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Al vespero di essedi commento di il signor mario |
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Si immaginavo una cosa del genere.
Purtroppo riprendendo spettacoli si piglia ciò che c'è.
Noia, ecco cosa c'è nel volto degli spettatori, e è terribile dirlo, anche in quello dei musicisti, l'unica che crede in ciò che fa è la danzatrice ma e tetra, spaventosa.
In un certo senso ammiro il tuo coraggio sia nello scattare, io mi sarei intristito, forse spaventato dalle sensazioni negative che scaturiscono da queste persone, e anche nel presentarla, avrei paura a lavorarla, svilupparla e a sottoporla a critica... fossi superstizioso? Nooo ho un gatto nero a casa.... |
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st. di giovanni schiavoni commento di il signor mario |
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Sembra un passaggio su pellicola lith, ma il problema è che quando la si utilizzava in camera oscura creativamente e non per la sua naturale destinazione, litografia, si sceglievano con cura i soggetti adatti (costava molto e richiedeva acidi particolari oltre a non essere di facile trattamento)
Qui i soggetti sembrano casuali, sono troppo piccoli e sovrapposti per essere facilmente leggibili. L'idea è buona, al tecnica pure è il soggetto che, a mio parere, non è adatto a questo trattamento.
PS ad occhio direi che è più da artwork che da varie ma è una valutazione mia |
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Al vespero di essedi commento di il signor mario |
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Forse hai scelto un momento tra i meno adatti allo scatto, lei non solo è terribilmente statica ma ha anche un'espressione "funerea" aggravata dalle espressioni del pubblico che pare annoiato, intristito, soprattutto le due signore col giacchetto bianco nelle mani, l'inquadratura mi lascia perplesso, si non ci sono evidenti errori o casini vari ma appare scontata, direi scolastica e l'uso del formato panoramico non basta a dare dinamicità alla scena. |
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:.: di Luigi Volpe commento di il signor mario |
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Sinceramente mi lascia perplesso, il manichino è troppo defilato e confuso tra molti elementi, umani e non, per essere un valido motivo di richiamo, il tutto finisce per trasmettere un'idea di confusione malgrado la felice apparizione delle due donne. Secondo me non funziona. |
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Allee Due Corti - Lecce 2014 di Antonino Di Leo commento di il signor mario |
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Antonino Di Leo ha scritto: | Personalmente la trovo molto curiosa, hai ragione Paolo sulla posizione del manichino (ma rischiavo di essere visto spostandomi). L'idea appena li ho visti era quella di sovrapporlo alla ragazza ma ripeto rischiavo seriamente di essere "beccato".
Signor mario sulla collocazione diciamo che effettivamente è un po' in bilico...
Vi ringrazio per il gradito passaggio e i suggerimenti. |
Non avrei mai pensato di leggere queste parole scritte da te mi sembri uno deciso e sicuro nell'approccio con la street e con i soggetti |
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199 di il signor mario commento di il signor mario |
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frank66 ha scritto: | Mario, lo spunto narrativo è potenzialmente presente, tuttavia, a mio parere, non riesce ad emergere a causa del punto di ripresa troppo distante e dell'inquadratura. Quest'ultima risulta dispersiva (includendo molti elementi superflui) ma soprattutto, nella sua "accuratezza formale", finisce per attribuire maggior peso alla descrizione architettonica piuttosto che all'interazione narrativa uomo-vetrina. Sembrerà banale dirlo - ed è più facile dirlo che farlo - ma questa foto andava scattata a un metro e mezzo dal soggetto, possibilmente mostrandone l'espressione (per quanto riguarda quest'ultimo punto, pensa se la foto di HCB che hai appena allegato fosse stata scattata con i due completamente di spalle...).
Saluti  |
È sempre un piacere leggere i tuoi commenti competenti e mai banali anzi ricchi di spunti di riflessione.
