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Battistero di batcem commento di onaizit8 |
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Bello e intimo questo colpo di luce che illumina e mette dolcemente in rilievo il Cristo che ostenta il libro della parola di Dio.
Hai saputo cogliere un tassello fondamentale del Cristianesimo che era racchiuso nel Battistero dover hai fotografato insieme sicuramente ad altri simboli e significati religiosi rimasti nell'ombra.
Mi piace. bella. Tiziano |
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Bucato di batcem commento di ankelitonero |
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Ciao bat
mi kiedo se questa scia rosso nn fosse lo stesso evidente senza desaturare gli altri colori (ti è rimasto un pò di azzurro sulle mollette e nel vetro del lampione)
Il taglio e la ripresa li avrei curati meglio: alcuni elemtni tagliati o troppo a bordo
ciao  |
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Bucato di batcem commento di batcem |
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Ciao.
Grazie per i commenti.
Ti tolgo la curiosità: il bucato era già tutto rosso nella realtà (diciamo che è per questo che ha attirato la mia attenzione). Non ho fatto altro che desaturare gli altri colori e aumetare un po la saturazione del rosso.
Ciao
Federico |
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Bucato di batcem commento di onaizit8 |
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Con la desaturazione parziale hai messo in evidenza tutti questi panni tesi" rossi".
Ma erano tutti così veramente o qualcuno lo hai colorato icosì in post produzione? Curiosità!!!
Non male. Ciao Tiziano |
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Volare di batcem commento di batcem |
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Grazie per il commento.
In realtà, era semplicemente l'interno di una vetrina di Vienna. Mi affascinava molto il soggetto (compresi i colori) sospeso nel vuoto, quasi volasse (da qui il titolo). Ma trovo altrettando valido immagninarsi l'acqua intorno.
Ciao.
Federico |
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Volare di batcem commento di onaizit8 |
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Giacchè la statuetta sembra ancorata al palo proprio "volare" non mi sembra". Semmai immaginando l'acqua intorno si potrebbe pensare ad una posa da nuoto. Chissà lo scultore davvero cosa voleva significare.
Comunqeu a parte ciò l'immagine mi sembra un pochetto sfuocata o mossa. Ciao Tiziano |
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Paternità di batcem commento di batcem |
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Ciao Giusppe,
direi che siamo in sintonia, allora
graize ancora per i commenti
alla prossima  |
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Paternità di batcem commento di aerre |
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....no, ...no, ...nesuno ha detto castronerie.
Trovo corretto quello che dici e chiaramente mi trovi d'accordo circa la possibilità che si ha nel ritratto di gestire la "cosa" in modo più ...diretto.
Il più delle volte.
Altre meno come nel caso di uno scatto rubato come questo. Qui uno degli elementi che avresti potuto utilizzare come "costruzione" dell'immagine e quindi d'espressione era proprio l'inquadratura e il peso maggiore o minore dato al contesto in funzione di quel che tu, ...e tu soltanto, volevi esprimere.
E direi che questo è uno ritratto "streettoso" o una street dal carattere ritrattistico (poco importa alla fine della fiera) che rivela sicuramente sensibilità.
Alla prossima.
Aerre  |
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Giostre di batcem commento di batcem |
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ciao Fede,
ti ringrazio per il complimento. Allora, ero in camera mia, la fotocamera piazzata a terra appoggiata su un paio di libri, luci di candela, lo sfondo è un baule. ecco il limite tecnico è prorio questo, nel senso che se avessi preso tutto il carillon avrei inserito nell'immagine elementi che non volevo. Comunque mi sono accorto poi dopo di avere uno scatto migliore di questo, con a fuoco il carillon, questa volta intero. Se ti interessa te la mando o la posto.
ciao
Fede |
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Giostre di batcem commento di george7best |
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Ciao Fede,
mi piace questa foto. Concordo con chi mi ha preceduto nel dire che è un peccato non essere riuscito a prendere tutto il carillon, ma è comunque un'immagine suggestiva. Davvero
Per curiosità: Dov'eri??? Ed il limite tecnico qual era? |
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Paternità di batcem commento di batcem |
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Ciao Giuseppe.
Ho apprezzato molto il tuo commento. Ti do delle coordiante in più sul momento dello scatto, per darti conferma dell'ambiente emozionale cui fai riferimento. Ero in attesa del traghetto che mi avrebbe riportato dall'isola Bella a Stresa, sul lago Maggiore. C'era tantissima gente, era il ponte del primo maggio. C'era rumore, nervosismo (i tragehtti erano sempre pieni e non si riusciva a salire su uno). Poi ho visto questa scena. Era come se loro non fossero lì. Il bambino dormiva e il padre lo teneva in braccio quasi volesse proteggerlo. Adesso non so dirti se sia un ritratto o una street, probabilmete ci sono elementi di entrambi. Altrimenti sembra quasi che se qualcosa non è classificabile sotto qualche categoria o non abbia un nome non esista. Forse sono stato superficiale quando ho scritto che il ritratto "mi sembra qualcosa di costruito". Sono daccordo con te che richiede attenzione, partecipazione, quasi un intima conoscenza, a volte solo intuita, del soggetto che stiamo ritraendo. Con "costruito" volevo più intendere che, anche se non è sempre così, si ha la possibilità di gestire di più lo scatto, cambiando la luce o il punto di vista. In questo caso, non avrei potuto "costruirlo" diversamente (ero in mezzo alla folla che provava a mettersi in fila), nè avrei potuto chiedere al padre di rimanere in quella "posa". Ecco, è questo che intendevo quando parlavo di "costruito" e "posa".
