorfosi della terra - sulle strade di giacomelli - 5
metamorfosi della terra - sulle strade di giacomelli - 5 di teresa zanetti commento di teresa zanetti

Grazie Clara del passaggio e del commento.
E' un viaggio, questo, potenzialmente senza fine, e la cosa curiosa è che solo ora mi accorgo di quanto ci sia da raccontare in proposito. E tutto è iniziato come sfida alle parole lapidarie di una persona presuntuosa, per poi trasformarsi in una ricerca, tanto che sto organizzando un nuovo soggiorno in Val d'Orcia.
Vedremo che cosa ne verrà fuori.
Un caro saluto.
Tere
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