L'idea era proprio quella di spalmere l'osservatore sulla vetrine, di creare un rapporto tra il passante e i manichini, non so il perché ma questa vetrina messa in un pessimo punto riesce comunque ad attirare l'attenzione di un'altissima percentuale di passanti, un rapporto molto stretto ma vedo che, almeno qui, non è passato quindi qualcosa nell'idea non funziona, forse con l'interpretazione di Mister Solo funziona meglio, comunque la vetrina è a circa 20' di passeggiata da casa mia ci passerò nuovamente e posterò il risultato di un nuovo scatto realizzato tenendo conto di tutti gli interventi costruttivi che si sono susseguiti.
Grazie |
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199 di il signor mario commento di il signor mario |
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Mister Solo ha scritto: | Secondo me, per quello che volevi rappresentare, è troppo dispersiva... opterei per un'inquadratura più sintetica, tipo quella che allego.
Ciao  |
Mi piace, grazie |
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199 di il signor mario commento di il signor mario |
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Ugolino Conte ha scritto: | Mario, capiamoci preliminarmente:
vogliamo parlare, in generale, dell'utilizzo degli elementi dello scenario in una ripresa street o, meglio ancora, da reportage
o
vogliamo parlare, in particolare, dell'utilizzo degli elementi dello scenario fatto in questa foto
a me vanno bene entrambi gli argomenti, l'importante è trattarli separatamente.
...
Foto di cui si discute:
Visto che, sino ad ora, l'idea di base non è emersa con forza, allora ti chiedo: quale è stato l'input per realizzare la foto. In attesa di info, provo ad aggiungere dei dettagli sulle 'accortezze' a cui si è fatto riferimento in precedenza con alcuni esempi generali, non potendo rispondere alla tua domanda:
'Come avresti modificato gli elementi della vetrina?'
proprio perchè non conosco e non è emerso quello che è stato l'input iniziale
1) E' rilevante il rapporto uomo, manichini? (per tornare all'interpretazione di Lilliana) allora perchè non usare l'accortezza di un taglio orizzontale, piuttosto che portare lo spettatore ad esplorare il frame in verticale? (la metà superiore del frame è irrilevante partendo da queste premesse)
2) E' rilevante l'ambiente, la cornice della vetrina racchiusa nell'elemento architettonico e quindi il taglio verticale è giustificato? Allora perchè includere l'omino
3) E' rilevante cosa faceva l'uomo davanti alla vetrina? Allora perchè non riprendere una posa chiara e maggiormente eloquente
4) E' rilevante il rapporto uomo/architettura? allora perchè includere anche la vetrina stessa con forme 'antropomorfe' che introducono altre chiavi interpretative.
e così via ..
Il problema dello scatto è che l'elemento 'rilevante' non emerge.
L'elemento 'rilevante' - centro di interesse, se così è più chiaro, è quel qualcosa che tu poni all'attenzione dello spettatore dicendogli in maniera sottointesa: dedica attenzione al mio scatto perchè ho qualcosa da dirti, qualcosa di rilevante, degno di essere visto, degno di occupare qualche minuto del tuo tempo. |
L'idea dello scatto nasce dagli atteggiamenti che le varie persone hanno di fronte a questa vetrina, che pare non essere indifferente ai passanti, e al provar di capire cosa li fa fermare, è facile intuire perché ci si possa fermare una donna sui 25/30 anni meno facile capire cosa fa fermare un uomo di mezz'età davanti a questa vetrina: ricordi? Rimpianti?... Probabilmente hai sbagliato a dire che non è passata con forza, forse non è passata proprio, forse servivano più scatti? .... No meglio di no visto il casino nato da uno solo
....
Ugolino Conte ha scritto: | In termini generali sulla fotografia di strada e nel reportage:
E' lapalissiano che la strada non è uno studio di posa e che il controllo su luci, elementi della composizione, elementi rilevanti ed irrilevanti è decisamente differente.
