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out of time di Nightdriver commento di treccenere |
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sicuramente particolare, soprattutto per la gestione cromatica, anche se oltre a questo non riesco a trovare grandi centri d'attenzione. |
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one final graven kiss di Nightdriver commento di gregzz |
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wow, questa è strepitosa, angosciante, cupa, surreale.....tra l'altro ottima composizione, il giglio è la ciliegina, bravo, adoro il tuo stile ciao Fra  |
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one final graven kiss di Nightdriver commento di deametaforica |
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........... molto sinistra.........
.....mi piace tantissimo! bello il fiore bianco che spicca in basso.
COMPLIMENTI per la foto e il tuo stile inconfondibile...... |
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For funeral to come di Nightdriver commento di Salvatore Altobelli |
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Nightdriver ha scritto: | "Non risparmiarsi niente". Questa frase suscita in me alcune riflessioni . E' lecito che la fotografia mostri tutto, oppure ci sono dei limiti? MA soprattutto, stabilito il limite, secondo quali criteri è possibile separare il "ritraibile" da quello che non lo è. Qualcuno qui suggerisce che la fotografia non debba interessarsi del dolore altrui. Eppure il dolore è parte integrante della vita e scandisce l'esistenza dell'uomo. Sulla rappresentazione del dolore altrui ( un crocefisso) una delle più grandi confessioni religiose (il cristianesimo) ha basato la sua iconografia.
Perchè è lecito fermarsi davanti alla sofferenza?
LA raffigurazione del dolore è sempre scomoda perchè è una virtualizzazione della morte. Ci obbliga a ricordare che siamo esseri finiti e mortali; e che è la passione fisica il viatico verso la cessazione.
Risulta invece un po' ipocrita non voler guardare, non voler condividere. E' egotico, non altruistico. Preserva noi stessi, non l'umanità.
Detto questo vi tolgo un peso dal cuore: la persona ritratta nella fotografia è un mio amico che ho fatto posare "ad arte" in uno dei corridoi del Verano. La sostanza non cambia: vero o falso che sia, il dolore colpisce sempre e smaschera le nostre paure più recondite.
p.s.
Rob Spillane è un grande. |
...quindi sarei un ipocrita...Vabbè, ne prendo atto. |
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For funeral to come di Nightdriver commento di Nightdriver |
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"Non risparmiarsi niente". Questa frase suscita in me alcune riflessioni . E' lecito che la fotografia mostri tutto, oppure ci sono dei limiti? MA soprattutto, stabilito il limite, secondo quali criteri è possibile separare il "ritraibile" da quello che non lo è. Qualcuno qui suggerisce che la fotografia non debba interessarsi del dolore altrui. Eppure il dolore è parte integrante della vita e scandisce l'esistenza dell'uomo. Sulla rappresentazione del dolore altrui ( un crocefisso) una delle più grandi confessioni religiose (il cristianesimo) ha basato la sua iconografia.
Perchè è lecito fermarsi davanti alla sofferenza?
LA raffigurazione del dolore è sempre scomoda perchè è una virtualizzazione della morte. Ci obbliga a ricordare che siamo esseri finiti e mortali; e che è la passione fisica il viatico verso la cessazione.
Risulta invece un po' ipocrita non voler guardare, non voler condividere. E' egotico, non altruistico. Preserva noi stessi, non l'umanità.
Detto questo vi tolgo un peso dal cuore: la persona ritratta nella fotografia è un mio amico che ho fatto posare "ad arte" in uno dei corridoi del Verano. La sostanza non cambia: vero o falso che sia, il dolore colpisce sempre e smaschera le nostre paure più recondite.
p.s.
Rob Spillane è un grande. |
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For funeral to come di Nightdriver commento di ROB SPILLANE |
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salv.aalt ha scritto: | Paolo Cardone ha scritto: | salv.aalt ha scritto: | Paolo Cardone ha scritto: | salv.aalt ha scritto: | non ci risparmiamo proprio niente eh?  |
Beh, la foto non mi sembra assolutamente offensiva per il soggetto ritratto, fotografare è anche documentare, per cui non ci vedo nulla di male.
