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Sindrome di Stendhal di essedi commento di gparrac |
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essedi ha scritto: | (...)la visione delle superbe fattezze del volto di Ulisse,che dirige le operazioni(...) |
Sostieni dunque che la fanciulla fosse intenta a guardare negli occhi il grande Ulisse (in greco Ὀδυσσεύς , Odisseo ... che poi suona molto vicino alla parola greca Nessuno, ricordi cosa in seguito dice Polifemo?) o a guardare nell'occhio il ciclope?
Devo essere io un vero maniaco sessuale ... io che credevo che, come canta il grande De André ne Il Gorilla
De André ha scritto: | con poco senso del pudore
le comari di quel rione
contemplavano lo scimmione
non dico dove non dico come
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Honi soit qui mal y pense
"Sia vituperato chi ne pensa male" The Most Noble Order of the Garter
Mi merito quindi il vituperio ... pur non essendo io Pisa e neppure pisano!
A mia parziale discolpa però posso sempre invocare le attenuanti generiche a causa della piega che sta prendendo il sito ...
Ciao! |
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Spot on black di coccomaria commento di gparrac |
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Eppure ... mi ricorda veramente tanto Lanzarote, direi anche la strada nel Parco Nazionale proprio prima della costruzione in pietra dove si acquistano i biglietti per accedere con l'auto alla Montagna di Fuoco ...
Se sbaglio (non lo escludo di certo!) davvero il Creatore, in un momento di poca fantasia, ha clonato lo stesso paesaggio in parti diverse del mondo!
Ciao ... |
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Sperlonga di essedi commento di gparrac |
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SERIO ON (Anche se qualche volta non mi torna bene ...)
Le tue considerazioni sul ... bidone della spazzatura (rumenta, per far sfoggio di erudizione e conoscenza delle lingue straniere) mi inducono ad una piccola riflessione.
Siamo tutti qui a dire, in sede di commento, io avrei tagliato, mi sarei spostato, avrei fatto un passo indietro ... ma non c'ero io in quel posto ed in quel'ora, c'eri ... tu!
Qui il discorso è chiaramente da intendersi anche più in generale ...
Fare un passo indietro? Magari c'è un muro o uno strapiombo senza protezione alcuna ... avvicinarmi ancora ed usare un'ottica più grandangolare? Si, lo so ... ma era il sarcofago di Chernobyl ed il dosimetro mi avvertiva che stavo già superando la dose annuale ... e poi resta sempre attuale la storia del Bue Muschiato (Ovibos moschatus, Zimmermann 1780), con l'avvicinamento eccessivo allo stesso di un noto fotografo-sindacalista che scriveva su Fotografare e che di passi avanti verso il tranquillo (?!) ruminante ne ha fatto qualcuno di troppo.
Pensa che la sua preoccupazione era solo quella che l'animale scappasse intimorito ... lui? (dico il bue) ...
Del fatto storico c'è ancora più di una traccia su Internet, l'episodio sembra ribadire il concetto che un Fotografo Naturalista dovrebbe essere preventivamente informato sul soggetto che fotografa, soprattutto se inc***oso.
Il lampione non mi piace del tutto, l'ho già detto, ma la mia impressione (anche prima del tuo intervento) era già stata quella che tu te lo fossi fatto piacere, trasformandolo da elemento di disturbo in un elemento ben inserito nella composizione.
Succede spesso ... dal cartello stradale di Divieto di accesso sulla storica porta del villaggio medioevale al ripetitore dei segnali dei telefonini che rovina la vista di maestose montagne ... cerchi di tagliarli via ma sono tutte operazioni tese a salvare il salvabile, per poi sentirti dire che manca un po' d'aria a destra ...
Con il digitale c'è il timbro clone, con tutti i suoi figlioletti di cui non conosco l'esistenza ... ma non è che l'uso di questo mi piaccia molto, forse per una istintiva antipatia che trovo difficile razionalizzare.
Quindi ... occorre guardare le fotografie come sono (ed il discorso è diretto anche a me stesso), se come in questo caso il fotografo è riuscito a cucinare un buon piatto con il materiale che ha a disposizione non resta che congratularsi con lui, anche se si intuisce che avrebbe voluto avere della rucola fresca per completarlo, ma ... non l'aveva!