Al tempo stesso, il mito dell'imperfezione connaturata alla street o al reportage è da sfatare in maniera netta.
Nessuno è infallibile, naturalmente, ma il più scrauso fotografo che scatta foto in strada abitualmente (per diletto o per lavoro) sa almeno fare due cose:
- Gestire al meglio gli elementi disponibili nello scenario per raggiungere lo scopo (comunicare il messaggio principale che naturalmente deve essere ben chiaro prima dello scatto)
- Cestinare le foto che non soddisfano i requisiti nonostante gli sforzi per raggiungere il primo obiettivo.
Ci sono, per esempio, ottime foto di reportage (intendo con reportage anche foto che circolano quotidianamente su riviste e giornali di cronaca 'spicciola' ) che hanno composizioni così così per limiti contingenti, che però passano in secondo piano perchè la 'rilevanza' del messaggio è chiara e cristallina.
Chi scatta in strada per lavoro punta sempre alla sostanza e a soddisfare le richieste del committente, la cura formale è bene accetta, ma le sbavature ci stanno se non manca la rilevanza del fatto e l'attitudine della composizione a documentarlo senza equivoci.
Un fotoamatore ha molti meno vincoli, molti meno obblighi di ottenere il risultato in tempi brevi, molte meno esigenze di scattare e condividere ad ogni costo. Se una foto non va, perchè la fortuna o l'abilità non sono sufficienti a confezionare al meglio il frame, semplicemente può permettersi il lusso di cestinarla.
Se la composizione è così così e il messaggio anche, allora perchè un osservatore dovrebbe dedicare quei minuti del suo tempo allo scatto? La promessa del fotografo non è stata mantenuta. |
Qui secondo me si apre un discorso molto ampio, quello della "banalità" Del "già visto" relativo alla fotografia street o life, in quasi 100 anni è stato fotografato tutto, davvero tutto, sicuramente guardando negli HD fotoamatoriali di uomini pelati che guardano una vetrina ce ne saranno migliaia, di uomini pelati di mezz'età che guardano una vetrina di abiti da sposa poche centinaia, forse alcune decine, il problema è che qualsiasi soggetto prendi, qualsiasi situazione riprendi troverai centinaia di foto simili alla tua in giro, e la possibilità della facile condivisione degli scatti aumenta questa sensazione di "banale" di ripetitivo. L'errore sta a mio avviso nel considerare la fotografia di street un qualcosa in cui si trova sempre un soggetto nuovo, una situazione nuova in un mondo dove per forza di cose tutto è "finito", diciamo che la situazione in un certo senso è simile alla fotografia naturalistica: per quanto raro sia un animale c'è sempre qualcuno che lo ha fotografato prima di te e probabilmente meglio, le scoperte eccezionali sono appunto eccezionali e non usuali.
Nasce però un paradosso: se la fotografia street in fondo non consente un controllo accurato della situazione e della tecnica e allo stesso tempo non è più in grado di "stupire" con qualcosa di nuovo (potrei riferirmi a Bruxelles, 1932 Bresson ad esempio) perché è stato già fatto spesso decine di anni fa potremmo affermare che la fotografia street è morta affogata nella sua banalità da cui non la solleva neanche la ricerca esasperata della perfezione tecnica come potrebbe accadere in macrofotografia (dove fra l'altro nessuno si sognerebbe di dire che l'ennesima foto di un licenide è banale perché ce ne sono già dozzine o perché la posa "è sempre quella")
Apprezzo il velato ed educato consiglio per il cestino e ti ringrazio del piacere di questa preziosa discussione sulla fotografia. |
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199 di il signor mario commento di il signor mario |
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Alessandro Signore ha scritto: | Non ti esaltare nemmeno in questo caso: la mia idea resta la prima, ossia quella di un'immagine mediocre su cui vale la pena spendere a malapena il tempo necessario a scrivere quell'unico rigo, per poi impegnare in maniera più produttiva il resto a commentare altre foto comunque più stimolanti della tua o fare altro. Ognuno di noi impiega il proprio tempo come crede, non è che se uno è "commentatore" come dici tu, debba scrivere trenta righe sotto ogni foto come questa dài, "fatti persuaso".