Paolo Cardone |
Non ho detto mica che sia offensivo per qulacuno? E' a mio avviso solo di punti di vista...Io non riuscirei a scattare una foto in un cimitero o in una cappella...o anche riprendere una persona che soffre...Per qualunque motivo soffra( in questo caso vedo una persona sofferente...ma è il mio punto di vita ed il mio modo d'interpretare questo scatto). E' un mio limite, certamente, ma non ci riuscirei e mi chiedo come ci riescano gli altri. Senza alcuna polemica è chiaro. Quando voglio far polemica lo dico chiaramente, e questo non è il caso. E' solo una questione di sensibilità...Ciao Paolo, sai che ti stimo.
Sa |
Sul discorso di riprendere una persona che soffre sono perfettamente d'accordo con te anche se ci sono fotografi che lo fanno, soprattutto (spero) per lavoro, ma io, che fotografo altro per campare, non ne vedo il motivo.
Rendere fotogenica una situazione del genere? Perchè? Ma soprattutto, per chi?
Non trovo giusto ledere la dignità di una persona.
Non siamo qui a far polemica, questo mi sembra chiaro, ma trovo giusto disquisire su cose legate alla fotografia e sui diversi pensieri.
Ricordo sempre una scena, per un periodo della mia vita ho vissuto in Perù, e, ogni giorno, quando andavo al lavoro, passavo davanti ad una chiesa dove davanti c'erano sempre due vecchietti non vedenti, uno col violino e l'altro con la fisarmonica, suonavano molto bene.
Ti assicuro che la scena era bella e non sarebbe stato assolutamente difficile riprenderla con la fotocamera.
Una volta mi sono fermato a chiedergli se potevo fare qualche foto durante la loro esibizione ma loro mi hanno purtroppo risposto negativamente.
Continuavo a passarci ogni giorno, mi fermavo solamente ad ascoltarli e a lasciare qualche moneta.
Chissà se sono ancora lì in Jiron de la Union a suonare.
Paolo |
...diciamo la stessa cosa???  |
CE' CHI SOFFRE IN CERTI LUOGHI E CHI INVECE CI STA' "DIVINAMENTE"...BECCATEVI QUESTA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! |
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For funeral to come di Nightdriver commento di Salvatore Altobelli |
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Paolo Cardone ha scritto: | salv.aalt ha scritto: | Paolo Cardone ha scritto: | salv.aalt ha scritto: | non ci risparmiamo proprio niente eh?  |
Beh, la foto non mi sembra assolutamente offensiva per il soggetto ritratto, fotografare è anche documentare, per cui non ci vedo nulla di male.
Paolo Cardone |
Non ho detto mica che sia offensivo per qulacuno? E' a mio avviso solo di punti di vista...Io non riuscirei a scattare una foto in un cimitero o in una cappella...o anche riprendere una persona che soffre...Per qualunque motivo soffra( in questo caso vedo una persona sofferente...ma è il mio punto di vita ed il mio modo d'interpretare questo scatto). E' un mio limite, certamente, ma non ci riuscirei e mi chiedo come ci riescano gli altri. Senza alcuna polemica è chiaro. Quando voglio far polemica lo dico chiaramente, e questo non è il caso. E' solo una questione di sensibilità...Ciao Paolo, sai che ti stimo.
Sa |
Sul discorso di riprendere una persona che soffre sono perfettamente d'accordo con te anche se ci sono fotografi che lo fanno, soprattutto (spero) per lavoro, ma io, che fotografo altro per campare, non ne vedo il motivo.
Rendere fotogenica una situazione del genere? Perchè? Ma soprattutto, per chi?
Non trovo giusto ledere la dignità di una persona.
Non siamo qui a far polemica, questo mi sembra chiaro, ma trovo giusto disquisire su cose legate alla fotografia e sui diversi pensieri.
Ricordo sempre una scena, per un periodo della mia vita ho vissuto in Perù, e, ogni giorno, quando andavo al lavoro, passavo davanti ad una chiesa dove davanti c'erano sempre due vecchietti non vedenti, uno col violino e l'altro con la fisarmonica, suonavano molto bene.
Ti assicuro che la scena era bella e non sarebbe stato assolutamente difficile riprenderla con la fotocamera.
Una volta mi sono fermato a chiedergli se potevo fare qualche foto durante la loro esibizione ma loro mi hanno purtroppo risposto negativamente.
Continuavo a passarci ogni giorno, mi fermavo solamente ad ascoltarli e a lasciare qualche moneta.
Chissà se sono ancora lì in Jiron de la Union a suonare.
Paolo |
...diciamo la stessa cosa???  |
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