Per tornare alla fotografia ... a mio avviso di meglio non si poteva fare, questo è un merito del cuoco (scusa, del fotografo).
SERIO OFF ... ma l'interruttore non sempre funziona ...
Un caro saluto  |
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Sindrome di Stendhal di essedi commento di gparrac |
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Pur con il plausibile dubbio sul particolare del gruppo marmoreo che provoca nella fanciulla la Sindrome di Stendhal di cui allego la descrizione (da leggersi in relazione a tale ipotesi)
Wikipedia ha scritto: | La sindrome di Stendhal (...) è una affezione psicosomatica che provoca tachicardia, capogiro, vertigini, confusione e allucinazioni in soggetti messi al cospetto di opere d'arte di straordinaria bellezza, specialmente se esse sono compresse in spazi limitati. |
l'immagine è piacevolissima ... molto simpatica e considerati i limiti di spazio anche molto ben composta.
Clonare qualche cosa?
Proprio no, a mio parere! Sia perché con questi interventi non sarebbe una vera Street & Life Photography, sia perché dopo la ringhiera sarebbero da cancellare i faretti incassati nel soffitto, sia perché ... è bella così, soprattutto è vera!
Ciao! |
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Sperlonga di essedi commento di gparrac |
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essedi ha scritto: | (...)con quel bianco dell'arco quasi un controluce,non volevo ricorrere ad uno pseudo hdr ed ho preferito tenere le ombre scure.(...) |
Per me ... ci può stare per evidenziare e differenziare la parte costruita da quella naturale, anche se effettivamente l'albero è un po' privo di dettaglio.
La costruzione complessiva dell'immagine mi piace molto, qualche dubbio sul lampione incorniciato, forse sarebbe stato meglio senza ... però spostarsi per nasconderlo probabilmente avrebbe peggiorato l'angolo di visione dell'arco, decisamente piacevole.
E l'unica cosa che mi ha colpito negativamente è lo sporco nel basso muretto di delimitazione dell'aiuola, stride un po' con il bianco pulito e luminoso dell'arco ed anche della panchina ...
Non si può certo aggiungere nella borsa del fotografo qualche candelotto di dinamite per far saltare i lampioni, neppure secchio, sapone e spugna per pulire i bianchi ... ed allora tutto OK così.
Un saluto. |
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sapori,profumi e colori di NEROAVORIO commento di gparrac |
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NEROAVORIO ha scritto: | (...)Mi dispiace solo di non averti potuto far gustare il piatto in discussione(...) |
Dispiace di più a me!
Avrai capito che questo è il modo di mangiare che preferisco ...
Un saluto |
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Floating in the Dark di Renato Manzi commento di gparrac |
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Ma ... i messaggi registrati due volte sono un problema solo mio oppure no????
Sembra anche che non arrivino più i messaggi relativi all'aggiornamento delle discussioni seguite. |
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Floating in the Dark di Renato Manzi commento di gparrac |
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Viola Lorenza Savarese ha scritto: | (...) di qualcosa attinente alla immagine dell'utente (...) |
Si è parlato di tecnica ... in relazione ad una immagine in cui il fatto tecnico mi sembra avere un peso predominante.
Mi sembra un discorso molto più attinente alla fotografia di tanti altri.
E da parte mia nessun attacco personale, almeno questo mi sia concesso affermare! |
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Floating in the Dark di Renato Manzi commento di gparrac |
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milladesign ha scritto: | (...)Cosa c'è sotto allo specchio? |
Delle lamelle orizzontali ... ma l'hai detto anche tu, è un otturatore ibrido.
Il Sincro-X ad 1/500 (che già ieri ho verificato per prima cosa ...) non mi sembra essere compatibile con un vero otturatore a tendina.
Grazie comunque ... anche se sono ancora in dubbio su come stiano davvero le cose con le nuove Reflex entry-level .
Ciao  |
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Floating in the Dark di Renato Manzi commento di gparrac |
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Silvano, sai come ti stimo e considero ...