Beh, ora ti lascio, prima che arriviamo a 30 va'...
Alla prossima mario.
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Risposta insultante ben al di fuori del regolamento e indegna di un membro dello staff, detto tra di noi anche di un qualsiasi utente, di quel gruppo di persone che si è impegnato a non attuare comportamenti insultanti e che possano far scaturire flame.
Mi hai chiesto di attivarmi presso i piani alti per farti togliere la tutina celeste, ti ho risposto che non ne ho alcuna intenzione e continuo a restare della mia idea ma inizio a chiedermi come mai non hai ancora avuto la coerenza di attivarti tu per fartela togliere visto che questo genere di commenti non è assolutamente degno del ruolo che ricopri.
Aggiungo che malgrado il livello di alcuni banalissimi commenti da un rigo la discussione che si sta sviluppando è, a mio parere, particolarmente interessante e che apprezzo anche i commenti molto duri nei confronti della mia foto, e in un certo senso anche nei miei, di chi come ad esempio Ugolino Conte, sa e vuole argomentarli e spiegarli perché comunque portano ad una crescita non solo mia ma anche di chi commenta e, soprattutto, di tutto il forum. |
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199 di il signor mario commento di il signor mario |
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Ugolino Conte ha scritto: | ...
E comunque, Mario, leggere questa tua è sufficiente:
'Non c'è nessuna accortezza del fotografo? Ma ti rendi conto che gli elementi di cui parli sono fissi e stabiliti dal vetrinista e non dal fotografo (me) "
Disarmante, devastante per un fotografo . . . incommentabile direi considerato che l'unico potere che il fotografo ha sulla realtà è quello di scelta sul cosa includere e cosa escludere in una cornice di forma rettangolare o quadrata, in quale momento e con quale luce funzionale allo scopo (naturalmente, dando per scontato che il fotografo abbia ben chiaro nella mente lo scopo da raggiungere).
Da quando un fotografo 'subisce' la realtà che fotografa? |
Non si subisce la realtà se la si fotografa su di uno sfondo, mi pare molto interessante il discorso, ipotizziamo di voler fare una fotografia di una persona, in un ambiente chiuso, abbiamo come sfondo una parete, la situazione ci impone di utilizzare la luce ambiente e di non modificarla, immaginiamo pure che siamo costretti, o abbiamo scelto, di fotografarla utilizzando una data parete magari affrescata. Nel momento in cui effettuiamo la scelta della parete accettiamo di "subire", io direi utilizzare, quel determinato sfondo che per sua natura non possiamo modificare nella struttura, quello che invece caratterizza la scelta del fotografo non è, almeno in queste situazioni, lo sfondo ma il soggetto della foto e di come viene messo in relazione allo sfondo stesso, di come cioè si crea una relazione soggetto/sfondo (che poi questo sia avvenuto o meno nella mia foto è un altro discorso), e guarda che quello che affermo non è certamente un caso limite ma una situazione frequente in moltissimi casi dove l'intervento del fotografo si caratterizza, riguardo lo sfondo, da una serie di scelte, usarlo o non usarlo, a fuoco o sfuocato, differente esposizione... ma certamente non sulla disposizione degli oggetti che lo compongono.
Aggiungo che "subire" "o utilizzare" lo sfondo è spesso una caratteristica della fotografia street, si sceglie l'ambiente, e/o lo sfondo e si aspetta la situazione giusta per lo scatto. Messa così direi che un fotografo non subisce la situazione ma la utilizza per un suo fine specifico.