Tieni anche presente che non ho molta esperienza (sono appasionato di fotografia, ma ho iniziato a "esercitare" da un anno circa) e che quindi mi possono scappare castronerie . Quindi ben vengano i confronti.
A presto
Batcem (a questo punto mi presento, Federico) |
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Paternità di batcem commento di aerre |
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....non è certo cosa facile dare misura tangibile all’idea di un taglio che a seconda di un’inquadratura più o meno ampia sposta l’ago della bilancia dalla street al ritratto e viceversa.
Ma sicuramente l’indicazione del buon Pocket sulla natura più da ritratto di questo scatto mi pare aderente ad un’idea della street dove il dato incontrovertibile non sia tanto l’ambientarsi dei soggetti all’interno di un contesto più o meno ampio quanto il grado di interazione tra questi e quell’ambiente che fa da scenario.
Che poi nella street non sempre ci debba essere questa interazione è chiaro ....ma è tutt’altro discorso.
Sicuramente lo scatto coglie un momento preciso, ....ma anche il ritratto in alcuni casi coglie uno ed un solo momento irripetibile che può condensare l’espressività dello scatto in una sfumatura del viso come nella gestualità del soggetto. E sicuramente lo scatto è con evidenza ambientato all’interno di un contesto dove la presenza delle figure sfuocate rimanda all’idea di un probabile contesto urbano o non (e non è certo necessario che sia urbano), di strada o non, ...ma caratterizzato comunque dalla presenza di altri soggetti. Ma ...il punto è proprio questo: è una presenza, ...come dire .....suggerita, accennata, ...che fa da semplice “sfondo” al racconto emozionale (dolcissimo) dello scatto; manca di fatto una reale interazione tra i soggetti e gli “altri”e manca pur essendo l’attimo “quello giusto” un suo vero carattere di eccezionalità, ...irripetibilità o particolarità.
La stessa scena (come fortunatamente accade) ....la scena di un padre che con delicatezza carezza d’amore il viso del figlio .....avrebbe potuto svolgersi ad un ricevimento di nozze, ....per strada, ...ai giardinetti pubblici.
Si muove insomma lo scatto sul piano del “ritratto ambientato” ed è questa, ...almeno credo, la sua vera essenza. Perchè in questo caso l’”ambiente” cui il ritratto fa riferimento come ritratto ambientato non è tanto scenario concreto, ...luogo fisico (come la foto della nonna davanti la facciata del Duomo di Milano) ma un ambiente di tipo emozionale: lo scatto ha la forza di sospendere in un’atmosfera delicatissima, ....con un gusto quasi cinematografico, quello che è sostanzialmente un gesto d’amore.
Il nostro immaginario (stimolato proprio da quelle presenze suggerite e sfuocate) corre veloce a contesti urbani dove tutti corrono a destra e sinistra e d’improvviso ....tutto si blocca, ...i soggetti sembrano estraniarsi in una dimensione fisica ed emozionale “altra” dove l’unica sostanza si condensa in quel tenerissimo gesto d’amore.
Il ritratto, ....quello non è mai, ...mai costruito. Perchè è un dialogo prima di tutto che richiede “attenzione” e “partecipazione” ....persino quando è un ritratto rubato come in questo caso. Perchè è capacità di lettura, come in questo caso, ....non di una “posa”, ...ma dell’anima di chi abbiamo di fronte.
Ma sono ovviamente considerazioni del tutto personali. Parliamone.
Aerre  |
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Paternità di batcem commento di batcem |
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Grazie per i commenti.
In effetti anch'io ero indeciso sulla sezione. Ho scattato questa foto su un'isola del lago Maggiore. Ho optato per la sezione street perchè il ritratto mi da più l'idea della "posa", di qualcosa di costriuto. Questa foto, invece, mi dava più l'idea di un attimo colto.
Tenete presente che sono un neofita, e che quindi mi capiterà di sbagliare
Un saluto  |
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Paternità di batcem commento di belgarath |
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In generale una foto a carattere ritrattistico può essere considerata street photography se il contesto aggiunge qualcosa allo scatto, oppure se il soggetto ha qualcosa di particolare, curioso, bizzarro, diverso da quello che ci si aspetterebbe.
In questo caso di contesto ce n'è poco, è vero.. però quel poco è importante: sottolinea che ci si trova nel mezzo di una folla (fondamentali per questo le figure che si sovrappongono parzialmente ai protagonisti) e questo a mio avviso dà una precisa chiave interpretativa al gesto rappresentato: ci dice che l'amore di un padre può manifestarsi in qualsiasi situazione, anche la meno "comoda".
C'è anche un attimo ben preciso colto (altro elemento della street): un istante dopo e la magia sarebbe sfumata.
Probabilmente scelte diverse di inquadratura avrebbero condotto ad uno scatto più allineato con i canoni del genere, probabilmente il motore dello scatto è più ritrattistico che strettarolo... però per me questa è una bella immagine che non sposterei in altra sezione.
Un saluto  |
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Paternità di batcem commento di _NN_ |
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Troppo stretto il taglio ... è più un ritratto che una street ...
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