Ma questa volta non mi convinci, almeno per quanto riguarda la mia Nikon D70 e soprattutto per altre fotocamere reflex non professionali di ultima generazione.
Ho sollevato lo specchio, tu dici che anche l'otturatore si è aperto, è certamente possibile, ma delle guide di scorrimento dell'otturatore non ho visto traccia.
Mi sono anche rivisto, fotogramma dopo fotogramma, lo smontaggio della Nikon D70 per la trasformazione in fotocamera infrarosso (quello vero, non quello simulato), il circuito stampato che regge il sensore non ha davanti l'otturatore, ma questo non prova ancora nulla perché l'otturatore potrebbe essere rimasto solidale con il corpo della fotocamera nel corso dello smontaggio.
Poi proprio su questo sito ho trovato altre foto dello smontaggio (sempre per lo stesso motivo).
Non mi è ancora chiaro, ma in alcune fotografie (DSF0006b.jpg e seguenti) l'otturatore dovrebbe vedersi bene mentre l'unica cosa chiara è la presenza di una mascherina di delimitazione.
Armare un otturatore non è cosa da poco ... ai vecchi tempi provvedeva il dito pollice caricando una molla o il motore esterno, era tutt'uno con l'avanzamento del film, qui non riesco a trovare traccia (e posto) di un qualsiasi motore che possa occuparsi dell'operazione.
E lo sforzo è decisamente elevato se la ricarica deve avvenire in tempi ridotti come quelli imposti dal gran numero di fotogrammi al secondo che le reflex digitali consentono.
Prima che distrugga una delle mie Nikon D70 per toccare con mano ... hai tu una fotografia più chiara?
Resta in piedi il tuo discorso molto interessante sullo “interline transfer” ... caratteristica circuitale che - se presente - esclude a priori la necessità di un otturatore.
E su questo almeno concordiamo ambedue, vero?
Ma è proprio questa la caratteristica che consente l'ottenimento di immagini "live" su un Lcd, per cui è sempre valida l'equazione che lega la presenza di un mirino elettronico o un display in grado di visualizzare in tempo reale con l'assenza dell'otturatore.
Per le compatte siamo già allineati, nessun otturatore! Tanto che alcune consentono lo scatto silenzioso perché è solo un fatto di elettronica, anche se la gente preferisce sentire il click ed è preferibile non capisca che è finto.
Ma sarebbe assurdo adottare una tecnologica che comporta costi maggiori e (molto relaiva) perdita di qualità per averne un vantaggio (parte meccanica semplficata) e poi non utilizzarlo.
Anche se il piccolo monitor della mia D70 non consente la visualizzazione di immagini in movimento, per inquadrare non ho che il mirino reflex e quindi ... nel mio questo caso particolare tutto potrebbe essere!
Però almeno a questo punto sappiamo per certo che anche tutte le fotocamere reflex in grado di registrare i filmati non possono avere un otturatore a tendina, così come non possono averlo se dispongono della funzione Live View per l'inquadratura.
E di reflex in grado di registare filmati non credo ci sia solo la Nikon D3100!
Se è vero che ci possono essere state reflex con un vero otturatore, se probabilmente è ancora vero che fotocamere professionali (rinunciando alla possibilità di filmare) potrebbero ancora utilizzare la tecnologia ibrida, sicuramente ormai molte reflex (soprattutto di fascia medio-bassa) si sono adeguate alla tecnologia delle compatte, eliminando del tutto l'otturatore a tendina.
Della cui presenza si favoleggia ancora semplicemente perché gli articoli sull'argomento non sono aggiornati alla nuova generazione di sensori ed anche per non deludere le aspettative di chi a certe cose tiene ancora.
Mi hanno tolto il filo che collegava la farfalla al pedale dell'acceleratore, mi hanno tolto persino la valvola a farfalla sostituendola con l'alzo variabile delle valvole ... il volante è ancora collegato alle ruote (spero) ma le sensazioni sono quelle costruite dal computer e variano con la posizione del manettino ... oltre che del piacere di guidare vorrei riappropriarmi di quello di fotogrfare.