PS, sono abituato a dire come si può dopo aver detto come non si fa... Come avresti modificato gli elementi della vetrina? |
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199 di il signor mario commento di il signor mario |
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Al momento 298 visite, 22 commenti in poco più di 24 ore...
Verrebbe quasi da fare l'elogio della banalità, se una foto banale, e in un certa accezione del termine potrei anche essere d'accordo nel definirla così, e scontata, su questo non sarei in accordo con qualsiasi accezione, riesce a smuovere una tale sorta di argomenti, di alto livello, anche con persone che non erano mai passate su una mia foto, se riesce ad aprire un confronto su street photography & life photography, se riesce a portare, finalmente, Alessandro Signore a fare un commento da commentatore, non condivido nulla di quanto scrive ma almeno spiega il suo pensiero, sotto una mia foto...
Beh, ce ne fossero di banalità così!
Ma forse occorrerebbe rivedere i concetti di banalità e "scontatezza"
Per quanto mi riguarda ho avuto le conferme che cercavo in questa discussione decisamente utile ed istruttiva. |
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199 di il signor mario commento di il signor mario |
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Alessandro Signore ha scritto: | Beh, se è per questo sappiate che esistono i buongustai che non necessariamente sono, o saranno mai, dei grandi cuochi.  |
Il problema sorge quando i buongustai fanno i critici di cucina ma non parlano da critici continuando a parlare da buongustaio, sul genere "mi piace", "non mi piace" o "gustoso" o "non gustoso".
So benissimo esistono i cuochi, i buongustai, i critici di cucina e che mangia tanto per mangiare tutto sta a sapere in quale categoria si vuole e si può stare |
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199 di il signor mario commento di il signor mario |
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bobo3361 ha scritto: | .......................
aggiungo qui, ma potrebbe esser sotto un mio scatto:
trovo balzano che i commenti più discettanti fra street e non street, fra composizoni e bn, fra orizzonti storti e quantaltro, vengano da chi nelle gallerie e nei siti personali non ha scatti street.
io non faccio ne macro, ne sport, ne paesaggi, ne architettura ne altro e non mi permetto di commentare (se non molto sporadicamente immagini che per me sono street, anche se postati altrove)... figuriamoci se mi metterei a dare pareri tecnico-critici-contenutistici....
un pò di buone maniere, di cortesia e soprattutto 'prima' di 'guardare la trave nel proprio occhio' |
Paolo questa che vediamo qui in alcuni casi fa parte della logica dei forum, dello scambio alla pari: hai fatto un commento cattivo ad una mia foto, o mi hai fatto fare una figura da ignorante, e io mi vendico sulla tua foto, non so spiegare come ma mi vendico. È il rovescio della medaglia del "Se lasci un commento (aggiungerei positivo n.d.a.) a me io lo lascio a te.
Poi c'è chi analizza molto duramente degli scatti, ci sto soprattutto se ne spiegano i motivi che posso condividere o non condividere, possono venire da chi fa street o non la fa ma almeno argomenta, ha il coraggio di dire perché, di mettersi in gioco. Con questi ci sto perché il gioco alla fine è onesto e chiaro.
Tempo fa ti scrissi su una tua foto che "è la dura legge del goal.. no.. della fotografia" ecco questa è la dura legge dei forum. Ma alla fine se lo si sa leggere e gli si sa dare il giusto peso tutto può essere utile.
Inutile dire che condivido in pieno il tuo pensiero sui molti che commentano street, che, soprattutto, vorrebbero definire la street ma non fanno street. C'est la vie |
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199 di il signor mario commento di il signor mario |
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Ugolino Conte ha scritto: | Secondo me:
- Non funziona perchè è il solito omino preso di spalle che dice, a noi spettatori, poco di quello che fa |
Mica tanto fa una cosa sola e, almeno mi pare, si capisce perfettamente ciò che fa: guarda un abito da sposa, lui, uomo, pelato, di età presumibilmente avanzata, guarda un abito da sposa
Ugolino Conte ha scritto: | - Non funziona perchè ci sono troppi elementi nella composizione | Troppi?
Ugolino Conte ha scritto: | - Non funziona perchè tra gli elementi della composizione non si crea un legame chiaro, diretto, sensato | Vedi punto 1
Ugolino Conte ha scritto: | - Non funziona perchè non è sufficiente una composizione 'corretta' per creare uno scatto street riuscito |
Non ho mai detto che è una street è un momento di vita preso per strada ma ciò, me lo insegni, non è street
Ugolino Conte ha scritto: | - Non funziona perchè non c'è un gesto, una posa, un'espressione, un'assonanza di forme, un elemento che genera movimento. E' staticità nella staticità. |
Anche la staticità funziona non solo la dinamicità e il movimento hanno ragione d'esistere
Ugolino Conte ha scritto: | - Non funziona perchè il bianco e nero, al solito, diventa il canone di stile della street, ma anche qui è disarticolato, è una frase spezzata, parole alla rinfusa: bianco su bianco, bianco a sx anche se motivo non c'è, una voragine nera al centro, perchè? |
Semplicemente perché non ho fatto io la vetrina
Ugolino Conte ha scritto: | Poi, capisco che per buona creanza non si commenta gli altrui commenti, ma questa continua ricerca di legami e rapporti tra elementi che stanno solo nell'occhio (oggettivamente deformato) di chi segue (o insegue) un certo approccio alla street, visto dall'esterno, ha il sapore della parodia.
scherziamo?
Non c'è alcun elemento della composizione, nessuna distribuzione dei toni del BN, nessuna accortezza del fotografo in fase di scatto in grado di rappresentare oggettivamente quanto affermato.
Basterebbe riflettere sulla posizione del manichino a sx o sull'effetto del filo di bianco sulla calottina a dx per stabilire che, oggettivamente, sono elementi messi fuori gioco, rispettivamente, da composizione e BN. |
Non c'è nessuna accortezza del fotografo? Ma ti rendi conto che gli elementi di cui parli sono fissi e stabiliti dal vetrinista e non dal fotografo (me)
Ugolino Conte ha scritto: | Dopo anni di voli pindarici sulle foto street, sarebbe opportuno tornare ad un approccio maggiormente basato su banalissimi principi di percezione visiva, anche, se non soprattutto, in un forum che, teoricamente, dovrebbe svolgere una funzione 'didattica' a beneficio di tutti.
Tutto quanto sopra, sempre secondo la mia personale visione delle cose. |
Ma questa non è una street, mi pare di averlo già detto chiaramente, io la vedo più come life, per essere street manca soprattutto l'attimo Bressoniano.
Detto questo il tuo commento è un commento che apprezzo molto perché se poco ortodosso e cortese, anche se "uccide" questo mio scatto non è il solito sciocco commentuccio senza spiegazioni, non lo condivido ma ne apprezzo l'aspetto dell'analisi. |
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199 di il signor mario commento di il signor mario |
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surgeon ha scritto: | Gli spunti critici per la fotografia in esame mi sembrano sufficienti.
Se ve ne fossero altri sono ben accetti. Sono invece dannosi i "commenti ai commenti" perché sviano l'attenzione dal carattere didattico del forum e possono innescare degli inutili contrasti.
Grazie a tutti voi |
Scusami, e se ciò che dico è disturbante elimina il post senza problemi, ma chiedere ad un commentatore di spiegare un commento molto criptico e banale non è off topic o dannoso, è didattica pura!