Sapessi come ho preso male le prime calotte superiori delle reflex in plastica invece che in ottone cromato ... ma allora cercavano di farle sembrare in tutti i modi metallo e nelle schede fornite dal costruttore nessuno parlava di plastica.
E' difficile sopravvivere alla scomparsa dell'otturatore a tendina ... ma dobbiamo farcene una ragione.
E andare avanti.
Ciao! |
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Floating in the Dark di Renato Manzi commento di gparrac |
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Scusatemi ... ma ho fatto un po' di ricerche ed ho trovato conferma di quanto sostengo qui.
Mi sembra un discorso serio ... non ho infatti trovato i pacchiani errori che ho trovato in altri articoli sull'argomento.
Citazione: | L'otturatore a tendina, posto in prossimità del piano focale, è costituito da una coppia di tendine di tela gommata o di metallo che scorrono a velocità costante lungo il piano focale, una dietro l'altra, trascinate da una molla. La durata dell'esposizione dipende dal ritardo con cui la seconda tendina si muove rispetto alla prima. Gli otturatori a tendina raggiungono ormai normalmente tempi di posa di 1/2000 di secondo; quelli delle macchine più sofisticate arrivano a 1/8000. Con questo tipo di otturatore il fotogramma viene esposto a porzioni successive, man mano che si sposta la fenditura tra le due tendine. Il ritardo tra l'esposizione della prima e dell'ultima porzione del negativo è compreso tra 1/50 e 1/125 di secondo e questo fatto introduce delle deformazioni nella fotografia di oggetti in movimento, diverse secondo che la tendina scorra in senso orizzontale o verticale. |
E' il discorso dell'elica dell'aereo ... mi sembra di ricordare in un libro di tecnica fotografica un esempio di deformazione indotta dall'otturatore a tendina riguardo alla ruota di un'auto ...
E di fotografie attraverso l'elica ne ho scattate molte, più o meno mosse in relazione ai giri della stessa ed al tempo di otturazione, ma nessuna presenta la deformazione a scimitarra che sarebbe la logica conseguenza.
L'articolo non si dilunga molto nel caso della fotografia digitale, ma fa un chiaro riferimento a quelli che in altri articoli vengono chiamati otturatori ibridi, in cui sembra ci sia un vero otturatore, ma ...
Citazione: | Nei sistemi digitali, basati su un sensore CCD, l'otturazione si ottiene inibendo il circuito elettronico del sensore dopo un determinato periodo di tempo dall'inizio della ripresa. Alcuni apparecchi professionali sono dotati di un otturatore ausiliario, meccanico, che ha come unico scopo la protezione del sensore CCD da luci troppo forti che potrebbero bruciarne la superficie. |
Potrò sembrare presuntuoso ma non credo che questa precauzione sia ancora utile con i sensori di nuova generazione, ma ... non progetto fotocamere digitali, conosco - da autodidatta - un po' (molto poco) di elettronica.
La sempre più diffusa presenza del display anche sulle reflex (e non solo in funzione di visualizzazione dell'immagine già scattata e salvata) mi fa pensare persino a specchi semitrasparenti, ma è solo una mia ipotesi, in questo caso sto veramente cercando di indovinare.
Rinnovo la richiesta di un parere da parte di Silvano.
Un saluto. |
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Floating in the Dark di Renato Manzi commento di gparrac |
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milladesign ha scritto: | (...)sbagli invece sull'otturatore, che nelle reflex digitali è tutt'ora fisico, meccanico e metallico. la foto in questione è stata scattata con una d700, quindi ti assicuro che l'otturatore c'è. |
Ne sei così sicuro? Io molto meno!
Sicuramente non c'è nelle compatte o nelle bridge, in cui il sensore è utilizzato sia per registrare l'immagine che per fornire le informazioni al display.
La Nikon D70 me la sono guardata bene, dentro ... ma basta sollevare lo specchio per renderci conto che si vede il sensore!
Se alzi lo specchio di una reflex a pellicola vedi l'otturatore, nelle Olympus OM-10 vedi lo strano disegno a scacchi bianchi e neri stampato sulla tendina per simulare la riflessione della pellicola, ottenendo così la misura dell'esposizione in tempo reale, l'esposizione termina quando un diodo al silicio diretto verso la tendina/pellicola posto in basso nel box invia il segnale che sgancia la seconda tendina trattenuta da un elettromagnete fino a quel momento, mentre il tempo visualizzato nel mirino è solo indicativo (credo sia determinato da una cellula al CdS nel pentaprisma).