Se chi riveste il ruolo di commentatore non scrive un commento che è chiaro la conseguente richiesta di chiarimenti innesca, se tutti sono disponibili e onesti, inevitabilmente un meccanismo di comprensione del commento stesso, in generale e in particolare, utile a tutti quelli che leggono, dare la spiegazione richiesta aumenta il livello didattico del forum e della foto, non necessariamente valida, rifiutarla nega l'aspetto didattico e lo costringe in personalismi dannosi. |
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199 di il signor mario commento di il signor mario |
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Alessandro Signore ha scritto: | Il commento è quello che vedi e te lo riscrivo:
...ergo non è una foto memorabile, è uno scatto rubato in strada, già è una forzatura tenerla in street.
È vero, è la seconda volta che mi dici che non sei soddisfatto dei miei commenti, ma per la seconda volta ti dovrai accontentare. Al limite puoi contattare i piani alti chiedendo di spogliarmi per scarso rendimento: prova, magari è la volta buona che ti danno ascolto...
PS: vale sempre quello che ti ho scritto la scorsa volta: scrivimi in messaggio quello che vuoi sentirti dire e faccio copia incolla, ok?! E smettila di fare la vittima ché sei grande e vaccinato.  |
Vittima? Ti chiedo solo di spiegare meglio il tuo pensiero perché così arriva ben poco e mi dici che faccio la vittima? Complimenti... Scriverti in privato cosa voglio sentirmi dire? Ma già ti risposi in pubblico l'altra volta (e aspetto ancora la risposta): voglio poter leggere un commento che sia un commento e non una frase fatta, sforzati perché ne sei capace; scrivere ai piani alti... magari è la volta buona che mi danno ascolto? Debbo dire che ai piani alti io, come immagino ogni altro utente, ho sempre avuto ascolto e attenzione, farti togliere la tutina? E chi sono io per chiederlo? E perché dovrei poi? Pensi davvero che mi interessi il fatto che hai una tutina celestina?
So che non è una foto memorabile, posto proprio per crescere fotograficamente, so che non è da street, non mi pare di averla definita tale, ma ti ricordo, qualora lo avessi scordato, che la sezione è street & life, e questa direi che rientra appieno nel life, se poi ritieni forzatura anche il collocamento nella parte life della sezione spostala senza problemi non prima però di aver spiegato a me e agli altri utenti -si cresce insieme- perché non sarebbe life.
Grazie dell'attenzione che sicuramente vorrai dare a queste mie parole e per quanto scriverai per esprimere meglio il tuo pensiero. |
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199 di il signor mario commento di il signor mario |
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Ringrazio tutti per le considerazioni, le valutazioni e l'attenzione nel valutare questo mio scatto.
@ Alessandro, è la seconda volta che commenti una mia foto con qualcosa di molto, consentimi, banale, da un commentatore io mi aspetto di più, molto più di quanto non scriverebbe un semplice utente neofita della fotografia, che la scena sia banale (nel senso di comune, nulla di nuovo) è vero ma questo è il problema della fotografia per strada praticamente è già stato fotografato tutto decine di volte. Che sia scontata mi pare un po' meno, almeno io non sono solito incontrare signori di mezza età fermi a guardare una vetrina di abiti da sposa.
Mi aspetto quindi da te un approfondimento al tuo commento, qualcosa di più da commentatore.
Il titolo: è un titolo buttato lì per non dare con le parole significati all'immagine, se li ha, e pare dagli altri commenti che li abbia, escano da soli; avrei potuto intitolarla Roma Corso Vittorio Emanuele ma qualcuno avrebbe detto che stavo richiamando l'attenzione sul luogo e non sull'immagine oppure DSC_### ma avrei richiamato l'attenzione sul mezzo e non sul significato, la data? Mmmh no! Restavano ST o ... ma non mi piacciono, suggeriscimelo tu un titolo dai  |
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Man and cars di bobo3361 commento di il signor mario |
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A vederla sembra un buon negativo stampato bene.
La foto mi piace per come trasmette una forte componente emotiva che porta a riflettere proprio sul rapporto uomo automobili e in questo caso il titolo non dirige ma accompagna l'osservatore quindi anche lui ben centrato. |
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