Così, a batteria quasi scarica, le due tendine partono attaccate perché c'è ancora tanto da alimentare il circuito che informa del tempo scelto dalla fotocamera ma manca l'energia per trattenere la seconda e quindi ... non si espone niente!
Il rumore non è quello di un ipotetico otturatore, è quello del sollevamento dello specchio, sono cose molto diverse.
E lo specchio, quello almeno, continua ad esserci.
Anche nelle Reflex analogiche (in cui l'otturatore c'è davvero) il grosso del rumore è quello dello specchio che sbatte, l'otturatore è di suo estremamente silenzioso (senti l rumore di una Leica a telemetro per convincerti, anche se in questo caso c'è un po' di rumore dovuto al ritardatore ad orologeria).
Pentaprisma? Ma scherziamo? Da secoli ormai non esiste più, ormai si usa una scatola di specchi, costa molto meno.
Per il rumore in molte compatte puoi ... sceglierlo!
Quindi ... fai tu!
Non escludo che qualche reflex digitale abbia qualcosa che protegge il sensore, ma il così detto tempo di otturazione è sempre determinato dal circuito digitale .... come del resto è logico sia.
Tutto questo con il beneficio del dubbio: non escludo di essere completamente rimbecillito per l'età, solo per le fotocamere analogiche posso dire di essere sicuro di quel che sostengo, ho effettuato sempre una accurata autopsia di quelle che ho usato ed hanno avuto la sfortuna di passare a migliore vita.
Siiiiilvaaaaanoooooooooooooooo!
Ciao  |
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sapori,profumi e colori di NEROAVORIO commento di gparrac |
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frank66 ha scritto: | (...)Per fare un esempio (...), se questa fosse una foto di nudo, sarebbe un'immagine piú "pornografica" che "artistica"(...) |
Un paragone simpatico, neppur troppo campato in aria.
Stavo appunto pensando al film Soylent Green del 1973 diretto da Richard Fleischer.
Il titolo italiano è 2022: i sopravvissuti ... in un mondo che ha esaurito tutte le riserve di cibo naturale (ed i biscotti del titolo, che dovrebbero essere prodotti dalle alghe, si rivelano alla fine del film come ottenuti riciclando i cadaveri dei suicidi, pratica consigliata e facilitata dalle autorità) in una scena due personaggi si mostrano foto pornografiche ... appunto cibo, più o meno associato a fanciulle, ma il cibo è sempre il centro di interesse intorno al quale gravita la fotografia.
Qui ... la fotografia sembra far pensare a qualche cosa del tipo grande abboffata, il saziare anche con gusto la fame, il mangiare ... tanto e bene!
Siamo ben lontani dai piatti della Nouvelle cuisine ... quei piatti che costituiscono - è vero - un piacere per la vista, ma che, considerate anche le quantità in gioco, non ti tolgono certo la fame e spesso riescono a deludere anche sul fronte del gusto.
La fotografia è così: brutale, realistica ... ed appetitosa.
Esattamente come molte fotografie erotiche che può capitare di vedere, a volte con modelle esteticamente a livello (per restare in tema di molluschi) delle cozze o se preferisci dei mitili mediterranei (Mytilus galloprovincialis Lamarck 1819).
Ma molto, molto meno espressive ...
Però ... lo devo ammettere anche io!
Fa venire appetito e mi ricorda che ... non ho ancora cenato!
Ciao!  |
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dc3 dakota di Franco.f commento di gparrac |
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gps73 ha scritto: | (...)magari da tagliare solo la parte bassa o eliminare l'ombra antiestetica creata dall'ala(...) |
Detto così a parole non mi sembrava una buona idea ... ma per curiosità ho fatto una prova, il risultato mi piace e ... forse hai ragione!
Anche l'ala, per il bel riflesso, mi sembra avere la sua ragione di essere anche se diventa più ... pesante!
Ciao  |
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